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The Wire, La Prossima Serie Tv che amerete...

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Andbeat
TOPIC_ICON12  view post Posted on 4/8/2008, 17:54     +1   -1




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La Prossima Serie Tv che amerete...

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Una metropoli in decadenza: Baltimora
Poliziotti senza ideali.
Spacciatori stressati come manager.
In un serial che ha conquistato l'America.
Con toni da tragedia greca.




La rivista online "Slate" l'ha definito la più bella serie televisiva d'America.
Forse perché ''The Wire" ("L'intercettazione'"), con il classico telefilm americano ha poco a che fare.
Racconta le dinamiche di Baltimora, una città americana alle prese con il suo declino economico e sociale. I personaggi, quasi tutti neri, sono completamente in balia di forze superiori.



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A differenza che nei film di Hollywood, qui nessuno vince perché ha il coraggio di inseguire i propri sogni.
I buoni non salvano il mondo.
Muoiono o vengono relegati ai margini della vita.
I cattivi non si riscattano all'ultimo minuto.
Gli eroi spariscono quando meno lo spettatore se lo aspetta.
E se un gangster decide di cambiare vita, come Stringer Bell, viene fatto fuori.



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Ai personaggi non resta che fare il proprio dovere e affrontare il destino inesorabile con dignità, come in una tragedia greca.
Proprio ai capolavori classici sono state paragonate le cinque serie messe in onda da Hbo (adesso disponibili in dvd ) che si sono da poco concluse negli Stati Uniti.



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Ideate e sceneggiate da David Simon, un ex giornalista di nera del "Baltimore Sun" in collaborazione con l'ex detective della omicidi Ed Burns, hanno il merito di ritrarre la vita politica, economica e sociale di una città americana con la precisione e la visione morale della grande letteratura.



Tutti i problemi di una città senza futuro sono esaminati con occhio impietoso e anti-eroico: dal fallimento della lotta alla droga al collasso del sindacato locale; dalla piaga della disoccupazione alla corruzione della politica; dal malfunzionamento della scuola all'ipocrisia del mondo dei media.



Simon ha smantellato ogni stereotipo, al punto da eliminare persino, nella quarta serie, l'improbabile eroe bianco, il poliziotto McNulty, per sostituirlo con quattro adolescenti neri.



Già, perché a Baltimora si diventa spacciatori alle medie e capobanda al liceo. I personaggi parlano in slang e maneggiano continuamente soldi, la vera colonna sonora del telefilm.



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(La colonna sonora "musicale" ovviamente c'è pure ed è tutta a base di musica hip hop, rap e gangsta, creata appositamente da Dj Victorious e Sha Stimuli ... ;) )



Il grande protagonista di questo complesso capolavoro del piccolo schermo è "Il gioco", ovvero lo spaccio di droga. Ma i suoi confini non sono così ben definiti, come spiega Omar Little, l'unico personaggio romantico del serial televisivo: indipendente, controcorrente e solitario.



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Accusato dall'avvocato della gang di essere uno sciacallo del commercio di droga perché disposto a testimoniare contro un soldato della banda del temuto Barksdale, gli risponde: "Esattamente come te. Io uso la rivoltella, tu la ventiquattrore. Fa tutto pane del "gioco".



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Il buono e il cattivo, il male e il bene non sono tagliati con l'accetta. Alcuni dei personaggi più odiosi non sono persone crudeli come nella retorica a cui ci ha abituato Hollywood.
È gente ambiziosa che vorrebbe aiutare la città a risollevarsi ma non ci riesce perché troppo ossessionata dal fare carriera e dal guadagnare sempre di più.



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Con una brillante intuizione, "The Wire" giustappone i problemi organizzativi del dipartimento di polizia locale a quelli di una gang potente che controlla il traffico di droga.



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I capi di entrambe le organizzazioni, quella ufficiale e quella criminale, gestiscono problemi manageriali e personali molto simili, e similmente li risolvono a proprio vantaggio. Il debole è sfruttato da entrambi le parti.
E, similmente, gli individui più dotati e dediti al lavoro sono puniti. Nel mondo di "The Wire" eccellere è il modo per essere fatti fuori.
Non solo a Baltimora.






Articolo Originale di
Federica Bianchi
 
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