Un dettaglio della
Locandina de
"L'Esorcista"
Prima tocca ai medici, poi agli psicologi e, in alcuni casi, quando il soggetto diventa pericoloso per sé e per gli altri, anche alla polizia. Ma, certe volte, tali interventi non bastano. I sintomi del paziente manifestano qualcosa di diverso, così che la diagnosi si spinge oltre i confini della razionalità: il soggetto è posseduto dal demonio. E così, per curarlo, non resta che rivolgersi alla Chiesa o, più precisamente, a un esorcista.
Questo è il punto di partenza del bestseller dello scrittore americano William Peter Blatty, liberamente ispirato a un caso di possessione demoniaca avvenuto nel Maryland nel 1949.
Ma ad estendere ancor più i confini del successo del libro contribuì non poco il film L'esorcista, uscito nel '73, sceneggiato dallo stesso Blatty e diretto da William Friedkin, che divenne il maggior successo commerciale nella storia del cinema horror.
Linda Blair
sul set de "L'Esorcista"
In Europa come in America gli spettatori si accalcavano al botteghino, ansiosi di rabbrividire di fronte al delirio satanico della ragazzina posseduta dal diavolo. L'esorcista divenne il paradigma della paura sullo schermo, convincendo la casa di produzione Warner Bros, a produrne due seguiti, entrambi tuttavia lontani dai clamorosi incassi del primo episodio.
La storia raccontata nell'Esorcista ha inizio in uno scavo archeologico nell'Iraq settentrionale, dove l'anziano e malato padre Merrin [Max von Sydow] avverte l'imminente arrivo del diavolo tra gli uomini e decide di ritornare in America per combatterlo.
Nel frattempo a Georgetown, negli USA, la dodicenne Regan MacNeil [Linda Blair) manifesta strani sintomi: convulsioni, visioni, allucinazioni che si rivelano angoscianti profezie. La madre, Chris MacNeil, la famosa attrice Ellen Burstyn, porta Regan dai migliori medici, ma dagli esami non risulta niente di concreto.
Nella stanza di Regan, inoltre, si manifestano strani fenomeni poltergeist (movimenti spontanei di oggetti) che nessuno è in grado di spiegare. Dal canto suo, il tenente di polizia William Kinderman (Lee J. Cobb) deve affrontare un caso non meno inspiegabile: il ritrovamento del cadavere di un amico di Chris MacNeil ai piedi di una scalinata, con la testa rigirata all'indietro di 180 gradi.
Un delitto dai risvolti inquietanti: tutto lascia infatti pensare che la vittima sia precipitata proprio dalla finestra della camera di Regan.
Falliti i metodi convenzionali, la madre di Regan si rivolge a padre Karras (Jason Miller), prete cattolico in crisi, che non tarda a convincersi che nel corpo della ragazzina, mostruosamente deformato, alberghi una presenza malefica. Dopo avere fatto rapporto ai suoi superiori, Karras affronta quindi l'esorcismo, affiancando padre Merrin nel duello contro il male.
Il finale della pellicola lasciò molti interrogativi in sospeso. Che cosa era successo veramente? Qual era la natura del demone? Regan era stata effettivamente salvata?
Il regista John Boorman raccolse tre anni dopo l'interessantissimo spunto e cominciò a lavorare a un seguito, L'esorcista II: l'eretico, che sulla carta poteva essere addirittura migliore del primo episodio.
Boorman mise in scena un gesuita, padre Lamont (Richard Burton), a indagare sulla vicenda precedente.
Il gesuita intuisce la chiave della persecuzione di Regan: la ragazza è ciò che in certe culture potrebbe essere considerata una santa o una sciamana. Le idee di Boorman, per quanto affascinanti, fecero naufragio a causa di una sceneggiatura discontinua e dei successivi rimontaggi della pellicola (si contarono ben tre versioni diverse, con sostanziali cambiamenti tra l'una e l'altra).
Il risultato fu un film con grandi aspirazioni ma con risultati deludenti, tanto da essere annoverato come uno dei dieci peggiori lungometraggi della storia di Hollywood. 
La locandina de
"L'esorcista III"
Per molti, l'unico vero seguito del primo film fu L'esorcista III, scritto e diretto da William Peter Blatty, sulla base del proprio romanzo Gemini Killer.
L'attore George C. Scott riprese il ruolo del tenente Kinderman, alle prese con una serie di omicidi commessi a Georgetown.
Gli omicidi sembrano portare la firma di "Gemini Killer" (Brad Dourif), un assassino giustiziato quindici anni prima, proprio nella stessa notte in cui si concludeva il primo Esorcista.
Nel frattempo, in un ospedale, un misterioso paziente affetto da amnesia assume a tratti le sembianze dell'assassino e a tratti quelle di padre Karras.
Ma, ancora una volta, la verità va oltre ogni risposta razionale. 
Ah, dimenticavo... di citare "L'esorcista - La genesi", ovvero una sorta di allungamento della vicenda, aggiungendo quello che doveva aver dato inizio a tutta la storia successiva (quello che nella terminologia cinematografica dicesi "pre-requel").
L'esorcista - La genesi narra, infatti, le vicende di padre Merrin, interpretato da Stellan Skarsgård (nel film di Friedkin, la stessa parte era interpretata da Max von Sydow).
Il giovane prete Lankester Merrin dopo aver fatto un viaggio dall'Olanda all'Egitto per ritrovare la fede perduta dopo le atrocità della seconda guerra mondiale, si unisce a un gruppo di archeologi che lavorano per un collezionista. Il collezionista comunica a Merrin di aver trovato in una regione del Kenya sotto terra durante gli scavi una chiesa cristiana bizantina di 1500 anni, commissionando al prete di trovare una reliquia che raffigura un demone mitologico, Pazuzu. In poco tempo Merrin vedrà in azione i poteri del male, e indagando, scoprirà che la chiesa è stata costruita per intrappolare il demone assiro, ora libero. Merrin compirà il suo primo esorcismo e farà la prima prova di forza con il demone che lo perseguiterà per tutta la vita.
Si tratta, a ben vedere, di un ennesimo tentativo dell'industria cinematografica di affidarsi ad un titolo e/o ad un genere che avendo riscosso un successo planetario poteva risultare ancora vincente facendo "spuntare" una sorta di flash back di fatti ormai universalmente noti. L'Esorcista è stato uno dei tanti cult-movie oggetto di questa strategia hollywoodiana e non è stato neanche l'ultimo. Ma meno male che dopo qualche anno questo fenomeno si è definitivamente arrestato... 
