Il Forum delle Muse

Posts written by Filokalos

view post Posted: 8/5/2020, 06:00     Stefania Andriola - Una sognatrice in Tv... - Personaggi
La nostra amica, prediletta dalle Muse e dal Dio del Clima, oggi conduce stabilmente il programma di previsioni meteorologiche nei canali Mediaset "Meteo.it" (presente anche nel web alla pagina www.meteo.it/), e, nel frattempo, il sottoscritto ha imparato a fare altro... ;)

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view post Posted: 19/1/2017, 16:23     Hey! - Off-Topic
Scusa il ritardo ma ormai questo forum è ad uso dei viandanti del Web.
E tranne qualche post delirante che va cancellato, non ho più il tempo da dedicare a questo vecchio hobby.
Dovunque andrai e qualsivoglia scelta farai, spero ti vada bene...

:bye1:
view post Posted: 4/1/2017, 17:33     Hi-Risk Cafè - Saranno Famosi?

Di questa sezione, un tempo curata da uno dei membri del gruppo "Andbeat" (che, ora si può dire, non era una sola persona ma 4 amici che si alternavano nella gestione) è rimasto ben poco. Se ti interessa il gruppo Hi-risk cafè trovi qualcosa nel canale youtube...

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clicca sul logo.... ^_^



view post Posted: 14/9/2016, 14:46     Campione del Garda - Un resort o solo una speculazione?... - Kronos

È il 19 novembre del 2014. A Campione del Garda - un paese incastonato tra il lago e pareti rocciose alte 370 metri - tonnellate di massi s’abbattono su un grande parcheggio multipiano da poco inaugurato, divorano il retro di una palazzina nuova di zecca. E confermano, schiantandosi, i rischi previsti dai geologi nel piano regolatore originario. Ma smaccatamente contraddetti dalla giunta comunale successiva, che ha dato via libera a una maxi-speculazione edilizia da 200 milioni di euro. Proprio qui, in questo triangolo di terra ad altissimo rischio di frana. Puntualmente verificatasi. Senza provocare vittime, per fortuna, perché il paese è affollato dai bagnanti di giorno, e la montagna è crollata di notte.
La vicenda mostra come anche in questa zona ricca di turismo, olivi, limoni e imprese sane, sulla costiera bresciana dell’Alto Garda,
il territorio possa essere rovinato dagli stessi mali che in altre parti d’Italia uccidono con i terremoti, gli smottamenti e le alluvioni: sfruttamento selvaggio del suolo; affarismi privati
in conflitto con l’interesse pubblico; norme salva-vita aggirate o ignorate.
In mancanza di una “legge catenaccio” che imponga regole chiare, certe e inviolabili ovunque, l’edilizia all’italiana resta il regno delle varianti, arbitrate da politici e tecnici compiacenti. A vantaggio di pochi, mentre tutti gli altri ne pagano le conseguenze.

LA STAGIONE ESTIVA è agli sgoccioli, ma sulla spiaggia di ciottoli bianchi ci sono ancora turisti, molti tedeschi, che fioccano in questa frazione di Tremosine per il vento: a Campione la brezza è costante e attrae schiere di velisti, windsurfer, acrobati volanti del Kite. Fino al 1981 qui non si poteva nemmeno arrivare, in costume da bagno: tutto il paese, che ora ha 120 residenti, allora 750 operai, era di proprietà di un solo padrone. All’inizio del Novecento fu la famiglia Feltrinelli a costruire un imponente cotonificio sui resti di una precedente alluvione.

«Il Comune ottenne che le case iniziassero a passare a una cooperativa di noi residenti», ricorda Livio Leonesio, proprietario del minimarket sulla piazza: «Nel 1988 consegnammo un appartamento ristrutturato da 52 metri quadri per 37 milioni di lire». Fanno 40 mila euro di oggi.
Sono dettagli importanti, per capire come fu rovesciato quel sogno: «Cambiò la giunta. E cambiò tutto».

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Una veduta aerea di Campione del Garda nel 2007,
con i cantieri del maxi-progetto edilizio
travolto dalla frana del 2014

LA PROPRIETÀ DELLA FRAZIONE passa di mano fino ad arrivare, nel 2005, a Coopsette. Una grande cooperativa rossa emiliana, che ottiene dalla giunta di centrodestra la fatidica variante. Via libera al cemento, anche là dove il vecchio piano regolatore vietava qualsiasi costruzione per il rischio frane.
Sul territorio sembrano arrivate le cavallette. Per prima viene abbattuta l’antica fabbrica in stile liberty, un gioiello di archeologia industriale, da sostituire con un centro commerciale. Poi partono i cantieri: il maxi-parcheggio e le residenze di lusso al posto delle palazzine operaie. Prima della crisi, un trilocale da 64 metri quadrati viene offerto a quasi 300 mila euro. Con quei prezzi, è un’operazione da 200 milioni. «Il mondo cooperativo
e il mercato del lusso non sono in contrapposizione», ripete, entusiasta, il presidente Fabrizio Davoli. A controllare la società operativa è Coopsette, ma un terzo delle azioni è di Intermedia Merchant, la compagnia finanziaria creata dall’ex manager di Unipol, Giovanni Consorte, per tentare il rilancio dopo le fallite scalate bancarie del 2005 e la condanna per frode fiscale.
Le ruspe rosse amiche dei politici azzurri stravolgono tutta Campione. Perfino il sagrato del cimitero viene occupato, sbarrato da una cancellata di ferro per fare spazio alla nuova strada. Il limite di rispetto dei defunti è uno degli otto vincoli (ambientali, idrogeologici e urbanistici) violati dal maxi-progetto, come accusa la procura di Brescia che nel giugno 2013 sequestra tutto. Nel 2014 il pm Silvia Bonardi indaga 20 tra politici bresciani, tecnici e manager emiliani per lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio. Il parking e il centro velico risultano costruiti nell’area a massimo rischio di «dissesto con manifestazioni disastrose», dove i primi geologi avevano «escluso qualsiasi nuova edificazione».
I costruttori accusano i magistrati di bloccare lo sviluppo esagerando i rischi. Alla vigilia dell’udienza preliminare, però, si avvera proprio il rischio più grave.

