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Massimo Famularo - In Treno, Racconto della Settimana 09-16/02/2008

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view post Posted on 9/2/2008, 11:53     +1   -1




Massimo Famularo - In Treno

Racconto della Settimana 09-16/02/2008



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Il treno corre veloce. Tutu-tutum, tutu-tutum, tutu-tutum, il suo tipico rumore martella incessantemente. Ormai non ci faccio più caso. E' da tanto che sono in viaggio. Fisso il soffitto senza pensare a niente. Poi guarda fuori. Dai finestrini posso vedere il mare. E' agitato. Lo osservo quasi ipnotizzato. Le onde si infrangono inesorabili sulla costa frastagliata. E' terribile e meraviglioso al tempo stesso. Mi ha sempre fatto un certo effetto il mare mosso. Un effetto curioso...

Ha smesso di piovere solo da poco. C'è vento. Raschia impetuoso la superficie del mare, come un aratro che solca la terra. Smuove zolle di schiuma. Immagino una divinità classica che dissoda l'acqua del mare e fa sbocciare... a proposito : ricordo che due filosofi della Grecia antica credevano che l'acqua e l'aria fossero principio di tutto. Talete e Anassimandro... no, no Anassimene. Almeno credo. Acqua. H2O. Già, due atomi di idrogeno per ogni atomo di ossigeno. O qualcosa del genere.
Non ricordo bene. Il divino contadino di poco fa non è altro che una corrente d'aria. Un mucchio di gas che se ne vanno a spasso.
Già aria e acqua sono due cose molto strane.
Così inafferrabili, sfuggenti.
Non a caso, quando qualcosa va male si dice che si è fatto "un buco nell'acqua": se fai un buco nell'acqua si richiude immediatamente e scopri che non hai fatto un bel niente.
Figuriamoci poi a fare un buco nell'aria... mio Dio che discorsi oziosi!

Se mi sentisse mio padre... lui così pragmatico, concreto... ma adesso non c'è.
Posso continuare.
Viste così acqua e aria sembrano cose innocue e di poca importanza.
Però, a pensarci bene, si può vivere poco senz'acqua. Ancora meno senz'aria. E poi, chi parlerebbe di qualcosa di "innocuo"... di fronte a un maremoto ? E chi ha il coraggio di chiamare "misero" un tifone ? Eh no. Queste parole destano orrore e sgomento.

Ecco, ora chiudo gli occhi e mi figuro le onde alte come montagne. Schiacciano i villaggi e le persone. Il vento che sradica gli alberi e abbatte i palazzi.
Dov'è l'uomo che ha conquistato la luna?
Dov'è il genio che scopre le leggi dell'universo? Eh ?
Dov'è il dio terreno che governa la natura ?
Vedo solo piccole creature spaurite. Anzi non le vedo neanche.
So che ci sono perché ce le metto io. Ne condivido il terrore.
Poi penso a me che per ingannare la noia di un viaggio in treno vago con la fantasia attraverso scenari apocalittici. E penso a me, mentre penso a me stesso: mi incammino per un sentiero infinito. Infine penso che l'infinito che la mia testa può contenere è più grande delle maree, delle montagne, e della natura stessa. Sorrido.



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Il cielo è limpido ora. Il sole al tramonto.
L'uomo che mi siede di fronte, interrompe i miei stupidi pensieri.
Cominciamo a parlare. Apprendo che la ragazza che gli siede a fianco è sua moglie. Sono molto cordiali. Lei è incinta, ma non si nota.

Parliamo della società di oggi. Di come ognuno stia perdendo la propria individualità schiacciato dal sistema. Di come i mass-media siano "l'oppio dei popoli di oggi". Di come l'uomo moderno si ponga meno problemi di quanti dovrebbe. Sarebbe meglio dire parlo. Beh, in effetti Io monopolizzo un po' il discorso.
Ma loro sono gentili e mi stanno a sentire.
Non sembrano molto convinti.
Non sentono sul capo quell'ingerenza che io predico.
Ribatto allora che non possiamo seguire i nostri istinti naturali e che spesso il superfluo ci viene spacciato per necessità, offuscando i reali bisogni.

