Doveva essere una sitcom ironica sul mondo islamico nel Regno Unito.
Invece, Citizen Khan sta scatenando un mare di polemiche, sotto forma di lamentele che arrivano a centinaia all'emittente pubblica Bbc.
La comunità musulmana britannica si sente infatti offesa dai ricorrenti stereotipi della serie ambientata a Birmingham, che ha come protagonista Mr. Khan, imam della moschea del quartiere, impegnato a frenare le tendenze sempre più occidentali della sua famiglia di origine pachistana.
A partire da sua figlia Alia, che indossa sgargianti e variopinti hijab, abbonda un po' troppo col trucco e coi vestiti appariscenti.
Tutto il contrario della donna islamica, secondo i dettami della Sharia.
Quando il padre torna a casa, lei fa finta di leggere il Corano.
Ed è questa una delle parti che più ha fatto gridare allo scandalo il pubblico musulmano che parla di «banali stereotipi» e di «offese alla religione».
Non tranquillizza il fatto che il protagonista e l'ideatore della serie sia l'artista islamico Adil Ray.
«Questo programma è invece un'opportunità per vedere finalmente i musulmani come chiunque altro», ha dichiarato l'attore.
L’emittente pubblica ha ricevuto reclami di cittadini indignati per una rappresentazione dell’Islam definita “razzista” e “piena di stereotipi” che si fa “beffa” dei valori religiosi. La prima puntata è stata vista da 3,6 milioni di spettatori, totalizzando il 21,5% di share.
Un buon risultato per la Bbc che, alle proteste, ha risposto ricordando che «le nuove commedie provocano sempre reazioni differenti da parte del pubblico e come per tutte le sit-com, i personaggi sono creazioni comiche e non intendono essere rappresentativi della comunità nel suo insieme».
La serie, scritta e interpretata da Adil Ray, musulmano britannico, racconta la vita di Mr. Khan, imam della locale moschea del quartiere, e della sua famiglia, ironizzando su abitudini, manie e ossessioni della comunità islamica di origini asiatiche.
La prima puntata mostra il capofamiglia Khan come un uomo tirchio che riempie la casa di carta ignienica comprata in offerta, sua moglie che sogna un’abitazione perfettamente pulita, una figlia che assilla il padre per avere il matrimonio del secolo mentre l’altra, innamorata di trucchi e tacchi alti, indossa in fretta l’hijab e fa finta di leggere il Corano non appena lo sente rientrare a casa.
Un ritratto comico che, in controtendenza, è stato lodato dall’ex segretario generale del Consiglio musulmano in Gran Bretagna, Yousuf Bhailok, che non ha esitato a definirlo «la migliore cosa fatta dalla Bbc di recente».
Ed ha pure aggiunto: «Esiste un gran senso dell’umorismo tra i musulmani e sono contento che venga mostrato».
Giudizi simili sono arrivati da altri commentatori, soddisfatti per una serie che non mette alla berlina la comunità islamica, ma al contrario le permette di ridere di se stessa. 
Non si direbbe... specie alla luce di quanto successo dopo .... Il film "anti-Islam" sulla vita di Maometto.
Assalti alle ambasciate di Usa, Germania e Gran Bretagna in Sudan, scontri a Tunisi e in Libano, morti e feriti testimoniano quanto certa parte dell'Islam non sia così propenso all'auto-ironia o all'ironia altrui... 
