| Giappone. Terra di incanti
Uno sguardo incantato sulla cultura e l'arte giapponese che affascinò e continua ad affascinare l'Occidente
Armatura Periodo Muromachi e periodo Edo, prima metà del XVI e fine del XVIII secolo acciaio, rame dorato, ottone, legno, lacca, cuoio, pelle, seta, cotone Firenze, Museo Stibbert Questa armatura, di tipo haramaki, esemplifica al meglio quel genere di protezione leggera e maneggevole di cui si servivano i samurai in tempo di battaglia. Firenze volge lo sguardo altrove.
Dal 3 aprile al 1° Luglio tre musei di Palazzo Pitti sono coinvolti nel progetto espositivo "Giappone. Terra di incanti".
È un viaggio nel tempo, attraverso momenti assai diversi, a sfatare l’idea di una cultura poco incline ai cambiamenti.
Il percorso inizia nel Museo degli Argenti, dove i visitatori possono approfondire cinque secoli di evoluzione artistica in Giappone.
Il Museo degli Argenti ospiterà la mostra Di linea e di colore. Il Giappone, le sue arti e l'incontro con l'Occidente dedicata all'arte antica del Giappone, collocabile in un arco cronologico che va dalla metà del Cinquecento alla metà dell'Ottocento; qui si ripercorrerà l'evoluzione di trecento anni di arte giapponese attraverso opere di qualità eccellente. Pittura, calligrafia, scultura, lacche, ceramiche, metalli, tessuti in un raffinato caleidoscopio di "linee e di colori" appunto. L'essenza di un'estetica davvero originale, nella quale si miscelano alla perfezione la semplicità e la sintesi concettuale di un saggio di calligrafia oppure di una tazza per la cerimonia del tè, con la ricchezza cromatica, la profusione aurea e la minuzia del dettaglio di un paravento della scuola Rinpa o di un manufatto laccato. Gli artisti giapponesi hanno avuto questo dono. Hanno sedotto e fatta propria la Linea, che danza tra i vuoti e s'inebria dei pieni, pur non rinunciando a coltivare il colore, che cattura lo spazio e impone il suo ritmo. Le opere saranno concesse da prestigiosi musei giapponesi, europei ed italiani. Tra i prestiti più importanti dal Giappone ci sono splendidi paraventi e rotoli ad opera di Sakai Hitsu, Suzuki Kiitsu, Ike no Taiga, It Jakuch dello Hosomi Museum di Kyoto, un vaso di Nonomura Ninsei designato Importante Proprietà Culturale e costumi per il teatro n di proprietà della Agency for Cultural Affairs di Tokyo, la famosa tazza per il tè "Murakumo" di Hon'ami Ketsu del Raku Museum di Kyoto e la serie di dodici piatti di Ogata Kenzan del MOA di Shizuoka. Si guarda all’arte moderna e contemporanea del Sol Levante in rapporto alla tradizione artistica di quell’antico impero, per evidenziare continuità e strappi.
Taido Soto - Enso Periodo Edo, prima metà del XIX secolo rotolo verticale dipinto a inchiostro su carta - Collezione privata I “dipinti con cerchio” (enso) sono una delle più caratteristiche manifestazioni della pittura legata al Buddhismo Zen. Il cerchio simboleggia il vuoto e insieme la totalità di tutti i fenomeni.
Gli artisti in mostra sono stati nominati dal governo giapponese «Tesori nazionali viventi».
Filadelfo Simi (1849-1923) - Bice. Iridescenze della madreperla (1895 circa) Firenze, Palazzo Pitti, Galleria d’arte moderna
Leopoldo Metlicovitz (1868-1944) Madama Butterlfly (1904) Milano, Museo Teatrale della Scala Infine, alla Galleria d’arte moderna il tema illustrato sarà il Giapponismo.
Con le suggestioni d’Oriente tra Macchiaioli e anni Trenta del Novecento, la mostra espone opere realizzate tra gli anni Settanta dell'Ottocento e i quaranta del Novecento da artisti che subirono il fascino del Giappone come Fattori, Signorini, De Nittis e Fortuny.
Dell’arte giapponese questi artisti ammirarono l’uso calligrafico della linea, l’ardito accostamento di colori vivaci, il taglio dinamico delle scene, la scelta dei temi; sempre più spesso inserirono oggetti giapponesi nelle loro composizioni, conferendo alle opere un tocco di esotismo.
Come Édouard Manet e compagni, anche i macchiaioli e i simbolisti subirono infatti il fascino dell’arte giapponese, che andò diffondendosi in Europa a mezzo di stampe colorate, kimono e paraventi.
Fu così che gli artisti europei si scrollarono di dosso il peso del passato: ammirando la perizia calligrafica di Utamaro, Hokusai, Hiroshige.
Qualcosa di essenziale e sensuale allo stesso tempo.
Pura poesia.
Tagasode (“Di chi sono queste maniche?”) - Periodo Momoyama/periodo Edo, prima metà del XVII secolo Coppia di paraventi dipinti a inchiostro, colori e foglia d’oro su carta Parigi, Musée national des Arts asiatiques-Guimet Questa coppia di paraventi è una delle più spettacolari del gruppo di dipinti con il tema dei tessuti sugli appendiabiti.
Prezzo biglietto Biglietto della mostra, che consente l’ingresso anche alle collezioni stabili dei musei di Palazzo Pitti che l’accolgono, oltre al Giardino di Boboli, con validità 3 giorni - intero: € 18.00; Per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni, ridotto: € 9.00 Gratuità per i cittadini dell’U.E. sotto i 18 e sopra i 65 anni Restano in vigore i biglietti d’ingresso ai singoli musei compresa la parte della mostra che accolgono: Galleria Palatina e Galleria d’arte moderna: intero € 13.00; ridotto € 6,50 Museo degli Argenti, Giardino di Boboli, Museo delle Porcellane, Galleria del Costume e Giardino Bardini: intero € 10.00; per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni, ridotto: € 5.00 gratuità per i cittadini dell’U.E. sotto i 18 e sopra i 65 anni
Orario Galleria Palatina e Galleria d’arte moderna martedì – domenica: 8.15 – 18.50 chiuso il lunedì Museo degli Argenti lunedì – domenica: aprile e maggio 8.15 – 18.00; giugno e luglio 8.15 – 18.50 chiuso primo e ultimo lunedì del mese Servizio didattico per le scuole Visite guidate per le scolaresche solo su prenotazione Costo di € 3.00 ad alunno. Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.294883 Servizio visite guidate per gruppi Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.290383; e-mail [email protected] Sito webEdited by filokalos - 21/5/2012, 10:13
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