Mi rispondono che l'uomo di oggi si pone meno problemi, perché di problemi ce ne sono davvero di meno. Inoltre se oggi ognuno riesce ad essere più felice che in passato, grazie al lavoro minore alla TV ed le altre comodità del mondo moderno, non bisogna cercarsi grane.

Beh sono sempre stato un tipo democratico. Accetto le loro posizioni.
Non sono certo arrogante al punto di ritenerle meno corrette delle mie.
Però, forse, loro la pensano così perché sono totalmente integrati nel sistema in cui viviamo e non sanno vederne il lato oscuro.

Comunque se loro vivono tranquilli così e io mi complico la vita pensando troppo non sono affatto sicuro di essere nel giusto. Mi ostino, ma non arrivo mai a nulla coi miei ragionamenti. Forse non sono abbastanza intelligente da capire. Forse non c'è nulla da capire. Beati loro che non si fanno problemi!



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Sprofondo nel mio quotidiano. Lo compro ogni giorno da tempo immemorabile. Le notizie non cambiano mai.
Mmm, vediamo un po'. . il solito.
Nuovi innocenti sono stati uccisi.
Nuovi assassini circolano impuntiti.
Cambiano solo le modalità.
Che fantasia questo serial killer!
Se ci fosse un premio per chi uccide nel modo più originale, certamente questo qui lo vincerebbe. Dio santo! Certo che la foto di questi bambini dilaniati potevano anche risparmiarsela. Chissà quanto l'hanno pagata.

Beh, comunque ormai ci siamo abituati e che i brandelli umani siano di donne, vecchi o bambini, non ci fa più caso nessuno.
Senti questa poi: ha dell'incredibile.
A volte mi chiedo se non se le inventino certe notizie.
Mah, come si dice, la realtà supera sempre l'immaginazione.
Questo per esempio meriterebbe il Nobel per la perversione.

Già, ma dove comincia la perversione?
Chi di noi può dirsi davvero normale?
Io penso che certe cose le pensino in tanti, però quando qualcuno le fa sono tutti pronti a condannare. Naturalmente tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Però chi ci dice che siamo tutti normali e questo tipo è un pervertito. E se fosse lui l'unico normale in un mondo di pervertiti ? Certo che se facessero tutti come lui. . Beh. E' la solita storia agli occhi del pazzo siamo noi i pazzi. E non è detto che abbia torto.
Dipende dal punto di vista.
Omnia munda mundis.
Non ricordo che significa, ma vagamente, forse, c'entra qualcosa...



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Hey, ma guarda ! Siamo alle solite.
Chi ha peccato di più, scaglia la prima pietra.
Guarda questo. Solo tre anni fa ha ucciso sua madre per comprarsi un'auto. Dopo sei mesi di buona condotta è uscito di galera e ora guida un movimento politico a favore della pena di morte.

Oggi la gente dimentica molto facilmente.
Troppo, a mio parere.
La mia squadra di calcio ha vinto.
Non mi fa tanto piacere.
Ormai si sa già in partenza chi vince e chi perde.
Non c'è gusto.

La coppia di fronte a me ha un bambino.
Non ricordavo ci fosse. Eppure. . beh, può essere lì dalla partenza.
No, non me lo ricordo proprio.
E poi credevo che lei fosse incinta.
Invece, lei mi assicura di no.
Gioca tranquillamente con suo figlio.
Strano la donna e il marito sembrano invecchiati.

Buon Dio, il bambino non me lo ricordo proprio.
Ha al collo una croce dalla foggia particolare.
E' difficile scordare un simile gioiello.



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D'altronde non ricordo nemmeno quando ho cominciato il mio viaggio e... neppure quando dovrò scendere.
Comunque non credo che sia importante. Almeno per ora.

Ma tu guarda: il patriarca della nuova religione mono-poli-ateista organizza una crociata per sterminare gli infedeli.
Sponsor ufficiale una ditta di computer. Sono aperte le iscrizioni.

