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I vampiri sono tra noi

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view post Posted on 12/7/2010, 07:00     +1   -1
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I vampiri sono tra noi

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Chi sono veramente e da dove vengono
le creature che abitano il confine
fra la vita e la morte?
E Dracula è il frutto di un'invenzione letteraria
oppure esiste davvero?




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Contrariamente a quanto comunemente si pensa, ¡l mito del vampiro non è affatto un'invenzione della letteratura del XIX secolo o della cinematografia del XX secolo, anche se a diffonderlo nell'Occidente moderno sono stati proprio il romanzo Dracula di Bram Stoker, scritto nel 1897, e le numerose pellicole a esso più o meno fedelmente ispirate.


In realtà di vampiri, seppur con altri nomi, si parlava già migliaia di anni prima di Cristo, come testimoniano recenti studi sulla cultura assiro-babilonese, sulle antiche e lontane tradizioni dell'India, della Mongolia o della Cina dove, in particolare, venivano chiamati giang-shi.




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Lamia



I Greci e poi i Romani credevano invece all'esistenza di donne vampiro, le cosiddette "lamie", dal nome della figlia di Poseidone.

Lamia era la bellissima regina della Libia, figlia di Belo: essa ebbe da Zeus il dono di levarsi gli occhi dalle orbite e rimetterli a proprio piacere.

Presto Lamia catturò il cuore di Zeus provocando la rabbia di Era, che si vendicò uccidendo i figli che suo marito ebbe da Lamia.
L'unica figlia ad essere risparmiata fu Scilla; probabilmente, anche Sibilla si salvò.

Lamia, lacerata dal dolore, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri, dei quali succhiava il sangue. Il suo comportamento innaturale fece in modo che la sua bellezza originaria si corrompesse, trasformandola in un essere di orribile aspetto, capace di mutare forma e apparire attraente per sedurre gli uomini, allo scopo di berne il sangue.



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Ai vampiri credevano anche le popolazioni precolombiane dell'America Centrale, dove i vampiri erano chiamati canchus.

Per "vampiro" si intende in genere un individuo che, apparentemente morto, riemerge di notte dalla propria sepoltura per alimentarsi del sangue degli esseri viventi.
Occasionalmente questo mito si è confuso con quello del licantropo, un essere umano che nelle notti di luna piena subisce una metamorfosi in lupo.

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L'idea del vampiro come uomo che si tramuta in pipistrello, a cui ci ha abituati il cinema, è invece un'invenzione relativamente recente, che passa attraverso l'identificazione del pipistrello con il diavolo della religione cristiana, solitamente raffigurato proprio con le ali dell'animale notturno.

Ecco tra l'altro perché tali creature vanno affrontate con gli strumenti e i simboli religiosi, primo tra tutti il crocifisso.
Ed ecco perché se ne interessarono illustri personaggi della cultura cristiana, come sant'Agostino, san Clemente o il padre domenicano Agostino Calmet, che nel XVIII secolo scrisse addirittura un dotto trattato sull'argomento.
Ma a sancire l'equivalenza vampiro=pipistrello=diavolo=uomo contribuì non poco la conquista da parte degli Spagnoli dell'America Centrale, dove i conquistadores, che in Europa non avevano mai visto pipistrelli che succhiano il sangue, fecero la conoscenza del desmodus rotundus, battezzato da Fernando Cortés proprio con il nome di "pipistrello vampiro".



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Il mito si consolidò poi in una particolare area d'Europa dove la lotta ai nosferatu ("non morti" in rumeno) assunse addirittura le tinte di un vero e proprio rituale: la Transilvania.



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È qui che infatti vennero codificati l'uso dell'aglio per allontanare i vampiri e quello dei paletti in legno di pioppo, di frassino o di abete da conficcare nel cuore dei vampiri per ucciderli definitivamente. Proprio dalla Transilvania viene del resto il vampiro più famoso:, il noto "conte Dracula" che, a dire il vero, non era propriamente un vampiro e neppure un conte, bensì il voivodà, (cioè principe) Vlad della Valacchia.

