Il Forum delle Muse

L'UOVO DI NEMO

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Andbeat
view post Posted on 14/10/2007, 10:06     +1   -1




L'UOVO DI NEMO


e le storie dell'anello




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Una radura nel cuore del bosco.
Un silenzio profondo.
No no…ancora più profondo…più profondo!
Di più.
Ecco.
Schhhttttt...
Un silenzio totale perfetto assoluto.
Un silenzio che fa venire voglia di posare le cose per terra fra i ciottoli e l’erbetta e mettersi a cercare una favella una parola un gridolino.
Un’aria rarefatta e lieve molto simile al crepuscolo d’estate fa da cornice ad un cielo terso dallo sfondo violetto che rimanda effluvi di giunchiglie e di lillà.
Il silenzio si profuma ma tace e tace.
Tace.
I rampicanti selvatici guarniscono le cime degli alberi e pendono immobili verso il basso.
Le foglioline appena nate occhieggiano il mondo fresche e accartocciate nascondendo fra le pieghe piccole gocce di rugiada dell’alba.
Le querce puntano i loro rami pesanti e muschiosi in tutte le direzioni.
Il silenzio è sempre più grave e pesante i lecci ne condividono la maestosità.
L’erba si spettina alla brezza primaverile mentre il resto del bosco rimane immobile e fiero.
I minuti scorrono sulla vita che snocciola il suo giorno.
Dalla fessura di un albero si affaccia un picchio che si domanda compìto
“C’è aria di attesa?”
Poi rientra.
Il silenzio non parla mantiene il segreto.
Non si lascia scalfire.
Un tordo bottaccio si guarda intorno pieno di sospetto.
Sul prato un drappello di formiche in fila indiana trasporta dei succosi chicchi di melograno selvatico formando una lunga collana vermiglia.
Le poche nuvole che fanno capolino dall’alto fra le fronde immobili si sporgono sorprese e si trascinano altrove guadagnando la via del mare.
Lontano.
Qualche spiga di grano oscilla un ciclamino curioso fibrilla un papavero in boccio tentenna.
La radura è sospesa come un palpito che si annuncia e il bosco la nasconde col suo intimo silenzio.
Il silenzio d’oro il silenzio delle cose magiche il silenzio del sonno e del sogno.
Una ginestrina stende i suoi rametti alla brezza che tira mentre un semino sfuggito alle formiche saltella qua e là in cerca di un cantuccio di terra morbida nel quale sprofondare.
Terra morbida color corteccia calda e invitante.
Un millepiedi silenziosissimo si rotola e si srotola sui rametti caduti poi perlustra un sasso sotto il quale sparisce.
Una libellula dalle ali di cristallo plana sulla cavità di un albero ancora umido per le piogge dei giorni scorsi e si distende.
Una piccolissima lucciola vagola saltella si gratta la schiena cercando la sua preziosa scintilla.
Tre giovani grilli avanzano timorosi e verdi fra gli intrecci dei rami annodati.
Poi improvvisamente…un rumore insolito e curioso! Qualcosa rotola scivola sbatte e…cade.
Stock!
Un beccafico dal piglio austero allarmato vola su un ramo molto alto.
Becco in su ali distese fende l’aria certo della sua scelta.
La libellula fugge.
Il millepiedi tace.
La piccola lucciola si rintana.
I grilli perplessi sono immobili pronti a fuggire. Fruscii indistinti.
Poi un’allegra capinera di passaggio inconsapevole e distratta attraversa il tratto boscoso saltellando di ramo in ramo e canticchiando sottovoce.
“Vera io son la capinera scompaio verso sera trulla lì trulla là!”
Quindi la radura torna nel suo misterico silenzio.
Un piccolo baco che pende da un rametto fissa la terra da cui è provenuto lo ‘stock!’ . E’ stupito e incuriosito.
“Pssstttt! Pssssttttt!!” sibila il baco dondolandosi.
“Sto dormendo” risponde da terra un vecchio signore alto quanto una margherita dalle ali di farfalla.


Sullo sfondo di un cielo si staglia la forma di uno sferico anello d'oro. Una fascia ben levigata di aureo prezioso metallo. Simboleggia l'anello di Re Salomone.