Non sono un fanatico religioso.
Ho le mie idee e rispetto quelle degli altri.
Credo che da qualche parte nel mondo il mio modo di fare sarebbe ritenuto criminoso.
Certo che un crociata di questi tempi mi sembra un po' anacronistica.
Eppure qui dice che le emittenti televisive si disputano già a colpi di miliardi la diretta TV.



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Bella roba la televisione.
Io la guardo poco.
Preferisco il cinema.
Magari perché non c'è la pubblicità. No.
Quella ormai è praticamente dovunque (anche al cinema).
E poi, a pensarci bene, è un elemento positivo, anche se un po' rompe.

In fondo, fa contenti gli acquirenti in cerca del prodotto, i venditori e quelli veicolano i messaggi di propaganda.
No, non è l'invito al consumo la parte marcia della televisione, ma il fatto che essa stessa sia diventata un bene di consumo.
Le potenzialità di trasmissione dell'informazione, della cultura, dell'arte vengono soffocate da programmi volgari, insulsi, ripetitivi, che hanno il solo scopo di intontire la gente.

Per fare un paragone alimentare siamo tutti felici che tra i formaggi in commercio, ce ne siano di costosi e raffinati, come di semplici ed economici. Sarebbe ingiusto se una categoria facesse sparire dal mercato l'altra.
Forse esagero, dal momento i programmi di qualità ancora sopravvivono e addirittura qualche volta riescono anche ad avere successo.

In fondo è giusto(e democratico) che la TV sia come la vogliono i telespettatori. Se poi consideriamo i programmi alla stregua di prodotti qualsiasi è giusto anche che vengano fabbricati in base ai voleri dei consumatori.

Tuttavia ritengo che girare un film (ma anche uno spettacolo televisivo) sia una forma d'arte e l'arte, per me, non può servire niente altro che il genio dell'artista. Diversamente muore. Riuscite a immaginare come sarebbero le opere di Leopardi, Dante o Michelangelo se dovessero rispondere al gusto delle masse ?

Probabilmente avrebbero un successo più immediato, ma di certo più effimero e senza nulla a che vedere con l'arte o il genio.



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Arriva il controllore e prega il passeggero seduto davanti a me.
Credevo fosse più giovane, chissà perché.
A guardarlo bene, ora mi sembra un tranquillo signore di mezz'età.
I due parlano per un po' fuori dallo scompartimento.
Riesco ad afferrare solo poche parole sibilline:
-Signore è arrivato il suo momento. -
L'uomo esce. Passa del tempo. Guardo fuori dal finestrino.
Stiamo attraversando una foresta.
E' davvero incantevole lo spettacolo della natura. .

Hey che succede? Un'ombra salta giù dal treno in corsa.
Dio mio! E' pazzo.
A questa velocità non ci sono speranze di salvezza.
Forse mi sbaglio. Mi è sembrato che fosse l'uomo che mi sedeva di fronte. Non può essere.
Sarebbe semplicemente assurdo.
Il ragazzo chiede di suo padre.
La donna lo accarezza dolcemente.
Cerca di tranquillizzarlo.
Prova a cambiare argomento.
Non dice se tornerà.
Il figlio insiste.
Vorrebbe cercare suo padre.
La madre non risponde.
Lui prende a fissare la croce che porta al collo.



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Passano lunghi minuti. Le notizie sul mio giornale diventano sempre più inutili. Non so perché continuo a leggere.

E' nato un bambino in una delle case più famose del mondo. Grandi festeggiamenti. Doni e felicitazioni. 100 bambini sono morti nella terra di nessuno. Nessuno li rimpiange : amici e parenti sono impegnati a lottare duramente per sopravvivere.

La seconda notizia non è riportata dal giornale. Non importa.
Certe notizie non c'è bisogno di leggerle: per questo non le pubblicano.
Per esempio :" Dilaga l'odio nel paesino tal dei tali. Tutte le famiglie il cui cognome comincia per a, b, c, si battono per sopraffare le altre lettere dell'alfabeto. E' guerra civile.

" Ecco questa notizia verrà riportata solo alla fine della guerra. Quando i componenti di entrambe le fazioni saranno tutti morti. Ci sarà un contraccolpo nell'economia del paese che vendeva le armi: questo fa notizia.



