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Au Revoir Simone, Synthesizer Pop Girlism

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view post Posted on 1/10/2009, 18:37     +1   -1
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Au Revoir Simone



Synthesizer Pop Girlism

Una band newyorchese composta da 3 ragazze
che sta segnando una svolta
proponendo musica romantica e minimalista




È stato il "New York Times" a coniare per le ragazze della band "Au Revoir Simone" il termine "Synthesizer Pop Girlism", che tradotto in italiano, dovrebbe indicare un raffinato pop, femminile, fatto di note al piano e molto sintetizzatore, alternativo nel gusto, moderatamente commerciale negli arrangiamenti, sicuramente accattivante e molto, molto romantico.

In Gran Bretagna il magnifico duo La Roux e l'irriverente Little Boots, la cui musica da mesi domina il Web, stanno lanciando i loro attesi album d'esordio. Ma soprattutto, c'è il nuovo disco, dall'enigmatico titolo "Stili Night, Stili Light" del trio newyorchese Au Revoir Simone, madre di questo trend.

Lo strano nome della band è una citazione dalla commedia d'esordio (del 1985) di Tim Burton "Peewee's Big Adventure", perché come dicono le stesse musiciste:
«I film di Tim Burton sono fonte di ispirazione per la nostra musica.
Quel mondo a metà tra il sogno e la realtà, tra una notte in bianco e un risveglio dolcissimo».


Pensata e prodotta con mezzi minimali, la musica delle Au Revoir Simone rende moltissimo in termini di effetto.





"Dreamy electronic keyboard pop" (pop sognante da tastiera elettronica), è la definizione che danno della loro musica, spiegando:

«Le nostre sono canzoni calme, da dormiveglia, ipnotiche. Non ci interessa finire sulle dancefloor newyorchesi, piuttosto vogliamo valorizzare i pochi momenti preziosi del nostro quotidiano».

E c'è anche l'elemento ludico: « Abbiamo iniziato con chitarre elettriche Casio colorate (chitarre da ragazzi). Un cult degli anni '80, di quando eravamo bambine. La musica che usciva da quei giocattoli ci bastava».

Poi le tastiere hanno cominciato a diventare un'ossessione e hanno preso a collezionarne di sempre più costose. Si sono fatte conoscere suonando cover tra i bar off di Brooklyn e vernissage alla moda a Manhattan. Ed è a uno di questi eventi che hanno trovato il loro fan più celebre: il regista David Lynch. Lynch le ha invitate a Parigi a suonare all'inaugurazione di una sua retrospettiva.

Tra Au Revoir Simone, La Roux e little Boots, anche nella pop music, dove l'egemonia maschile non è mai stata seriamente insidiata, tutto cambia e siamo alla rivoluzione. Se finora erano i maschi a diventare tutt'uno con le tastiere elettriche, oggi Heather D'Angelo, Erika Foster e Annie Heart - le tre di Au Revoir Simone - vivono e lavorano in simbiosi con le loro tastiere.





Il risultato sono arrangiamenti essenziali e melodie che hanno qualcosa delle canzoni per bambini a cui l'organo conferisce però una dimensione sacrale.

Un mix di note senza tempo così raffinato sembra quasi il manifesto ideale di una città come New York.

Annie Heart confessa: «Certo il legame con la Grande Mela è strettissimo.Ma credo che la nostra musica sarebbe potuta nascere anche a Kansas City, se laggiù fosse possibile crescere con musica decente. Non credo che sarei mai diventata musicista se non fossi venuta a New York».

Le tre hanno appena avviato un lungo un tour mondiale che le porterà in giro per i cinque continenti e che inizia negli States e in Canada. Ci sono città sul loro programma dei prossimi mesi che alcune di loro non hanno addirittura mai sentito nominare, e non saprebbero dire neanche dove si trovino.







Un tour di queste dimensioni però è il modo sicuro per uscire dagli scaffali delle botteghe della indipendent music e finire nelle vetrine dei centri commerciali.
Ma loro dichiarano:
«Vedremo. Per ora ci basta restare in equilibrio e continuare a fare e sperimentare la musica che amiamo e che ci sembra si adatti molto a questi tempi così incerti».

Incerti come brani dell'album: 12 portagioie, camuffate da canzoni pop. :wub:



:stereo:



Articolo Originale di
Simone Porrovecchio

Edited by filokalos - 2/10/2009, 15:10
 
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