Il Forum delle Muse

M.B.S. CONTATTO (2/4) "DEEP SPACE TEAM UP"

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tooms87
view post Posted on 13/11/2008, 23:15     +1   -1




Contatto (cap.II)
“deep space team up”



“La terra non conoscerà altri orrori…”



Pianeta Terra ore 12:30 AM New York City – meno 7 giorni al contatto. Grattacieli sprangati, case squarciate come trincee di paglia, strade roventi di fumi e vapori puzzolenti, luci verdastre sinistre ombre sui muri di mattone, alberi spezzati come chiodi arrugginiti. La città era stata traversata da lotte così come il contadino semina sui campi, il mietitore di turno era passato portandosi via tutto per lasciare il seme del male e della disperazione. L’ordine lasciava posto al caos. Le esplosioni nel cielo si ripercuotevano, fulmini e saette nascondevano ombre sulla terra ferma inquiete trepidanti la fredda morte altrettanto fulminea. Innocenti grida tra innocenti cittadini terrorizzati dalla foga dell’odio: non era una guerra della giustizia ma una guerra per la sopravvivenza della specie umana. Ma nessuno sapeva e poteva immaginare un contesto così inumano. Così vile e fantascientifico che il confine tra umano e alieno segnava il vile passaggio tra speranza e sconfitta. Un uomo, in origine, un eroe, nella storia, librava il suo colpo nell’aria lassù dove Silver Surfer continuava a sprigionare il suo potere di morte, sintomo di un malessere ancora più grande che incombeva sul mondo: Galactus… Quell’uomo dapprima semplice poi eroe era Reed Richards che capì e volle sperare, che separando la fonte del potere di Silver dal suo utilizzatore, avrebbe fatto la differenza. La fece. Surfer cadde disarmato della sua tavola, indifeso, venne fatto prigioniero dalla legione degli eroi terrestri…l’M.B.S.

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Groenlandia Capo Farvel ora locale 15:04 – “Capitano Hess, qui è Lady G dalla stazione metereologica di Nanortalik. Ho davanti i dati dell’esplosione di 2 giorni fa. Li sto confrontando con quelli di Tunguska. Sicuramente non si tratta del medesimo fenomeno. Al largo della costa sud di Capo Farvel si sono verificati avvistamenti UFO con un aumento del 100% rispetto l’anno precedente. I pescatori sono stati testimoni di un oggetto che si è immerso nelle acque in maniera silenziosa. Nella zona, laddove il fondale è più basso, abbiamo rinvenuto i resti di una recente erosione cumulata da un oggetto meccanico di natura non ben definita…”

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“Agente Lady G può confermarmi che non esiste una diretta relazione tra gli episodi di Tunguska e quelli di Capo Farvel??” tagliò corto Hess che dall’altro lato del mondo aveva già numerosi grattacapi di natura diplomatica…non aveva tempo per i tecnicismi:

“Affermativo. Confermo la mancata connessione dei fenomeni”

A Roma al quartier generale provvisorio dei Vigilantes, Hess coordinava l’operazione Tunguska. Cosiddetta per il fattore scatenante della serie di eventi paranormali che si stavano verificando in tutto il globo. Hess aveva il compito di raccogliere le informazioni che gli arrivavano da Lady G, da James Gift e fare rapporto ogni due ore a Stan Acute, suo diretto superiore che aveva preso poche ore prima un volo speciale per New York. Hess prese la videochiamata sul canale 2. Lo schermo dinanzi a lui si riassettò mostrando il faccione familiare e televisivo di Gift: il suo volto serio era stranamente illuminato da una forte luce solare…

“Gift fammi rapporto”


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“Qui a Milazzo tutto tranquillo. Sono passate 48 ore da quando Iron Man ha depositato la sfera di Destino. La trappola che Acute ha orchestrato potrebbe anche non funzionare. Ho saputo da Giorgia che le sfere potrebbero essere una decina sparse per il globo, e potremo aspettare giorni prima che qualcuno si decida a prendere proprio questa…sempre che non siano così ingenui da non calcolare che questa è l’unica sfera di cui si conosce la posizione satellitare…In questo momento Alex sta facendo un giro di controllo su tutta la costa in un raggio di 8 chilometri…così si tiene in forma!”

Hess interruppe la comunicazione altrettanto bruscamente. Aveva poco tempo per raccogliere i dati, archiviarli e mandare tutto il materiale a New York…ma il numero che compose non era quello del centralino internazionale dell’aeroporto ma il numero a 8 cifre criptato di un’abitazione privata…


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New York city – contemporaneamente alle Stark Industries… era incredibile come effettivamente la città fosse palesemente caduta a pezzi. In periferia un enorme agglomerato di capannoni e laboratori, considerato il quartier generale del più grande polo industriale americano, fremeva di scienziati e studiosi tra i più qualificati. In una stanza nascosta sotto terra, con un filo di luce, un uomo che tutti avevano imparato a conoscere per la sua maschera, stava leggendo attentamente alcuni fogli con cifre e dati. Il filo di luce gli illuminava la fronte seriamente increspata…la stanza che sembrava vuota accomunava altresì una presenza altrettanto familiare…

