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Occhio.... all'orecchio - Cellulari e tumori cerebrali

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view post Posted on 18/3/2010, 13:03     +1   -1
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Occhio.... all'orecchio



Cellulari e tumori cerebrali


Un aumento del 5% di alcuni tumori cerebrali
per ogni cento ore al telefono.
Parola di un comitato scientifico indipendente




Nei primi giorni del Novembre 2009 era stato pubblicato uno studio sul Journal of the National Cancer Institute che sostanzialmente ''assolveva'' i telefonini, lo studio Interphone, condotto in 13 Paesi, Italia compresa, sul quale sono stati investiti 30 milioni di euro e che è stato reso noto nel mese successivo, è stato meno rassicurante nelle conclusioni.
Le informazioni contenute nello studio Interphone avrebbero però dovuto essere rese pubbliche più o meno tre anni fa, ma i ricercatori coinvolti nel progetto hanno continuato a tergiversare rinviando il momento di rivelare i risultati della ricerca.




L'oncologo svedese
Lennart Hardell...
al cellulare :wacko:

Ma la spiegazione ufficiale di tale ritardo è un'altra.

A quanto pare, infatti, gli scienziati sono divisi: stanno discutendo dell'attendibilità dei dati forniti dai pazienti e non riescono ad accordarsi sull'interpretazione degli stessi in rapporto alle emissioni elettromagnetiche.

Come ha spiegato l'oncologo svedese Lennart Hardell, la «memoria fallibile di chi è malato di tumore al cervello è il motivo principe del disaccordo tra gli specialisti: secondo alcuni, le informazioni fornite dai pazienti che hanno partecipato alla ricerca potrebbero non essere attendibili, e questo vizierebbe di fatto i risultati del rapporto Interphone.
Quindi pubblicare i dati così come sono «non sarebbe onesto nei confronti dei consumatori: lo studio è stato pagato con soldi pubblici e gli scienziati hanno una responsabilità»
.

Ma il collegamento tra l'insorgenza di tumori cerebrali e uso dei cellulari c'è



A lanciare l'allarme sono decine di ricercatori, medici, esperti di salute pubblica, fisici di 12 Stati europei e nordamericani, tutti indipendenti e tutti convinti nel firmare il documento Cellulari e tumori cerebrali: 15 motivi per essere preoccupati, rivelando dati poco rassicuranti.

Il comitato "indipendente" ha passato in rassegna tutti gli studi fatti sull'argomento negli ultimi anni, facendo la tara a quelli ottimisti sponsorizzati dalle aziende e a quelli pessimisti.

Calibrando e rileggendo tutti i dati, che sono una marea, si è concluso che l'aumento del numero di casi di cancro cerebrale collegato all'utilizzo estensivo del cellulare, per quanto piccolo, c'è e si può misurare: per ogni cento ore di uso del telefono il rischio di neoplasie del cervello crescerebbe del 5%.

Quando l'uso è estensivo gli scienziati calcolano che l'incidenza del tumore potrebbe crescere per ogni anno dell'8%; per ogni decennio del 280%; e se l'impiego è iniziato nell'adolescenza sale addirittura del 420%. :woot:

E questo accade perché i campi magnetici agiscono sul Dna. :eh?:




Una bellissima bambina
...in pericolo.
Un'immagine che è meglio
non abbia copie... :no no:


Inoltre indebolirebbero la barriera esistente tra cervello e circolo sanguigno, e danneggerebbero la fertilità maschile.
Già il solo 8% l'anno sarebbe un'enormità se lo applicassimo ai big killer (tumori del seno, del colon, del polmone che colpiscono decine di migliaia di persone). :angry:
Faccenda diversa se si parla di cancri rari: in Italia, nel loro insieme, i tumori cerebrali colpiscono 10 italiani su 100 mila all'anno (circa 15 mila persone, per lo più sotto i trent'anni).
Le forme più collegate ai cellulari sono il glioma, che rappresenta quasi la metà dei casi, circa 7 mila nuovi malati l'anno; il meningioma, il 15%, circa 2 mila nuovi malati l'anno; e il tumore del nervo acustico l'8% del totale.
Va detto, però, che tra il 1986 e il 2005 si è avuto un aumento dei casi dello 0,5 per 100 mila abitanti tra gli uomini e dello 0,9% tra le donne.
Queste le opinioni del comitato indipendente alle quali il grande e costoso Interphone non potrà aggiungere granché. Anche perché, nell'attesa, sono fioccate critiche e maldicenze.
A partire dalla constatazione che Interphone, pur essendo sponsorizzato dall'Oms, è in gran parte finanziato da industrie. E che nessuno capisce perché dallo studio siano stati esclusi i bambini, considerati da tutte le autorità sanitarie del mondo i soggetti più vulnerabili.



Telefonini:dieci regole salva salute
Dieci proposte degli scienziati per minimizzare i rischi



1) Quando si telefona meglio evitare di accostare alla testa un telefono del tutto senza fili (tipo bluetooth); si deve quindi preferire, ogni volta che si può, un telefono con base fissa e collegata a un filo, oppure il viva voce.

2) Il cellulare va tenuto il più possibile lontano dal corpo e quindi non in tasca; se non se ne può fare a meno, meglio acquistare una custodia schermante (ve ne sono diverse in commercio).

3) Limitare al massimo l'uso sui mezzi di trasporto, in aree rurali o comunque lontane dalle antenne: la ricerca del segnale richiede una dose maggiore di radiazioni.

4) Cercare di lasciare spento il cellulare fino a quando non si ha necessità di comunicare.

5) Preferire il telefono fisso al cellulare.

6) Evitare di usare il cellulare dentro agli edifici, soprattutto se costruiti con molto acciaio.



7) L'uso del cellulare prima dei 18 anni è sconsigliato. La Francia ha annunciato una legge che lo vieta al di sotto dei 12; il Canada ha dichiarato che i bambini al di sotto degli otto anni devono usarlo solo in caso di emergenza e che i teenagers devono parlare al massimo dieci minuti per volta e Israele ha fatto campagne simili. La Finlandia ha emanato precauzioni severe per i bambini: incoraggiare l'uso degli sms, controllare la durata delle conversazioni, limitare l?uso dei dispositivi wireless.

8) Non permettere al proprio figlio di dormire con il cellulare sotto il cuscino o comunque vicino al letto.

9) Richiedere prove scientifiche sulla sicurezza dei nuovi dispositivi wireless prima di concedere l'introduzione in commercio e obbligare i produttori a porre indicazioni chiare sulle confezioni.

10) Applicare il principio di precauzione per ridurre il rischio personale e, soprattutto, proteggere bambini e adolescenti.



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Articolo Originale
di
Agnese Codignola
 
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