Vi piacerebbe avere nel vostro giardino bacche come colorata presenza in attesa di fioriture in modo da richiamare usignoli e cardellini ad ogni inizio di primavera? 
L'Amelanchier è un arbusto che va al caso vostro: si prende la scena, da vero protagonista, meglio ancora se è nella varietà Lamarckii, premiata anche dalla Royal Horticultural Society inglese, che di piante se ne intende, eccome.
Si potrebbe iniziare seminandolo ora, ma forse il tempo richiesto per un buon risultato è troppo lungo.
Meglio allora riprodurlo in autunno prendendo una propaggine da un esemplare già cresciuto, o acquistarlo della dimensione desiderata.
Soldi ben spesi, comunque, perché a questo arbusto originario dell’America del Nord, ma conosciuto da secoli, una volta che l’avrete messo in terra secondo le regole (buon drenaggio, terreno leggero piuttosto acido, posizione soleggiata, ma anche in parte ombreggiata) non dovrete mai fare nulla.
Non va però potato, perché la sua bellezza sta nella forma ramosa e larga (fino a quattro metri) oltre che nell’altezza (che non supera i sei), né concimarlo o proteggerlo da freddo o da parassiti, perché è rustico e sano di natura.
La fioritura, dalla primavera all’estate, è bianca, stellata e generosa; le foglie d’autunno diventano rossastre, le bacche che compaiono d’inverno sui rami spogli sono di un bel rosso forte, come quelle di certe rose, visto che l’Amelanchier appartiene alla famiglia delle Rosacee.
E, come le altre, le sue bacche sono buone da mangiare o per farne marmellate.
Se poi se ne volesse usare più d’uno per farne una siepe, non sarebbe certo una cattiva scelta!
Jean-Baptiste de Lamarck, zoologo e botanico francese vissuto nel Settecento, autore di una celebre teoria evoluzionistica ma anche di La flore française, dovrebbe essere grato a chi ha scelto di ricordarlo ai posteri attraverso questo arbusto, che in molti, quando delle piante si conosceva il nome popolare, chiamavano semplicemente «pero cervino».
In genere i fiori sono bianchi, talvolta rosati, e compaiono in primavera. Amelanchier vegeta anche vicino al mare.
Le specie più coltivate sono Amelanchier canadensis (che raggiunge altezze di circa 3 m), Amelanchier asiatica, Amelanchier grandiflora (che supera i 7 m) che, coltivati a cespuglio o ad alberello, decorano le zone a prato.
Sulle Alpi si rinviene A. ovalis, detto però corvino, che fiorisce in primavera.
Amelanchier Asiatica
TEMPERATURA
Entrambe le specie più coltivate – Amelanchier canadensis e Amelanchier grandiflora – dimostrano una buona resistenza al freddo.
LUCE
Va piantato preferibilmente al sole o in luoghi appena ombreggiati.
ACQUA
Eventuali annaffiature sono consigliate solo quando il terreno è asciutto.
TERRENO
Fanno parte di questo genere piante piuttosto rustiche, che però preferiscono un suolo sciolto, ricco di sostanza organica, umido, ma privo di ristagni d'acqua.
IMPIANTO
Preferibilmente si impiantano a radici nude circondandole con terra inumidita. Se il suolo è povero sarà bene effettuare una fertilizzazione prima della messa a dimora.
CURE COLTURALI
Genere rustico, non abbisogna di particolari cure se non quelle normalmente dedicate alla maggior parte delle piante.
POTATURA
Necessita di interventi assai leggeri durante il periodo di riposo, orientati a regolare i rami eccessivamente sviluppati.
Nel caso in cui si volesse allevare a forma di alberello, si manterrà un astone principale che sarà successivamente potato e mondato dai rami laterali.
Dopo questa prima impostazione, si terranno in seguito alcuni rami laterali, per formare l'impalcatura della chioma, che verranno accorciati annualmente dopo la fioritura.
I cespugli troppo fitti vanno sfoltiti dei rami in eccesso e il legno vecchio eliminato.
Una Potatura piuttosto severa, praticata dopo la fioritura, serve per contenere le forme nei giardini di piccole dimensioni.
MOLTIPLICAZIONE
Si può propagare per via gamica, utilizzando i semi prelevati dai frutti giunti a maturazione, oppure per propaggine.
Talvolta, nelle specie pollonifere, è anche possibile procedere alla loro divisione. Viene consigliato l'innesto su biancospino.
AVVERSITÀ
Non presenta particolari predisposizioni ad attacchi parassitari. Nel caso si verifichino si intervenga con prodotti specifici. 