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Ritorna il controllore. Annuncia che la signora e suo figlio non possono stare più in questo scomparto.
Cavolo, mi sembrava che fosse più giovane.
Adesso che sta in piedi pare già un uomo, avrà già i suoi 18 anni.

Ricordo invece con chiarezza, la croce che porta al collo.
Un gioiello davvero incantevole.
Lui e sua madre devono tornare indietro.
Forse raggiungono l'uomo di prima.
No quello si è buttato dal treno. Oppure No?
Comunque qui questi due non possono stare.
Mi chiedo il perché.
Ma rinuncio quasi subito a cercare la risposta.

Non so nemmeno perché io sono qui e non nel vagone successivo o nel precedente.
Posso andare dove voglio no?
Beh dall'autorità con cui il controllore ha trattato i due non direi proprio.
Lei me la ricordavo più giovane.
Comunque le donne cambiano molto.
Basta vederle una volta senza trucco e rischi di non riconoscerle.
I due non ci sono più. Chissà dove sono diretti.

Guardo fuori dal finestrino. Stiamo attraversando una vallata. La luna è scomparsa dietro una nuvola. Una sola stella splende in cielo. La prima della sera : esprimo un desiderio. Lo facevo spesso da bambino. Desideravo cose futili. Una bicicletta, un registratore, un cucciolo. Spesso i desideri si avveravano.

Ma non perché li tacessi come vorrebbe la regola, bensì perché li rivelavo a mia madre. Lei era davvero la mia stella dei desideri. . Ora invece, è quasi buffo, ma la prima cosa che mi viene in mente è che non posso sapere se quella è davvero la prima stella della sera o se ce ne sono altre che magari non vedo.
Poi perché dovrebbero realizzarsi i desideri?
Inoltre magari di stelle ne sono comparse due contemporaneamente così la prima non esiste.

I desideri di tanti sognatori resteranno inesauditi.
Beh lo sarebbero comunque.
La prima stella della sera, quella che davvero fa avverare i desideri, deve essere invisibile.

Pensa che fregatura!
La possono vedere solo quelli che i desideri possono se li realizzano da soli.
Solo, già.



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Sono rimasto da solo con la bionda che mi siede a fianco.
Non mi sembra affatto una situazione spiacevole.
Non so da quanto è qui.
Forse da prima di me.
Forse è arrivata adesso.
Possibile che non ci abbia fatto caso?
Una così non passa inosservata. E' giovane e molto bella. Avrà pressappoco la mia età. Mmm quelle labbra resusciterebbero una mummia vecchia di 5000 anni. Mi piacerebbe provarle. .

Hey, Hey, fermi tutti. Mi guarda. Mi pare che mi stia scandagliando l'anima con quelle due stelle che si ritrova al posto degli occhi. La guardo. Mi sorride.

Cominciamo a parlare. Una conversazione molto gradevole.
E' intelligente, ha gusto e sa difendere le proprie idee.
Cribbio, credo che la sposerei.
Fuori comincia a piovere e la temperatura si abbassa.
Brrr, comincia a far freddo.
Anche lei è di questo avviso.
Si frega le mani.
Penso che ci si potrebbe scaldare insieme.
Ma non mi sembra il caso di dirlo.
I suoi occhi mi fissano languidi. Silenzio.
Anche il rumore del treno sembra scomparso.
Non ci si fa più caso.
Si sente appena il nostro respiro.
Comincio a sussurrare frasi senza senso.
La guardo quasi ipnotizzato.
Non so cosa voglio dire.
Neppure mi sembra importante.
Lei invece mi intende perfettamente.
Si avvicina ed interrompe con un bacio il mio discorrere confuso.
La sua lingua è molle.
Il suo respiro stanco.
Lentamente mi trascina in una dimensione irreale.

Perfetta alcova per due viandanti senza meta.
Non mi staccherei più da quelle labbra vellutate.
Il seno ampio e ben modellato preme contro di me.
La stringo con vigore, ma delicatamente.

Rapidi istanti frenetici.

Il treno non c'è più.

Il mondo neanche.

