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Moringa olefeira - L'albero magico

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view post Posted on 18/3/2012, 12:51     +1   -1
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Moringa olefeira

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L'albero magico

Contiene 7 volte la vitamina C delle arance,
potrebbe risolvere le carestie
ed è usata per il biodiesel.
Ma in Europa è considerata fuorilegge.
Anche se c'è chi vende le foglie




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All’interno di programmi di sicurezza alimentare e di lotta alla malnutrizione nel Sud del mondo, sempre più si sente parlare delle proprietà della Moringa oleifera, una pianta spontanea che cresce in molti paesi dove le condizioni sociali ed economiche mettono a rischio il diritto alla salute delle popolazioni locali.

L'albero magico esiste davvero... Solo che non si può vendere. :fu fi:


È il paradosso della moringa olefeira, conosciuta anche come miracle tree.

Un’esagerazione? :no no:

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è il «vegetale più nutriente del mondo»: le sue foglie contengono sette volte più vitamina C delle arance, quattro volte più vitamina A delle carote, il quadruplo del calcio rispetto al latte, il triplo del potassio delle banane. Le potenzialità per combattere la malnutrizione sono enormi, tanto che la Fao la considera una «garanzia per il diritto all’alimentazione».



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Nelle diverse esperienze all’interno di progetti di sviluppo sono sempre più studiate ed apprezzate le caratteristiche di questa pianta che per molti versi sembra delinearsi come la migliore soluzione, in termini di efficacia e di accessibilità, ad alcune delle criticità dei Paesi in via di sviluppo.

Eppure, la Commissione Europea l’ha inserita fra i “novel food” ponendo un forte limite alla sua commercializzazione.

Le proprietà della moringa, albero originario dell’india settentrionale e oggi coltivato in tutte le aree tropicali del pianeta, sono conosciute da secoli.

La Moringa oleifera, infatti, oltre alle preziose caratteristiche nutrizionali che ne fanno un ottimo integratore alimentare, è una pianta di facile coltivazione e lavorazione, con una grande resistenza anche in condizioni di scarsa piovosità.

È inoltre una pianta che può essere utilizzata nella sua completezza - foglie, frutti, corteccia, radici - il che la rende particolarmente vantaggiosa e apprezzata anche dal punto di vista commerciale.



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Semi di Moringa

A breve termine, la prospettiva più redditizia sono i carburanti alternativi.
Dalla moringa si ricava infatti l’acido oleico che serve per etanolo e biodiesel.

E conviene: i suoi semi “rendono” dieci volte più della canna da zucchero, da cui si ottiene l’etanolo, e cresce molto più velocemente della Jatropha, seminata per il biodiesel.

L’aspetto socialmente più interessante, però, è quello alimentare.

Fa impressione sovrapporre la mappa che mostra dove la pianta cresce a quella che illustra le zone dove la malnutrizione è una grave piaga. Praticamente coincidono.

Originaria del Subcontinente Indio, attualmente è ampiamente distribuita per i tropici dove è stata introdotta per il suo carattere ornamentale.

Recentemente questo albero sta attirando enormemente l’attenzione e la sua coltivazione si sta generalizzando velocemente.



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Tavola comparativa del contenuto nutritivo delle foglie di Moringa oleifera
con altri alimenti per ogni 100 grammi di parte commestibile


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In sintesi:
Vitamina A (mg) Moringa: 1130 - Carote: 315
Vitamina C (mg) Moringa: 220 - Arance: 30
Calcio (mg) Moringa: 440 - Latte di vacca: 120
Potassio (mg) Moringa: 259 - Banane: 88
Proteine (mg) Moringa: 6700 - Latte di vacca: 3200





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Balbir Mathur

Balbir Mathur, presidente dell’organizzazione americana Trees for Life International, sostiene che «la Moringa potrebbe salvare milioni di vite nel mondo negli anni a venire», e in molte regioni di Africa e Asia la si sta già coltivando per combattere la carenza di cibo.


Anche perché della moringa, come del maiale, si mangia tutto: le foglie sono piccantine e vanno in insalata, mentre le radici e i frutti, bolliti, hanno un sapore simile a rapanelli e asparagi.


Dai fiori si ricava un ottimo miele, dai semi un olio simile a quello d’oliva.


Centinaia le ricette possibili: pasta, pizza, quiche, zuppe, lasagne, omelette.




Usi terapeutici



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La Moringa oleifera ha trovato utilizzi terapeutici in culture di tutta la fascia intertropicale del pianeta.

Le radici di Moringa oleifera come anche di Moringa stenopetala sono acri ed amaro-stimolanti, come il rafano, ed hanno virtù digestive, antiemetiche, vescicanti.

Sono consigliate per le infiammazioni, per la febbre, tosse, raffreddore, bronchite, malattie pettorali, epilessia,
isterismo. Stabilizzano la pressione del sangue, hanno poteri anti infiammatori, purgativi e sono utili nelle nevralgie e nelle infiammazioni e febbri intermittenti.

Un'altra proprietà fornita da questa pianta è relativa all’anti invecchiamento.

La Moringa infatti ha vasta gamma di nutrienti antiossidanti in grado di proteggere le cellule del corpo e prevenire molte delle condizioni comuni associate con l’invecchiamento.



Trattamento delle Acque



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È significativo che molti dei nomi comuni della Moringa facciano menzione specifica alla capacità della stessa di purificare l’acqua. Nella valle del Nilo la Moringa oleifera è conosciuta come "Shagara" al Rauwaq che significa testualmente "albero che purifica", von Maydell, 1986.

I semi sono un flocculante naturale.

Questo flocculante agisce catturando particelle in sospensione nell'acqua e provocando l’aggreazione e la precipitazione sul fondo.

Il modo di impiego, artigianale, consiste semplicemente nel macinare semi maturi ed avvolgerli in qualche tipo di tessuto che ne ostacoli la diffusione, e introducendoli nell'acqua da purificare.

Serve a purificare l’acqua giacché elimina fino al 99,9% di batteri ed è utile per curare circa 300 disturbi, dall’acidità al vomito.

Il principio è un polielettrolita che è stato recentemente identificato ed isolato dai laboratori di Biomassa in Nicaragua.

Per ottenere un chilogrammo di questo elemento sono necessari circa 100 kg di semi.

Altitudine: dal livello del mare fino ai 1.000 metri.

Propagazione: La Moringa oleifera è molto facile da propagare mediante semi.

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In Europa



In Europa, tuttavia, è utilizzata solo come complemento all’alimentazione animale (le mucche producono il 30% di latte in più), se si escludono i tè, gli integratori e un gelato al gusto moringa e lime in commercio.

Come mai? Certo, il nostro clima non è ideale: per crescere, ha bisogno di una temperatura compresa fra 25 e 35 gradi (in inverno andrebbe in serra).

Ma l’ostacolo più difficile, secondo Armelle de Saint Sauveur, creatrice del sito moringanews, sono i regolamenti della Commissione Europea:

«Nel 1997 sono state imposte delle barriere per i novel food, i cibi non largamente diffusi. In pratica, la moringa non può essere venduta come alimento. Anche se le foglie, importate legalmente, si possono comprare in quasi tutti i supermercati indiani di Parigi».



Anche in Italia, nei negozi etnici, non sono introvabili.

Basta indovinare il nome giusto: dai cingalesi, per esempio, bisogna chiedere della murunga.

Lo scoglio da superare (non impossibile) è il lungo processo di autorizzazione per la commercializzazione.

Nell’attesa, rimarrà un “frutto proibito”.

O quasi. ;)

 
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