E' mai possibile che un povero vecchio come me non abbia pace?" poi continua, rivolto alla coccinella:
"Ohi, Coccino, sei stato tu a fare codesto baccano?"
"Ma se dormivo io pure!" gli risponde l'amico
"Sarà stato il Bacca, lassù. Non vedi come dondola? Sembra tarantolato!" gli fa notare il ragazzino-coccinella. Poi si rivolge al baco in modo poco educato.
"Ohi, Baco, sei tu che soffi?"
"Eh, già!" risponde il bachino dall'alto del suo rametto, con la voce ovattata dalle fasce che lo avvolgono.
"E che c'è che ti manca? Non lo vedi che io e il vecchio si fa la siesta?"
"Lo vedo, sì, ma volevo avvertirvi che nel sonno qualcuno di voi ha fatto...l'uovo!"
"Ci mancava un vicino così ingarbugliato...non si capisce un'acca quando parla!" borbotta fra sé Coccino ma il vecchietto lo riprende severo:
"Ehi, ragazzino, t'ho sentito, sai? Ricordati che il Bacca ha in bocca centinaia di fili! Per forza parla un po' confuso!"
"Filo seta io!" urla il bachino da lassù, risentito
"Mica lucido foglie!"
"Fa' quel ti pare Bacca, ma evita di svegliare noialtri, per mille palline di polline da starnuto!" rimbrotta Coccino e domanda "Dunque, ci hai svegliati per dire cosa? Oh, bada: sputa quei fili prima di parlare!"
il Bacca risponde a voce alta:
"Vi ho svegliati perché stavate dormendo!"
L'uomo farfalla gli risponde mugugnando:
"Così? Ce lo dici così? Senza vergogna? Stavamo dormendo sì, campione!"
"Eh, sì" gli fa eco il baco
"Ma mentre dormivate, qualcuno di voi..." Il bachino esita
"Qualcuno di noi?" domanda stizzito il Coccino
"Ha fatto l'uovo!" conclude il Bacca dall'albero.
"L'UOVOOOOO?!"ripetono i due in coro
"Eccolo lì!" indica fiero il bachino
"Lì, lì! Proprio al centro del prato dove non cresce l'erba, dove c'è..."
Il Coccino, aggrappato alla sua pianticella, sbircia e trattiene un grido di stupore.
L'uomo Farfalla fissa in terra grattugiandosi la lunga, candida barba bianca.
"Dimmi, Frank..." domanda il vecchio con finto distacco al Coccino, chiamandolo per nome.
"Quella...quella cosa, là in basso...bianca...pensi che sia roba tua?" "Ma dì un po': sei impazzito?" replica Frank Coccino infuriato
"Io sono una coccinella, mica una gallina! Sarà un uovo di...di...sarà tuo! Magari è proprio tuo uomo farfalla! Che ne pensi?" e conclude con un versaccio.
"Ma, non lo so..." risponde l'altro spiazzato e un po' perplesso "Io...io faccio dei sogni così strani!..."
"Ah sì?" replica Frank con aria di scherno e, indicando l'uovo, conclude:
"Strani come quel coso?"
"Eh, beh..." ammette l'uomo
"Potrebbe essere di sì!".
Frank Coccino è stupefatto.
"Ne sei sicuro?" domanda
"Ma no, proprio sicuro no...è che sai...a dire il vero io...non ho mai vissuto troppo bene la faccenda della metamorfosi e così...mi capita di fare certi sogni che..." il vecchietto tentenna imbarazzato.
"Certi sogni che?" incalza il giovane
"Beh, certi sogni che potrebbero..."
"Che potrebbero? Dai, va' avanti!"
"Potrebbero anche avermi fatto fare quell'uovo!" conclude l'uomo farfalla tutto d'un fiato.
"Ah-ah!" esclama Coccino con disapprovazione
"Ma...ma nel sonno...sia chiaro!" replica l'altro preoccupato
"Ovviamente non mi sognerei mai di farlo da sveglio! Mai!"
Il Bacca, nel frattempo, penzola serio dall'albero e fissa ora l'uovo, ora l'uomo farfalla, ora l'uovo, ora l'uomo farfalla.
Frank Coccino, aggrappato alla sua foglia guarda nel vuoto ed esclama sottovoce:
"Oh cielo!" "Che c'è? Che c'è adesso?" domanda il vecchino sempre più nel panico
"Dovremo andare a vedere, credo. Mi sembra che...che il tuo uovo abbia un buco!"
"Un buco? Quale buco?"
"Accidenti non lo so! Da qui non si vede...però sembra proprio un buco....possibile che tu non sappia fare nemmeno un uovo?"
"Smettila! Quello non è il MIO uovo. O almeno non ancora..."
"Scendi dunque?"
"Sta bene!"
I due incominciano a scendere dalle rispettive foglie ma un gemito li blocca.




