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Samsø, l'isola del futuro

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view post Posted on 9/9/2011, 09:18     +1   -1
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Samsø, l'isola del futuro

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Ogni casa diventa una piccola centrale.
Con i suoi pannelli, le sue pale eoliche,
il suo riscaldamento a biomasse.
Un'isola danese ci sta riuscendo.
E i suoi abitanti ci stanno
pure guadagnando soldi. ...




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Samsø è una piccola isola situata ad est della penisola danese.

A vederla sospesa sulle acque grigio-topo del Baltico, non sembra.

Eppure questa striscia di 30 chilometri di fronte alla penisola dello Jutland (Danimarca), è già in una nuova era.

Qui i 4.300 abitanti vivono, si muovono e giocano senza inquinare; in paese l’illuminazione stradale è al minimo, non ci sono semafori, le auto che girano sono davvero poche e il regolare servizio di autobus è stato sostituito da bus a basso consumo a corse prenotabili.

Il “miracolo verde” ha avuto inizio nel 1997 ed ad oggi sono 21 le turbine eoliche installate tra le colline dei villaggi e sulla costa, 2.500 i metri quadrati di panelli solari e 4 le centrali biomassa. Grazie alle centrali a biomassa ben 1.100 famiglie hanno acqua calda e riscaldamento bruciando fieno (fiori di canola e trucioli di legno) che provengono direttamente dalle loro fattorie.



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Søren Hermansen

Søren Hermansen, 52enne contadino nato e cresciuto a Samsø e trasformatosi nel direttore dell'Accademia dell'Energia dell'isola, spiega:
"Liberarsi dalla CO2 non è un miracolo. Ogni città ci può riuscire in pochi anni".

Sprizza orgoglio Hermansen nel raccontare la genesi del miracolo verde di cui è lui l'instancabile profeta.

Nel Centro di ricerca e Museo delle rinnovabili di Samsø undici cervelli (biologi, ingegneri, tecnici e grafici) lavorano per rendere l'isola sempre più sostenibile.

E dunque sempre più famosa.



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L'interno dell'Energy Academy

Perché nell'edificio bianco-panna dell'Accademia (costruita per 1,6 milioni di euro dallo studio danese di Arkitema) ogni anno passano almeno 6 mila pellegrini. Persino in Corea e Giappone li considerano delle star... ^_^

Gli abitanti dell’isola hanno dimostrato che in 10 anni si possono cambiare abitudini energetiche e stile di vita: alla fine degli anni '90 importavano energia prodotta con il carbone, nel 2001 avevano dimezzato le emissioni inquinanti, nel 2003 hanno raggiunto l'autosufficienza energetica (pulita) e dal 2005 Samso restituisce alla Danimarca elettricità prodotta dal vento e dal sole. :ok:

Ed ora gli abitanti si dichiarano pronti per una nuova missione: far diventare l'isola un paradiso sostenibile, importando auto elettriche, sfruttando le onde del mare, aumentando il riuso, vivendo di raccolti e turismo leggero.

L’elettricità utilizzata a Samsø, proviene unicamente da fonti di energia rinnovabili attraverso 11 impianti eolici capaci di generare l’intero fabbisogno di elettricità del distretto.

Nei giorni in cui non è possibile utilizzare le centrali eoliche, viene utilizzata l’energia proveniente dalla rete danese, viceversa nei giorni ventosi, l’isola immette nella rete danese il surplus prodotto.



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Uno degli scorci pittoreschi dell'Isola di Samsø



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Il saldo energetico annuale è comunque positivo dato che la produzione è maggiore del consumo degli abitanti dell’isola (circa 4.300).

Nel 2008 l’isola ha raggiunto l’ambizioso obiettivo di essere completamente indipendente dal punto di vista energetico.

Per il riscaldamento, le caldaie ad olio sono state sostituite da impianti di teleriscaldamento, da stufe a pellets, da impianti geotermici, e soprattutto, da una centrale solare di 2.500 metri quadri.

