Un altro evento perso... ma come è ormai abitudine del Forum, cercheremo di ricreare una mostra in piccolo. Davvero in piccolo perché le foto del personaggio preso in esame adesso non sono facilmente reperibili e quasi tutte sono raccolte nel sito creato appositamente per Giuseppe Palmas. E si tratta per lo più di "sample" giacché lo stesso sito ha fini commerciali... 
Giuseppe Palmas (1918-77) è stato uno dei più grandi fotoreporter del dopoguerra. Nato a Cesena, inizia la sua attività nel 1946 a Milano prima come cronista e poi come inviato speciale. Dopo aver abbandonato la penna per la macchina fotografica, nel 1953 si trasferisce a Roma dove ha modo di immortalare la Dolce Vita e i personaggi famosi che transitano per Via Veneto e dintorni. Durante l'estate si divide fra la Versilia e la Riviera Romagnola, nelle quali con i suoi scatti ha modo di testimoniare l'inizio del boom economico italiano. Muore il 22 luglio 1977 dopo una lunga agonia. Le sue foto, circa 80.000 (oltre 4.500 soggetti), coprono 30 anni di storia Italiana e sono ora a disposizione di giornali, riviste e privati.
Giuseppe Palmas
Come già accennato nell'intestazione della discussione, l'inaugurazione della mostra è stata 31 ottobre 2008 ore 17, presso il Palazzo Giureconsulti di Milan, alla presenza di Margherita Granbassi, vincitrice di due medaglie di bronzo nella scherma alle recenti Olimpiadi di Pechino
In mostra il suo archivio fotografico dal 1950 al 1966.
Data: 28 febbraio 1966. Luogo: Riccione. Contesto: viaggio di nozze. Immagine: due neo sposi imbarazzati dalle attenzioni della folla. Niente di strano al primo sguardo, ma osservando bene lo scatto, si riconosce lui: Edison Arantes do Nascimento, conosciuto negli stadi di tutto il mondo come Pelè, oppure più semplicemente “O' Rei”, il re.
O ancora, una spiaggia, precisamente quella di Viareggio, una coppia di spalle si gira per guardare chi li stia fotografando, quasi stupiti: Cesare Maldini e consorte.
Si tratta di foto speciali, che portano la firma di Giuseppe Palmas (1918-77) uno dei più grandi fotoreporter del dopoguerra, e che ritrae non i ‘soliti’ divi dello spettacolo, bensì quelli dello sport: il calciatore che canta sotto la doccia, un gruppo di ciclisti che gioca a biglie sulla spiaggia.
I ciclisti Luciano Pezzi e Bruno Monti giocano a biglie a Loano
E poi il pugile che lustra la sua prima automobile, il Natale in famiglia, la camera d'albergo del dopo gara di Bartali, ma anche i primi incontri tra il mondo dello sport e quello dello spettacolo, delle soubrette e delle attrici.
Emilio Lavezzari e Amleto Frignani, calciatori, con Delia Scala
Sono immagini a metà tra il neorealismo e la Dolce vita, dove i corpi degli atleti del dopoguerra portano i segni indelebili di quegli anni: nessuna perfezione, molta verità. D’altronde Palmas era un atleta, amava lo sport, anche se le sue foto ritraggono i momenti intimi dei grandi sportivi e non i grandi eventi.
Fausto Coppi
I suoi scatti sono ritratti di famiglia, nei quali gli sportivi vengono colti in vacanza con moglie e figli, durante gli allenamenti, nei momenti di relax, mentre scherzano con allenatori e compagni. I volti sono quelli sorridenti e disarmanti dell'Italia in cui tutto doveva ancora accadere. Il futuro radioso era una promessa per tutti, Modugno lo cantava a braccia spalancate al Festival di San Remo, Tiberio Mitri saltando la cavallina sul lungo mare di Santa Marinella (come da immagine nel titolo).
Lea Pericoli al Foro Italico
L’obiettivo del fotoreporter romagnolo è sempre stato discreto, mai invasivo, delicato, non è un caso che quando hanno iniziato a chiamare lui e i suoi colleghi ‘Paparazzi’ dai tempi della Dolce Vita in poi , le molte celebrità che ha fotografato sono spesso diventate sue amiche.
Buscaglione, Villa, Chiari, Guareschi, Teddy Reno, Arnoldo Foà e Bonicelli, e poi Fellini con il quale ha sempre intrattenuto un rapporto speciale.
La figlia di Totò, infine, ha ammesso in tempi recenti che Palmas è stato l’unico a fotografare suo padre in ciabatte e vestaglia.
Giuseppe Palmas muore il 22 luglio 1977 dopo una lunga agonia. Le sue foto, circa 80.000 (oltre 4.500 soggetti), coprono 30 anni di storia Italiana e sono ora a disposizione di giornali, riviste e privati.