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Frank Coccino, con le sue ali da coccinella rosse a punti bianchi, è seduto su una foglia




"Sei stato tu?" domanda Frank Coccino con la voce spezzata dalla paura
"No" mormora l'altro impietrito dall'orrore:
"Era un verso orribile...forse si tratta di uno spaventoso dinosauro con le punte!"
"Forse..." "In questo caso come ci dobbiamo comportare?"
"Non lo so. Muoviamoci con cautela" conclude Frank muovendo un passo.
Il vecchio farfalla piagnucola:
"Ci mangerà, me lo sento! Spero che le mie ali gli vadano di traverso se oserà fare una cosa del genere!"
Il gemito si ripete.
"Accidenti non demorde....dev'essere proprio affamato!"
Il gemito si fa più acuto.
"Sei stato tu adesso?" domanda Coccino, preoccupato ma speranzoso
"No, no!" risponde seccato e spaventato l'amico
"Son stato io..." dice una voce lamentosa e soffocata dall'alto
"Il dinosauro ha parlato?" domanda il vecchietto
"Naaaaa!" lo corregge Coccino con piglio sicuro
"Non hai ancora capito? E' quello stupido baco che bercia lassù!"
"Cos'hai dunque? Perché ti lamenti?" gli strilla Frank dalla sua foglia
"Siete sicuri di voler scendere?" li interroga il Bacca
"Certo che no!" risponde il ragazzino:
"Ma cosa dobbiamo fare? Se ha fatto l'uovo!..." sentenzia alludendo all'uomo farfalla che prende la parola e precisa:
"Accidenti! Io non ho detto di averlo fatto! Ho detto potrei..." "E va bene calmati" lo ferma Frank "Diciamo che tutti gli indizi portano a te!"
"Ma quali indizi?"
"I tuoi sogni, no?"
"Accidenti a me e a quando ho parlato!" si pente il vecchio
"Piuttosto, ragazzo: hai visto dove è caduto l'uovo? Proprio lì dove c'è..."
"Ah, già...non ci avevo fatto caso. E tu pensi che...naaaa"
"Anche il Bacca lo ha notato!"
"Ma figurati! Non c'è niente che lasci pensare a...ssstt!" si blocca Coccino perché uno strano 'ron ron' gorgheggia sommesso proprio dal fondo dell'uovo.
"C'è qualcuno lì dentro" bisbiglia terrorizzato l'uomo farfalla
"Già!" ammette Frank accarezzandosi il mento
"Hai...hai sentito quello strano 'ron ron'?"
"Chiamalo pure ruggito amico mio, chiamalo pure ruggito!" sentenzia Coccino con aria saputa
"Guarda lì, ne...ne...nel fondo" balbetta il vecchio
"Qua...qua...qualcosa si...si...muove!" Una bambina dall'aria furbetta e dai buffi capelli blu sbuca all'improvviso dal guscio dell'uovo.
"E voi? Voi chi sareste?" domanda candida.
Un silenzio meravigliato e dubbioso è la risposta.
"Oh, che carina! Ma che cos'è?" strilla dall'alto il Bacca sputando un filo ciucciato.
"Oh, è una vera delizia ma...non lo so! " risponde l'uomo farfalla guardando la piccola con affetto paterno.
"Avanti diglielo, avanti, dai!" gli sussurra.
Il vecchio lo prende per un braccio e lo trascina in un angolo.
"Dirle cosa?" domanda
"Che sei suo padre! Ovvio, no?"
"Ma no, non ne siamo affatto sicuri Frank e poi...guardala: non ha nemmeno le ali!"
"Le cresceranno" risponde il ragazzino sornione
"Ma ha i capelli blu!" insiste il vecchio
"Magari stavi sognando il mare!"
"Ma se non l'ho mai visto!"
"Beh, va beh, e allora cosa pensi di dirle?" gli chiede l'amico spazientito.
"Niente di niente! Domandiamole da dove viene, piuttosto" conclude l'uomo farfalla.
I due tornano sui loro passi con aria affabile.
"Dimmi piccolina..." attacca il vecchietto
"Da dove vieni?"
"Non lo so" risponde lei con aria smarrita.
"Non vedi che sta per piangere? Falle una domanda, falle una domanda, sbrigati!" sussurra Coccino all'amico
"Ehm...sì, ok...ehm...abiti nell'uovo o lo hai solo...preso in affitto?"
"Non lo so"
L'uomo farfalla mugugna qualcosa in preda all'ansia.
"Mhhhh...dov'è la tua mamma tesoro?"
"Non lo so" conclude la bambina singhiozzando
"Aspetta, aspetta...non piangere" la consola il vecchino
"Adesso il mio amico risolverà tutto, vedrai!"
Per tutta riposta Frank, incredulo, guarda il compare in silenzio e, da dietro le spalle della ragazza, fa un gesto come per dire 'Ma chi, io? Tu sei pazzo!'.