Vissuto tra il 1431 ed il 1475, Vlad era detto tzepes ("l'impalatore") per la sua consuetudine a far impalare i suoi prigionieri, e Dracula, in quanto figlio di Vlad Dracul, ovvero "Vlad il Drago".

In perenne lotta contro i turchi, Dracula si conquistò assai presto la fama di principe sanguinario.



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Alla creazione del mito contribuì però una donna, la contessa ungherese Erszbeth Bathory, imparentata con i discendenti di Dracula.

La "contessa sanguinaria" fu processata nel 1611 per l'assassinio di 650 giovani donne, sequestrate e torturate nel suo castello. Sembra che la contessa usasse il sangue a scopi cosmetici e praticasse varie forme di sadismo sulle proprie vittime.

Il personaggio fittizio del "conte Dracula" descritto da Bram Stoker sembra abbia avuto origine sia dalla figura storica del principe Vlad, sia dai misfatti attribuiti alla sua discendente.



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Ma la storia più propriamente letteraria del vampiro data dal 1819 e incomincia con un falso in atto pubblico.
L’operò John W. Polidori, medico personale di Byron, che metà per scommessa e metà per odio al suo odiosiamato datore di lavoro, rubò l’idea al futuro eroe di Missolungi e mandò per il mondo il suo Lord Ruthwen bellamente spacciandone una paternità byroniana.

Byron non mise molto impegno nello smentire, anche perché il racconto era assai piaciuto al Goethe. Come si dice? Tutto fa brodo. Così, da allora, tra racconti, romanzi, drammi, tragedie, opere liriche, vaudeville e romanze in versi l’Europa fu tutta invasa dai vampiri. E di lì a poco anche l’America ne fu contagiata.

Ricominiciarono così un’altra volta le peripezie del vampiro: il dandy impenetrabile e seducente e l’ambigua signora melanconica che mette in pericolo le fanciulle si ritrovarono prede degli psichiatri e dei medici; la polizia li inserì nei suoi schedari; simbolisti, surrealisti, espressionisti li presero a maestri.



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Non mancava che il cinema: e il cinema trasformò il vampiro in una star, standardizzata e asettica, nonostante i velatini, le sovrimpressioni e il flou.

Non esiste alcun film di qualità, riguardo i vampiri, che non sia stato influenzato dal “Dracula” di Bram Stoker, ripreso nel mirabile e visionario lavoro di Francis Ford Coppola con Anthony Hopkins, Wynona Rider, Keanu Reeves e Gary Oldman.

Tutte le pellicole della leggendaria casa di produzione Hammer, con gli immortali Christopher Lee e Peter Cushing , ma anche quelle indimenticabili di Herzog e Murnau, si rifanno a ciò che Stoker costruì attorno alla figura del vampiro

Il film di Coppola è un omaggio a Stoker, non al vampiro. Paradossalmente, la vera natura dei vampiri originari è stata destinata alle produzioni minori.



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Vampires di Carpenter, per dirne uno su migliaia, con James Woods, è l’esempio di pellicola fedele al mito, ma la qualità del film è tanto scarsa da renderlo quasi fastidioso.

Torna Sheryl Lee dopo Twin Peaks, ma, anche in questo caso, la sua recitazione non oltrepassa quella che Lynch le chiese dopo averla avvolta in un telo di cellophan.



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È un vero peccato, inoltre, che il cinema stesso non abbia mai dato particolare rilievo alla forma più sottile di vampirismo, quello psichico che trova in Sheridan Le Fanue uno dei suoi più significativi rappresentanti.

Autore di un eccellente romanzo breve: “Carmilla”, si distinse per sottigliezza di narrazione e per la complessità del personaggio, invero alquanto drammatico e costretto a rivivere con anagrammi del nome originario: Millarca, Mircalla.

Una piccola invenzione, quest’ultima, più un giochetto sillabico che altro, ma in una trama crepuscolare e tenebrosa di grande impatto. Vampiro solo in parte psichico, ma con grande valore iniziatico, come fu in qualche modo Carmilla, è la ragazzina di “Lasciami entrare”, il recente capolavoro di Tomas Alfredson, tratto dall’omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist.

