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Come trasformare le formule in poesia

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view post Posted on 1/6/2013, 16:54     +1   -1
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Come trasformare le formule in poesia

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Meehan Christ è la «writer-in-residence»
della Columbia University
che insegna agli scienziati
a comunicare le loro scoperte
in forma "poetica"...



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Meehan Christ

Meehan Christ è una scrittrice in residenza presso la Columbia University. Sono molti gli scrittori invitati da atenei americani o di altri Paesi, soprattutto di tradizione anglosassone, a tenere lezioni in letteratura o scrittura creativa.

Per volontà del capodipartimento Stuart Firestein, la giovane scrittrice e ricercatrice si ritrova a collaborare fianco a fianco con i cervelloni della facoltà scientifica più prestigiosa dell’università newyorkese. Il suo compito? Aiutarli a comunicare le loro scoperte scientifiche anche ai non-addetti ai lavori, alle persone comuni, insomma, che hanno bisogno di un linguaggio semplice ed efficace per essere informati riguardo ai mirabolanti progressi della scienza.



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Stuart Firestein

La storia è piena di scrittori eccellenti prestati alla scienza: da Dante Alighieri, che si unì alla corporazione dei medici e degli speziali, fino all’autore di La strada, Cormac McCarthy, proprietario di una scrivania al prestigioso Santa Fe Institute nel New Mexico, dove si diletta tra paper di astronomia ed editing di pubblicazioni scientifiche. Ma è la prima volta che un’università apre le porte del suo sapere scientifico a una giovane professionista della scrittura, affidandole il compito di tradurlo in un linguaggio comprensibile ai non-addetti ai lavori.

Christ, nata a San Francisco 34 anni fa, alla Columbia insegna tecniche di scrittura ai ricercatori di biologia e assiste nella scrittura professori e studenti al lavoro su saggi, libri o articoli da pubblicare. Sembra una stravaganza ma pare che siano stati gli stessi scienziati a sentire l'esigenza di migliorare le tecniche di comunicazione delle proprie ricerche e scoperte.

Al giorno d’oggi, i cittadini avvertono sempre più la necessità di essere aggiornati riguardo agli sviluppi del sapere scientifico, in quanto questi vanno sempre più ad incidere sui loro stili di vita e sul loro modo di rapportarsi al mondo.
Dalla dieta più salutare, all’emergenza climatica del nostro Pianeta, le persone sentono il bisogno di avvicinarsi alla scienza per diventare più consapevoli. Ed è qui però che, spesso e volentieri, incontrano un ostacolo: qualcuno decide di informarsi, acquista un saggio sulle ultime scoperte riguardo alle energie rinnovabili, ma ecco che si imbatte in un intricato groviglio di formule e linguaggi incomprensibili.



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La Columbia University

Per ovviare a tutto ciò, entra in campo Meehan Christ: insegnando agli scienziati nuove tecniche di scrittura e assistendoli nella stesura delle loro pubblicazioni, la ricercatrice californiana fa in modo di convertire il sapere scientifico alla portata di tutti. La necessità di comunicare la scienza, del resto, è un problema di cui la comunità scientifica è pienamente consapevole, tanto che, da tre anni a questa parte, è stata istituita una conferenza annuale nominata “Comm4Biotech” per aiutare i cervelloni ad esprimersi in modo migliore.
E come dice la stessa Christ: “Quando hai passato la vita a lavorare su un particolare minuscolo è molto difficile tenere presente il contesto, quello che effettivamente i cittadini sanno dell’argomento”...



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Meehan Christ durante una
conferenza “Comm4Biotech”

Il suo background non è scientifico: Christ è laureata in lettere con una specializzazione in non-fiction, ma da quindici anni la scienza è diventata la sua passione, coltivata con la determinazione di chi è spinto dall’amore. Nel suo caso, quello filiale. Durante gli anni del college, in seguito a una caduta, sua madre subisce una lesione cerebrale. «Ho cominciato a studiare manuali, a partecipare a seminari e a intervistare medici solo per capire cosa le fosse successo», racconta.

Quella che nasce come una «missione» per trovare le cause del dramma materno diventa un’ossessione professionale: «La scienza mi è apparsa presto come la metafora perfetta di ciò che unisce il certo e l’incerto, della relazione tra fatti e immaginazione, delle alchimie che abbiamo concepito per dare un senso al mondo».

Poesia e scienza non sono così diverse: «Entrambe vogliono rispondere alla stessa domanda: perché siamo su questa Terra?».



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L’obiettivo della giovane ricercatrice non è affatto quello di banalizzare o di distorcere la verità scientifica: non si tratta di servire al pubblico una storiella divertente e sempliciotta a mo’ di racconto fiabesco...


Meehan Christ dice piuttosto di discostarsi profondamente dalla tendenza dei media ad intaccare la scientificità del sapere: “La stampa popolare travisa così tanto i contenuti che spesso si perde il senso delle scoperte”.


Sapere scientifico e sapere umanistico, d’altra parte, hanno sempre viaggiato su binari paralleli, integrandosi e rispondendosi in maniera reciproca.


Ma in questo caso, la loro congiuntura è essenziale e assolutamente necessaria: riuscire a comunicare la scienza è una vera e propria esigenza tanto per noi, comuni cittadini, quanto per gli studiosi.


È interessante, inoltre, notare come, nonostante tutte le tecnologie di comunicazione di massa di cui disponiamo oggi, la risorsa inestinguibile della scrittura sia quella alla quale di nuovo si va ad attingere; al di là della realtà virtuale costruita per immagini, la forma ancora più profondamente incisiva della vera comunicazione resta la parola, la parola scritta.



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La scrittura, quindi, non solo come veicolo di racconti favolosi ed immaginari, non solo come artificio letterario nei romanzi: ma la scrittura come strumento vivo e attivo nella comunicazione del sapere, come medium per il dialogo tra persone che appartengono a mondi diversi.

Saper scrivere, dunque, vuol dire saper comunicare. ;)


Tra un paper di neurobiologia da correggere e una lezione di scrittura, Meehan lavora sul suo libro, a metà strada tra il memoir e la saggistica: «Sono partita dalla vicenda di mia madre per approfondire la natura delle lesioni cerebrali traumatiche lievi».


Nel testo esempi provenienti dalla storia delle neuroscienze e reportage dai laboratori più all’avanguardia si uniscono a interviste a medici e veterani di guerra in Iraq e Afghanistan.




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Come spiega la scrittrice:«È interessante notare come l’idea di cervello cambia a seconda delle diverse culture e del significato attribuito di volta in volta all’essere umano. Le lesioni cerebrali sono un argomento ampio e complesso da capire perché multidisciplinare, crocevia di differenti discipline: neuroscienza, scienza cognitiva, neurologia, ingegneria meccanica, filosofia».

Ma è solo un impulso umanitario a stimolare i ricercatori che ogni giorno bussano alla porta di Christ?

«È provato che quelli capaci di comunicare il loro lavoro hanno più chance di essere pubblicati e finanziati».

In poche parole, vuoi essere uno scienziato di successo? Impara a scrivere. ^_^








Edited by filokalos - 2/6/2013, 11:47
 
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