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Meglio la Prima.., L'editoria nostrana a caccia di best seller

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view post Posted on 1/10/2009, 11:21     +1   -1
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Meglio la Prima...



L'editoria nostrana a caccia di best seller

Dopo l'exploit di Saviano e di Giordano,
gli editori puntano sull'opera prima.
È conveniente e si rischia meno.
Ecco chi sono gli esordienti e
le loro storie di straordinario successo




Ora o mai più. Chi ha un romanzo nel cassetto si sbrighi: è il suo momento.
Mai come ora gli editori hanno puntato sugli esordienti: negli ultimi mesi ci sono stati almeno 20 primi romanzi, una media ben più alta del passato. E soprattutto, mentre prima l'esordiente era considerato una pedina debole, ora è la star su cui puntare i riflettori.

Bisogna far presto, però. Come afferma Nicola Lagioia, scrittore e direttore di Nichel, la collana italiana di minimum fax: "Prima i romanzi storici, poi i vampiri: ora vanno di moda gli esordienti".

Luigi Brioschi, presidente della Guanda conferma: "È vero: ora l'editoria investe più sugli esordienti italiani perché ci si crede più di vent'anni fa".



Massimo Turchetta, direttore generale delle edizioni Mondadori spiega: "Lo chiamano 'Effetto Giordano': ma è riduttivo. Prima del giovane fisico torinese, che con La solitudine dei numeri primi ha centrato Strega, Campiello opera prima, un milione di copie e una trentina di edizioni all'estero, "c'erano stati gli esordi da record di Alessandro Piperno e Roberto Saviano, senza dimenticare Licia Troisi".




Licia Troisi alla presentazione di alcuni suoi libri del "Mondo Emerso"



Sarà per questo che la Mondadori ha sparato otto esordienti in pochi mesi: ma non ha centrato il nuovo Giordano.

In una settimana Il conto delle minne di Giuseppina Torregrossa ha venduto mille copie.
Siciliana, tre figli, classe '56, la Torregrossa ha tre caratteristiche dell'esordiente di oggi.

Non è giovanissima. Non viene né da Roma né da Milano: i primi romanzi di oggi nascono - e parlano - di piccole città, di provincia, di campagna. E soprattutto non è un'esordiente assoluta: il suo primo romanzo, L'assaggiatrice, è uscito da Rubettino.

"Ma è così: spesso quando un grande editore ti propone un contratto cerca di azzerare il passato", conferma Paolo di Paolo, che ha alle spalle vari libri per le edizioni Giulio Perrone e un contratto con Rizzoli "firmato, guarda caso, subito dopo la vittoria di Giordano allo Strega".

Tutti gli esordienti del 2009 si sono fatti le ossa prima di lanciarsi nel romanzo.
La Mondadori pubblica 'Nuovi Argomenti', dove hanno scritto Piperno e Saviano oltre ad alcuni lanci di quest'anno.



Con le sue due collane, Gli intemperanti e 'I cosmetici' (Meridiano Zero), Giulia Belloni ha lanciato diversi autori approdati a grandi editori: "Ma i migliori dei 'Cosmetici' spero di tenerli qui in Alet, dove lavoro adesso".

Dalla Scuola Holden, dopo Giordano, arriva Laura Sandi (Biscotti al malto Fiore per un mondo migliore, Mondadori).
Altro vivaio di esordienti sono le agenzie letterarie: non è un caso se due vecchie volpi dell'editoria come Rosaria Carpinelli e Alberto Castelvecchi hanno aperto agenzie che offrono un servizio di editing.



Ancora, molti esordienti hanno alle spalle altre forme di comunicazione.
Hanno scritto per il teatro, come Elena Pigozzi, che ora racconta il set di Senso di Luchino Visconti (Uragano d'estate, Marsilio).

Sono veejay come Carlo Pastore, volto di Mtv (Se fai un bel respiro, Mondadori).