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Bacca, il piccolo baco da seta, penzola da una foglia, tutto sorridente




L'uomo farfalla gli risponde con un gesto minaccioso che potrebbe significare: 'Sì tu! E se non lo fai ti spezzo le ali, ti annodo le antenne e ricopro il tuo scudo di cacca di cicala'.
Frank diviene improvvisamente affabile.
"Senti piccola, non hai mica delle ali da qualche parte? Tipo quelle di questo signore qui" domanda strapazzando le ali dell'uomo farfalla che si lamenta
"Ahio! E fa' piano!"
"Io...io non lo so" risponde la fanciulla asciugandosi le lacrime e cercando di uscire dall'uovo per sgranchirsi le gambe.
Un urlo soffocato si ode dall'alto.
E' il Bacca.
"Che c'è Bacca? Che ti succede?"
Il Bacca, messa la bocca a bocciolo, è disperato.
"Ma non vedete?" strilla
"E' terribile! Questa cosa non ha proprio niente! Non ha antenne, né ali, né chele per difendersi!"
"Io?" chiede la fanciulla sperduta.
Frank Coccino strepita indignato verso il Bacca
"Perché non lo urli un po' di più? Così riuscirai ad informare anche il formicaio vicino e quelle pettegole che lo abitano!" poi, però, osserva perplesso la ragazza.
E' vestita con una piccola tunica di muschio e si guarda intorno molto, molto preoccupata.
Frank è sospettoso.
"Non sarai mica un tipo ipogeo, per caso?" le domanda
"Un tipo che?" gli chiede l'uomo farfalla anticipando la fanciulla
"Ma sì, una che abita sottoterra..." precisa Frank con aria saputa.
"Beh, io..." sussurra la fanciulla ma Coccino l'interrompe:
"Senti bambina, io non sono il tipo che mente ad una pupa e debbo confidarti che sei in un bel guaio. Se solo tu avessi una specialità staremmo a cavallo, ma sembri appena, appena nata da un germoglio e pure per sbaglio! Sei sicura di non avere nemmeno un'aletta da qualche parte?"
"Ma no, io...e poi a cosa mi servirebbe avere delle ali?" domanda la bambina con curiosità
"A cosa...ah, no, io ci rinuncio! Pensaci tu amico mio, cosa si può rispondere ad una domanda così?" sentenzia Frank incrociando le braccia.
Il vecchio prende la parola:
"Vedi, ragazza...accidenti dovremo trovarti un nome prima o poi...le ali, nel bosco, servono per volare...che dico per scappare, per la grande ritirata davanti al...al...pericolo!"
"Quale pericolo?" domanda la fanciulla candida
"Ma sìììì! Al tuo predator!" interviene Frank spazientito
"Il mio pre...predator?" ripete lei frastornata
"Sì, il tuo predator. Avrai pure un predator, no? Tutti hanno un predator!"
"Ah! Tu e le tue manie anglofone...levati, su!" Esclama l'uomo farfalla:
"Lascia fare a me. Mhhh...dicevamo piccola, ci sono molti, molti pericoli nel bosco, te lo garantisco. Più si passa inosservati e meglio è! Ehi, mi stai ascoltando?"
"Oh, sì nonnino...hai delle ali bellissime! Sono molto grandi?" chiede la bambina stropicciando a sua volta le splendide ali dell'uomo farfalla.
"Soprattutto non avevano pieghe, prima che tu e Coccino me le accartocciaste! Mhhhh!" mugugna lui:
"Guarda che schifo!...Mi ricordi un'amica impicciona e disordinata di tanti anni fa che si chiamava Nemo. Anzi: ti chiamerò così d'ora in poi! Hai capito?"
"Oh, sì...Nemo! Accidenti però, sono ali piene di colori mutanti, sono morbide e soffici" commenta la piccola incurante dell'irritazione del vecchietto
"Sì, in effetti sono molto belle" si pavoneggia lui compiaciuto
"Non vorrai dirmi che passi inosservato con delle ali così!" continua lei e Frank, che segue la conversazione ad una certa distanza, non riesce a trattenere un risolino.
"No, infatti non te lo dirò perché...perchéeeee...sono un tipo ammiratissimo!" esplode il vecchietto, avvolgendosi fra le sue alate appendici.
"Ma voglio dirti una cosa ragazza: se la farfalla cavolaia può dar vita a cinque generazioni l'anno una ragione c'è!"
"Ah sì? E qual è?"
"Che da Marzo a Novembre ali come queste attraversano correnti pollini e cieli per permettere alle nuove leve di farsi avanti o di fuggire davanti agli insidiosi pericoli che le attendono!"
"I predator, of course!" esclama Frank a cavalcioni su una pigna.
"Taci tu!" lo zittisce l'uomo farfalla
"E se la regina delle formiche da giardino è campata fino a 29 anni, una ragione ci sarà!"
"Ma non stavamo parlando delle ali delle farfalle?" chiede Nemo
"Certamente figliola. Era solo per dirti che, alle brutte, tutti qui sanno come cavarsela. Ma non tu. Nada ali? Morte sicura!" conclude serio il vecchio.
"Non...non potreste darmi un'idea?"
"Ma se non sappiamo di che specie sei, come si faaaaa?" si lamenta Coccino
"Perché, proprio tutti hanno un'arma segreta? Anche quello lì?" chiede Nemo indicando un animaletto dal guscio a scudo che li fissa perplesso.




