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Il Panorama di Decouflé

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view post Posted on 4/10/2012, 11:57     +1   -1
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Il Panorama di Decouflé

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Il nuovo spettacolo del grande coreografo francese,
tra arte e suggestioni, collega fra loro vecchie cose
con danzatori nuovi per dare energia al passato









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Philippe Decouflé è talmente popolare da avere diritto a un aggettivo, “decouflesque”, e a un sostantivo, “decouflerie”.

Stanno a significare che uno spettacolo è festa per gli occhi e leggerezza per lo spirito; qualcosa che unisce circo, fumetto, mimo, ombre cinesi; insalata mista di danza, musica, video con costumi curatissimi.

Il pubblico francese ama molto Decouflé, il meno concettuale dei suoi coreografi.

E siccome lui, per temperamento, si annoia in fretta, ripaga il suo pubblico divertendolo, incantandolo sempre.

In una carriera che l’anno prossimo festeggerà il trentennale, oltre a una decina di creazioni per il palcoscenico, Decouflé può vantare le cerimonie di apertura e chiusura di una Olimpiade (i giochi invernali di Albertville nel ’92), quella di apertura del 50° Festival di Cannes (nel ’97), fino alla parata per la Coppa del Mondo di rugby a Parigi (2007), una rivista per il Crazy Horse (2009) e uno spettacolo permanente per il Cirque du Soleil (Iris, 2011, a Los Angeles).



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Ma questo, per lui, è stato un anno non facile. Decouflé ha dovuto fermarsi.

Ha dovuto riempire i diecimila metri quadri della Grand Halle della Villette con un’antologica della sua carriera (Opticon, costata circa un milione di euro) e per l’occasione ha creato un “best”, una raccolta dei momenti migliori dei suoi spettacoli dall’83 a oggi.

La creazione s’intitola Panorama e come la descrive lo stesso Decouflé: «Il progetto iniziale prevedeva un copia-incolla degli spettacoli precedenti, ma con elementi nuovi» .

E come sottolinea lo stesso coreagrofo: «Non mi piace rovistare nel passato, quindi avevo già deciso di creare scene e coreografie originali che collegassero tra loro le vecchie cose. Ma ancora non mi bastava, come novità. Allora ne ho decisa una radicale: danzatori nuovi, più giovani, che apportassero nuova energia al mio passato».



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Alle audizioni si sono presentati in 500 e il coreografo ne ha scelti 7, scaraventandoli nel suo mondo, vestiti con costumi “decouflesque”, a danzare “decouflerie”.


Per esempio brani da Vague Café con il quale nell’83, a 22 anni, vinse il concorso di danza di Bagnolet e fu subito evidente che una nuova forma coreografica era possibile e non si accontentava più della plasticità dei movimenti ma andava a pescare nel circo, nel fumetto, nelle danze giovanili, nel cinema di Meliès.


In Panorama c’è anche Jump (1994), prima videodanza del coreografo che da quel momento in poi farà del genere un marchio di fabbrica.


C’è l’irresistibile danza con le pinne di Codex(1986), forse il primo grande successo di Decouflé; ci sono le strutture a ombre cinesi di Petites pièces montées dedicato a Meliès (1993), il gioco d’ombre di Sombrero (2006), i bizzarri costumi animali e vegetali di Decodex(1995).





Edited by filokalos - 4/10/2012, 13:20
 
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