L'unica realtà che conosco è la donna che stringo al petto.
Adesso sono steso sul sedile, sulla schiena.
Lei mi è addosso. Un lungo bacio. Lento. Deciso.

Mi carezza le gambe con insospettabile perizia.
Piacevoli brividi salgono lungo dalla schiena fino al cervello.
Le mie mani corrono libere sul suo corpo affusolato.
Sembrano piccoli scoiattoli su un albero. Scoprono dalle vesti.
Ricoprono di passione.
Ora cercano il collo sotto la chioma dorata.
Posso leggere il piacere nei suoi occhi.
Ora cercano le natiche sode e si abbandonano nella pienezza dei glutei.
Ora risalgono i fianchi sinuosi come insenature naturali di un continente sconosciuto. La sua pelle è morbida e profumata.

Il profumo della sua carne risveglia ardori ancestrali.
La bestia che dominava le foreste di epoche remote ritorna alla vita.
Ora cercano la vita snella e armoniosa.
Sicure si insinuano sempre più in basso.
Come raggi di sole che solcano il buio di una selva intricata.
Ora risalgono poco più veloci.
Fino a ghermire i seni soffici e lisci come dune del deserto.

Presto un calore febbrile ci assale.
Bramoso riprendo con le labbra il viaggio compiuto dalle mani.
Rivesto di un solo, continuo e pulsante bacio il suo corpo ormai nudo.



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Ma il delirio della passione è inarrestabile.
Il bacio diventa morso leggero.
Una sete diabolica mi stringe la gola mentre mi appresto alla fonte della vita.
Come una doccia fredda si apre il portello. Il controllore entra.
Con voce incolore ci informa che la ragazza deve cambiare scomparto.

Raggelati restiamo immobili.
Apro la bocca per lasciare correre una bestemmia.
Ma non ho fiato in gola.
Il grido rimane nel pensiero.
Il viso del funzionario non nasconde un certo compiacimento per averci interrotto.
Sono furibondo. Ma non posso oppormi. Cerco di corromperlo.
Lei vorrebbe restare. Niente da fare. Non può rimanere.

Io non posso seguirla. Sono le regole del treno. Non posso cambiarle.
Non so perché sia così. Non conosco neanche il suo nome.
Lei si è rivestita e segue il controllore. Sono solo. La rabbia non sbollisce.

Vorrei afferrare quel figlio di un cane e dargli un grosso pugno... è inutile.

Ho imparato in passato che a certe non ci si può opporre. Presto passerà.
Il tempo lenisce il dolore. Risana le ferite peggiori.
Già, il tempo. Cos'è il tempo?
Dov'è ? Fatemelo toccare. Fatemelo vedere. Allora crederò.

Altrimenti non esiste. L'ira non c'è più.
Avverto solo un senso di vuoto.
Poco fa ero in paradiso.
Appena dopo, l'inferno.
Ora il nulla.

Tutto separato da una manciata di minuti. Eccolo qui il tempo !
Non si tocca e non si vede. Ma diamine se c'è !
La quarta dimensione il tempo, sì. A che serve dire con esattezza il luogo senza specificare il tempo ?

Se dico qui potrebbe essere qui ora, o qui tra 1000 anni, o un miliardo di anni fa. Cavolo, se il tempo conta! Se tutto poi cambia in continuazione, conta ancora di più.

In un mondo dove non cambia nulla il tempo non serve.
Tutto è sempre uguale a se stesso.
See, sai che noia !

In pratica non ci sarebbe necessità di distinguere un passato da un presente, o da un futuro. Invece proprio perché il mondo muta incessantemente c'è bisogno del tempo. Se poi consideriamo i cambiamenti che avvengono in un istante infinitesimale... brutta bestia l'infinito.

Ora è meglio lasciar perdere. Altrimenti mi esce il cervello dalle orecchie.
Le sue erano stupende. Non ho fatto caso a come fosse vestita. Ma ho notato che aveva due belle orecchie. Non solo quelle per Giove.

Vorrei proprio maledire quel controllore del... beh, in fondo ha fatto il suo dovere. A che servirebbe maledirlo poi? Se potessi fulminarlo invece... userei un tale potere per riprendermi la ragazza. Non ricordo il suo nome.



