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Milos Karadaglic - Classico da hit parade

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view post Posted on 28/6/2012, 09:35     +1   -1
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Milos Karadaglic

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Classico da hit parade
Ha rivoluzionato il modo di suonare
la chitarra e il suo repertorio.
E così ha conquistato il mondo
e scalato le classifiche




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Nel Regno Unito il ventinovenne chitarrista montenegrino Milos Karadaglic è un piccolo mito.

La prestigiosa rivista "Gramophone" lo ha eletto "Young Artist of the Year" e, per le vendite e l'ascolto via etere delle sue interpretazioni, in primis per l'album "Mediterraneo", lo ha insignito del premio "Specialist Classical Chart Award".

Tanto che la Bbc ha pronosticato che egli abbia potenzialmente nelle sue tasche il 20 per cento del mercato classico britannico (in Francia ha fatto irruzione nella classifica del pop al quindicesimo posto, risultato notevole per un ed classico).



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Sull'onda degli allori la sua casa discografica, la Universal, ha programmato la conquista dei mercati americano, coreano e cinese, prima con un tour che è iniziato il 29 marzo e che nei mesi successivi ha riproposto appuntamenti un po' in tutto il mondo.

Poi con un album ammiccante, intitolato "Latino", contenente nuovi arrangiamenti per chitarra con orchestra di celebri brani quali "Por una cabeza" di Gardel, reso popolare dal film "Scent of a Woman", "Libertango" e "Oblivion" di Piazzolla.

Tra i pezzi classici ci saranno invece il famoso "Preludio n. 1" di Villa-Lobos, un virtuosistico tremolo di Augustin Barrios e il celeberrimo tango "La cumparsita".


La storia di Milos è assai romantica: il padre economista decise di fargli studiare musica.



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Inizialmente gli propose il violino, con scarsi successi.


Il bambino fu invece attratto da una vecchia chitarra ormai dimenticata, conservata nella soffitta della sua casa di Podgorica.




Puntuale dal cielo giunse un lp del grande chitarrista spagnolo Andrés Segovia che lo esaltò.


Dopo una serie di successi locali s'incaponì nel voler approfondire la materia e andare a studiare a Londra, alla Royal Academy of Music.


Con grinta e perseveranza registrò alcuni video delle sue performance e li spedì all'autorevole istituto, ottenendo alfine il desiderato traguardo.


Fin dagli inizi Andrés Segovia ha esercitato un enorme fascino su di Milos, ed è stata forse la ragione per cui mi si è innamorato della chitarra classica.

Quando era un adolescente ascoltava molte incisioni di John Williams, i cui album erano quelli più facilmente reperibili.

Milos rivela di amare il colore del suo suono e la sua tecnica, di cui ha fatto tesoro per il suo linguaggio estetico e interpretativo.

E da studente fu pure conquistato dalle raffinatezze di Julián Bream.

Ma attualmente, nel suo tempo libero, ascolta di rado dischi di chitarra classica, eccezion fatta per David Russell, le cui incisioni barocche sono, almeno per Karadaglic, veramente straordinarie.

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Sta studiando a fondo la cultura flamenco, in particolare Paco Pena, ma sono molti i generi musicali che lo ispirano tutti, siano essi classica, jazz o perfino pop...


La chitarra di Milos nel frattempo è cambiata, non è più lo strumento corteggiato dalle tarme che destò il suo amore.


Adesso ne possiede una assai preziosa costruita da Greg Smallman, famoso liutaio australiano.


E come spiega Milos: «Ho con lei un rapporto molto stretto: è diventata come un'estensione del mio corpo. Non c'è da stupirsene, considerato che essa è un mezzo per esprimere le emozioni più intime della mia anima. Ti può infondere una grande sicurezza o il suo contrario. E così a volte il mio rapporto è ossessivo: a volte la odio e altre la amo. Ma è, nonostante tutto, un'amica fedele con la quale viaggio per il mondo e che, in genere, mi rende molto felice».



