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I Webware, Programmi in rete

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view post Posted on 28/1/2010, 21:28     +1   -1
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Super Ñasual Dating - Authentic Maidens

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I Webware



Programmi in rete


Le applicazioni non si scaricano più sul pc.
Si usano solo quando servono,
accedendo alla Rete.
A volte in affitto, a volte gratis.
Con tanti vantaggi.
E qualche rischio




Scaricare un software sul computer? :shifty:

Prenderlo da un cd? :no no:

Roba vecchia.



Le connessioni sempre più veloci e la diffusione della banda larga fanno sì che i software non devono risiedere più nei nostri computer e si possono - quando servono - "farseli prestare" dalla Rete. Molto spesso gratis. ^_^
Li chiamano webware e ce ne sono per tutti i gusti: da quelli di scrittura con tanto di effetti speciali, a quelli di ritocco immagini, passando per i software per creare podcast.
C'è persino chi, su Internet, ricrea il proprio personal computer. In questo modo da qualsiasi pc si abbia accesso alla Rete è possibile vedere le proprie immagini o aprire i file del lavoro.



I siti che offrono questo servizio si chiamano Free On line Storage: sono "luoghi" dove ricreare la scrivania e personalizzarla con tanto di link preferiti, caricare, creare e condividere file di (quasi) ogni tipo, gestendoli con il classico sistema delle cartelle. Ovviamente prevedono agenda, rubrica, chat, gestione della posta elettronica con la possibilità di importare account esterni. Spesso offrono anche la funzione di sincronizzare i file salvati sul proprio hard disk reale con quelli virtuali, in modo da aggiornarli automaticamente dopo aver lavorato offline.
Qualche esempio?



l'omonima azienda di Palo Alto (California) fornisce gratuitamente un Gb di spazio (cinque Gb se si è disposti a pagare cinque dollari al mese).



prodotto dalla TransMedia Corporation, mette a disposizione gratis 10 GB: mancano i fogli di calcolo, ma si possono creare presentazioni e modificare immagini e video.



offre il top dello spazio, promettendo addirittura 50 Gb gratuiti.



serve per creare testi on line su Adrive ed è uno tra i più noti e completi "ambienti di lavoro" virtuali: una suite molto simile a Google Docs, con la sezione "Documenti", "Presentazioni", "Webmail" e una dozzina di altre applicazioni.



Sia il colosso di Mountain View sia la Zoho Corporation stanno spingendo la versione premium di questi servizi per le aziende, quella cioè a pagamento (50 dollari la prima, 40 la seconda), mentre cresce la popolarità di strumenti gratuiti. Attualmente sono 1,8 milioni gli utenti che utilizzano le applicazioni di Zoho e il numero aumenta rapidamente, con circa 100 mila nuovi iscritti ogni mese.


Dal canto suo BigG (come è chiamato "Google" nell'ambiente informatico) ha tolto ai suoi Docs la dicitura "Beta" e conta tra i suoi fan quasi due milioni di imprese, scuole e organizzazioni. Per invogliare gli utenti a "fare" sempre più direttamente on line, Google lancerà, dalla seconda metà del 2010, il suo primo sistema operativo Chrome Os, pensato apposta per chi vive sul Web. Perché, scrive uno dei product manager, Sundar Pichai, sul blog ufficiale di Google, «è creato per catapultarsi in Internet in un battito di ciglia, ricevere le mail nello stesso istante in cui si accende il computer, editare file on line senza dover aspettare che il sistema carichi i programmi e che il browser faccia il suo lavoro, e senza perdere tempo con gli aggiornamenti».




Sundar Pichai

In tutto questo c'è un problema: la privacy. Se lascio tutti i miei dati su un computer che non è il mio c'è il rischio che qualche malintenzionato se ne possa impossessare?Angelo Raffaele Meo, docente di Informatica al Politecnico di Torino spiega: «In teoria, se chi ci offre lo spazio on line fa le cose a regola d'arte, cioè usa chiavi di crittografia abbastanza lunghe, i dati personali sono protetti. Ma questo avviene raramente e il rischio di violazione della privacy per chi virtualizza il sistema operativo è molto alto. Non c'è un modo per capire se il sito a cui stiamo affidando i dati è sicuro. L'unico consiglio è di studiare e imparare a conoscere chi ci sta offrendo il servizio».



