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Charles Darwin (1809-1882)

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view post Posted on 31/10/2009, 17:07     +1   -1
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Charles Darwin



(1809-1882)

Gli uomini che hanno cambiato il mondo




Charles Darwin nacque in questa casa, "The Mount",
vicino a Shrewsbury, nello Shropshire, Inghilterra

Charles Darwin, che enunciò la teoria dell'evoluzione delle specie basata sulla selezione naturale, era nato a Shrewsbury, in Inghilterra, il 12 febbraio 1809 (esattamente lo stesso giorno della nascita di Abraham Lincoln).




L'Università di Edimburgo

Quando aveva sedici anni fu mandato all'università di Edimburgo a studiarvi medicina; ma trovò poco interessanti sia questa materia che l'anatomia, e dopo qualche tempo si trasferì a Cambridge, con l'intenzione di studiare per intraprendere la carriera ecclesiastica.

Qui scoprì che attività come il cavalcare e l'andare a caccia erano molto più piacevoli dello studio.

Riuscì comunque a fare buona impressione su uno dei suoi professori, che lo raccomandò e lo fece imbarcare come naturalista al seguito di una spedizione esplorativa sul brigantino H.M.S. Beagle.





Dapprima il padre si oppose, temendo che un simile viaggio fosse semplicemente una scusa per rinviare il momento in cui applicarsi seriamente al lavoro; ma poi, per fortuna, si persuase a dare il suo consenso alla partecipazione di Charles a questo viaggio, che doveva rivelarsi una delle più proficue esplorazioni oceaniche nella storia della scienza di questo emisfero.
Darwin si imbarcò sul Beagle nel 1831, a ventidue anni. Durante i cinque anni successivi il brigantino navigò intorno al mondo, costeggiando il Sud America a velocità di crociera, esplorando le isole Galapagos, e visitando altre isole del Pacifico, l'oceano Indiano e l'Atlantico meridionale.




Nel corso di questo lungo* viaggio, Darwin potè ammirare numerose meraviglie naturali, visitò tribù primitive, scoprì un gran numero di reperti fossili, e studiò un'enorme quantità di specie vegetali e animali.

Dalla grande quantità di osservazioni che riportò sono scaturite quasi tutte le sue opere successive; da esse derivò molte delle sue proposizioni teoriche, comprovate dai dati raccolti in abbondanza.



Tornò in patria nel 1836, e durante i successivi vent'anni pubblicò una serie di opere che sancirono la sua reputazione, facendo di lui uno dei più importanti biologi inglesi.

Sin dal 1837, Darwin era convinto che la flora e la fauna non sono costituite da specie immutabili, ma da specie che hanno subito un'evoluzione nel corso della storia biologica; non sapeva tuttavia ancora spiegare la causa di questa evoluzione.



Nel 1838 lesse An Essay on the Principle of Population (Saggio sul principio della popolazione), l'opera di Thomas Malthus che gli fornì il supporto necessario a completare la teoria della selezione naturale attraverso la lotta per la sopravvivenza.

Pur avendo già formulato il principio della selezione naturale, il grande naturalista non si affrettò a darlo alle stampe; si rendeva conto che la sua teoria avrebbe provocato forti ostilità, e quindi prima volle mettere insieme attentamente tutte le prove che potessero corroborarla, disponendosi a confutare gli eventuali attacchi alla sua ipotesi con tutti gli argomenti possibili.

Dopo aver sintetizzato in un breve scritto preliminare la sua teoria già nel 1842, si dedicò nel 1844 alla stesura dell'opera.

Ma mentre la stava ancora revisionando e ampliando, ricevette un manoscritto di Alfred Russel Wallace (un naturalista inglese che soggiornava allora nelle Indie orientali), in cui veniva esposta proprio quella medesima teoria dell'evoluzione alla quale Darwin era giunto tanti anni prima!

Wallace l'aveva elaborata indipendentemente da lui, e gli aveva inviato il manoscritto per conoscere il parere di uno scienziato affermato prima di darlo alle stampe. La situazione era imbarazzante, e poteva dar luogo a una spiacevole contesa sulla priorità.




Alcune specie animali messe in vitro e catalogate da Darwin, esposte al Zoology Museum di Cambridge



Il libro di Darwin, The Origin of Species (Sull'origine delle specie per selezione naturale), pubblicato l'anno successivo, fece, invece scalpore.

Nessun'altra pubblicazione scientifica ha mai suscitato tali e tante discussioni, coinvolgendo sia gli uomini di scienza che i profani, come è avvenuto per On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the Struggle far Life (Sull'origine delle specie per selezione naturale, ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza).

Le discussioni non accennavano ancora a diminuire nel 1871, anno in cui venne pubblicato The Descent of Man, and Selection in Relation to Sex (L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto al sesso).