“Stan, ci siamo…”

Dall’oscurità la sagoma di Acute si delineò come la figura di uno squalo che risale gli abissi. Con il mento abbassato sul polso, questi avvicinò Tony Stark incrociando lo sguardo nel tiepido bagliore artificiale proveniente da una porticina semichiusa…

“apri Stan, il futuro è là dietro…”

Dietro la porta appena socchiusa una luce sinistra e biancastra sussurrava tensione e pesantezza. Quando Acute la aprì uno sciame di fulmini bianchi inondò la stanza ora illuminata ad opera d’arte! Sotto i loro occhi compiaciuti si estendeva un laboratorio enorme, sotterraneo, cui la stanzetta dove risiedevano era solo lo “sgabuzzino”! L’androne alto circa 20 metri ospitava una sonda razzo la cui estremità ben illuminata risiedeva uno strano marchingegno pieno di fili e vapori che gli uscivano da tutta la sua tridimensionalità. Il razzo bianco, era capeggiato da una scritta riconoscibilissima “Fisc&Stark Industries” perché la politica cammina sempre con il profitto anche dove si incontra con il sapere scientifico…tutto intorno a quello che sembrava un bunker militare esteso in altezza, centinaia di tecnici e di operai mettevano a punto le ultime mosse prima di testare il modello. Stark e Acute sostavano entrambi sull’uscio della porta, con lo sguardo fisso in alto, verso l’estremità del razzo. Era lì che si concentrava il maggior flusso di formiche operaie vestite con tute bianche e gialle. Era un via vai continuo. Nessuna sosta. I dati che Stark aveva in mano riguardavano proprio gli ultimi test sul reattore che avrebbe spinto il razzo e sulla sicurezza che avrebbe garantito quella che era una potente arma. Stark la definì “diversivo” parlandone con il Presidente degli Stati Uniti.

“adesso manca la ciliegina sulla torta…”

“tranquillo Tony, ci stanno pensando i miei uomini. Abbiamo Surfer, presto avremo il Traditore e la sfera che tu hai posizionato e che fungerà da esca…”

“…ho la sensazione che quella sfera non rappresenterà solo la nostra speranza…ma anche la nostra disperazione!”

L’ultimo barlume di tensione, che lasciava via via spazio alla frustrazione e alla lucidità, fu spazzato via da un suono altrettanto freddo e distaccato…come se la tecnologia potesse essere sconfitta e spiazzata da altrettanta tecnologia…era il com link di Acute che vibrava: sullo schermo dello smartphone satellitare comparve la faccia algida e tonante di Hess. La sua voce uccise tutti i formalismi di sorta. Il tono era pacato ma mal nascondeva una preoccupazione emotiva… Un altro problema nasceva all’orizzonte:

“Un secondo soggetto non identificato è a caccia delle sfere…”


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Triskelion Quartier generale Ultimates e S.H.I.E.L.D. – (New York City) – ore 20:57 , meno 6 giorni al contatto. Lo avevano legato, lo avevano imbrattato, lo avevano seviziato ma lui non voleva parlare…Il Surfista d’argento stava scoprendo a proprie spese la tenacia dell’uomo e, anzi, di uomini spietati come Nick Fury…
“Parla bastardo! Non avrò nessuna pietà di te! Spedirò il tuo culo dritto dritto nel Sole a cuocerti per bene! Ti chiameranno il surfista bruciato!”
Uno schiocco metallico ancora…e la stanza tremò. I pugni di Fury riecheggiavano come schegge impazzite! Ma l’essere alieno, tenuto verticalmente da una pedana rialzata perpendicolare al terreno, esitava malapena a respirare. Era stanco, si vedeva. Era stremato, era palese. Poi un uomo entrò nel bunker dell’odio. Lo stesso eroe che aveva catturato Surfer il giorno prima. Il suo numero 4, stampato sulla maglia, era inconfondibilmente riconoscibile alla luce! Esordì diretto:

“Quale è il tuo vero nome? Sappiamo che nonostante le fattezze, non sei umano…”

“tu…i tuoi poteri sono diversi, lo percepisco…come fai a prendere ordini da questi esseri inferiori?!”

A quella risposta insolente Fury, andò su tutte…le furie! Dopo aver scagliato un tavolino per aria, si avventò ancora una volta sull’inerme umanoide…questa volta trovò il braccio di Reed Richards, che di spalle, aveva avvolto la cavia in una barriera elastica…


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“no colonnello…adesso basta coi suoi metodi” Fury capì semplicemente e si fece da parte. Ci fu un cenno d’intesa col ragazzo di gomma, del quale non si fidava molto ma di cui rispettava la tenacia e le abilità mentali. Poi un Silver Surfer più orgoglioso inarcò le pseudo ciglia, guardo dritto negli occhi Mr. Fantastic e gli disse: “io sono Norrin Radd, araldo di Galactus il divoratore di mondi. Feci un patto per salvare il mio mondo e colei che amo. In cambio dovetti prestare il mio servizio all’essere supremo che tra breve tempo farà banchetto con il vostro squallido mondo…”

“ma perché proprio il nostro pianeta?! Di cosa si nutre in realtà il tuo padrone?!”

