Hanno fatto commuovere Patti Smith, colpito il rude Jack White dei White Stripes e il loro secondo disco, The Lion’s Roar, è stato unanimemente dalla critica uno dei migliori del 2012.
Eppure a vederle le First Aid Kit sembrano due figlie dei fiori capitate in questo millennio per sbaglio...
Nate all’inizio degli anni 90 a sud di Stoccolma, Johanna e Klara Söderberg, con i loro capelli biondi lunghissimi e le gonne a fiori, paiono arrivare direttamente dalla California hippie degli anni Settanta. Le "FAK" (come vengono chiamate dalla stampa specializzata... ) spiegano: «Siamo cresciute tra i vinili di Joni Mitchell e Emmylou Harris dei nostri genitori e in qualche modo possiamo dire di essere due svedesi d’America, visto che ne abbiamo assimilato l’enorme retaggio folk, da Gram Parsons a Buffy Sainte-Marie».
Salite alla ribalta grazie a un’esibizione al Polar Prize di Stoccolma, in cui rifecero Dancing Barefoot davanti a Patti Smith, le First Aid Kit devono parte della loro fama proprio a quel video che, attraverso YouTube, ha fatto il giro del mondo.
Dopo l’esibizione Patti è andata a salutare nel camerino facendo i complimenti alle due ragazza arrivando a dire che le piaceva il modo in cui suonano la chitarra
Dopo l’incontro e le lacrime della Smith, le due sono volate a Nashville, dove durante un concerto hanno conquistato anche Jack White, che le ha volute nel suo studio per registrare una cover di una delle loro icone, la cantante canadese di origini indiane Buffy Sainte-Marie.
Le FAK cosìricordano quell'episodio: «Non eravamo mai state in uno studio vero come quello di Jack e lui è una persona calma e tranquilla, ma quando si mette a parlare di musica si infuoca. Un grande insegnante. La canzone fatta con lui però non l’abbiamo messa nel disco. Era una cover...».
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Detto tutto questo, si potrebbe anche pensare che le First Aid Kit siano solo l’ennesimo duo femminile alle prese con vocalizzi e arpeggi rubati a un’altra epoca, ma non è così: con The Lion’s Roar sono infatti riuscite a incidere dieci perle segnate da una composizione incredibilmente matura per essere figlia di due ragazzine.
Questo CD è quasi un “benvenuto” alla primavera e, una giornata soleggiata di fine inverno, sarebbe l’ideale da ascoltare seduti su un prato di montagna.
Le voci cristalline delle due ragazze che compongono questo duo non vanno oltre un bel disco semplice di puro indie-folk.
Atmosfere d’incanto, armonie trasparenti e linearità nell’esecuzione sono le caratteristiche della musica delle due sorelle, che non lascia spazio a novità ma che, evidentemente, ha appreso molto dal produttore Mike Mogis, che nel tempo ha lavorato anche con i Bright Eyes che, in un certo senso, rappresentano i maestri di questo genere.
Il lavoro delle FAK resta una buona prova che può accompagnarci piacevolmente in un pomeriggio di calma e quiete.
Parola delle First Aid Kit: «Probabilmente perché tutto quello che scriviamo è vero. Noi facciamo nostro l’insegnamento di maestri come Leonard Cohen o Joni Mitchell. Ma, a dirla tutta, questa attenzione non ce la aspettavamo».