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No, no, non glielo ho chiesto. Non era importante.
Ma cosa è importante ? Il suo conto in banca. Ecco questa è una cattiveria. Come si chiamava quel tipo ?
Non mi ricordo... ah, sì Alberto.
Sarebbe stato capace di chiedere a una donna il 740 prima del nome.
Beh ognuno ha il suo modo di vedere la realtà.
I suoi parametri di valutazione.
E per me?
Cosa è importante per me?
Io. Sì, figuriamoci.
Se davvero sono importante per me siamo a posto.

Di me so pochissimo. Chi sono veramente? Da dove vengo? Eh?
Ma queste sono Super domande. Non pretendo certo di ottenere una risposta...

Mi basterebbe sapere quando devo scendere.
Non mi importa di quando sono salito.
Me ne frego di dove sia diretto questo dannato treno.
Ma almeno dove devo scendere mi piacerebbe saperlo... almeno quando...

Il sonno mi assale in maniera quasi violenta. Riposo poco e male.
Sogno domande senza risposta. Risposte senza domande.
Orrori senza senso.
Sogno stragi senza ragione.
Schiavi piegati senza un padrone: inventano fantocci illusori per farsi dominare.

Tanti bambini che si tengono per mano. Tutti uguali come burattini.
Con la stessa voce. Le stesse idee. Lo stesso sorriso. Sono felici.

Come è felice il soggetto di un ritratto. Come il protagonista di una fiaba.

Altra è la felicità dell'uomo di carne. Cantano tutti gioiosi la morte della libertà.

La fine del dubbio. La scomparsa di ogni scelta.
Sogno una grande bomba che cancella tutto.
L'ho fatta esplodere Io.
Ma nessuno muore : nessuno era vivo.

Io agonizzo sanguinante al suolo.
I bambini mi calpestano.
Loro non vivono.
Io muoio.
E la morte regna sulla vita.



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La luce dell'alba mi desta bruscamente. Devo aver fatto qualche sogno strano. Non lo ricordo più. In genere non ricordo mai cosa ho sognato.

Mi resta sempre una curiosità... Un giovane entra e mi saluta. Ha un volto familiare. L'ho già visto da qualche parte... mmmm... Sì, sembra il giovane che sedeva con sua madre prima. Però più vecchio di vent'anni. Non può essere. Forse è un parente. Magari uno zio. C'è un particolare strano però: ha al collo una croce identica a quella del bambino. Forse un gioiello di famiglia.

O più semplicemente un oggetto alla moda.

Già, la moda. Non ho mai seguito le mode. Non vedo che gusto ci sia a mettere tutti la stesa roba. Ecco, sono indeciso. . faccio come fanno gli altri.

Un modo in pratica per fuggire da se stessi e nascondersi tra la folla.
Come è facile demandare le proprie scelte alla folla.
Si evitano i dubbi e si declinano le responsabilità.

Cominciamo a parlare. Mi dice che al mondo c'è chi frega e chi si fa fregare. Mi racconta di aver preso biglietto e portafogli ad uno stupido addormentato.

Non condivido affatto questo tipo di azioni.
Ma tengo diplomaticamente per me il mio giudizio.
Questo tipo potrebbe essere un delinquente.
Non è prudente stuzzicarlo.
La croce che ha al collo. . non ci sono dubbi.
E' la stessa del ragazzo. A questo punto potrebbe avergliela rubata.
Non ci sarebbe niente di strano.
O forse è lui il ragazzo ? No, non può essere.

Il bambino avrà avuto dieci anni quando... quando ?
Cavolo forse questo qui è il bambino di prima.
La sua filosofia in poche parole è che al mondo ci sono prede e cacciatori.
Lui appartiene alla seconda specie. Non lo metto certo in dubbio: sarebbe a suo agio in una foresta tropicale. O in una città moderna. E' quasi lo stesso: nella seconda gli abitanti sono più feroci. Comunque tengo per me anche questo giudizio.