“…di energia…e il vostro pianeta è saturo di energia!...”

Silver Surfer non pronunciò più una sola parola. Fu trasferito su ordine dello stesso Fury al Baxter Building dove Richards avrebbe fatto degli esami sulla sua natura aliena per scoprire qualche informazione in più sulla sua provenienza…per le strade di New York l’esodo incalzava: il panico era la prima avvisaglia di un immanente tragedia.

Italia due ore più tardi Mar Tirreno al largo della costa Milazzese – Mentre la sera newyorkese iniziava col senno di poi, in Sicilia il caldo mare era diventato grigio, quasi a presagio di una sciagura sempre più vicina. Era ancora notte lì e il resto dei Vigilantes continuava il suo appostamento fittizio. In una pineta che si affacciava sul mare, Gift era ben appiattito su una panchina, fingendosi barbone con tanto di whisky e impermeabile. Ma non voleva dare troppo nell’occhio così scelse di acquattarsi proprio sotto un grosso salice. A malapena se ne distingueva la sagoma. Il suo auricolare ben nascosto tra gli indumenti e il colletto. Frattanto a poche miglia di distanza Alex The Soccer continuava la sua perlustrazione sul perimetro costiero allungando il passo via via si allontanava dalla costa per avvicinare la strada statale e l’entroterra in prossimità delle case. Girò l’angolo dietro il vecchio poligono di tiro che celava la spiaggia sottostante…quando a duecentometri di distanza potè scorgere un particolare che di certo inosservato non poteva passare! Un camion blu e rosso sostava proprio a pochi passi da dove Gift si era acquattato! Quest’ultimo forse al buio non riusciva a scorgere bene quel lato della strada. Alex prese il suo finto Ipod e digitò un tasto, il suo auricolare bluetooth si illuminò d’improvviso:

“James! Porca puttana svegliati! C è un sospetto a ore 12!”

“o cazzo! Dove quando?! Ma se è mezzanotte passata?!...cristo santo! È il camion di Tunguska!”


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Gift sobbalzò dalla panchina, ubriaco di sonno, strizzò gli occhi per aver maggiore nitidezza. Un po’ stordito e un po’ sorpreso dopo ore di appostamento, aveva ormai abbandonato tutte le speranze, tra un sonnellino lontano da Acute e un bicchiere di whisky lontano da casa! Si avvicinò al camion. Alla sua destra potè scorgere Alex a poche centinaia di metri, che faceva finta di far jogging che poi in verità lo faceva sul serio, ma la sua parte calzava a pennello! Barbon/Gift avvicinò il mezzo parcheggiato sul ciglio della strada…le sue cromature argentee erano perfette. Ma qualche segno di terra argillosa era presente sui copertoni da 30 pollici! Strano visto che tutto intorno l’asfalto era nuovo nuovo…i finestrini, poi, erano stati lasciati aperti con ingenuità visto la portata e i valore del camion! I disegni sul cofano anteriore sembravano riprendere un tema arcinoto ai motociclisti…Gift guardò anche dentro l’abitacolo facendo attenzione a non essere visto. Ma non c’era niente di sospetto. Il rimorchiatore era nuovo di zecca, lasciato sul ciglio della strada da qualche camionista ubriaco. Gift fece per andarsene notando strani rumori e tornò al so nascondiglio…lì nessuno avrebbe potuto notarlo. Poi uno strano scricchiolio metallico proveniente dal bolide…un suono rombante spaccò l’aria come pane. Era un clacson?? Gift si girò intorno ma non vide nulla poi prese l’auricolare…

“Alex mi senti?!” si spostò dietro il grosso salice…

“si ti sento J. Che succede lì?? Mi avvicino?”

“no no mantieni la posizione ragazzo! Adesso prendo il numero di targa del…porca puttana!”

Il camion era sparito.


Periferia New York City, Stark Industries, pochi minuti prima – Tony Stark era orgoglioso del suo ultimo giocattolo. Lo stesso governo ignorava parte del progetto. Ma l’uomo d’acciaio non aveva timori di sorta, la burocrazia non lo spaventava più di tanto. Del resto aveva imparato che nei tempi bui sono le idee a fare la differenza…

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“Il lancio è in programma tra 2 ore esatte. I tuoi hanno esattamente 35 minuti per fare rapporto e ritirarsi con la sfera d’energia italiana.”

“ce la faranno vedrai…Sappiamo cosa vuole questo Galactus, e noi glielo daremo col ben servito!”


Italia, Mar Tirreno costa milazzese, avamposto Vigilantes. – Paonazzo, Gift, si guardava intorno come quasi chi perde il portafogli nel deserto! Il ladro era stato rubato per usare un eufemismo. Il camion nel giro di pochi secondi era partito, scomparso, volatilizzato nel più assoluto silenzio della notte siciliana. Poi d’un tratto sentì la terra vibrare come un terremoto…alzò lo sguardo e vide “qualcosa” oltrepassargli il capo a qualche metro d’altezza…era pesante, si muoveva, produceva strani suoni meccanici ed elettronici. L’oggetto poggiava in qualche modo a terra delle estremità e procedeva verso il mare…era un gigante che camminava!