Grazie a queste fonti circa il 70% della produzione di calore è stato sostituito con fonti rinnovabili.

In futuro anche i carburanti dei traghetti e degli autoveicoli verranno sostuiti con fonti rinnovabili.

Sull’isola nel 2006 è stata inaugurato l’”Energy Academy” un’ente che si occupa dello studio delle fonti di energia rinnovabili e diventa punto di riferimento per aziende e le amministrazioni.

Il "miracolo verde" ha preso il via nel 1997, quando al governo di Copenaghen venne l'idea di lanciare il concorso: "L'isola più verde della Danimarca".

Senza una corona (e ce ne vogliono 7 per 1 euro) di sovvenzioni statali, un manipolo di contadini guidati da Hermansen prese molto sul serio la lotta alla CO2.

E già dal 2000, 11 turbine eoliche installate tra le colline dei villaggi di Brundby e Permelille e alle altri dieci poste davanti alla costa di Samsø, coprono e sopravanzano il fabbisogno energetico dell'isola.



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La torre panoramica
del faro di Samsø

Il faro del 1857 è la torre panoramica più romantica di Samsø.

Da lì sopra, fra barche a vela e mulini a vento in mare, distese di prati fioriti e mucche, Samsø pare una cartolina idilliaca. ^_^



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Il borgomastro
(ovvero il sindaco)
di Samsø: Jørn Nissen

Tanta bellezza inganna.

In realtà ogni casale e ogni campo sono laboratori energetici.

E il sindaco Jørn Nissen conferma: "Qui tutti fanno a gara a chi investe di più nel Green Business".

Per Nissen, le rinnovabili sono prima di tutto "un affare, e molto promettente". E comunque, un investimento politicamente neutrale: è stato il Konservativ Partei, il partito di centro-destra al governo di Copenaghen, di cui Nissen fa parte, a decidere che per il 2050 la Danimarca sarà a emissioni-zero. La promessa del borgomastro di Samsø è stata: "Noi a Samsø arriveremo a liberarci completamente dalla CO2 nel 2030".

Oltre alle turbine eoliche, ci sono ancora 2.500 metri quadrati di pannelli solari installati nel 2002 a Nordby, il Capo Nord dell'isola.

Ma per quanti siano, mulini e pannelli "non bastano a compensare tutti i veleni che vengono emessi".

Come quelli scaricati dalle 1.600 auto (tra cui dieci autobus e 29 camion) che circolano per le stradine di Samsø.

O ai tre traghetti che ogni giorno bruciano il peggior diesel tra il porticciolo di Kalby Kas, a Samsø, e quello di Kalendborg (a due ore di treno da Copenaghen).



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Il porto dell'isola di Samsø



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Per questo nei villaggi di Ballen, Onsbjerg e Tranebjerg, sono state costruite quattro centrali a biomassa: 1.100 famiglie hanno così acqua calda e riscaldamento bruciando fieno.

Peder Jensen, dell'impianto di Ballen spiega: "Usiamo solo il nostro fieno. D'inverno qui arrivano sino a 15 balle al giorno, da 500 chili ciascuna e riusciamo a produrre sino a 1,6 Megawatt".

Li snocciola a memoria i dati, perché Jensen, 42 anni e due figli, ha investito con altre 200 famiglie nell'impianto termico a biomasse costato 16 milioni di corone (2,2 milioni di euro). Oggi i soldi spesi non solo sono rientrati, ma, spiega Jensen, "riscaldando col fieno risparmiamo 4 mila corone l'anno".

Jørg Tranberg, probabilmente il contadino più soddisfatto della miniera verde di Samsø ribadisce: "Siamo felici d'investire in energia pulita".

Tranberg è stato il primo a investire 6 milioni di corone (circa 1 milione di euro) comprandosi una turbina eolica tutta sua.