Quest'opera, in cui si avanzava l'ipotesi che l'uomo discendesse da creature simili a scimmie antropomorfe, contribuì ad alimentare l'accesissima polemica.

Darwin non prese parte ai dibattiti pubblici sulle sue teorie.

La sua salute era stata cagionevole sin dal tempo del suo viaggio sul Beagle (probabilmente come conseguenza di un disturbo ricorrente, il morbo di Chagas, che aveva contratto in Sud America attraverso le punture di un insetto).

Inoltre, i fautori della teoria evoluzionistica avevano trovato in Thomas H. Huxley un abile oratore e uno strenuo difensore delle teorie darwiniste.

Quando il naturalista morì, nel 1882, la grande maggioranza degli scienziati aveva accettato il fatto che le sue teorie fossero fondamentalmente esatte.




Il Funerale di Darwin

Darwin non fu il primo a enunciare la teoria dell'evoluzione delle specie; molti altri l'avevano postulata prima di lui, e tra essi ricordiamo il naturalista francese Jean Lamarck e il nonno di Charles, Erasmus Darwin.

Ma queste ipotesi erano rimaste senza eco nella comunità scientifica, perché chi le aveva proposte non era stato in grado di fornire spiegazioni convincenti sul come l'evoluzione fosse avvenuta.

Il grande contributo di Darwin non è stato soltanto quello di aver formulato il meccanismo - la selezione naturale - che ha reso possibile l'evoluzione, ma di aver presentato un gran numero di prove convincenti a sostegno della sua ipotesi.

Va sottolineato che la teoria di Darwin è stata formulata senza il supporto - anzi, senza neppure la conoscenza - della teoria genetica.
Ai suoi tempi tutti ignoravano il modo in cui determinate caratteristiche vengono trasmesse da una generazione a quella successiva.




L'ultima dimora di Charles Darwin: La Down House.

Anche se Gregor Mendel stava elaborando le leggi sull'ereditarietà proprio negli stessi anni in cui Darwin redigeva e pubblicava quei suoi scritti che hanno fatto epoca, l'opera di Mendel - che integra perfettamente quella di Darwin -fu quasi completamente ignorata sino al Novecento, anno in cui le teorie di Darwin erano già consolidate. La teoria evoluzionistica moderna, che unisce le leggi dell'eredità genetica al concetto di selezione naturale, è più completa della teoria proposta da Darwin.



L'influenza del naturalista inglese sul pensiero dell'umanità è stata immensa; anche se solo in senso puramente scientifico, ha rivoluzionato l'intero settore della biologia. La selezione naturale è indubbiamente un jrincipio molto vasto, e si è tentato di applicarlo in molti altri campi, come l'antropologia, la sociologia, l'economia e le scienze politiche.
Ancor più importante della rilevanza scientifica o sociologica delle teoie di Darwin è stato il loro impatto sul pensiero religioso.
A suo tempo, e per molti anni dopo, molti cristiani osservanti rimasero convinti che l'accettazione delle sue teorie potesse minare la fede religiosa.
I loro timori erano forse giustificati, anche se è evidente che molti altri fattori hanno giocato un ruolo determinante nel generale declino del sentimento religioso. (Lo stesso Darwin divenne agnostico).




La cerimonia di "svelatura" della Statua di Darwin, ad opera di Joseph Edgar Boehm, nel Natural History Museum di Londra.



Anche a livello secolare la teoria del naturalista inglese ha radicalmente cambiato il modo in cui gli esseri umani considerano il mondo che li circonda.
La razza umana nel suo insieme non sembra più occupare nello schema naturale delle cose la stessa posizione centrale che aveva prima.
Oggi sappiamo che dobbiamo pensare all'uomo come a una delle tante specie esistenti, e ammettiamo la possibilità di venire un giorno soppiantati.
Come risultato dell'opera di Darwin, il punto di vista di Eraclito secondo cui «nulla è permanente tranne il cambiamento», viene accettato da un numero di persone sempre maggiore. Il successo della teoria evoluzionista come spiegazione generale dell'origine dell'uomo ha rafforzato la fiducia nella capacità che la scienza ha di dare risposta a tutti i quesiti di ordine fisico (ma non, purtroppo, a tutti i problemi dell'uomo). I termini usati da Darwin, «la lotta per l'esistenza» e «la sopravvivenza del più adatto» sono entrati a far parte del nostro vocabolario.
Molto probabilmente le teorie di Darwin sarebbero state un giorno enunciate anche se lui non fosse mai vissuto, come si può facilmente desumere ricordando l'opera di Wallace. Ma sono stati proprio i suoi scritti a rivoluzionare la biologia e l'antropologia, e a cambiare radicalmente il nostro modo di considerare la posizione dell'uomo su questo pianeta.



Edited by Andbeat - 19/8/2010, 07:18
 
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view post Posted on 19/8/2010, 06:18     +1   -1




 
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