Si ammetta, tuttavia, che il vampirismo psichico avrebbe poche possibilità di espressione nella cultura visiva, e che meglio si adatti alle pagine.
Ultimamente, però, con l’arrivo di un vero e proprio esercito di scrittrici e scrittori, capitanati dalla già classica Anne Rice, il mito ha perso definitivamente i contatti con le proprie radici.
Dandy estetizzanti di fine ottocento, tossici metallari e ninfomani, ormai è impossibile riconoscere nei vampiri di “Twilight”, di “The Vampire Diaries” o di "True Blood" qualcosa che abbia attinenza con la cultura antica, e il parassita per eccellenza rischia la saturazione dell’immagine, poiché l’amore che alcuni sostengono sappia provare è eterno, ma quello del pubblico, invece, dura assai poco.



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Il tema del vampiro comporta solo in parte suspense o thrilling, e per ovvie ragioni: quando il vampiro è individuato, sappiamo tutti cosa farà.


Ma il brivido - e in questo caso il divertimento - sta nello scoprire sotto quali travestimenti il vampiro si sia dissimulato: ed è per questo che il vampiro appartiene, più che alla letteratura dell’orrore, alla letteratura della ingegnosità e dell’intrigo.

Si potrebbe a questo punto credere che, nel mondo moderno, i vampiri siano definitivamente confinati nel campo delle leggende e della fiction, ma non è così: ancora oggi esistono infatti individui che si proclamano vampiri a tutti gli effetti.

Alcuni sono semplicemente serial killer il cui comportamento, come ha rilevato l'esperto dell'FBI Robert Ressler, è spaventosamente simile a quello dei vampiri "tradizionali".





Altri sono invece sedicenti vampiri, che affermano di avere la "necessità fisiologica" di succhiale il sangue. :o no?:


Queste bizzarre persone non vanno però più a caccia di vittime, ma accettano le offerte di donatori volontari ed inoltre sono preoccupati per il rischio di trasmissione dell'AIDS. :eh?:


Solitamente i "vampiri" di questa categoria non fanno male a nessuno e considerano come loro bibbia i romanzi che Anne Rice ha dedicato al vampiro Lestat, incarnato sullo schermo da Tom Cruise nel film di Neil Jordan, tratto dal primo volume del ciclo, "Intervista col vampiro".





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Edited by filokalos - 18/6/2011, 18:40
 
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AnnaUtopia
view post Posted on 25/8/2010, 10:24     +1   -1




La storia dei vampiri è sempre affascinante.. soprattutto notare che i periodi di "punta", in cui il mito del vampiro torna prepotentemente ad essere descritto e rappresentato, spesso corrisponde ai momenti di forte crisi culturale..

Un caro saluto
 
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view post Posted on 25/8/2010, 10:37     +1   -1
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Grazie alla nostra bellissima amica che, ricordo, ha una pagina a lei dedicata nell'area riservata ai "Personaggi" :wub:



Anna Utopia Giordano - Fuga dal mondo delle bambole



Foto di Diana Lauro - Abiti di Brancato Costumi



 
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diavoletta1
TOPIC_ICON12  view post Posted on 25/6/2014, 15:35     +1   -1




i vampiri esistono,pensateci sono come noi solo con qualcosa in piu:canini lunghi e affilati,si nutrono di sangue umano,velocità immensa,e qualche altra cosa,praticamente sono come noi ma con queste cose in piu.Inoltre nel mondo esistono anche cannibali che e la cosa piu brutta e schiffosa che esista,oppure persone che bevono esclusivamente sangue umano ( ma senza canini o poteri sopranaturali ) quindi esistono e sono veramente come dice il titolo del sito "sono tra di noi " :etvoilà: :ok: :e vai!:
 
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Sindacco
view post Posted on 4/7/2015, 13:55     +1   -1




Molto interessante questa discussione.
 
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4 replies since 12/7/2010, 07:00   2279 views
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