E non è il solo. Erik Andersen è l'unico a Samsø che, a 65 anni, si è installato (e per 40 mila corone) un impianto a semi di canola, e come lo stesso afferma: "Dà un'incredibile soddisfazione arare i campi con il trattore che va con i frutti della mia terra".

La pressa di Andersen trasforma ogni anno solo un terzo delle 5 tonnellate di colza che lui stesso coltiva in bio-diesel: buono non solo per il trattore, ma anche per la Volkswagen Passat (provvista di appositi filtri) di sua moglie.

Il resto della colza va nel mangime delle 13 mucche, di cui va ancora più fiero.

A differenza degli altri contadini dell'isola, Andersen è orgoglioso di coltivare i suoi campi in modo biologico al 100%.

Non per ideologia o scelta etica. :no no:

Ma la combinazione ecologica più curiosa in tutta Samsø è nella fattoria di Leif Hansen.



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Leif Hansen e la moglie hanno investito i loro risparmi
in un sistema per estrarre energia geotermica installato in giardino



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Forse per competere con l'amico e vicino Andersen, lui e sua moglie, i due ex maestri elementari locali, hanno cominciato con l'installare un impianto solare da 2,5 kilowatt. Nel giardino, dove gironzolano sei gatti, Hansen ha interrato a 90 centimetri di profondità un sistema geotermico che risucchia l'energia dal suolo. Agli Hansen l'impianto della Volund, con la centralina piazzata in cucina, è costato 150 mila corone.

Come spiega l'ex maestro: "Sono tutti i nostri risparmi che non recupereremo più nella nostra vita, ma che mi rendono felice. Perché mi dà soddisfazione il non dover dipendere dal petrolio degli sceicchi e lasciare ai miei figli un'isola più verde e più ricca".

In tutti i sensi: gli agricoltori di Samsø per lo più non amano il bio, ma l'isola è così famosa e di moda che ogni anno l'arrivo delle Nye Kartofler, le loro prelibate patate novelle, è in prima pagina sui giornali danesi.

E poi a forza di cimentarsi nelle tecnologie verdi, il sindaco Nissen può dire fieramente: "il valore delle nostre case e terreni sale, così possiamo reinvestire in vecchi e nuovi edifici". :e vai!:



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La biologa Lene Skafte

A partire dai 3 milioni di euro che il borgomastro sta ora spendendo per la ristrutturazione del municipio (con pannelli fotovoltaici sul tetto).


E futuri progetti come il primo hotel sostenibile dell'isola che produrrà più energia di quanta i clienti ne consumino.


E un impianto termico a biogas in cui tutti i Samsingers sono chiamati a investire da una martellante campagna di raccolta fondi che gli 11 cervelli dell'Energy Akademy portano avanti da mesi.


Come spiega la biologa Lene Skafte: "Siamo pieni di belle mucche, campi e abbiamo già una fabbrica di marmellate. La fermentazione di residui organici sarà il futuro dell'energia pulita".


E il turismo negli ultimi anni è aumentato, visitatori curiosi giungono da ogni parte del mondo e si fermano all’Accademia per l’Energia di Samsø per apprendere le tecnologie verdi e per conoscere di persona la comunità isolana che si è impegnata a garantire un futuro sostenibile.



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Ed ora non resta che prendere d’esempio gli abitanti di Samsø.


Tutta qui, conclude Søren Hermansen, il direttore dell'Akademi di Samsø, la differenza tra energie verdi e quelle nucleari.


"Le energie verdi hanno un notevole impatto estetico. Le odori e le senti nell'aria, le vedi al sole, e le capisci al volo.
Il nucleare invece è inodore e invisibile: non lo capisci e non sei tu a gestirlo.

Ma se per disgrazia lo vedi, è sempre, come a Fukushima, troppo tardi."


Meglio allora vivere, felici e furbi come fanno i danesi sull'isola di Samsø. ;)

 
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