Il Forum delle Muse

Sulla labilità dei supporti, Umberto Eco

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Andbeat
view post Posted on 16/2/2009, 08:05     +1   -1







Sulla labilità dei supporti


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Foto, pellicole, dischetti, cd-rom, dvd:
non sappiamo quanto durino.
Servono certo, ma i vecchi libri
sono garanzia di memoria
quando loro andranno in tilt.





Un'interessantissima serie di considerazioni sul valore intrinseco ed estrinseco dei libri e sulla fragilità dei nuovi supporti da parte di Umberto Eco. Non sempre progresso significa miglioramento o superamento di certe problematiche del passato. Spesso a vecchi quesiti si finisce per rispondere con soluzioni che pongono nuove magane... :rofl:



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Sono stati supporti di informazione scritta la stele egizia, la tavoletta d'argilla, il papiro, la pergamena e ovviamente il libro a stampa.
Il quale ultimo ha mostrato sinora di sopravvivere bene per cinquecento anni, ma solo se si tratta di libri fatti con carta di stracci.
Da metà Ottocento si è passati alla carta di legno, e pare che questa abbia una durata massima di settant'anni (e infatti basta prendere in mano giornali o libri del dopoguerra per vedere come molti di essi si sbriciolano appena li si sfoglia).
Pertanto da tempo si fanno convegni e si studiano mezzi di vario tipo per salvare tutti i libri che affollano le nostre biblioteche, e uno dei più gettonati (ma quasi impossibile da realizzare per ogni libro esistente) è la scannerizzazione di tutte le pagine e il loro trasporto su supporto elettronico.







Cromata, elegante, dal design minimalista,
Pico USB con i suoi 31.3 x 12.4 x 3.4 mm
di dimensioni e ben 8 Gb di memoria disponibile,
secondo GeekAlert sembrerebbe essere
la più piccola pen drive (o chiavetta) USB al mondo.
Sarà anche la più affidabile? :o no?:

Ma qui viene fuori un altro problema: tutti i supporti per il trasporto e la conservazione dell'informazione, dalla foto alla pellicola cinematografica, dal disco sino alla chiavetta Usb che usiamo nel nostro computer, sono più deperibili del libro.



Di alcuni di essi lo sappiamo: nelle vecchie audiocassette dopo un poco il nastro si attorcigliava, si tentava di disattorcigliarlo inserendo la matita nel buchino, ma spesso con risultati nulli; le videocassette perdono facilmente i colori e la definizione, e se le si usano troppe volte per studio, facendole andare avanti e indietro, si rovinano ancor prima.



Abbiamo però avuto tempo ad accorgerci di quanto potesse durare un disco in vinile senza sfregiarsi troppo, ma non abbiamo avuto tempo di verificare quanto dura un Cd-rom dato che, salutato come invenzione che avrebbe sostituito il libro, è subito uscito dal mercato perché agli stessi contenuti si poteva accedere on line e a costo più conveniente.
Non sappiamo quanto durerà un film in Dvd, sappiamo solo che talora inizia già a fare le bizze quando lo facciamo girare troppe volte.
Così non abbiamo fatto in tempo ad accorgerci quanto potessero durare i dischi flessibili da computer: prima che lo scoprissimo sono stati sostituiti dalle dischette rigide, e queste dai dischi riscrivibili, e questi ancora dalle chiavette Usb.



Con la sparizione dei vari supporti sono spariti anche i computer capaci di leggerli (credo che nessuno abbia più in casa un computer in cui ci sia la fessura per un floppy disk) e, se uno non ha per tempo trasferito sul supporto successivo tutto quello che aveva sul precedente (e via così, presumibilmente per sempre, ogni due o tre anni) lo ha irrimediabilmente perduto (a meno che non conservi in cantina una decina di computer obsoleti, uno per ogni supporto scomparso).
Quindi di tutti i supporti meccanici, elettrici ed elettronici o sappiamo che sono rapidamente perituri, o non sappiamo ancora quanto durino e probabilmente non lo sapremo mai.



