Il Forum delle Muse

Giovanni XXIII (1881 - 1963)

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 6/6/2011, 18:25     +1   -1
Avatar

Super Ñasual Dating - Authentic Maidens

Group:
Magazzinieri
Posts:
1,960
Location:
Usa

Status:


Giovanni XXIII (1881 - 1963)


image

Gli Uomini che hanno cambiato il Mondo

Eletto papa il 28 ottobre 1958
in meno di cinque anni di pontificato
riuscì ad avviare il rinnovato impulso
evangelizzatore della Chiesa Universale.
È ricordato con l'appellativo di «Papa buono».
È stato beatificato da papa Giovanni Paolo II
il 3 settembre 2000.



«Cari figlioli,
tornando a casa,
troverete i bambini:
date una carezza
ai vostri bambini e dite:
"Questa è la carezza del Papa!"»

(Papa Giovanni XXIII)



Il pontificato di Giovanni XXIII, durato meno di cinque anni, ha inaugurato tali e tanti cambiamenti a lungo termine nel cattolicesimo che può essere considerato l'inizio di una nuova era nella storia della Chiesa cattolica romana.

Angelo Giuseppe Roncalli, nacque da famiglia contadina a Sotto il Monte, nei pressi di Bergamo, il 25 novembre 1881.

La campagna di Bergamo, i luoghi e l'ambiente umano della sua infanzia rimarranno, fino al momento della sua agonia, il naturale paesaggio della sua anima, e forniranno un repertorio inesauribile al suo linguaggio.

Anche la scelta di abbracciare la vita ecclesiastica, all'età di dieci anni, si allineò all'indole della sua gente, caratterizzata da una pietà di tipo devozionale, dal gusto delle cose semplici, da un'intelligenza intuitiva e concreta incline alle sentenze proverbiali, e dal buon umore anche nelle tribolazioni.



image

Tutto ciò avrà più peso in lui del severo tirocinio ecclesiastico, vissuto peraltro con grande dedizione.



image

Studiò a Bergamo e a Roma, dove completò la sua istruzione al Collegio dell'Apollinare; i suoi interessi intellettuali si volgevano di preferenza agli studi storici, nei quali più che il rigore scientifico gli era di guida la curiosità per la storia della Chiesa, specie nei suoi aspetti pastorali.

Nessun segno in lui, né allora né poi, di inquietudine intellettuale: il suo spirito di tolleranza e di fiducia nell'uomo rimanda piuttosto ai modelli dell'umanesimo controriformistico.

Ordinato sacerdote nel 1904, ritornò a Bergamo in qualità di segretario del vescovo della città, e fu nominato insegnante di Storia della chiesa presso il locale seminario diocesano.

Dopo un periodo di varie attività pastorali, tra cui ricordiamo quella di cappellano militare durante la prima guerra mondiale, fu chiamato a Roma nel 1921.



image

Contribuì alla riorganizzazione dell'Opera di propagazione della fede e quattro anni dopo, eletto vescovo, fu inviato come delegato pontifìcio in Bulgaria.

Sprovvisto di conoscenze influenti nell'ambiente ecclesiastico, la sua carriera nella Chiesa fu soprattutto il risultato della sua prontezza a mettere in secondo piano le proprie preferenze, a eseguire gli ordini e ad adattarsi senza lamentele alla volontà dei superiori, rivelandosi per l'uomo audace e innovatore che era soltanto quando sedette sulla cattedra di Pietro.

Visitatore apostolico in Turchia e in Grecia tra il 1933 e il 1944, durante la seconda guerra mondiale ebbe un ruolo importante nella fuoriuscita degli ebrei dall'Ungheria, allora sotto il controllo nazista.

Nel 1944 fu inviato come nunzio apostolico a Parigi, prestigioso incarico dai sottili risvolti diplomatici; successivamente divenne cardinale, e nel 1953 fu nominato patriarca di Venezia.

Il 28 ottobre 1958, dopo tre soli giorni di conclave, venne fatto papa all'età di 77 anni.

Si rese conto, e lo scriverà non senza humour, di essere stato eletto come papa "di transizione"; ma fin dai primi gesti, non esclusa la scelta del nome, si rivelò deciso a mettere in atto un grandioso programma di rinnovamento che, a dispetto del suo stile incline all'estro e all'improvvisazione, appare oggi lungamente e intensamente meditato.



image

Forte delle proprie prerogative, riservò a sé grande libertà di movimenti, di linguaggio e di relazioni, lasciando alla curia il compito di procedere secondo la prassi tradizionale.

E affidò l'"aggiornamento" della Chiesa alla Chiesa stessa indicendo, in tono dimesso e quasi bonario, un concilio ecumenico appena tre mesi dopo la sua elezione.

Il Concilio Vaticano Secondo, ventunesimo dei concili ecumenici, fu da lui inteso come concilio pastorale, in cui venivano messe da parte le ostilità del passato e si riconosceva la parte di responsabilità che i cattolici avevano nello scandalo di una cristianità divisa.