“Alex, ma per caso hai messo l’erba che ti ho dato nel caffè di questa notte?!”

“no James, l’erba che mi hai dato l’ho buttata insieme alle tue cianfrusaglie arrugginite!”

“hai buttato i miei medaglioni di Spike Lee?! Cazzo non abbiamo tempo ora! Ne discuteremo dopo! Un oggetto mi è appena camminato di sopra e si dirige verso il mare!”

“io non vedo niente…sicuro che l’erba non te la sia fumata dopo che l’ho buttata?!”

Gift non rispose, non ebbe il tempo perchè una forte luce stroboscopica all’altezza di 15 metri dalla spiaggia, illuminò la costa sino al largo…il rapper di Harlem non sapeva spiegarsi bene cosa stesse accadendo né era qualificato per farlo! Ma aveva pur sempre una laurea in ingegneria informatica e sapeva mettere in moto i suoi neuroni! Seguì a ruota libera il gigante spiaggiato mentre affannato esclamava ad Alex di uscire allo scoperto e di aiutarlo ad acciuffare il mostro meccanico…il buio pesto non aiutava certo il giovane calciatore, Gift, però aveva dalla sua degli occhiali ultratecnologici in grado di mostrargli all’infrarosso lo specchio termico della sua visione: il mostro si trovava a 100 metri di distanza da lui. La temperatura era bassa ma costante, fattezze umane ma interamente composto da blocchi meccanici e da fili elettrici. Era insomma un robot, messo di spalle rispetto a lui, che correva verso il mare nel tentativo di inabissarsi…inseguitori e inseguito mantenevano le distanze mentre il secondo si tuffava nel mar tirreno. Alex ebbe la brillante idea, in quella oscurità maldestra, di prendere un sasso abbastanza tondeggiante grosso quanto un pugno, lanciarlo in aria e imprimergli, attraverso una semi rovesciata, la forza necessaria per colpire l’alto robot in mare…si sentì uno squarcio perché la pietra rimbalzò nell’acqua colpendo subito dopo la testa del mostro “marino” che improvvisamente si bloccò…Gift trovò il fiato per intimargli:

“esercito degli Stati Uniti d’America, ti dichiaro in arresto per crimini contro l’umanità! Vieni avanti e qualifica la tua posizione!”

ci fu un attimo di tensione, poi il robot gigante si voltò e uscì dall’acqua producendo degli strani sibili meccanici provenienti dai suoi ingranaggi cromati che il rapper dotato di orecchio supersensibile, riuscì a percepire indistintamente tra le onde del mare. Avvicinandosi, Gift potè notare con l’aiuto della sua telecamera a infrarossi, particolari che al buio risultavano ostici da individuare: tipo il petto cromato rosso e blu, pezzi di finestrini e di ruote motrici e siluri uscenti dalle braccia… Gli sembrò che quel robot avesse da poco digerito il camion scomparso dinanzi a lui. Il coraggio e l’enciclica pronunciata pocanzi, avevano riempito d’orgoglio il giovane afroamericano, che aveva sempre sognato di intimare quelle parole che per anni aveva sentito usare contro i suoi fratelli nel ghetto da parte di autorità poco diplomatiche…lui non si fece travolgere dall’emozione, nello spirito, ma la sua voce, stravolta da quello che avevano visto i suoi occhi, si fece sottile:

“Qualificati immediatamente qualunque cosa…tu sia…”

“Mi chiamo OPTIMUS PRIME comandante degli Autobot; sono in missione speciale sulla Terra…Sono qui per salvarvi.”