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Infine, basta uno sbalzo di corrente, un fulmine in giardino o qualche altro incidente assai più banale per smagnetizzare una memoria. Se ci fosse un black out abbastanza duraturo non potrei più usare alcuna memoria elettronica.
Se pur avessi registrato sulla mia memoria elettronica tutto il Don Chisciotte, non potrei leggerlo alla luce di una candela, su di una amaca, in barca, nella vasca da bagno, in altalena, mentre un libro mi consente di farlo anche nelle condizioni più disagiate. E se mi cadono il computer o l'e-book dal quinto piano sono matematicamente sicuro di aver perso tutto, mentre se cade un libro al massimo si sfascia.




Quel che resta di un hard-disk
dopo un corto circuito...

I supporti moderni sembrano mirare più alla diffusione dell'informazione che alla sua conservazione. Il libro invece è stato strumento principe della diffusione (si pensi al ruolo che ha avuto la Bibbia a stampa per la riforma protestante) ma al tempo stesso anche della conservazione.

È possibile che tra qualche secolo l'unico modo per avere notizie sul passato, smagnetizzatisi tutti i supporti elettronici, sia ancora un bell'incunabolo.

E, fra i libri moderni, sopravvivranno i molti fatti in carta pregiata, o quelli che ora vengono proposti da molti editori in free acid paper.



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I libri sono come questa canzone di Bob Dylan:
Forever Young (per sempre giovani!!)

Non sono un passatista. Su un hard disk portatile da 250 giga ho registrato i massimi capolavori della letteratura universale e della storia della filosofia: è molto più comodo ricuperare da lì in pochi secondi una citazione da Dante o dalla Summa Theologica che non alzarsi e andare a prelevare un volume pesante da scaffali troppo alti. Ma sono lieto che quei libri rimangano nei miei scaffali, garanzia di memoria per quando gli strumenti elettronici andranno in tilt.



:reeading:

 
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Riobros76
view post Posted on 17/2/2009, 19:12     +1   -1




Da tempo lavoro con i supporti vergini, la mia azienda distribuisce proprio questo tipo di supporti. Ci sono supporti che per esempio sono garantiti per 20 anni e altri addirittura per 100 anni.

Il problema non è se il supporto sarà ancora utilizzabile tra 20 anni. Il problema è se tra 20 anni ci saranno lettori in grado di leggerli ;-) visto che la tecnologia ogni giorno esce con nuovissime cose che presto mandano in pensione tecnologie che fino a 5 anni fa, pensassimo che fossero il massimo.

E da tecnomane che sono (da ormai 20 anni in informatica) posso garantirvi che carta e penna non li supera nessuno.

Parola di uno che ha comprato 13 data bank (agende elettroniche, ricordate?) e che possiede il nokia 9210 e il nokia 9500. Ma da quest'anno ho iniziato anch'io ad utilizzare carta e penna.

Per concludere penso che è un peccato che la tecnologia diventi più importante della penna, perché tra 100 anni avere un libro è un immenso valore, avere un cd con dento un libro, penso che comunque non sia proprio la stessa cosa.

E poi ad un libro ci si affezziona, lo si tocca con mano, lo si scarabocchia e il tempo quando lo rende giallastro e come se gli darebbe saggezza.

Poi ognuno la pensi come la vuole, questa è solo la mia opionione.

 
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Andbeat
view post Posted on 17/2/2009, 19:34     +1   -1




Io non riesco ad addormentarmi se prima non mi sono letto almeno un capitolo di un libro. :si si:

Amo il "cartaceo" a tal punto che buona parte di quello che costituisce questo forum proviene da lì: riviste, libri, quotidiani, cartelloni pubblicitari... :)

Solo una piccola percentuale delle pagine del forum è nata da spunti suggeriti in tutto e per tutto dalla rete. ;)

Sarà perché faccio parte di una generazione che poteva riservare alla tecnologia poco tempo (non ce n'era poi così tanta tranne quella contenuta negli elettrodomestici), ma prendo sempre con le molle certi proclami e certi movimenti in tutto e per tutto virtuali.