Il 14 ottobre 2014 cadono i primi massi: la strada viene chiusa. Di lì a un mese, la frana seppellisce il megaprogetto rosso- azzurro, che diventa invendibile. A Reggio Emilia intanto la Coopsette è fallita. E a Brescia è iniziato il processo all’edilizia sregolata.

Il principale imputato è un’altra classica figura italiana: l’urbanista agganciato alla politica. Che nei casi peggiori fa il doppio lavoro: come tecnico pubblico, scrive la variante; poi cambia veste e diventa consulente dei privati.

Nel caso di Campione, è l’architetto bresciano Mauro Salvadori, ora sotto processo per il suo «evidente conflitto d’interessi», «quale progettista, contemporaneamente, della proprietà privata e dell’amministrazione comunale». La sua variante aggira-frana è stata approvata da tutta l’ex giunta di Tremosine, compreso un vicesindaco anche lui in conflitto d’interessi, perché titolare di due imprese edilizie che hanno ottenuto ricchi subappalti proprio nei cantieri di Coopsette.

Salvadori è una stella dell’edilizia bresciana: ha firmato decine di piani urbanistici, compreso quello di tutta la provincia. Da più di un decennio è diventato il consulente di fiducia del centro- destra locale. Il big di Forza Italia, qui, è l’ex ministro Maria Stella Gelmini, che iniziò la sua carriera politica tra Desenzano del Garda e la Provincia di Brescia, proprio come assessore al territorio. A Campione, oggi, si contano i danni dell’urbanistica scellerata. La falesia di roccia bianca che sovrasta l’abitato è attraversata da altre faglie: i tecnici della procura denunciano pericoli di nuove frane «già presenti e in evoluzione». «Ma sa come si dice: succederà fra mille anni», commenta una barista. Ora la minaccia resta sospesa sopra il residence e la cosiddetta Università della Vela, dove si allenano i campioni delle regate. Il centro sportivo costruito da Coopsette ha riaperto quest’anno dopo «la messa in sicurezza» di un pezzo di parete rocciosa, grazie anche al sostegno del nuovo sindaco, «una persona perbene», commentano a Campione. «Lo sviluppo deve ripartire, dare occupazione», auspica Livio Leonesio del “Gruppo di azione locale”: «ma favorendo i cittadini. Il rispetto del territorio. Il turismo sostenibile. Basta speculazioni». Al tramonto la birreria sulla spiaggia spilla boccali per i turisti che si aggirano confusi tra le transenne. Metà del paese è inaccessibile. Dalle palazzine finite e mai vendute spuntano i fili elettrici. In fondo ci sono soltanto le sbarre che vietano l’accesso alla frana.

view post Posted: 4/6/2016, 22:06     Psicothriller - Calliope
E perché non ne inserisce qualcuno anche qui? ^_^
view post Posted: 4/6/2016, 22:05     Il profumo delle foglie di limone - Biblioteca
Caspita, dopo mesi di abbandono questo forum si rianima...
E dire che stavo pensando seriamente di chiuderlo...
Ben vengano i viandanti del Web e lunga vita alla Muse... ^_^
view post Posted: 27/8/2015, 11:27     Cosa succede se internet si spegne - Google

Cosa succede se internet si spegne

blackout

Cosa succede se Internet si spegne
Con un black out di Google salterebbe la nostra
memoria provvisoria di ogni giorno. E rimarremmo
in compagnia del lato oscuro della luna




COTRONEO

Roberto Cotroneo

Dopo aver deciso di cambiare gestore telefonico ed essere rimasto per un intero week-end senza Internet, ho avuto modo di riconsiderare la mia quotidianità senza connettività e farmi tornare in mente un articolo che tratteggiava scenari melodrammatici di un mondo che, per imperscrutabili motivi, si trovasse all'improvviso in black-out informatico...
A proporcelo una grande firma del giornalismo italiano: Roberto Cotroneo...


Quell’anno il 9 novembre cadeva di martedì, ed erano passate le 17.00 da quindici minuti.

A New York la gente cominciava a uscire dagli uffici, gli ascensori dei grattacieli viaggiano a pieno regime e tutto sembrava andare come al solito.



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Lyndon Johnson

Quell'anno, era il 1965, il presidente in carica si chiamava Lyndon Johnson, il dramma del Vietnam si avvicinava sempre di più e a Londra tre ragazzi che di cognome facevano Barrett, Waters e Gilmour fondavano un gruppo musicale a cui avrebbero dato il nome di Pink Hoyd. n 9 novembre 1965, alle 17 e 28 minuti New York si spense completamente.

Da una centrale delle Cascate del Niagara partì un black out, il primo della storia, che interessò New York, e poi a distanza di qualche minuto buona parte degli Stati della costa orientale americana.

Durò per ben dodici ore.

La gente rimase bloccata negli ascensori, gli aerei non potevano atterrare, le automobili finirono tutte dentro giganteschi
ingorghi.

Eppure quel “Great black out”, come poi fu chiamato, lasciò uno strano senso di felicità, n sindaco della città, Robert Wagner, dichiarò che era stata forse "la notte più bella di New York”.

E alcuni sostengono che nove mesi dopo d fu anche un boom di nascite.



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I black out sono cambiati con il tempo.

Manca la luce, si dice ancora. Ma ormai non manca soltanto la luce, si blocca tutto: riguarda la gente che si muove per le città, che non sa più dove andare, che accende candele, che cerca una torcia elettrica per poter vedere qualcosa.

Il black out è una notte che si riprende il suo spazio, come un riscatto di un mondo troppo illuminato.

E nei black out si condividono i disagi.

A New York in quelle ore la popolazione collaborava, si aiutava a vicenda, trovava riparo, aspettava che passasse.

E non fu un dramma, alla fine, anzi. Crollo del traffico. Ma a circa tremila miglia più a ovest, a Mountain View, California,
dove ha sede Google, non hanno vissuto con lo stesso romanticismo il loro primo black out della storia.

Erano le 15 e 52 del 16 agosto 2013.


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4minuti-

Per soli quattro minuti è saltato il sistema di Google.

