Gisele Bundchen
testimonial della bellezza... forestale
La distruzione delle foreste nel mondo accelera, ma è meno grave di quanto si pensasse.
Lo afferma la Fao, dopo aver censito le foreste mondiali, usando i dati fomiti dai satelliti ad alta risoluzione, che riescono a distinguere fra aree coperte da alberi e a tri tipi di vegetazione.
Fra il 1990 e il 2000, i 3.7 miliardi di ettari di foreste che coprono il nostro pianeta si erano ridotti ogni anno di 4.1 milioni di ettari. Fra il 2000 e il 2005, la perdita netta di copertura forestale era salita a 6.4 milioni di ettari l'anno di media.
In pratica, in quel periodo, ogni minuto erano scomparsi 10 ettari di bosco in un anno una superficie vicina a quella di Piemonte, Lombardia e Veneto insieme.
Alpine Pond, Gunnison National Forest, Colorado
Alaska Range, Denali National Park
I dati 2005-2010, non ancora completi, sembrano confermare la tendenza all'aumento.
Eppure la Fao ha scoperto con sorpresa che la perdita effettiva di foreste vista dai satelliti 73milioni di ettari totali dal 1990, è molto minore di quella dichiarata dai governi, 107 milioni di ettari.
Le deforestazioni maggiori sono avvenute nell'Asia meridionale e In Oceania, mentre in Africa sono risultate minori di quanto si temesse.
In Amazzonia poi, secondo l'istituto brasiliano di ricerca spaziale, il fenomeno è in veloce calo tanto che nel 2010 si è raggiunto il minimo dal 1998, con 680 mila ettari, 11% in meno rispetto al 2009.
Le foreste continuano invece di espandersi nei Paesi a clima temperato sia per l'abbandono dei terreni agricoli marginali, sia per gli imponenti programmi di riforestazione cinesi.
Un tratto di foresta amazzonica in Bolivia
Grande spazio per far crescere le foreste esiste anche nei nostro Paese.
La superficie forestale italiana è di circa 10 milioni di ettari,
pari a un terzo del territorio nazionale.
Tale superficie rappresenta il 5% della superficie forestale totale europea
e conferisce all’Italia il sesto posto nella classifica dei paesi europei
con la maggiore estensione forestale, insieme a Svezia,
Finlandia, Spagna, Francia e Germania (escludendo la Russia).
La superficie forestale italiana è in graduale espansione,
ad un ritmo di circa 100.000 ettari l’anno.
L'lspra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha appena presentato uno studio del World Resources Institute, secondo il quale in Italia sono disponibili per la riforestazione ben 9,5 milioni di ettari, poco meno di un terzo del nostro territorio.
Di questi, solo un milione sarebbero adatti a foreste a sé stanti, sugli altri si potrebbero creare boschi a mosaico, per dare un polmone verde a città, industrie e infrastrutture.
Queste nuove foreste, oltre al legname per le costruzioni ed i bio-combustibili, fornirebbero servìzi preziosi.
Innanzitutto renderebbero il suolo più permeabile e saldo riducendo le conseguenze delle piogge violente, poi assorbirebbero tanta CO, quanta ora ne assorbono le foreste già esistenti (18 milioni di tonnellate annue, il 13% delle nostre emissioni, per un valore di 520 milioni di euro).
Te Whaiti Nui A Toi Canyon, Whirinaki Forest, Isola del Nord, Nuova Zelanda
Queste nuove foreste costituirebbero anche uno scudo contro l'inquinamento chimico e sonoro delle città, offrendo ai cittadini un luogo dove rilassarsi e divertirsi, a un passo dalle loro case.