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Soprattutto grazie a Milos la chitarra sta vivendo un revival, un po' come avvenne negli anni Settanta.

Per protrarlo gli autori dovrebbero collaborare con lui, come fecero a suo tempo con Segovia.

Confessa Milos: «La chitarra oggi dovrebbe essere più presente nel repertorio classico e in quello musicale in genere. Ritengo che vi siano dei grandi compositori moderni che potrebbero scrivere musica magnifica per chitarra ed è nostro compito, come interpreti, ispirarli in tal senso. Sinergie di questo genere sono vitali. Questo si è dimostrato in passato per musicisti come Segovia, Williams e Bream, che hanno tutti lavorato fianco a fianco con i compositori del loro tempo, consentendo di creare un repertorio internazionale. Ai nostri giorni, nel Ventunesimo secolo, dobbiamo anche tenere ben chiaro in mente che le prospettive sono perfino più ampie di quanto potessero esserlo allora, così che possiamo e dovremmo guardare oltre allo zoccolo duro rappresentato dai compositori classici e spingerci più in là, liberandoci delle nostre abituali e confortanti sicurezze».



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Riguardo al crossover tra i generi, Milos ritiene che «Sia assolutamente necessario per il futuro della nostra professione. Ci sono molti modi diversi per realizzarlo ed esso non implica necessariamente l'inserimento di elementi techno in un pezzo di Bach. Come chitarrista mi trovo in una posizione invidiabile semplicemente perché suono lo strumento più popolare al mondo e il repertorio scritto per esso è accessibile a persone provenienti da ogni tipo di background, cosa che non richiede automaticamente compromessi artistici di alcuna sorta».





Alla domanda con quali autori d'oggi vorrebbe collaborare, il chitarrista montenegrino risponde: «Ce ne sono molti che potrebbero scrivere pezzi importanti per chitarra. Quello che è fantastico nel mondo dei compositori nostri contemporanei è che è straordinariamente eclettico, formato da artisti che scrivono esplorando stili nuovi e diversi, alcuni dei quali si adattano perfettamente al mio strumento. Amerei collaborare con John Adams, Osvaldo Golijov, Nico Muhly, Eric Whitacre e compositori di colonne sonore come Morricone e Iglesias. Oltre che personalità del pop come Elton John e Sting. Proprio quest'ultimo incontrai l'anno scorso al Tuscan Sun Festival di Cortona: per molti anni mi ha ispirato. Creare qualcosa assieme sarebbe la realizzazione di un sogno». ^_^



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Articolo Originale di
RICCARDO LENZI



Edited by filokalos - 3/7/2012, 17:50
 
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tella_dona
view post Posted on 21/9/2012, 16:54     +1   -1




Sono così appassionata di Milos Karadaglic che il 19 novembre sto pensando di prendere 2 giorni da lavoro per andarlo a vedere dal vivo a Trento. Ho solo paura che la sua esibizione live possa essere insoddisfacente rispetto alle sue incisioni.
Qualcuno lo ha visto dal vivo e me lo consiglia ?

Vi posto la canzone che a me fa più sognare e che esprime secondo me tutta la sua maestria

www.youtube.com/watch?v=nIoCh6V_F-Y

qui per approfondire vi lascio la discografia di Karadaglic

 
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view post Posted on 21/9/2012, 17:01     +1   -1
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La fortuna di vederlo dal vivo non l'ho avuta, ma c'è stato modo di apprezzarne le doti in uno speciale trasmesso da una Tv ispanica giusto qualche settimana fa.
D'accordo, non era come vederlo "live" ma sembrava tutto all'altezza delle aspettative.... ;)
Non posso garantire però su un intero spettacolo di circa 90 minuti.
Bellissima musica e straordinario l'interprete ma, almeno per me, faticherei non poco a restare sveglio... :)
 
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2 replies since 28/6/2012, 09:35   284 views
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