Non solo non funzionavano più le mail, le agende e i calendari sincronizzati, ma anche il motore di ricerca non rispondeva
più.

Quattro minuti soltanto, meno del tempo che impiegate a leggere questo articolo.

Eppure c’è stato un crollo del traffico mondiale di Internet di quasi il cinquanta per cento.

Alla sede di Google avevano i sudori freddi. E sembrava si fosse spento il mondo, anche se le luci esistevano, i monitor
erano accesi, gli ascensori funzionavano.

Chi ha consultato Google in quei quattro minuti non ha realizzato fosse un black out.

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Ognuno avrà dato la colpa alla sua connessione o al suo smartphone.

Ma se invece che soli quattro minuti fosse durato dodici ore?

Cosa sarebbe accaduto? I black out di Internet sono tecnologici, informativi, mentali, non percettivi.

Non bloccano i movimenti, non limitano la vita quotidiana, non tolgono la possibilità di fare footing nel parco.

Non fanno saltare la partita di tennis serale prenotata da giorni.

Non spengono i semafori, e neppure le vetrine.



Ma spengono quell'idea di raggiungere in pochi secondi le informazioni di cui abbiamo bisogno.

Spengono la possibilità di sapere senza voler attendere, allungano il tempo delle risposte alle continue domande che facciamo a questo oracolo sotto forma di algoritmo.

Se salta Google salta la nostra memoria provvisoria di ogni giorno. E rimaniamo in compagnia di quel che sappiamo da sempre, di quello che conserviamo di più prezioso.

Quel mondo di desideri, saperi, visioni che portiamo con noi, impolverati e in penombra: The Dark Side of the Moon, il lato oscuro della luna, come cantavano i Pink Floyd, quello che tendiamo a trascurare a vantaggio della parte in luce nel cielo della nostra notte.

Stare senza Google per qualche ora d porterebbe a fare domande nuove a persone vere, e chi lo sa se dopo nove mesi ci sarebbe, come accadde quella volta a New York, anche un incremento delle nascite.



Articolo Originale di
Roberto Cotroneo



Edited by filokalos - 27/8/2015, 13:23
view post Posted: 19/11/2014, 17:20     AAA Cercasi Donna Araba scopo matrimonio - L'Antro di Circe
Penso che i link indicati facciano anche al caso tuo... come tutte le agenzie matrimoniali, credo... :o no?:
view post Posted: 16/5/2014, 12:38     La Purificazione di Yoshie Nishikawa - Fotografia

La Purificazione di Yoshie Nishikawa

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Le immagini sembrano ridestarsi,
sorprese da un bagliore intenso.
Sono rimaste in attesa di quel momento,
in silenzio, per anni.
Yoshie Nishikawa attraverso le sue opere,
continua a purificarci...





Si intitola 'Purificazione' la personale della fotografa giapponese ospitata fino al 25 maggio dalla Fondazione Matalon di Milano.


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Include una serie di nudi, intitolata Petali d’Oriente, realizzati a metà degli anni Novanta in pellicola e stampati poi in digitale e una serie di still life degli anni 2000, scattati in pellicola negativa ed ora proposti in stampa con un particolare processo analogico chiamato Platinum Print.

Petali d'Oriente è la prima personale presso la Pavesi Fine Arts di Milano di Yoshie Nishikawa, fotografa che si muove tra le origini giapponesi e l'adozione italiana e che appartiene a quella sfera di donne fotografe che sono emerse in Giappone dalla metà degli anni novanta.

La galleria presenta 21 nudi femminili in cui ritroviamo tutto il sapore del sistema simbolico giapponese, in un ritorno all'ordine estetico scavalcato da autori come Nobuyoshi Araki o troppo interiorizzato come nel caso di Daido Moriyama. Quella di Yoshie Nishikawa è una fabbricazione estetica dove il bianco e nero, valorizzato dalle stampe di Antonio Manta, è talmente regolato e
modulato da apparire di una qualità pura che ci riporta alla trasformazione delle cortigiane in sovrane della bellezza tipiche del lontano ukiyoe, una tecnica di stampa artistica giapponese diffusa fra il XVII e il XX secolo.
Secondo Arnaldo Pavesi, curatore della mostra, "le immagini di Yoshie mostrano quello che c’è oltre il corpo nudo: uno sguardo, un gesto, una sensazione. Le fotografie si trasformano così in immagini dipinte su petali vellutati, fragili e delicati, ma dal profumo dolce e conturbante".

“La bellezza ideale non esiste se non per brevi attimi fuggenti, come un profumo che ci ricorda il passato portato da un soffio di vento” scrive il curatore Nello Taietti per raccontare la sensualità raffinata degli scatti di Yoshie Nishikawa, che dopo essere specializzata presso la San Francisco Academy of Art College oggi lavora a Milano, lavorando in campo pubblicitario e occupandosi di still life e moda.


Per chi fosse interessato, il 14 e il 21 maggio la fotografa tiene due workshop presso la Fondazione Matalon







Introduzione alla mostra “Petali d’Oriente” di Yoshie Nishikawa a cura di Chiara Micol Schiona


Mentre lei si chinava sullo strumento egli la vide per un istante proprio come doveva apparire prima che il suo arrivo la irrigidisse; proprio come doveva apparire, quando, noncurante e disinvolta, passava un ozioso plettro sulle corde. Egli ne fu conquistato. Sono parole della poetessa del periodo giapponese Heian (784-1185) Murasaki Shikibu, autrice de La Storia di Genji, riconosciuto fra i più antichi romanzi dell’umanità, ed è quello che vediamo rappresentato nei nudi fotografici di Yoshie Nishikawa, che ha esposto le sue opere alla Pavesi Fine Art di Milano. Nell’Arte giapponese l’immagine non rappresenta la realtà bensì è tutto un’efrazione e un’esenzione del senso stesso. I nudi di Yoshie Nishikawa vanno e devono essere visti innanzitutto in questa chiave: prima della Tradizione, della Cultura, c’è necessità che il corpo da lei fotografato esista in quanto simbolo, si manifesta, agisce, secondo un puro progetto erotico per quanto sottilmente discreto. Lontana dalla tragressione delle polaroid di Nobuyoshi Araki o dal suo soft focus e lontana allo stesso tempo dall’effetto sgranato e dai forti contrasti che caratterizzano Daido Moriyama, non vuole mostrare i lati più oscuri della vita urbana e le parti meno viste delle città o l’industria del sesso giapponese: quella di Yoshie è una fabbricazione estetica dove il b/n è talmente regolato e modulato da apparire di una qualità pura. I nudi femminili diventano così eventi opachi, dove il corpo si esprime come totalità di limite e pulsione di desiderio, come voragine e abbandono, resistenza e resa.