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Bruxelles sede del Parlamento europeo e del F.I.S.C. (Federazione Internazionale superumani per la costituente) il giorno dopo – Le due camere erano riunite in seduta speciale alle ore 10:00 del mattino. La conferenza sarebbe stata ripresa da 220 televisioni. Il mondo aveva sete di speranza. La prima questione fu quella di assegnare un tavolo provvisorio alla camera delle 18 rappresentanze degli Stati Membri, in quanto negli incidenti di New York, aveva perso la vita Nicholas Back che per 4 anni era stato presidente della rappresentanza Umana al Fisc. Il posto fu affidato su nomina della presidenza a Rudolf Hess in attesa della fine della guerra. Già perché Stan Acute aprì così la maxi riunione: “Siamo in Guerra!”. A presiedere in video conferenza da New York, Tony Stark, presidente della camera dei Superumani e responsabile della commissione finanza. Aveva da poco parlato anche il giudice del Tribunale Internazionale dei Superumani, ossia Daredevil, che doveva legittimare le azioni dei Vigilantes, la nuova taskforce di Acute. Parlò anche Reed Richards che faceva parte della commissione scientifica garante. Si era trattato il caso Silver Surfer e aveva illustrato parte delle sue scoperte su Galactus e su Silver Surfer…niente di sorprendente. Per la verità era il preludio al discorso di Tony Stark sull’approccio scientifico che si era investito nella creazione della Superarma. La Corte dei Poteri Superumani con competenze legislative, giurisdizionali e di coordinamento, era composta da un ufficio di presidenza e da un sottosegretariato. Aveva assunto i toni e i modi di un Ministero di prim’ordine. La presidenza era composta da Superman, da Charles Xavier, da Batman e da Marcellus Calderon, fido consigliere di Acute che era stato ministro dell’Ambiente in Spagna. La sottosegreteria era composta da un improbabile team di esperti in bioetica e scienze matematiche tra cui: Bruce Banner, Blade, Commissario Gordon, JJ Jameson e Wonder Woman. Non avrebbero parlato tutti, ovviamente, così si decise di nominare un rappresentante delegato che fu proprio Calderòn. Personaggio ambiguo e di formazione destrista, era un politologo e chimico di indubbia fama e potere decisionale. Rappresentava altresì l’apice del Governo Acute, che era un governo dai poteri ridotti rispetto a quello di un Parlamento europeo…Comunque i su menzionati parlamentari rappresentavano sicuramente il Ministero Acute e la sua forza politica. Fu un susseguirsi di aringhe in aula, perché non tutti erano sostenitori della tesi, che una superarma multidirezionale avrebbe potuto attrarre l’energia terrestre sulla Luna, facendo da specchio (per le allodole…). C’era chi ad esempio, era preoccupato per le sorti del piccolo Satellite, chi era preoccupato per una crisi delle borse e dei grandi possedimenti energetici, chi era contro il Governo Acute e basta…ma la grande maggioranza era attenta e rispettosa nei confronti del Presidente/Primo ministro. Questi si alzò in piedi per pronunciare il suo discorso, quello più atteso e importante per i media e per il mondo, e che avrebbe preceduto il voto finale del provvedimento 23/08 che era stato ribattezzato dalla stampa:“Deep Space Hope Team”. Chi aveva coniato il termine? L’addetto stampa dei Vigilantes: Joe Mallory fresco fresco di nomina. Il decreto parlava sia di una superarma sia di una delegazione di superforze coese e qualificate per combattere nello spazio la minaccia Galactus e neutralizzare il rischio ennesimo di vittime innocenti sulla Terra. Era un piano ambizioso, ma che riponeva tutte le speranze del genere umano. Il decreto ben articolato fu illustrato da tutti i componenti della commissione scientifica ed etica, poi Acute esordì finalmente col suo discorso:


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“Popolo della Terra, negli ultimi mesi siamo stati protagonisti di numerosi misfatti ma ciononostante, il nostro coraggio, la nostra determianzione, hanno sempre avuto la meglio sui sopprusi del nemico. Abbiamo vinto battaglie importanti in questa guerra, fatto nemici essenziali e studiato piani che ci garantiranno il nostro futuro di pace. Ma questa guerra non l’abbiamo voluta noi. Esseri alieni di natura non ben definita vogliono l’estinzione della specie umana e del pianeta Terra. I nostri esperti, guidati dall’ottimo Stark, hanno messo su una strategia militare vincente che Napoleone usò a Waterloo, i romani usarono contro i Galli e Attila usava contro i cinesi…una trappola che attraversa la nostra storia e le nostre origini e che porterà l’uomo a sognare di nuovo sul satellite grigiastro per eccellenza…un piccolo passo per un uomo ma un grande passo per l’umanità, la speranza per i popoli e un sogno per le generazioni future che lo ricorderanno come il più grande sforzo militare della nostra storia. Amici, colleghi, fratelli, a voi tutti chiedo di entrare nell’ottica di questo sforzo, di questo progetto e di condividerne l’essenza, la matrice scatenante: lo spirito di rivalsa del popolo umano che oggi in questa sede è riunito, forse per la prima volta dopo il processo di Norimberga e i 14 punti di Wilson. A voi, ambasciatori, parlamentari, scienziati, padri di famiglia, soldati figli di famiglie, a voi tutti chiedo la partecipazione massima a questo processo di unificazione della speranza umana, che travalica il tempo e lo spazio! Voglio che sia chiaro amici, che sia palese nei vostri cuori, quanta passione determina le nostre scelte e quanto studio ci sia stato dietro. Attraverso la sfera d’energia ritrovata a Milazzo e usata per fini loschi da Destino, metteremo in moto il nostro piano. Queste sfere di energia, e il dottor Richards potrà darmene atto, sono l’essenza del nostro pianeta: pari a 6000 volte la potenza sprigionata ad Hiroshima 60 anni or sono, e a 100000 reattori nucleari, costituiscono quella che per Einstein fu l’etere dell’Universo, ossia gli agglomerati energetici che tranciano buchi neri e generano stelle, pianeti e quindi la vita. Sulla Terra questi globulari energetici sembrano addirittura essere in eccesso. Ne abbiamo identificato due fino ad oggi, a Tunguska e a Milazzo. Sembra, da recenti fatti, che oltre quella di Tunguska, sia stata sottratta anche quella della Groenlandia, recentemente scoperta dall’Agente Trebeskj nel rapporto quadro 10/6. Secondo questo rapporto, la raccolta e l’analisi dei dati prova che siamo di fronte a due indentità distinte di cui una è stata identificata e che presto parlerà dinanzi la commissione d’inchiesta. Secondo i miei uomini, l’alieno che ha occupato la terra col nome di Optimus Prime, si sarebbe presto occupato di occultare le nostre indagini scientifiche per appropriarsi delle sfere di cui conosce l’ubicazione. Egli sostiene altresì la natura pericolosa delle sfere e che dunque avrebbe agito in difesa della razza umana. Questo deve ancora essere provato. I rapporti della CIA e dell’US-Navy ci dicono che i fenomeni di avvistamento UFO sono aumentati del 100% negli ultimi 10 giorni. La seconda sfera sottratta, dunque, non è ancora stata ritrovata. È da chiarire come queste entità riescano ad individualizzare le sfere ed a eludere la sorveglianza. Ci siamo serviti delle informazioni sottratte all’uomanoide Silver Surfer, araldo di Galactus, secondo cui questa alta concentrazione di energia cumulata sul nostro pianeta, sia occasione di profitto per molte razze aliene, tra cui, appunto, Galactus. Nel tentativo proprio di sventare questa minaccia, la commissione si è riunita per selezionare un team che faccia funzionare la SuperArma che fungerà da attrattiva per l’essere alieno padrone di Surfer. Mancano 5 giorni al contatto. Dobbiamo darci da fare. Che Dio ci assista. Grazie”

