Dopo ¡l dibattito postmodernista che ha dominato la scena dell'architettura negli ultimi decenni, gli anni novanta hanno visto l'inizio di una nuova stagione politica, sociale e culturale segnata da vasti cambiamenti. Ciò in breve tempo ha dato luogo a una rapida successione di tendenze - decostruttivismo, minimalismo, architettura leggera ecc. - la maggior parte delle guali sono scaturite dalla comparsa di alcuni progetti architettonici assai spettacolari.
Il nuovo contesto demografico, la sua distribuzione urbana, le tensioni politiche emergenti su scala mondiale, la globalizzazione economica, l'internazionalizzazione culturale e lo sviluppo tecnologico sono tutti fattori che hanno contribuito a creare una scena artistica complessa ed eterogenea. Dalla fine degli anni ottanta, grazie alle possibilità che la tecnologia informatica cominciava a offrire, i decostruttivisti iniziarono a esplorare una varietà di forme inimmaginabili in passato, utilizzando curve, diagonali, trame, reti volumetriche, sovrapposizioni e asimmetrie.
Cosi, nel 1988, la mostra "Architettura Decostruttivista" fu presentata al Museum of Modem Art (MoMA) di New York.
Nel 1995 un'altra mostra al MoMA, intitolata "Architettura leggera", ci mostrava una nuova concezione formale dell'architettura, scoprendo il potenziale estetico di forme leggere, trasparenti e semplici.
I critici accusano queste nuove tendenze di essere sostanzialmente politico-propagandistiche, di usare risorse formali di facile impatto visivo anziché proporre soluzioni adeguate e concrete ai problemi e alle nuove sfide cui ci troviamo di fronte.
Le nuove proposte sono liquidate come esempi di una architettura vuota, priva di rilevanza o identità, che potrebbe essere concepita in qualsiasi parte del mondo in quanto avulsa da ogni legame con un contesto specifico.
Il risultato è la tendenza a una uniformità internazionale, indifferente alle peculiarità dell'ambiente fisico, sociale e naturale, che produce una architettura neutrale in cui la forma esterna eessa di rivelare qualcosa sulla funzione.
Nonostante tutto, nell'era della globalizzazione gli architetti del cosiddetto star-system mondiale dividono la scena con altri professionisti che lavorano su scala meno ambiziosa, ma realizzando progetti di grande rigore e di alto valore qualitativo, lontani dalla notorietà procurata dai media. Prestando particolare attenzione al paesaggio in cui l'opera si colloca e con una scelta avvertita dei materiali, quest'altra architettura si esprime con volumi netti e definiti, generando spazi di grande ricchezza e finiture di raffinata qualità.
Il grande museo di Tianjin si trova in una delle più vaste città della Cina, a 140 chilometri dalla capitale Pechino. Attualmente Tianjin è investita dal boom edilizio senza precedenti che si sta verificando in tutto il paese.
Il museo è il più grande della città, ed è completamente circondato da un vasto parco.
Il progetto vinse il primo premio nel concorso internazionale indetto nel 2000 al quale Kawaguchi e Takamtsu parteciparono insieme.
L'edificio unifica tre musei preesistenti in un unico museo sintetico, ed è dotato di uno spazio multifunzionale per le mostre, oltre che di un magazzino.
La struttura si basa su una geometria di superfici sferiche che ha reso più facile la progettazione dell'intero edificio in un singolo sistema. Esso consiste in un involucro largo 200 metri e alto 34, che si chiude in sé stesso quando raggiunge l'acqua.
La forma finale è risultata inaspettatamente simile ad un cigno, e da ciò la decisione di rivestire l'edificio in piastrelle di ceramica bianca e chiamarlo "Swanium".
