Il Forum delle Muse

Muse di Trento

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view post Posted on 4/7/2013, 07:40     +1   -1
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"Muse" di Trento

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Il 27 luglio, a Trento, apre
un museo hi-tech tre le montagne:
il Museo della Scienza interattivo
progettato da Renzo Piano.
Un percorso dall’Era glaciale a oggi





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Ci sara tutto quello che deve esserci in un museo di storia naturale, dagli insetti ai dinosauri, e molto di più.

Il Muse, il Museo delle scienze di Trento, riapre il 27 luglio nella sede disegnata da Renzo Piano e costata 70 milioni di euro.


E a farlo brillare saranno le tecnologie immersive: da un’enorme serra tropicale al Maxi Ooh!, un giocoso spazio di bolle fluttuanti.


In questo museo che sarà anche un po' Science center trovano ospitalità un Fab Lab pubblico e un’area per startup.

Tra le prime mostre in programma, una sulle smart city, definizione di cui Trento si fregia ormai con orgoglio.



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Un bozzetto di Renzo Piano



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Si tratta di un museo interattivo che illustra i risultati della conoscenza scientifico-tecnologica fino a oggi, mette in evidenza la relazione tra uomo e ambiente e apre il dibattito su come affrontare un futuro di sviluppo sostenibile.


Nella struttura eco-compatibile che ricorda le montagne intorno a Trento, sono allestite mostre multimediali.


Il pubblico può fare giochi interattivi ed esperimenti, per apprendere facendo e non solo osservando.

La struttura progettata e realizzata dallo studio Renzo Piano Building Workshop è un fiore all’occhiello dell’architettura italiana.



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Il Muse nasce anche nell’ottica di una riqualificazione urbana della zona verso il fiume creando un nuovo quartiere con negozi, case, uffici, un parco pubblico e il Palazzo delle Albere, che è la sede del Mart a Trento.



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Un sistema di pannelli fotovoltaici e sonde geotermiche lavora a supporto di un sistema di trigenerazione centralizzato per tutto il quartiere. Nella costruzione vengono privilegiati materiali di provenienza locale per limitare l’inquinamento dovuto al trasporto.

Il visitatore è protagonista di un viaggio sensoriale che lo coinvolge in modo diretto e interattivo: può sentire l’aria fredda, toccare il ghiaccio, passeggiare in un bosco, scoprire un insetto mai visto prima oppure fissare negli occhi l’uomo di Neanderthal. E ancora, può estrarre e mappare il Dna, fare domande a un ricercatore all’opera nei laboratori aperti al pubblico, ascoltare i rumori della montagna, osservare un’orma di dinosauro, sentire il profumo degli alberi, guardare dall’altra parte del mondo, capire l’effetto serra, costruire oggetti, stampare un progetto in 3D, osservare il passaggio dei raggi cosmici, provare le vertigini lungo un passaggio attrezzato e in sicurezza.

Dal quarto piano, scendendo gradualmente, i visitatori passano dai ghiacci perenni al “labirinto di biodiversità alpina” dove si sperimenta il contrasto tra le stagioni. Si apprende come si sono formate le Dolomiti, le Alpi, l’ingresso le prime comunità di cacciatori-raccoglitori e la progressiva formazione dei paesaggi, anche a seguito della pluri-millenaria azione umana. Il percorso naturalistico si conclude al piano interrato con un racconto che conduce all’origine della vita, per giungere, infine, alla più grande mostra di dinosauri dell’arco alpino.

Del museo fa parte anche la serra tropicale montana, una green-house dove è stato ricreato l’ambiente di una foresta pluviale con temperature e umidità controllate per la sopravvivenza di insetti, piante e animali.

In un contesto globale di sostenibilità, quest’area ha lo scopo di tutelare in un ambiente protetto le biodiversità planetarie.

Si tratta infatti di un ambiente fragile, a rischio e minacciato costantemente, che diventa paradigma della necessità di pensare a metodi alternativi di sviluppo.

La serra è parte integrante dell’attività di ricerca che l’isitituzione svolge da oltre 10 anni sui monti dell’Eastern Arc in Tanzania, finalizzata alla conservazione dell’ambiente naturale con la partecipazione delle comunità locali.



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ECODESIGN: Il punteggio Leed (la certificazione internazionale per la bioedilizia) è uno dei più alti d'Europa: 69 punti ottenuti grazie al riciclaggio del 94% dei materiali di costruzione.
RICERCA: Il Muse ospita anche 40 ricercatori, perché è un vero e proprio ente di ricerca in scienze della vita con una succursale permanente in Tanzania e collaborazioni internazionali.
ECOSISTEMI: Il profilo del palazzo riprende quello delle montagne, ma sui quattro piani, più i due interrati si incontrano tutti gli ecosistemi, dai ghiacciai perenni alle foreste pluviali.
RICERCA LIVE: A partire dall'inaugurazione, in orari specifici della settimana, le porte dei laboratori si apriranno per momenti di divulgazione in diretta da parte dei ricercatori, come avviene al Science Museum di Londra.
KILOWATT SOLARI: L'edificio è completamente autonomo dal punto di vista energetico, grazie ai pannelli fotovoltaici sulla facciata e alle sonde geotermiche a 100 metri di profondità.
ORSI VOLANTI: Le specie imbalsamate sono 52, ma senza le tradizionali teche: sono sospese nel "Grande Vuoto" che attraversa in altezza tutta la costruzione. Tra gli animali volanti anche volpi, tigri e orsi.
TROPICI ALPINI: La serra tropicale di 600 metri quadri è irrigata riciclando acqua piovana: la stessa con cui funzionano anche i servizi igienici.








Edited by filokalos - 4/7/2013, 10:07
 
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