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L'uomo farfalla, con baffi e barba lunga, mostra le sue ali rosse, arancioni e grigie.




"Accidenti! Quella è una cimice di campagna: se la tocchi puzza e vola, vola e puzza e a volte cambia anche colore! E' una signora dei travestimenti!"
"E quello?"
Chiede ancora la bambina fissando divertita una specie di bruco grigio molto indaffarato.
"Chi? Il porcellino corazzato? Quello? Quello appena sente una brutta aria si arrotola in una pallina e chi lo vede più?"
"E laggiù, chi si muove?"
"Oh, laggiù? Beh, quella è il genio della casa: la lumaca! Ecco, ora ha sentito le nostre voci e si ritira silenziosa nel guscio. Vedi? Ognuno di noi ha un'arma strategica per la grande fuga"
"Capisco. Ma io no" conclude tristissima Nemo sedendosi su un sasso da cui sguscia un millepiedi molto seccato che commenta
"Ecco, mi hanno scoperto e ora? Di nuovo a cercare una tana nella fanga! E dire che mi ero appena asciugato tutti i piedi! Che storie, che robe!..." e scompare sinuoso fra altre cavità.

"Hai visto? Ora l'hai depressa!" dice Coccino dando una poderosa gomitata all'uomo farfalla
"IO? Non dire fesserie e trova una soluzione, piuttosto!" replica arcigno lui.
"Aspetta, aspetta, aspetta!" strepita Frank fuori di sé all'improvviso
"Non sarai mica la tipa della leggenda?"
"Quale leggenda?" domanda Nemo con un filo di speranza
"Quella per cui noi si è qui riuniti!"
"Ah, tu pensi?" chiede l'uomo farfalla meditabondo
"In effetti è caduta proprio al centro dell'anello..."
"Quale anello?" incalza Nemo sempre più curiosa
"Là, dov'è parcheggiato il tuo uovo, c'è sotterrato un anello appartenuto ad un grande re, il Salomone. Lui parlava con gli animali, in virtù di quell'anello"
"Cioè?"
"Beh lo infilava al dito e capiva tutto quello che noi si diceva e noi si capiva lui...chiaro, no?"
"E ora?"
"E ora Salomone è un pezzo che non c'è più...ma prima di andarsene ci raccomandò di raccontare le sue storie, le storie che gli animali gli avevano raccontato"
"E lo avete fatto?"
"No, perchè le storie vanno raccontate solo a colui che dà prova di intendere e vedere il mondo invisibile del regno animale. Lo dice la leggenda!"
"Ma che dite? E quale vista si deve avere per guardare cose invisibili?"
"Quella della mente e quella del cuore, cara la mia ragazza, concessa a pochissime creature!"
"E non se sei un tipo ipogeo!" urla il Bacca dall'alto
"Non sono un tipo ipogeo, me lo sento!" risponde Nemo entusiasta
"Dovrai affrontare delle prove. Dovrai dimostrare di cavartela come noi, come noi animali. Forse dovrai volare pur non avendo le ali o cambiare colore della pelle anche se non ne avrai una di riserva! Riesci a immaginare tutto ciò?"
Nemo, per tutta riposta, dà una scrollatine di spalle.
Frank si avvicina all'uomo Farfalla
"Che dici...non mi convince affatto..."
"Mhhhh..."
"Sarà lei il misterioso eroe? Io mi aspettavo qualcuno più in carne...e poi non si era parlato di UNA eroe! Che si fa?"
"Forse siamo troppo all'antica Frank, forse adesso è il turno delle ragazze!"
Ma la conversazione fra i due viene interrotta precipitosamente da Nemo che annuncia convinta:
"Avanti, voglio provare! Imparerò a pensare come voi, supererò le prove me lo sento!"
