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Un nido da Archistar

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view post Posted on 24/10/2011, 14:08     +1   -1
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Un nido da Archistar

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Case appese a un ramo
o aggrappate a pareti,
cupole, corridoi, giardinetti...
Uno studio sulle produzioni
più spettacolari degli uccelli.
Istinto?
No, apprendimento




Case appese a un ramo o aggrappate a una parete verticale, cupole, corridoi pergolati e veri e propri giardinetti colorati da usare come alcova: le vere archistar del mondo animale sono gli uccelli.



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Un acrobatico Ploceus velatus

A mostrarci le loro costruzioni più spettacolari è un interessante saggio illustrato: Avian Architecture di Peter Goodfellow e Mike Hansell (Princeton University Press).
Ma questi capolavori naturali sono solo frutto di un istinto consolidato?



Come spiega il professor Hansell, docente di Architettura animale all’Università di Glasgow:
«La letteratura scientifica sottolinea una forte influenza genetica e istintuale sulle capacità degli uccelli di realizzare strutture complesse, ma studi più recenti mostrano che gli uccelli con più opere alle loro spalle sono ingegneri migliori degli altri. Oggi pensiamo che siano importanti anche l’apprendimento e l’intelligenza».



Un esempio illuminante è l’australiano uccello giardiniere satinato (Ptilonorhynchus violaceus), che può impiegare sei-sette anni di tentativi (e di osservazione di ciò che fanno i più anziani) prima di costruire alcove nuziali che possano destare l’interesse della femmina.

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Una colorata "dependance" costruita, come si nota anche nell'immagine inferiore, da un Ptilonorhynchus violaceus
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Gerald Borgia, biologo alla University of Maryland ha osservato:
«I maschi erigono due palizzate di rametti che ospiteranno la femmina durante il corteggiamento, quando il maschio tenterà di conquistarla mostrandole le centinaia di oggetti di colore blu che ha raccolto. È come se il maschio, frapponendo fra sé e la femmina queste barriere, volesse rassicurarla che non ci saranno accoppiamenti forzati».



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La Chlamydera nuchalis (a sinistra) ed il suo nido (a destra)



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John Endler

Esteti ancora più raffinati sono i grandi giardinieri grigi (Chlamydera nuchalis) che come ha evidenziato l’etologo John Endler della Deakin University di Geelong (Australia):


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Un nido di un Codibugnolo
(Aegithalos caudatus)

«Anche loro edificano un corridoio nuziale, però decorano il suo sbocco con sassolini disposti in modo che i più piccoli siano più vicini, e i più grandi più lontani: l’effetto, per la femmina nel corridoio, è una prospettiva falsata che fa sembrare il maschio più grande di quanto sia in realtà. E quindi più attraente. Insomma, la prospettiva non è nata in Italia nel quindicesimo secolo: gli uccelli giardinieri la conoscevano da sempre».




Ancora più complessi sono i nidi dei Codibugnoli (Aegithalos caudatus), composti da piccole foglie di muschio tenute insieme dalla seta dei bozzoli dei ragni e isolati termicamente da un rivestimento di oltre duemila piume, e i nidi o degli uccelli tessitori come il Ploceus velatus o del tessitore gendarme (Ploceus cucullatus).



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Una coppia di nidi del Ploceus cucullatus



Sono appesi, e quindi non basta ammucchiare rami e foglie: bisogna tessere, annodare, avvolgere. Il tutto lavorando contro la forza di gravità e avvalendosi di un unico strumento: il becco... ;)




Peter Goodfellow autore di "Avian Architecture" descrive i suoi studi dal suo giardino




Articolo Originale di
Giuliano Aluffi



Edited by filokalos - 24/10/2011, 17:47
 
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