Ritratto del Presidente Kennedy
(Aaron Shikler)
John Fitzgerald Kennedy nacque nel 1917 a Brookline, nel Massachusetts.
Divenne presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio 1961, e ricoprì tale carica sino al 22 novembre del 1963, giorno in cui fu assassinato a Dallas, nel Texas.
Tra un migliaio d’anni, non verranno più ricordati né il Corpo per la Pace, né l’Alleanza per il Progresso, né la Baia dei Porci; né avranno più molta importanza le misure politiche adottate da Kennedy in materia di tasse o di diritti civili.
Uno soltanto è il motivo per cui parliamo di lui in questa pagina: è stato il maggiore responsabile della nascita del programma spaziale Apollo. 
Se la razza umana non si sarà nel frattempo autodistrutta, possiamo essere certi che anche fra cinquemila anni il primo viaggio dell’uomo sulla luna verrà considerato un evento indimenticabile, una delle grandi pietre miliari della storia dell’umanità.
Se ragioniamo dal punto di vista della fama, è probabile che fra cinquemila anni il nome di Neil Armstrong verrà ricordato e quello di Kennedy no; ma dal punto di vista dell’influenza che hanno esercitato, Armstrong e Aldrin sono stati insignificanti: se fossero morti due mesi prima del lancio dell’Apollo, sarebbero stati sostituiti da altri due astronauti scelti in una rosa di uomini estremamente competenti e ben addestrati.
Dovremmo forse attribuire il merito di questo viaggio a Wemher von Braun, o a qualche altro tra gli scienziati e gli ingegneri che hanno contribuito validamente alla realizzazione dei viaggi spaziali?
Sicuramente l’apporto di von Braun nel progresso dell’esplorazione spaziale è stato enorme (come lo è stato quello dei suoi importanti predecessori, Konstantin Tsiolkovsky, Robert H. Goddard e Hermann Oberth).
Impronta lasciata sulla luna dagli astronauti dell'Apollo 11, Il 20 luglio 1969
Armstrong vicino al Modulo Lunare (LEM)
Ma una volta presa la decisione politica di portare avanti il progetto Apollo, nessuno scienziato - né equipe di scienziati - ha avuto importanza decisiva nel suo successo.
Il momento cruciale del viaggio sulla luna non è stato un particolare avvenimento specifico, ma la decisione politica di andare avanti e spendere 24 miliardi di dollari per realizzare il progetto.
Parliamo allora della decisione politica; sarebbe stata comunque presa, presto o tardi, anche senza John F. Kennedy?
Dovremmo dubitare molto - anche se naturalmente non c'è modo di accertarsene - che un qualunque governo avrebbe in seguito deciso di finanziare un viaggio sulla luna con equipaggio umano.
Anche se, certamente, John F. Kennedy non impose il programma Apollo scavalcando le obiezioni dell’opinione pubblica.
D’altra parte però non esisteva una forte pressione da parte dell’opinione pubblica in favore di un progetto tanto grandioso.
Se nel 1959 o nel 1960, il Congresso degli Stati Uniti avesse approvato la legge che istituiva il programma Apollo e stanziava i fondi per la sua realizzazione, e se ad essa il presidente Eisenhower avesse opposto il suo veto, in questo caso si potrebbe affermare che Kennedy non fece altro che allinearsi con l’opinione pubblica.
J.F. Kennedy parla in TV qualche settimana prima d'essere ucciso
Ma le cose andarono diversamente: molti americani erano favorevoli a qualche sorta di programma spaziale, ma non esisteva grande mobilitazione popolare a favore di un programma di così vaste proporzioni.
Persino dopo il successo dell'Apollo 11, l’opinione pubblica continuava ad essere divisa e a chiedersi se era valsa la pena di spendere tanti soldi.
Dal 1969 in poi, naturalmente, il budget della NASA è stato drasticamente ridotto.
E chiaro quindi che fu la leadership di Kennedy la vera responsabile dell’avvio del progetto Apollo; fu il Presidente che nel maggio del 1961 s'impegnò, a nome degli Stati Uniti, a far sbarcare un uomo sulla luna «prima che termini questo decennio».
Fu lui che ottenne gli stanziamenti dal Congresso, e fu durante la sua presidenza che il programma ebbe inizio.
Kennedy con la famiglia
Si può essere dell’opinione che presto o tardi un programma per lo sbarco sulla luna sarebbe stato comunque avviato (cosa di cui in ogni caso non si può essere certi); ma Kennedy fu l’uomo che materialmente lo rese possibile.
C’è chi ritiene che il progetto Apollo non sia stato altro che tempo sprecato, e che non abbia avuto realmente importanza; osserviamo che, sino a questo momento, è stato messo in atto ben poco per fare del 20 luglio (giorno dello sbarco sulla luna) una festa nazionale.
Ma non dimentichiamo che il Columbus Day, anniversario dello sbarco di Colombo, non veniva festeggiato nel xvi secolo mentre viene celebrato oggi come l’alba di una nuova era.
Anche se il Progetto Apollo non avrà alcun seguito, sarà per sempre ricordato come uno dei più grandi traguardi mai raggiunti dalla razza umana.
Possiamo sperare che il programma sarà in futuro portato avanti, e che i viaggi spaziali avranno negli anni a venire un’importanza molto maggiore di quanta ne abbiano avuta in passato.
In questo caso, i nostri discendenti riterranno che, come nel caso della traversata dell’Atlantico da parte di Cristoforo Colombo, così il viaggio dell 'Apollo 11 ha rappresentato l’inizio di un’era nuova nella storia dell’umanità.