L'unica cosa in cui trovo una certa superiorità dei supporti informatici rispetto a quelli tradizionali o cartacei sta appunto nello spazio occupato. :unsure:

Mi sarebbe piaciuto continuare a conservare molte cose del tempo passato, ma vuoi per problemi di spazio, vuoi anche perché ho voluto fidarmi delle nuove tecnologie, ho dovuto o disfarmene o conservarle su floppy, cd, dvd, pendrive e chissà cosa verrà dopo... :hack:

 
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vickystarrynight
view post Posted on 10/3/2009, 18:28     +1   -1




Ciao a tutti!

Non ho trovato una sezione in cui presentarmi, spero di iniziare a scrivere anch'io nelle vostre discussioni...

Io sarò banale e scontata, ma l'odore di un libro nuovo è unico e irriproducibile! Certo, i vantaggi del digitale sono innumerevoli...ma...
 
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Andbeat
view post Posted on 10/3/2009, 18:51     +1   -1




Qui nel Forum dedicato alle Muse si bada al sodo, le presentazioni lasciano il tempo che trovano.

Più importante è quel che si scrive e si propone e quel che siamo, virtualmente parlando, lo scopriremo frequentando le stanze di questo piccolo angolo di Web ... ^_^






P.S. = Se poi ci tieni a raccontare qualcosa di te, puoi farlo nella sezione "Off Topic", anche se sono graditi di più racconti, foto e quant'altro possa giustificare il nostro passaggio nella dimensione virtuale... -_-

 
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vickystarrynight
view post Posted on 11/3/2009, 16:14     +1   -1




Grazie per la spiegazione Andbeat...Ieri sera ci ho pensato ancora alla questione del rapporto tra carta e digitale... e alla fine sono andata in libreria e mi son comprata un po' di carta: "l'ospite" della meyer e qualche quaderno... il piacere di avere in mano queste 570 pagine, sentirne il profumo, portare fisicamente il peso del volume, guardare la copertina, rigirare il libro tra le mani...nessun e book può dare le sensazioni che ti da un libro su carta...
è vero che per questioni di studio e di lavoro la digitalizzazione dei supporti a contribuito a diminuire il digital divide, a diffondere sapere e cultura...anche solo con la presenza dei forum on line, un sacco di ragazzini che non erano abiutati ad esprimere attraverso le parole i loro pensieri si sono trovati a mettere insieme frasi per esprimere i loro pensieri...
E se fosse di mantenere entrambi i supporti, il cartaceo e il digitale, contemporaneamente come è stato fatto fino ad ora? :)
 
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Andbeat
view post Posted on 11/3/2009, 17:50     +1   -1




Il problema, secondo la mia opinabile opinione, è che nelle moderne relazioni si pensa soprattutto a fare comunità, mandare messaggi, essere attori e spettatori di informazioni a getto continuo, dimenticando l'aspetto più saliente della natura umana: il saper comunicare.

Che è una abilità non necessariamente "vocale", non esclusivamente letterale e naturalmente dotata di più "canali". Si comunica, cioè, con parole scritte, declamate, sussurrate, sotto-intese, mimate, non pronunciate... :si si:

L'era delle comunicazioni elettroniche che avvengono per pc, cellulare, ecc. ha così dimenticato due cose:

1) Che spesso si comunicano più cose non dicendo nulla piuttosto che sommergendo l'interlocutore di spiegazioni e costrutti ipertestuali. :bla bla:

2) Che prima di mandare un messaggio, bisognerebbe essere in possesso di una storia. :eh?:

Per dirla in parole povere, un conto è dire e spedire mille 1000 parole, che è cosa che sa fare chiunque, un conto è sapere raccontare una storia... :o no?:

Un buon narratore sa sopperire alla mancanza di contatto visivo e fisico con il suo interlocutore, un "produttore" di messaggi di solito pensa solo a colmare gli spazi tra un messaggio e l'altro... :Pazienza:

 
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6 replies since 16/2/2009, 08:05   997 views
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