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Yoshie Nishigawa nasce a Sapporo, in Giappone. Dopo la laurea presso l'università d'arte Ootani di Sapporo, nel 1982, si trasferisce a San Francisco dove si specializza in "the fine art of Photography" presso la San Francisco Academy of Art College. Nel 1983 comincia la sua carriera fotografica come free–lance, lavorando tra Tokio, New York, Londra e Milano. Nel 1996 decide di trasferirsi a Milano, continuando la sua collaborazione professionale con alcune case editrici, aziende e agenzie fotografiche di Tokio. Ha pubblicato servizi fotografici su varie riviste di importanti case editrici come Conde Nast, Rizzoli, Mondadori, Hachette, Kodan–sha, Shuei–sha, Shogakkan. Nel 2009 ha vinto il primo premio assoluto e il primo premio in ambito Moda al Premio della qualità creativa in fotografia professionale, organizzato dall’ Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU Visual. "Yoshie Nishikawa è un’autrice completa – eclettica la cui poetica produzione fotografica dimostra una competenza tecnica ma soprattutto una sensibilità estetica non comune", questa la valutazione di Roberto Tomesani, coordinatore del premio fotografico. Nel 2010, sempre per il Premio della qualità in fotografia professionale, ha vinto il primo premio nella categoria "Glamour". Yoshie ha sempre alternato alla sua attività professionale una ricerca e uno studio personali. Le sue opere sono state esposte in numerose gallerie d'arte in Giappone e Italia; attualmente svolge la sua attività professionale ed artistica tra Milano, Londra, Parigi e Tokio.



PURIFICAZIONE - YOSHIE NISHIKAWA
Museo Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte. 67 Milano
Orari di apertura
dal Martedì al Sabato: 10-19
Apertura straordinaria: Domenica 25 Maggio





Edited by filokalos - 16/5/2014, 14:44
view post Posted: 3/2/2014, 17:15     Mitologia del migrante - I sentimenti

Mitologia del migrante


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Isaac Julien

La sfida è tradurre una visione politica in un lavoro poetico.


È quanto cerca di fare Isaac Julien (1960) ricorrendo a opere filmiche e videografiche che intrecciano il linguaggio del documentario con l’arte per ottenere una lettura della realtà che si è venuta a creare in una situazione postcoloniale.


La tragedia degli emigranti africani e cinesi che, su barconi o mezzi i fortuna, abbandonano i loro paesi alla ricerca di una vita migliore, arrivando a morire per questo sogno.


Sono questi i soggetti, insieme alle donne e ai bambini sfruttati nei paesi più avanzati, che l’artista traduce in immagini proiettate su più schermi, così da creare un involucro narrativo in cui il visitatore è immerso, diventando testimone e partecipe, e nel contempo responsabile.



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Sono racconti cinematografici (al Museum of Modern Art di New York, fino al 17 febbraio) che ri-attualizzano materiale d’archivio, ripreso da programmi televisivi e da registrazioni aeree, in cui sono documentati gli sbarchi e gli annegamenti, da Lampedusa a Morecambe Bay.



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Un prodotto dello sfruttamento globale che Julien tramuta in mito e leggenda, mescolando letteratura, musica, poesia al fine di sollevare domande sul desiderio umano di un vivere che non sia fame e miseria.



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È un fare arte connesso alla memoria delle spedizioni verso un nuovo eldorado, ma è pure una dolorosa testimonianza del viaggio maledetto di migliaia di clandestini che si avventurano verso l’ignoto e vi trovano la morte.



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A volte, il sacrificio territoriale è percepibile nei gesti meccanici e rassegnati di una cameriera di colore in un lussuoso appartamento, collocato in un grattacielo: un luogo senza colore e senza vita, metafora di una solitudine e di una perdita d’identità etnica dove il privilegio sa di morte.






Articolo Originale di
Germano Celant



Edited by filokalos - 3/2/2014, 17:53
view post Posted: 7/1/2014, 18:48     L'Amore è un fenomeno chimico? - I sentimenti
Presumo tu provenga dal pianeta descritto da Michel Houellebecq nel libro La possibilità di un'isola, ma sulla Terra siamo ancora abituati a credere che L'amor (che) move il sole e l'altre stelle, come avrebbe detto il poeta, italiano mica francese, Dante Alighieri... ;)
view post Posted: 1/1/2014, 11:52     Windows Xp va in pensione. - Informatica

Windows Xp va in pensione.

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Un articolo pescato in rete qualche settimana fa
annunciava la "fine" del più longevo dei sistemi operativi
della MicroSoft: il Windows XP.
Lo "riesumiamo" giusto oggi per dare il saluto delle Muse
ad un vecchio compagno di viaggi




La data fissata dalla Microsoft per l'ultimo pacchetto di aggiornamenti (tra questi anche le patch di sicurezza.) per Windows Xp è stata l'8 Aprile del 2014, cioè oggi.



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Da oggi, il sistema operativo più longevo del colosso di Redmond (il suo debutto risale al 2001) diventerà terra di conquista per i pirati informatici che con i loro virus, spyware e malware potranno attaccare i computer su cui Xp sarà ancora installato. E magari riuscire ad impossessarsi dei dati personali degli utenti.



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Windows Vista ha debuttato nel gennaio 2007.
Nonostante sia stato il primo sistema operativo Microsoft dopo quasi sei anni dall'esordio di Xp non ha mai avuto un grande riscontro sul mercato. Probabilmente verrà aggiornato al massimo fino al 2017.




