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La danza che viene dal Tirolo
Un progetto nato dallo studio dei fenomeni popolari di danza folk come riti sociali di una collettività. La partitura coreografica dei balli di gruppo diventa spunto per una creazione affascinante e ipnotica. Un corpo portato al limite, nella sua tenuta e nel suo disfacimento.
Alessandro Sciarroni A volte l’ispirazione per uno spettacolo nasce nei modi più imprevisti.
Ad Alessandro Sciarroni, per esempio, l’idea di trasformare le danze tirolesi in un ballo ossessivo e contemporaneo è venuta guardando in tv un cantautore raffinato come Rufus Wainwright.
Il coreografo racconta: «Un giorno l’ho visto mentre si esibiva al David Letterman Show indossava dei tipici abiti del Tirolo e io, partendo da questa semplice suggestione, ho cominciato a pensare alla tradizione di quelle zone e a quanto fosse in fondo così poco conosciuta».
Da quel giorno (e da mesi di studi sul territorio) è nata Folk(s), performance di danza che Sciarroni presenta da qualche mese in giro per l'Italia.
Folk-s è una pratica performativa e coreografica sul tempo.
Il lavoro nasce da una riflessione sui fenomeni popolari di danza folk antica sopravvissuti alla contemporaneità.
Lo Schuhplattler è un ballo tipico bavarese e tirolese, significa “battitore di scarpe” e consiste letteralmente nel battere le mani sulle proprie gambe e calzature.
In Folk-s, questa danza viene eseguita e concepita come indicazione di una forma preesistente e primitiva di pensiero.
Il ballo come regola, dittatura, flusso di immagini che seguono il ritmo e la forma, non il contenuto.
«La forma è ritmo, è energia che viene percepita attraverso le orecchie, non gli occhi, eyeless».
Così, per i performer di Folk-s non v'è altro tempo che il presente, che è non-passato e non-futuro.
É l'insistenza infinita della marea contro la spiaggia, il ritorno della stessa onda sulla stessa riva.
É suono.
Nella ripetizione decontestualizzata geograficamente e culturalmente, la materia folk trova la sua più chiara rivelazione.
In questo loop di gesti percussivi, l'introduzione di anomalie e variazioni sembra rimandare ad un complesso sistema di segni che evocano festa e martirio, alla presenza elegante e crudele di un nuovo Angelo Sterminatore.
Così il folk e il popolare, astratti dalla matrice sonora originaria, paiono battersi e fondersi con la condizione contemporanea, in continua lotta per la sopravvivenza.
FOLK-S. Will you still love me tomorrow? esplora un tema che a che fare con la tradizione, con qualcosa che esiste ancora oggi; ma anche con qualcosa che può finire, che termina quando non ci sarà più nessuno disposto a guardarla.
Invenzione, drammaturgia: Alessandro Sciarroni folk-dancer, interpreti: Marco D'Agostin, Pablo Esbert Lilienfeld, Francesca Foscarini, Matteo Ramponi, Alessandro Sciarroni, Francesco Vecchi suono: Pablo Esbert Lilienfeld video e immagini: Matteo Maffesanti disegno luci: Rocco Giansante abiti Ettore Lombardi faith coaching Rosemary Butcher consulenza drammaturgica, casting Antonio Rinaldi consulenza coreografica Tearna Schuichplattla direttore di produzione Marta Morico organizzazione Benedetta Morico ufficio stampa Beatrice Giongo amministrazione Luana Milani cura del progetto, promozione Lisa Gilardino Prossimi Spettacoli: 30/31-10-2012 → Bologna, Gender Bender Festival ....20-10-2012 → Romaeuropa, Roma, Teatro Palladium ....06-10-2012 → Reggio Emilia, Festival Aperto ....23-08-2012 → Bassano del Grappa, Bmotion ....20-08-2012 → Igoumenitza, Greece ....17-08-2012 → Pazin, Croatia Edited by filokalos - 21/8/2012, 09:22
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