Il lungo monologo finì con una schiera di applausi in aula, che rintuonò nelle case di milioni e forse miliardi di telespettatori. L’emozione che travisava dalle parole del Leader, colpirono tutti da destra a sinistra, dal mondo umano al mondo superumano…seguì l’intervento del Presidente Stark, in video conferenza da New York alle Stark Lab per illustrare il funzionamento della SuperArma:


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“innanzitutto vorrei sottolineare ed esprimere il mio appoggio politico e morale al collega Acute. Passo subito ad illustrare le fasi del piano Deep Space Hope Team: abbiamo costruito questo reattore di energia cosmica, così chiamata dagli studiosi, che dovrebbe coinvogliare le energie terrestri per un tempo limitato necessario a sostenere la battaglia contro Galactus. Si è inoltre scoperto che le sfere presenti sulla Terra, di cui c è uno studio in corso per individuarne la posizione, sarebbero direttamente in connessione l’un l’altra e che se fossero distrutte, ciò darebbe il via a una distorsione dello spazio continuum così conosciuto. La pericolosità delle sfere sarebbe proprio questa: costituiscono la linfa vitale del pianeta, necessarie a stabilire un equilibrio tra le diverse modalità fisiche che alimentano la crosta terrestre. Noi useremo 2 sfere, di cui una sarà montata dentro il reattore e che farà da ponte per quella fissata nei nostri laboratori a New York. Il reattore funziona al contrario. Invece di trasmettere il ponte energetico alla Terra fa il percorso contrario, senza però interromperne il flusso fondamentale alla vita: ingloba cioè tutte le energie al suo interno. Sulla Luna , quivi, si costituirà un faro energetico per cui Galactus non potrà non rinunciarvi. Abbiamo segregato in un bunker sotterraneo il suo servo Silver Surfer, cui il vero nome è Norrin Radd, per impedirne la fuga di notizie verso il suo padrone. Sulla Luna, ribadisco, un team speciale, che può ovviamente combattere e muoversi liberamente nello spazio, dovrà tener testa all’essere alieno nel tentativo di distruggerlo e ripristinare l’equilibrio energetico. Passo dunque la parola al deputato Marcellus Calderòn che vi illustrerà l’inchiesta Tunguska partita in questi giorni…”

Nell’aula il presidente delegato della Corte dei Poteri Superumani prese in mano dei fogli e si alzò avvicinando la bocca al piccolo microfono acustico:

“grazie Tony. Vedremo ora le fasi dell’inchiesta portata avanti dai Vigilantes, recentemente, e dalla marina militare degli Stati Uniti d’America. Secondo i dati raccolti, questo Optimus Prime, sarebbe arrivato sulla Terra, in prossimità di Tunguska, due giorni fa. Egli sembrava già conoscere l’ubicazione della sfera. Una volta arrivato, testimoni lo confermano, ha creato strani fenomeni visivi nell’aria e un alto tasso di radioattività è stata registrata al seguito. Il soggetto alieno si è poi spostato per 50 Km dal luogo dell’atterraggio, lasciando impronte visibili nel fango, molto grandi. Dopo aver sottratto dunque la sfera, situata a 200 metri sotto la superficie terrestre, si è eclissato nel vuoto. Questa entità riesce a mutar forma in oggetti di uso comune sulla Terra. Secondo il rapporto di James Gift, in particolare, sarebbe in grado di trasformarsi in un rimorchiatore di autotreni: modello Freightliner. Da robot è alto 8 metri e mezzo e presenta forme antropomorfe, è anche in grado di parlare la lingua inglese. Egli dichiara che un nemico alieno di nome “Megatron” starebbe per arrivare sulla Terra per dominarla e appropriarsi delle sfere. Il suo intento sarebbe stato quello di prendere le sfere e di nasconderle, o meglio renderle non visibili a questo malvagio essere, evitando così morti innocenti sul nostro Pianeta.