Un problema non da poco per centinaia di milioni di persone visto che Xp è ancora utilizzato da un terzo dei Pc del mondo. In molti casi si tratta di computer aziendali. Per evitare rischi, il consiglio degli esperti di sicurezza è aggiornare la piattaforma a Windows 7 o Windows 8, o scegliere tra gli altri sistemi operativi presenti sul mercato.



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Windows 7 è stato immesso sul mercato nell'estate 2009, appena due anni dopo il rilascio di Vista.
Rispetto al suo predecessore ha però goduto di sorte migliore. Oggi è montato su quasi la metà dei computer.
Si stima, però, che entro il 2020 anche questo non verrà più aggiornato.



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Windows 8 è l'ultimo nato di casa Microsoft. Lo caratterizza un netto cambia di impostazione grafica rispetto agli altri sistemi operativi del colosso informatico. Il suo punto di forza è l'elevata compatibilità con i dispositivi touch.
Ma anche il Windows 8 è già storia dato che da poco più di 6 mesi è stata emessa dalla Microsoft una versione aggiornata nota come 8.1.



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Ubuntu è il più classico degli 'open source' Linux. Grazie al costante contributo di utenti e sviluppatori è uno dei sistemi operativi più aggiornati. Proprio per questo, però, non è molto indicato per i Pc più lenti ma rappresenta un'ottima alternativa per il dopo Xp se si ha un computer dalle prestazioni medio-alte.



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Peppermint è un sistema operativo open source, della famiglia Linux. Grazie ad una struttura grafica snella è particolarmente adatto a sostituire Xp, anche su quelle macchine non proprio di ultima generazione.



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Ubuntu è un altro sistema operativo open source, molto simile per architettura al più famoso Ubuntu ma con una struttura più leggera e perciò indicata per girare su computer più datati che ancora montato Xp ma non reggerebbero i nuovi sistemi operativi.




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Mac Os X Mavericks è l'ultima evoluzione dei sistemi operativi di casa Apple. Naturalmente presuppone l'acquisto di un nuovo Mac per gli utenti Windows.

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Quarto esempio di sistema operativo 'aperto', EasyPeasy è un 'ambiente' creato sulla struttura di Ubuntu ma ottimizzato per netbook e mini-pc, hardware che per natura e caratteristiche non possono montare sistemi operativi di ultima generazione.



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Dietro il cielo blu e il prato verde c'è una trafficata e pericolosissima strada californiana. Microsoft rende omaggio al sistema operativo mandato in pensione l'8 aprile scorso con un mini documentario di 8 minuti pubblicato su YouTube.



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L'azienda fondata da Bill Gates racconta la storia dello scatto - del 1996 e intitolato 'Bliss' (estasi) - che fu scelto 13 anni fa come sfondo del desktop del nuovo software di gestione dei personal computer. L'autore della foto, Charles O'Rear, ex fotografo del National Geographic, racconta il segreto dello scatto che, si calcola, è stato visto da almeno un miliardo di persone. "Ho scattato la foto mentre andavo dalla mia fidanzata, sulla strada che da San Francisco porta alla Napa Valley (...) Questa immagine è intorno a tutti noi. L'ho vista al Cremlino e alla Casa Bianca (...) Mi arrivò una mail, credo dallo staff degli ingegneri Microsoft, in cui ne contestavano l'autenticità: È photoshoppata', scrivevano. Ma non era così. E' stato solo un attimo perfetto: l'estasi"






Edited by filokalos - 14/4/2014, 06:52
view post Posted: 22/11/2013, 11:49     Natalie Andaloro - Una pianista... d'Egitto - Saranno Famosi?

Natalie Andaloro

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Una pianista... d'Egitto

Grazia, talento, disponibilità
e tanti altre qualità
rendono questa musicista
un vero orgoglio
per la sua terra d'adozione...




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In questo angolo del Forum delle Muse riservato a talenti in cerca di notorietà, è la prima volta che lo scrivente conosce personalmente l'artista di cui si parla.


Apprezzata nelle sue esibizioni live ma anche nell'ancora breve epistolario telematico, Natalie è una persona dalle tante sfaccettature, impossibile da raccontare in poche righe o facendo ricorso ai suoi video "postati" su YouTube o alle fotogallery di Facebook, ma ci proveremo lo stesso... ;)


A proposito il "canale" YouTube con i video di Natalie si raggiunge cliccando qui


Nelle note biografiche, sparse qua e là nel Web, troviamo che ...

Natalie Andaloro è nata a Il Cairo (Egitto) da madre siro-maltese e padre italiano.


E questo, va detto, non solo giustifica il sottotitolo della discussione ma chiarifica anche la natura dei tratti esotici di questa bellissima artista... :wub:




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Altre note biografiche le ho scovate in un recente articolo di Nunzio De Luca, concittadino di Natalie :B):

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Una riproduzione dell'articolo di Nunzio De Luca

Nata all'ombra delle piramidi, arrivata in Sicilia quando aveva sette anni con un amore viscerale per la musica. Natalie Andaloro è figlia d’arte, suo padre, Antonio, musicista giramondo e artista poliedrico, l’ha allevata a suon di chitarra e concerti live. Natalie ricorda con gioia i dietro le quinte di tante serate dei Taberna Mylaensis, gruppo milazzese con il quale il padre suonava negli anni ’80. Dal Cairo a Milazzo, con "in spalla" un pianoforte, lo strumento che la bambina, ora donna e moglie, non ha mai più abbandonato. Diplomata all' “Arcangelo Corelli” di Messina è sempre in costante formazione. Natalie non ci sta ad essere definita semplicemente una pianista classica e, anche se ammette di amare Beethoven. Chopin, Listz, Debussy, non disdegna il pop, le sonorità arabe e mediterranee. Parla di Giovanni Allevi come fosse un rivoluzionario per la sua capacità di aver ampliato i confini di un certo tipo di musica, per troppo tempo considerata appannaggio di una élite e poco "adatta” per il grande pubblico. La giovane pianista milazzese, fa parte di una nuova generazione di musicisti che potremmo definire 2.0, i cui maggiori successi, infatti, stanno arrivando dalla rete. Tutto nasce dall'incontro con il maestro e compositore fiorentino Lorenzo Pescini, il quale ha dichiarato: "Ho ascoltato su internet alcuni dei suoi brani e il suo modo di fare musica mi ha subito colpito". Poi il primo contatto: Natalie mostra al compositore il suo modo di suonare e tra i due sboccia l’amore...artistico s’intende. Pescini le propone di interpretare un suo brano c realizzare un video. Detto fatto: il pezzo s’intitola “Like sand through fingers’’ (come sabbia tra le dita), e pubblicato ad agosto 2012 sui maggiori social network. La collaborazione con Pescini ha prodotto successi anche fuori dalla rete. Il 3 settembre 2012, infatti, in occasione di un evento dal titolo “Sulla strada di Venere. Sette artisti per un compositore”, tenutosi a Montecatini Terme, l’artista milazzese ha suonato dinanzi al pubblico toscano riscuotendo un notevole successo. Natalie punta in alto e spera che la nuova collaborazione possa farla conoscere ad un pubblico sempre più ampio; è certa che grazie alla sua versatilità sarà apprezzata da molti.