Ma la tappa vincente del curriculum è un'esperienza nella sceneggiatura. Che abbia una scrittura cinematografica una che di cognome fa Bellocchio (Violetta, autrice di Sono io che me ne vado, Mondadori) te lo puoi aspettare, ma tanti romanzi sembrano pronti per diventare sceneggiature televisive: e non è un complimento.





Soprattutto in questi curriculum è bene che niente rimandi al mondo letterario. Si dichiara ex centralinista e cartomante Diego Malaspina (Miralat, Topipittori), che per questo bel memoir nasconde non solo il vero nome, ma soprattutto il titolo di studioso di letteratura.
Se non hai fatto le pulizie (Caterina Venturini, Le tue stelle sono nane, Fazi) e non lavori in un call center (Christian Frascella, Mia sorella è una foca monaca, Fazi), almeno devi essere avvocato come Patrizia Varetto (Cuori imperfetti, Mondadori) e Amabile Giusti (Non c'è niente che fa male così, La Tartaruga).
Il richiamo al mondo letterario non vende. Giuseppe Russo, patron della Neri Pozza, spiega:
"Prima troppi scrittori avevano il mito dell'alta letteratura. Ora invece vengono dalla sceneggiatura televisiva".





Non che sia un male: per decenni gli scrittori italiani hanno annegato se stessi e i loro pochi lettori sotto una marea di libri dalle eccessive aspirazioni letterarie.
L'agente letterario Marco Vigevani ammette: "Persino io ho maturato una certa diffidenza nei confronti dello sperimentalismo. Adesso cerco meno esibizione di stile e più storia".
Ma dall'esordiente l'editore sembra aspettarsi solo una storia.
Molti libri parlano delle difficoltà esistenziali dei bamboccioni: possono farlo con serietà (il viaggio di Maurizio Torchio nell'universo adozione in Piccoli animali, Einaudi), o con ironia (Mauro Orletti, Mi sento già molto inserito, Zandegù).
Comunque siamo sempre qui e ora: il dopoguerra di Alessandro Soprani (L'ultima estate che giocammo ai pirati, Mondadori), l'emigrazione di Renata Mambelli (Argentina, Giunti), e anche i guappi post-Gomorra di Simonetta Poggiali (Ermes. Una storia napoletana, Neri Pozza), sembrano degli intrusi.
Però non è vero, assicurano gli addetti ai lavori, che l'esordiente sia più malleabile, più disposto a farsi riscrivere dello scrittore di lungo corso. Elido Fazi assicura : "Ricordiamo tutti il caso di Aldo Busi, con il suo esordio riscritto dalla Adelphi, ma ora non è più così. Noi non imponiamo nulla, se c'è un editing è apprezzato dall'autore".

I piccoli editori, intanto, vengono riscoperti dagli scrittori di lungo corso che si sentono trascurati dalle grandi case editrici.





Marco Desiati, scrittore ed editor di narrativa italiana per la Fandango, racconta :
"E possiamo permetterci di puntare su generi che per i grandi sono proibitivi. Noi per la collana Galleria siamo partiti con un libro di racconti di Gaia Manzini, Nudo di famiglia, e abbiamo già esaurito cinquemila copie".



E comunque, a ben guardare, sono i piccoli a lanciare i nomi più amati dal pubblico e dai critici:
- Giorgio Vasta da minimum fax (Il tempo materiale),

- Filippo Bologna per Fandango (Come ho perso la guerra).

Mentre Fazi ha lanciato in rapida sequenza la Venturini, Cesarina Vighy, fresca vincitrice del Campiello Opera Prima, e Christian Frascella, la star del gruppo: Mia sorella è una foca monaca ha già in lavorazione cinque traduzioni e un film.



Su una cosa però tutti gli addetti ai lavori concordano: i casi editoriali arrivano sempre a sorpresa.

E forse stiamo guardando tutti dalla parte sbagliata.

Prendi in mano Due volte di Jadelin Mabiala Gangbo (nato in Congo, classe '76, pubblicato da e/o), e ti chiedi:
"Chi l'ha detto che debba essere un italiano di nascita a firmare il grande esordio italiano del 2009?"







Articolo Originale di
Angiola Codacci-Pisanelli

 
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