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Dal rapporto emerge anche, perl’appunto, che una nuova minaccia potrebbe razionalizzarsi in questi momenti. L’agente Trebesky nome in codice Lady G, avrebbe scoperto come al largo della Groenlandia una terza sfera sarebbe misteriosamente scomparsa. Sono in corso ulteriori indagini ma non sembra si possa affibbiare relazione alcuna tra il furto della Groenlandia con quello di Tunguska e successivamente, quello mancato di Milazzo che ha consentito ai nostri di catturare il presunto criminale Optimus Prime che non ha opposto resistenza alle autorità. Oggi verrà interrogato dinanzi questa commissione presieduta dal sottoscritto. Che entri il teste…”

Era stato preparato un bunker sotterraneo entro cui far stare il robot. Si aprì così il portellone in un angolo dell’aula e il robot ne venne fuori attraverso una rampa. Tutto il mondo potè finalmente vederlo per intero! Era enorme, splendente e si muoveva attraverso ingranaggi alieni a noi sconosciuti, piccoli piccolissimi e invisibili…era vivo! I suoi occhi fissati alla sommità del corpo in quella che pareva una testa elmettata, erano bioluminescenti. Quella luce blu così sinistra ma rassicurante allo stesso tempo, si fece più intensa quasi come avesse aperto delle palpebre invisivili…le sue mani erano incatenate a enormi bocchettoni fissati al bunker sottostante e poteva a malapena muoversi in avanti. Una struttura reticolare sulle gambe, assicurava di mantenerlo refrigerato, e dunque immobile su sé stesso. Sembrava anche procurargli un qualche fastidio, ma l’azoto liquido aveva un azione inibitrice sui suoi muscoli d’acciaio…e a tratti potevano immobilizzarlo: bastava solo diminuire la temperatura del reticolato che lo avvolgeva sino al petto. Tutto imbardato, così, faceva anche pena…ricordava la figura di Gulliver nei suoi viaggi o dell’uomo elefante di metà novecento… ma la sua voce metallica e rauca, era sicura e altezzosa, come di chi rappresenta dei valori comuni a tutte le razze nell’Universo. Calderòn lo fissò da testa a piedi, poi esclamò con un tono provocatorio indicando Optimus:

“E’ evidente signori. Siamo nel bel mezzo di una guerra interplanetaria che coinvolge più fazioni aliene o pseudoumanoidi. Chiedo dunque all’essere che si fa chiamare Optimus Prime e che si qualifica come comandante di un esercito non riconosciuto dalle nostre leggi, cosa ci fa sulla Terra e di illustrarci il fine della sua visita segreta”

Seguì un sordo silenzio. Ancora qualche bisbiglio interruppe la tensione, finalmente poi il robot parlò rispondendo al presidente:

“ho potuto seguire la vicenda del vostro popolo, di questa storia, attraverso il world wide web. Sono sorpreso dei vostri progressi nel ramo tecnologico. Ciononostante devo avvertirvi: nello spazio profondo ci sono forze che neanche i migliori dei vostri eroi potrebbero sconfiggere. Il mio pianeta fu raso al suolo da un brillante scienziato che credeva nella conquista di altri mondi da parte della nostra egemonia tecnologica-scientifica. Questo essere malvagio, si fa chiamare Megatron ed è il comandante dell’esercito ribelle dei Decepticon. Egli secondo le nostre fonti, sarebbe interessato a valicare lo spazio per raggiungere il vostro pianeta e a conquistarlo appropriandosi di tutta l’energia per lui vitale. Io non conosco Galactus, né posso riconoscere Silver Surfer, ma, terrestri, dovete stare in guardia.”


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La loquacità militare del robot era davvero disarmante. Tutti ammutolirono nella sala. Poi Calderòn proseguì con altrettanta audacia e protagonismo:

“specifichi meglio la sua missione.”

“la mia missione consiste nel raccogliere le sfere d’energia presenti sul vostro pianeta e nasconderle dentro l’AllSpark, un cubo d’energia cosmica fonte di energia per noi Transformers. In questo modo Megatron sarebbe stato confuso e io e la mia squadra potremmo allontanarlo da questo pianeta.”

“per fare questo, mi consenta, avreste dovuto portar fuori tutte le sfere dal nostro globo…”

“no umano. L’AllSpark si trova sul Vostro pianeta da centotredici anni ed è tenuto segreto dai vostri stessi Governi che oggi vi rappresentano.”

Seguì un vociare assurdo in aula e il silenzio non fu più ristabilito nonostante gli inviti dello stesso Acute. Soprattutto personaggi come Capitan America o anche i delegati di Francia e Usa, avevano risposto alla calunnia insultando l’essere multandolo di spergiuro! La voce del robot si fece altisonante e il silenzio parziale seguì di nuovo in aula:

“Umani! Voi non conoscete le potenzialità dell’AllSpark e come questo interagisce con i membri della nostra specie! È l’origine della vita per noi! Nella guerra del nostro mondo, il cubo è finito qui durante un esplosione distruttiva. Capisco il vostro tentativo di tenerlo segreto e di studiarlo. Sarà mio compito distruggerlo piuttosto che vederlo come causa di ulteriori mali per vittime innocenti! La nostra tecnologia è superiore alla vostra, ma non sarà questa a contribuire alla vostra estinzione. Gli autobot vi protegeranno perché vittime inconsapevoli di guerre e di sopprusi!”