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Natalie suona a Montecatini Terme nella manifestazione
“Sulla strada di Venere. Sette artisti per un compositore”

Tra gli altri titoli che fanno "curriculum" Natalie annovera anche:

► Nel 2007 si diploma in Didattica della Musica, conseguendo l’abilitazione per l’insegnamento dell’educazione musicale nelle scuole medie e superiori e proponendo due interessanti tesi:
- la prima relativa al corso di pedagogia dal titolo “I bambini e la musica, percorsi sonori dalla gravidanza alla nascita”;
- la seconda relativa al corso di storia della musica intitolata “George Gershwin, musicista senza tempo”;

►Nel marzo 2013 è uscito il suo secondo video, diretto da Andrea di Mio, in cui interpreta il brano “Song for Tanabata – Sprofondando nel blu”.

► Tre date di concerti inserite nel programma dell'Estate Milazzese 2013:
- “Contemporary Piano” (4 settembre 2013 ) con declamazione di odi realizzate da poeti classici e contemporanei, come Ada Negri, Alphonse de Lamartine, Pablo Neruda, ecc. fungenti da introduzione ai diversi brani eseguiti e della cui recita si è occupata la giovane presentatrice Laura Culicetto;

- “Il Sacro e il Profano” (14 settembre 2013) con Daria Grillo al flauto per raccontare in musica la musica sacra e non in cui i due strumenti, pianoforte e flauto, rivaleggiano e si armonizzano;

- “La musica è poesia” (28 settembre 2013), reading musicale a cura di Mariella Bellinvia, un’occasione per dibattere del multiforme e affascinante rapporto fra poesia e musica, accompagnati dalle note di Natalie Andaloro al pianoforte e Giovanni Alibrandi al violino .




Natalie, nel video“Sprofondando nel blu” di Lorenzo Pescini



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Una giovanissima Natalie ... in versione
Pippi Calzalunghe :rofl:

Piccola Intervista a Natalie

In un angolo del Web, si trova un'esaustiva intervista con Natalie in cui la stessa rivela così tanti aspetti della sua personalità da ritenerla indispensabile anche in questo spazio... ^_^

Riportiamo testualmente....



Cominciamo dalle tue origini che hanno radici in terre lontane…


…ricordo ancora gli odori della mia terra natia, Il Cairo, la musica orientale che si mescola ai rumori, alla voce del muezzin…le spezie, i bellissimi colori, la vita caotica, il sorriso dei bambini… e ancora le bellezze architettoniche di Manama, il lusso di Bahrain, le grandi feste della famiglia reale…



…poi l’approdo in Sicilia…


Sì, la Sicilia, una terra da scoprire, che lascia spazio alla fantasia, alla creatività…dal punto di vista musicale una grande fonte di ispirazione…il canto della Sicilia ci regala le sue ricchezze, il suo mare profondo, i suoi tramonti, i suoi silenzi…sarà per questo motivo che la nostra terra produce grandi talenti, perché i giovani percepiscono quel bisogno di riscatto e sentono il desiderio di affermare la propria identità, per dare valore a questa grande isola…ma per fare questo ci vuole personalità, determinazione, voglia di andare avanti e soprattutto motivazione… purtroppo spesso mancano gli stimoli e allora si parte verso nuove mete; le mie mani hanno tessuto una trama molto elaborata sui tasti del pianoforte, filtrando gli elementi dell’universo sonoro e ricomponendoli secondo le mie esigenze creative, spero che prima o poi il mio “componimento” possa arrivare al cuore della gente.





4 Michael è un rifacimento per pianoforte di "Billie Jean", uno degli hit di Michael Jackson. La musica è composta da Lorenzo Pescini ed è eseguito dalla nuova amica delle Muse: Natalie Andaloro... :kiss:



Raccontaci Natalie pianista…


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La musica è stata la mia culla, fin dal grembo materno…credo che lo sia ancora adesso…non c’è niente di meglio che lasciarsi trasportare in quel fantastico mondo interiore che spesso rimane sconosciuto a noi stessi…la mia formazione musicale è stata contaminata da un mix di suoni e ritmi diversi tra loro, per via di mio padre che viaggiava continuamente: la musica orientale seguita da ritmiche sempre più complesse, gli echi della musica popolare, la musica classica, il blues, il jazz…un arricchimento graduale…si parla spesso di musica “colta” screditando qualsiasi altra forma di espressione musicale; per me ogni manifestazione creativa in ambito musicale ha una sua ragione d’esistere, purché sia artisticamente di valore.
A sei anni ero attirata dagli strumenti a percussione…il mio percorso musicale è stato abbastanza logico, la mia crescita musicale è stata alimentata da quel focolaio che ho ereditato da mio padre, un artista a cui devo la mia passione per la musica. Il mio approccio al pianoforte è stato molto semplice e diretto: mi trovavo nella scuola di musica dove mio padre impartiva lezioni di chitarra, sentii una ragazza che suonava il pianoforte, rimasi a guardare… fu amore a prima vista! Subito dopo andai da mio padre dicendogli: “voglio suonare il pianoforte!” Detto fatto!