Lo inaugurò con un discorso memorabile per ampiezza di orizzonti e afflato profetico, e ne diresse i primi lavori.



image

Il Concilio affrontò prevalentemente temi pastorali, nel tentativo di rivestire la sostanza della fede con formulazioni adeguate ai tempi. Tra le principali innovazioni ricordiamo la collegialità episcopale, la maggiore attenzione alla Sacra Scrittura, e il rinnovamento liturgico con l'introduzione delle lingue nazionali nella messa.



In pratica veniva proposto un nuovo corso alla vita religiosa dei cattolici attraverso una più ampia libertà di dialogo e un aggiornamento dell'insegnamento della Chiesa, della sua disciplina e della sua organizzazione; e veniva incoraggiata l'unificazione di tutti i cristiani e di tutta l'umanità. I rari interventi del papa nel corso del Concilio (che si concluse soltanto dopo la sua morte) furono a sostegno della spinta verso il cambiamento. Due erano gli obiettivi prioritari di Giovanni xxin: quello di un nuovo dialogo con le Chiese separate da Roma e quello di un nuovo modo di rapportarsi al mondo moderno.



image

Papa Giovanni XXIII
firma la sua encicla più famosa

"Pacem in terris"

Vanno ricordate inoltre le sue sette encicliche, tra le quali meritano speciale menzione la Mater et magistra, che sottolinea la dignità dell'individuo come base di tutte le istituzioni sociali, e la "Pacem in terris", rivolta a tutti gli uomini di buona volontà, che propugna la cooperazione internazionale per il conseguimento della pace e della giustizia, nonché l'impegno sociale (inteso come servizio evangelico) della Chiesa a prendere in considerazione tutti i problemi che travagliano l'umanità.

Il progetto di pace di questa enciclica non è dedotto da principi cristiani ma è fondato sulle concrete aspirazioni dell'umanità tutta e su un puntuale riconoscimento dei segni del tempo.

Diretta a tutta l'umanità, è dichiaratamente ottimista e molto diretta; evita il linguaggio della diplomazia ed enumera i requisiti per la pace mondiale in termini profondamente umani.

Giovanni XXIII si considerava un riconciliatore, e sottolineava senza sosta l'importanza della chiesa come forza spirituale soprapolitica nel mondo.



image

La statua di Giovanni XXIII di Istanbul,
accanto a chi l'ha realizzata:
lo scultore Carlo Balljana

Quest'enciclica fu, in certo qual modo, il testamento spirituale di Giovanni XXIII.

Poche settimane dopo si manifestarono i segni di quel male che lo portò alla morte.

La sua lunga agonia, seguita da tutti i mass-media, fu una straordinaria lezione di autenticità umana e di spirito evangelico per il mondo intero.

Si spense il 3 giugno 1963. :(



Nel tentativo di depoliticizzare la Chiesa, Giovanni XXIII aveva ridimensionato la sua posizione di capo del Vaticano sottolineando il suo ruolo di "servo dei servi di Dio".

Con questo spirito ricevette il genero di Kruscev e dette udienza all'arcivescovo di Canterbury, al moderatore della Chiesa scozzese e al maggior rappresentante dello scintoismo.

L'atteggiamento di apertura di Giovanni XXIII nei confronti delle altre confessioni, alla base della creazione del Concilio mondiale delle Chiese e dell'istituzione di una Segreteria per la promozione dell'unità dei cristiani, determinò anche i suoi contatti con la Chiesa ortodossa e con i leader protestanti.

Il suo sicuro senso della diplomazia abbinato alla popolarità di cui godeva, hanno fatto di lui un personaggio influente in campo internazionale.

Tra i leader mondiali da lui incontrati ricordiamo due presidenti degli Stati Uniti, Dwight D. Eisenhower e John F. Kennedy.

Giovanni XXIII si vantava delle proprie orìgini contadine, e non era forse un profondo teoreta; ma era uomo di grande cultura.

Tra le sue opere da erudito ricordiamo un saggio in cinque volumi su san Carlo Borromeo.



image



image

I suoi diari, pubblicati postumi col titolo Giornale dell'anima, iniziati a 14 anni e sospesi appena l'anno prima della morte, e le Lettere ai familiari, manifestano la profonda semplicità e umiltà della sua vita spirituale.

La sua tolleranza, il suo ottimismo, il tratto affabile e pacato, la personalità geniale, lo resero caro a milioni di persone dentro e fuori la Chiesa.

Seppe conquistare l'affetto del mondo intero, più per il calore della sua personalità che per qualche sua pur solenne dichiarazione formale.


Appellandosi sempre ai valori umani in maniera semplice e priva di affettazione divenne una sorta di figura paterna per l'intera umanità e uno dei papi più popolari di tutti i tempi..






Il video del celeberrimo "Discorso alla Luna" di Giovanni XXIII... :wub:

 
Contacts  Top
0 replies since 6/6/2011, 18:25   5142 views
  Share