La sua voce si fece ancora più altezzosa e rassicurante, il suo tono si fece ancora più profondo e forte, nell’aula tutti tremorono inconsapevolmente…

“La mia decisione è stata dunque presa: Optimus Prime è qui per servirivi nella lotta contro il Male assoluto!”


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Acute fu ben lieto di racimolare altri soldati per la sua Guerra, che lo avrebbe certo reso protagonista indiscusso nella storia, ma l’emendamento improbabile voluto da Optimus Prime doveva comunque essere messo al vaglio della burocrazia internazionale…così egli che aveva assunto una posizione democratica e molto rappresentativa, si schierò per la prima volta ed esordì:

“il Parlamento sarà dunque chiamato a votare anche su questo emendamento di cui mi assumo la responsabilità. La Corte dei Poteri è chiamata ad illustrare l’ultima parte del decreto in esame…Presidente Calderòn proceda pure”

Un sorpreso Calderòn sostenitore acceso della politica centrista di Acute fu dunque chiamato in causa per porre fine alla seduta di quella mattinata così rocambolesca…

“Bene. Richiamo all’ordine onorevoli colleghi! La Commissione da me rappresentata con l’aiuto degli esperti del settore, hanno stilato perciò una lista di candidati a questa missione. Nell’illustrarvi ergo l’ultima parte del decreto, vi invito a posizionarvi per il voto finale dell’intera manovra. Decreto 23/08 Acute Operazione denominata Deep Space hope Team. I candidati selezionati sono: Iron man, alias Tony Stark. Superman. Green Lantern. Stan Acute responsabile della SuperArma in assetto di coordinatore militare dell’operazione e infine Optimus Prime, comandante degli Autobot e alleato del Popolo Terrestre così come notificato dall’ultimo emendamento del decreto voluto responsabilmente dal presidente Acute in ossequio ai suoi poteri decisionali. Le votazioni sono aperte. Buon lavoro”

I 110 deputati si davano un gran da fare per entrare nelle urne. Il voto era nominale però, in quanto si richiedeva una grande responsabilità visto che quella era l’unica proposta plausibile in un termine di pochi giorni dalla minaccia…chi votava contro doveva assumersene tutta la decisione evitando franchi tiratori all’occasione coesi…

Dopo un’ora circa lo scrutinio ebbe fine e il calcolatore elettronico sancì un risultato impressionante sul tabellone ma anche scontato: 97 favorevoli contro 10 contrari, 3 gli astenuti. Tra i contrari pesante il voto del vice-presidente alla camera delle rappresentanze umane, senatore Lasswell degli Stati Uniti d’America che continuava a ribadire la tesi secondo cui la Terra non doveva essere abbandonata né da supereroi così importanti né dalle sfere energetiche che avevano fatto fin troppo danno dal loro spostamento…Purtroppo non avrà tutti i torti…ma il mondo oggi tirava un sospiro di sollievo. Il FISC aveva un piano, aveva un’arma e aveva una squadra di eroi pronti a sacrificarsi per il genere umano! Quella giornata dopotutto si concluse bene mentre iniziavano i preparativi per la missione che fu presto ribbattezzata sarcasticamente dai giornalisti da “Deep Space Hope Team” in “Deep Space Team Up” per riprendere un’analogia così cara al mondo dei fumetti…una squadra composta da diversi eroi, che avrebbe sfidato il perfido mostro, nello spazio siderale…


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Edited by tooms87 - 14/11/2008, 00:33
 
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tooms87
view post Posted on 14/11/2008, 00:38     +1   -1




Il terzo capitolo on line tra meno di un mese! L'esercito di Hess dovrà organizzarsi per affrontare una nuova minaccia mentre la battaglia nello spazio contro Galactus continua...Ecco una piccola anticipazione del preambolo:

Luci. Luci nel cielo roteavano da ore. La città tondeggiava in un mare di ignoranza…nessuna sapeva perché, nessuno sapeva come. Mancavano pochi giorni al contatto, allo scontro finale. Ma nessuno s’era chiesto il perché. Non c’era tempo per disperarsi. Quando sai che oltre la speranza c’è solo il nulla, non ha senso non sperare. E’ come smettere di respirare. Non puoi. E se da tutto il giorno il cielo si illuminava di luci in lontananza, come bombe tra le stelle, nessuno aveva tempo o premura per chiedersi il perché…

M.B.S. COMICS PRESENTES...CONTATTO (CAPITOLO 3 DI 4) "L'ESERCITO DI HESS"
- "Domani non ci sarà futuro…”
“Combatteranno per la vita…fino alla morte!”

 
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Andbeat
view post Posted on 14/11/2008, 07:13     +1   -1




Non posso che complimentarmi per il lavoro fin qui svolto da Toom :bravo:

Con la maestria e la pazienza degli artigiani di una volta, sta regalando ai visitatori del forum qualcosa di molto originale e ben fatto. :)

 
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2 replies since 13/11/2008, 23:15   4089 views
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