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Per lui a questo mondo conta soprattutto il denaro. Ma conviene con me che i soldi se non vengono spesi non servono a nulla. Sostengo che sono un mezzo e non un fine. Qui per me sta la differenza tra un rapporto intelligente o meno con il denaro. Nel primo caso si è padroni dei soldi, nel secondo schiavi. A lui non piacciono le speculazioni astratte. In modo concreto mi dice che i soldi servono per campare. Più ne hai meglio campi. Per questo lui cerca di averne sempre il più possibile. Mi guarda in modo strano quando affermo che si può essere felici anche senza soldi. Le mie a suo parere sono scempiaggini buone per gli stupidi e i bambini. Bisogna accumularne tanto denaro, per poter spendere quanto si vuole. Mi rendo conto che parlare con quest'uomo non sembra fruttuoso né per me né per lui. Rimaniamo entrambi sulle nostre posizioni e non approdiamo a nulla di nuovo.

Ma è sempre così? Spesso quando due parlano ci si accorge, come in questo caso, che nessuno dei due acquisisce nulla di nuovo. Allora parlare è inutile?

Se è inutile perché parliamo così tanto ? (io poi lo faccio anche da solo).
Beh io credo che in un dialogo tutti debbano mettere in discussione le proprie posizioni.
Così chi alla fine vede confutata la propria opinione si è arricchito di nuove conoscenze.
Chi ha visto confermate le proprie ipotesi, le ha rafforzate.
Questo credo sia il modo più fecondo di discutere?
Perché non fanno tutti così?
Dopo un po' esce dallo scompartimento.
Esibendo un biglietto, accede ai vagoni successivi.
Ho una strana curiosità.

D'istinto controllo il mio portafogli. Non c'è . Anche il biglietto manca.

Mi ricordo del discorso precedente sulle prede e cacciatori.
Potrei alzarmi e inseguirlo. Inutile. Non mi importa del biglietto.
Poi comunque non potrei dimostrare che è mio.

Non sempre si può scegliere se essere prede o cacciatori. Bisogna cacciare di continuo per non diventare prede. Ma è davvero importante essere cacciatori ?

Con i soldi che mi ha preso, o con quelli di tutti i viaggiatori del treno potrà mai restare in corsa quando verrà il suo momento di scendere ? Fosse anche il re dei cacciatori, sarà risparmiato quando verrà il controllore ?

Tiro le tendine e ricomincio a dormire.
Non ho più niente che mi si possa rubare.
Il sonno comincia dolce. Senza sogni.
Come sempre in questi casi devo andare in bagno.
Non voglio alzarmi.
Cerco di resistere.
Poi esco dallo scomparto.
Stranamente non ci sono curve e scossoni mentre sono al bagno.

Mi lavo le mani e poi mi guardo allo specchio.
I miei capelli sono bianchi e la mia faccia è segnata dalle rughe.
Non ricordavo di essere tanto vecchio.
Non so che età ho cominciato il viaggio.
Forse sono in moto da molti anni. Forse da sempre.

Poi mi frugo il colletto della camicia.
Lo stesso crocifisso che portava quell'uomo al collo.
Lo stesso del bambino. No. Cavolo.
Questo sono certo di non averlo avuto sempre.
Almeno. . credo. Anzi no, forse ce l'ho fin da bambino.

Ricordo una volta che viaggiavo con i miei genitori. . quanto tempo è passato?

C'era un uomo che leggeva il giornale...
Dio, i ricordi si confondono. . non so più nulla.

Non che prima sapessi molto di più.
Da dove viene il treno o perlomeno che paese stiamo attraversando. . forse lo sapevo. . forse no...

Adesso è buio.
Il rumore del treno non si sente più.
Tutto tace intorno a me.
L'ultima cosa che ricordo è la voce del controllore.
Mi pare dicesse che era il momento di scendere.
Non ricordo bene.

Non sono più sul treno.
Forse non ci sono mai stato.
Non importa.
Neanche dove sono è importante.
In fondo non ho mai saputo dov'ero.
Adesso sono stanco.
Voglio solo dormire.
Il sonno stranamente viene dolce.

Un sonno profondo.

Molto profondo.




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