Angelo Raffaele Meo



Nonostante questo rischio la Rete continua a sfornare ogni giorno applicazioni che funzionano solo on line. Sul fronte della grafica non professionale, per esempio, i siti che permettono di giocare con le immagini si sprecano, a cominciare da Pixlr, scritto per il popolo della Rete dallo svedese Ola Sevandersson con un'interfaccia molto simile ad Adobe Photoshop e disponibile anche in italiano, fino a Pixenate della Sxoop Technologies, una società irlandese che sviluppa software di grafica per il Web.


Il loro programma prevede anche la possibilità di caricare le foto direttamente su una volta modificate e, oltre alla correzione "occhi rossi" ha anche quella "sbiancadenti".



È stato creato dall'Arbor Labs, insieme agli studenti dell'Università della California di Berkeley e del Mit di Boston destinandolo ai professionisti: anche se si chiama fotoflexer, a dispetto dell'interfaccia friendly, usarlo non è così immediato.



Sumopaint che oltre a essere un buon editor per immagini, è anche un social network.

image


Mentre, per divertirsi con la grafica, PicPick è un "cattura screen-shot" che ben compete con i corrispettivi programmi a pagamento, offrendo diverse modalità, dalle schermate intere alle singole regioni selezionate anche a mano libera, e con un programma di editing on line delle immagini.




Passando ai programmi di editing video, se volete aggiustarvi il filmino delle vacanze, potete andare su Brushvideo: qui si caricano filmati di massimo 100 Mb e non più lunghi di cinque minuti ma l'editor dà la possibilità di mixare video (anche con altri presi dalla Rete), inserire audio, scritte, effetti speciali, dipingere sui fotogrammi.
Volendo, si può anche spedire il tutto direttamente su YouTube e non servono particolari competenze per utilizzarlo. Non solo tempo libero, comunque.



Altri webware



FOTORITOCCO





Picnik è un programma di editing per immagini creato da un'azienda di Seattle.

È tra i freeware più gettonati, con moltissimi effetti speciali e font.





PODCAST


serve a registrare, modificare e trasmettere podcast. Il webware della iLike genera anche il feed per avvisare gli ascoltatori.




VIDEOSPIN


VideoSpin 2.0 è un software per il montaggio dei filmati di Avid Technology rivolto anche a chi non ha dimestichezza con il video editing.



MAIL


Evolution email è un sistema di gestione delle e-mail che comprende anche la connessione ai newsgroup, il filtro per i messaggi e i sistemi di sicurezza.





PRESENTAZIONI


fornisce una serie di programmi professionali per creare presentazioni, tra cui una versione gratuita per gli utenti privati.
A realizzarlo ci ha pensato un'azienda di San Francisco.



SLIDESHOW


Il webware della Animoto Production trasforma online, una sequenza di foto in un filmato con tanto di musica.



MASTERIZZAZIONE


è un software leggere e ricco di funzioni per masterizzare Cd, DVD e Blue-Ray Disc su tutte le versioni Windows dalla 95 in poi...



AUTOCAD


Autodesk design review è utile per aprire, stamapre e leggere i file AutoCad senza avere il software originale.
Insomma, il mondo dei webware gratuiti sembra maturo: i servizi sono così tanti che non si riescono più a contare e molti tengono testa a quelli dei programmi "boxed", cioè da scaricare: vengono continuamente arricchiti con nuove funzioni ed è indicativo il fatto che stia diventando (quasi) facile, per gli utenti, imparare a programmare queste applicazioni.
«Ormai a guadagnare con il modello tradizionale delle licenze sono solo pochissime aziende economicamente molto forti, come Microsoft.
Un privato o una nuova azienda che scrivesse un programma pensando di venderne la licenza si fa delle illusioni, perché non ha la potenza commerciale per imporla».



Bene, ma allora come si fanno i soldi sviluppando webware gratis? «La chiave è vendere servizi correlati. Nella maggior parte dei casi il valore non sta nel software, ma in tutto ciò che gli si muove intorno. Vendere spazi pubblicitari è il metodo più banale per guadagnarci; in alcuni casi il software gratis è un articolo civetta che serve a espandere il pubblico di fedeli e creare una comunità di utenti a cui poi proporre a pagamento altre applicazioni».
Per questo probabilmente i webware gratuiti non soppianteranno mai i software da scaricare previo pagamento.
«Il loro ruolo sarà quello di esercitare la giusta pressione sul mercato rivolto al settore professionale, per costringere i produttori a migliorare i prodotti e ad abbassare i prezzi.
Alla fine, i due mondi coesisteranno».
:kiss:

 
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