Un percorso con cinquanta opere suddivise in due sedi, le gallerie Bottegantica e Ambrosiana, per un omaggio all'universo femminile e alla sua rappresentazione da parte dei principali artisti italiani del secondo Ottocento quali Giovanni Boldini, Mosè Bianchi, Pellizza da Volpedo, Domenico Induno, Giuseppe De Nittis, e altri.
Un'ulteriore occasione in cui la pittura italiana del XIX secolo si trova al centro di una mostra è in programma a Milano dall’8 novembre al 23 dicembre 2012.
Domenico Induno, Ritratto della Baronessa Summer, Olio su tela, 70 x 54 cm
La donna nella pittura italiana dell’800, un progetto firmato da Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes, intende documentare in un percorso che collega la Galleria Bottegantica (via Manzoni 45) e la Galleria Ambrosiana (via Vincenzo Monti 2), il ruolo di protagonista che la donna ebbe nella seconda metà dell’Ottocento nelle opere dei grandi artisti di quel periodo.
Enrico Crespi, In Chiesa, Olio su tela, 150 x 200 cm
La sezione curata da Enzo Savoia alla Galleria Bottegantica, dal titolo Dalla Scapigliatura alla Belle Epoque, raccoglierà trenta opere di artisti attivi nell’arco di tempo che va dalla Scapigliatura milanese fino agli anni della Belle Epoque: Mosè Bianchi, Beppe e Emma Ciardi, Luigi Conconi, Vittorio Matteo Corcos, Giacomo Favretto, Arnaldo Ferraguti, Bartolomeo Giuliano, Vincenzo Irolli, Pompeo Mariani, Alessandro Milesi, Luigi Nono, Ettore Tito, Alessandro Zezzos.
Ettore Tito, Prato in fiore (Bambini sull’altopiano di Asiago), Olio su tavola, 24,1x43,5 cm
Il percorso offrirà un approfondimento per il lavoro di Giovanni Boldini, straordinario cantore della bellezza femminile e protagonista indiscusso della Belle Epoque parigina,attraverso una preziosa selezione di dipinti, tra cui Nudo di donna con calze nere, Donna in riposo, Giovane signora nell’atelier e le figure di Madame Lantelme e Irene Catlin: opere in cui la donna è raffigurata in smaglianti ritratti ufficiali o in pose più ardite e sofisticate, nelle quali l’artista ferrarese riesce sempre a estrarne un’immagine sintetica e folgorante.
Giuseppe De Nittis, L’ora del pasto, Olio su tavoletta 9,5 x 7,5 cm
La Galleria Bottegantica ospita la sezione dal titolo “Dalla scapigliatura alla Belle Epoque“, a cura di Enzo Savoia, che raccoglierà ben trenta opere di artisti attivi nel periodo che va, appunto, dalla Scapigliatura milanese fino agli anni della Belle Epoque. Ricordiamo Mosè Bianchi, Beppe e Emma Ciardi, Luigi Conconi, Vittorio Matteo Corcos, Giacomo Favretto, Arnaldo Ferraguti, Bartolomeo Giuliano, Vincenzo Irolli, Pompeo Mariani, Alessandro Milesi, Luigi Nono, Ettore Tito, Alessandro Zezzos.
Vincenzo Irolli - Litigio amoroso olio su tela 105 x 78 cm
In particolare, all’interno del percorso della galleria incontreremo un approfondimento all’attività del grande artista Giovanni Boldini, cantore della bellezza femminile e protagonista indiscusso della Belle Epoque parigina.
Stefano Novo, Conversazione al balcone, Olio su tela, 52x74 cm
I suoi maggiori dipinti sono: Nudo di donna con calze nere, Donna in riposo, Giovane signora nell’atelier e le figure di Madame Lantelme e Irene Catlin. Si tratta di opere in cui la donna è raffigurata in smaglianti ritratti ufficiali o in pose ardite, nelle quali l’artista ferrarese riesce sempre a estrarne un’immagine folgorante.
Vincenzo Irolli, Un gradino pericoloso (Inverno), Olio su tela, 33 x 69 cm
Alla Galleria d’Arte Ambrosiana, invece, sarà Francesco Luigi Maspes a curare la sezione intitolata “Tra ritratto e paesaggio“, con venti opere che presentano l’evoluzione dell’immagine femminile nella seconda metà dell’Ottocento nei generi del ritratto e del paesaggio.
Vito D’Ancona, Allo specchio, Olio su rame 24 x 18,5 cm
Protagoniste del percorso espositivo saranno le opere di Angiolo Achini, Leonardo Bazzaro, Mosè Bianchi, Enrico Crespi, Giuseppe De Nittis, Bartolomeo Giuliano, Domenico Induno, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Daniele Ranzoni, Giovanni Sottocornola.
Vittorio Corcos, Le istitutrici ai campi Elisi 1892
Il tema del ritratto sarà analizzato nel senso più esteso, dall'immagine del volto alla figura intera, di gruppo, familiare e non, in situazioni ufficiali, mondane o intime; ma anche del suo relazionarsi con il genere del paesaggio, che diventa in questo caso paradigma di sensazioni, deposito di memorie.