…quindi arriviamo direttamente al Diploma in pianoforte seguito da quello in Didattica della Musica…



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Natalie come Calipso, la ninfa del mare... :wub:



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sarà per via della mia esperienza personale che è nato in me un grande interesse verso la musica e in particolar modo come essa viene vissuta dai bambini, i meccanismi che promuovono il loro interesse verso il ritmo e i suoni, i processi naturali che formano il loro carattere musicale…è gratificante veder suonare un bambino col sorriso sul volto.



Quale è il tuo modello di donna?



A me piace la donna forte, di carattere, che non si lascia influenzare… ma inutile dirlo …anche nella nostra società la donna che si è espone è sempre vista con occhio critico e prevenuto, soprattutto quando si tratta di una donna dall'aspetto gradevole…
Anche se ci si sta muovendo in un’altra direzione e le donne sono consapevoli del loro forte ascendente all'interno della società, nell'immaginario maschile lei è ancora vista come quel dolce angelo che affianca l’uomo appoggiandolo nelle scelte importanti…molte glielo lasciano credere…ma non è così.
Credo nei cambiamenti, le prossime generazioni saranno avvantaggiate in questo senso.



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Il connubio tra Natalie ed il mare continua...



Come dipingeresti il tuo futuro?



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Un'improvvisazione di Kandinsky

Il mio futuro lo dipingerei esattamente come uno dei quadri di Kandinsky, un artista che anelava a raggiungere attraverso le sue opere l’eterea essenza della musica…mi orienterei su una delle sue improvvisazioni, perché nella vita bisogna anche saper improvvisare …uno scorcio sul futuro potrebbe essere ad esempio questo:
Negli ultimi anni ho capito che le cose cambiamo continuamente, va bene fare progetti per il futuro ma bisogna sapersi adattare ai cambiamenti: “Non è la specie più forte che sopravvive né la più intelligente ma quella più ricettiva ai cambiamenti” sosteneva Darwin. È una grande verità.



Per una donna, è difficile emergere nel mondo dell’arte?



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Uno dei concerti di Natalie che lo scrivente si fregia di aver visto ... :)

”Volere è potere”, motto di grande ispirazione…se si desidera fortemente qualcosa e si è consapevoli di possedere un grande talento il sesso ha poca rilevanza, bisogna cercare di affrontare le difficoltà, concentrarsi sulla propria meta e andare per la propria strada spezzando i bastoni tra le ruote (e magari darli in testa a chi non crede nei nostri sogni)…io personalmente più che impormi preferirei essere scoperta e apprezzata da chi sa vedere qualcosa di interessante nella mia arte.
Un sano spirito di competizione tra uomini e donne in ambito lavorativo può essere produttivo, purché nei limiti…sarebbe inutile cercare di eliminare le differenze tra donna e uomo, bisognerebbe invece cercare di costruire una collaborazione; se diamo uno sguardo all'Europa, le donne che fino a questo momento sono riuscite ad occupare posti di responsabilità in Italia non sono moltissime…
Non riesco ad immaginare un’arte prettamente femminile, né tuttavia riesco a immaginare l’opposto…come ho appena detto la collaborazione tra uomo e donna è fondamentale per la riuscita di qualsiasi cosa, l’arte non ha sesso.



Cosa consiglieresti ad una ragazza che vuol intraprendere la carriera artistica?



Credo che l’esperienza fatta sulla propria pelle faccia di una ragazza una vera donna…comunque un consiglio potrebbe essere quello di non lasciarsi condizionare dagli eventi, che a volte possono sembrare ostili…le cose accadono quasi sempre per un motivo…è importante fermarsi e pensare: quale vantaggio posso trarre da questo evento negativo? …anche se in quel momento sembra impossibile, accettare i consigli da persone sagge ma decidere con la propria mente, mai fermarsi alle apparenze e soprattutto non mollare mai!!!



Raccontaci l’esperienza artistica con il maestro Pescini…



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L’incontro con il maestro Pescini…è stato del tutto naturale, casuale…la sua musica fin dalle prime note che ho ascoltato mi ha subito affascinata, c’è qualcosa di magico nel suo modo di comporre che attrae, l’affetto dei suoi fan lo dimostra…

Le sue note riescono a descrivere perfettamente alcuni miei stati d’animo e credo sia questo il motivo che mi ha spinta ad interessarmi alla sua musica…

Il profondo mistero della musica, arte che unisce i pensieri e le speranze dell’umanità mettendo tutti sullo stesso piano, senza distinzioni, rendendo chiunque degno di ascoltarla, farla propria e viverla…

Indimenticabile il concerto tenuto lo scorso settembre alle terme di Montecatini, in occasione dell’evento “7 artisti per un compositore” durante il quale ho eseguito 7 tra le composizioni del maestro e devo dire che è stata un’esperienza particolarmente stimolante dal punto di vista creativo, mi ha lasciato una grande carica positiva…

Spero che questa energia continui ad alimentare nuovi progetti, come l’ultimo che è nato la scorsa estate dalla nostra collaborazione: il video “Like sand through fingers” (Come sabbia tra le dita) .

È un clip che mette in primo piano la sabbia che rappresenta lo scorrere del tempo, scandito da una clessidra che fa da protagonista… il resto è tutto da scoprire…



Natalie interpreta "Like sand through fingers" (Come sabbia tra le dita)



Edited by filokalos - 14/6/2014, 12:44
view post Posted: 21/11/2013, 13:09     Draw Blood for Proof Book - Fotografia

Draw Blood for Proof Book
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Un quaderno di appunti
in cui Mario Sorrenti racconta,
attraverso una provocante
e folle galleria di istantanee,
chi sia veramente...




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Quando si sfoglia il book fotografico di Mario Sorrenti "Draw Blood for Proof Book" (che potrebbe essere tradotto con "tracce di sangue per un fascicolo di prove"), si ha l'impressione iniziale che si stia guardando un album di foto di famiglia.

Ci sono tutte le foto che ci si aspetta di vedere: la moglie incinta e il figlio, per esempio.

Le istantanee potrebbe anche ricordare di una collezione privata di fotografie.

Ma c'è una ragione dietro a tutto questo: tutto è iniziato nei primi anni Novanta, quando il fotografo di moda Mario Sorrenti lavorando per riviste come Vogue e Harper Bazaar e marchi di moda come Calvin Klein, copriva le pareti del suo studio nel Lower East Side di New York con le istantanee che aveva catturato lontano dai posti di lavoro.

Da questo collage in continua mutazione ha preso vita una collezione creativa unica che ha portato ispirazione per il suo lavoro futuro...



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Nel 2004 Sorrenti organizzava una mostra personale nella galleria di Andrew Horowitz dando come titolo appunto "Draw Blood for Proof Book". Si presentava come un'installazione formata da un collage di foto che partiva al pavimento per arrivare al soffitto. Le immagini di quelle mura sono parte del libro con lo stesso nome.



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Oltre ai grandi reportage di moda di Kate Moss su un tetto o in un spot per Calvin Klein, trovano spazio alcune impressioni dei suoi viaggi come l'immagine di un quartiere fieristico di Berlino. Il libro include primi piani di peni, una coppia che fa sesso, e suo fratello David, un fotografo di talento anch'esso che è morto di overdose di eroina.



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Il glamour non abita qui. Niente ritocchi, né immagini patinate. Niente di quello che ti aspetti da un fotografo di moda di fama mondiale come Mario Sorrenti.

Draw Blood for Proof è tante cose ma di sicuro non è il solito lussuoso libro fotografico, pieno di donne bellissime e capi costosi. Un memoir fotografico, piuttosto, un quaderno di appunti in cui l’artista italo-americano racconta,
attraverso una provocante e folle galleria di istantanee, chi sia veramente.

Un diario personale, un collage fatto di ritagli, frasi, appunti, ricordi, vecchi scatti, persino foto malriuscite, il volume è un prezioso racconto in prima persona.

Quarantun anni, nato a Napoli ma cresciuto a New York, Sorrenti è figlio d’arte: sua madre è, infatti, una fotografa e suo padre lavorava nel campo della moda.

Un’infanzia e un’adolescenza trascorse a bordo passerella segnate, però, da due tragedie: la morte del papà e, come già detto prima, del fratello minore per overdose da eroina.

Ben conoscendo luci e ombre del fashion, giovanissimo, già negli anni 90, il fotografo diventa famoso lavorando per magazine come Vogue e Harper’s Bazar.

Espone in importanti istituti come Victoria and Albert Museum e il MoMA. Realizza servizi per grandi marchi e firma campagne celebri come quella, in bianco e nero, per il profumo Obsession di Calvin Klein, con una giovanissima Kate Moss, all’epoca sua fidanzata.



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Ed è suo il calendario Pirelli del 2012. È questa la sua faccia pubblica.



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Mario Sorrenti fotografa Kate Moss per il Calendario Pirelli 2012



In Draw Blood for Proof c’è invece il Mario Sorrenti più ribelle che viene fuori pagina dopo pagina. Molti ritratti sono Polaroid di vent’anni fa, che come spiega egli stesso: «rappresentano un periodo di grande creatività. Ripescare questi vecchi lavori per me è stata una necessità, volevo ritrovare la profondità di allora. Per non vivere il futuro con superficialità».





Edited by filokalos - 8/12/2013, 10:23
view post Posted: 15/11/2013, 14:44     Madonna va all'asta - Fotografia

Madonna va all'asta

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Alcune rare immagini della cantante,
all'epoca 17enne, in un servizio fotografico
risalente al 1977 in cui è ritratta in nudo integrale,
messa all'asta il 9 novembre



Oggi è la “Regina del pop” ma nel 1977 Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna, aveva solo 18 anni ed era appena arrivata a New York con 35 dollari in tasca e la voglia di studiare danza con il coreografo Alvin Ailey.



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Dormiva sul divano di un’amica e per permettersi un monolocale in affitto arrotondava con lavoretti. Tra questi anche la modella per Herman Kullcen, fotografo che ha spogliato, letteralmente, e messo in mostra la freschezza di quel corpo che un giorno sarebbe diventato iconico.



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Era già in possesso dello sguardo provocatorio e della carica erotica che avrebbero contraddistinto i suoi esordi e la sua intera carriera.



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All'epoca la cantante, in cerca di successo ma anche di denaro per sopravvivere, è stata pagata 10 dollari all'ora per questi scatti, con un contratto nel quale la Ciccone cedeva al fotografo tutti i diritti delle foto, compreso quello di venderle. Ciò che Kulken fece quando l’aura di Madonna divenne planetaria.



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Le foto di questa sessione fotografica sono stati acquisiti dal fondatore ‘'Penthouse'' Bob Guccione, che è morto di cancro nel 2010, e sono ora di proprietà di Jeremy Frommer, che ha acquistato l'archivio di Guccione dai suoi creditori l'anno scorso.



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Così ora i 37 scatti erotici, che già nei Novanta furono al centro di una guerra di sentenze per impedirne la pubblicazione, sono stati battuti all'asta online il 9 novembre




Una 21enne Madonna in un provino per il programma "Fame"

Il Mistero della Ragazza con i capelli scuri


C’è una foto, in particolare, che si prepara a diventare il pezzo forte dell’asta: in uno degli scatti Madonna spazzola i capelli di un’altra ragazza, che all'obiettivo mostra soltanto la schiena nuda: nessuno sa chi sia quella ragazza dai capelli scuri la cui identità, forse, resterà per sempre un mistero.



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L’obiettivo ha immortalato il suo sguardo sereno e la sua bellezza eterea e probabilmente né lei né Kulkens avrebbero mai immaginato che, un giorno, quelle immagini avrebbero avuto un valore monetario tanto alto.



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Come probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato che, soltanto dieci anni più tardi, quelle foto sarebbero state al centro di una feroce guerra di sentenze per impedirne la pubblicazione da parte di due delle più famose riviste erotiche di tutti i tempi: Playboy e Penthouse.



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Come ricordò il fotografo anni più tardi: «Il suo viso mi ricordava quello di Cleopatra».





Edited by filokalos - 22/11/2013, 16:35
784 replies since 29/8/2008