Improvvisamente, si odono dei fruscii sinistri provenire dal fondo del bosco.
Il collo di Coccino, allungato fino all'inverosimile, si stende in cerca di notizie
"Sfascio di fogliame, sole a picco, probabile big predator, consiglio l'allerta!"
"Ecco, è andato" mugugna l'uomo farfalla fra sé e poi:
"Smettila Frank o spaventerai la ragazza inutilmente. Potremmo provare con il trucco di Barnaby Abbott? Cosa ne pensi?"
"Ah-ah! Tu vuoi proprio metterla alla prova! O la va o la spacca?"
"O la va o la spacca!"
"Si spaccherà, non c'è mai riuscito nessuno!" commenta pessimista il Bacca da lassù in mezzo ai suoi fili.
Nemo fissa timorosa i due nuovi amici, mentre Coccino commenta sbrigativo.
"Bene vecchio mio! Passami la goccia...ehi, Nemo, eccoti servita!"
E Frank lancia alla fanciulla una splendida, tonda e gonfia goccia d'acqua.



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Nemo, la bambina con i capelli blu, esce da un grande uovo




"Che meraviglia una palla d'acqua!" si entusiasma lei
"Ma...ma cosa devo farne?"
"Non hai le ali sulla schiena né ai piedi: mettile alla mente se ti riesce!"

Il fruscio fra le foglie si ripete, ma questa volta proviene dall'alto e...in picchiata!
Massima velocità, appetito travolgente, grande aggressività: il becco è spalancato e scintilla ai raggi del sole che penetrano fra le foglie.
"Un corvooooo!!!!! Si salvi chi puòòòòòòò!"
Urlano in coro Coccino, il Bacca e l'uomo farfalla sparendo nel nulla.
Nemo è immobile, paralizzata dal terrore e fissa il suo big predator incapace di muovere anche solo un capello.
"Mi ha scambiata per un insetto!" pensa la piccola
"Mi pianterà quel becco acuminato sulla fa...sulla faccia!"

Il cuore di Nemo è a tremila, le tempie battono il tempo della paura.
La paura della preda!
La paura che fa confluire violentemente il sangue alle braccia e alle gambe, lasciando il volto pallido.
La paura...ecco a cosa serve...fa sì che l'energia necessaria per fuggire sia trasferita là dove serve: fra le braccia, se la preda sceglie la via dei rami, fra le gambe, se l'imperativo è correre!

Le ali del predator sono sempre più vicine e le sue grida straziano di orrore la radura.
Le distanze si accorciano sempre più, l'impatto è prossimo!

"Non ce la farà mai! Che fine orribile, povera creatura!" balbetta da dietro una felce selvatica l'uomo farfalla.
"Oh, non posso guardare!" chiosa il Bacca e sviene.
"E dire che mi ci ero quasi affezionato!" confessa Frank con la faccia fra le mani.
Il corvo penetra il bosco come un proiettile impazzito.
Ora Nemo è tutte le prede del mondo e scorrono sulla sua pelle mille paure, centinaia di soluzioni in bilico fra lottare o fuggire, nascondersi o reagire.
Ma il corvo l'ha quasi raggiunta senza che lei sia riuscita a muovere un muscolo.
Senza reazione equivale a dire: senza scampo!
Poi, un attimo prima dell'impatto, Nemo fissa la goccia d'acqua che ha fra le mani.
Il corvo continua a cadere dall'alto.
Alle sue spalle il sole, il sole che filtra fra i rami.
Nemo mette la goccia d'acqua a favore di un raggio di sole.
Il sole penetra l'acqua che, grazie al suo potere riflettente, genera una scintilla.

La scintilla abbaglia l'animale lanciato verso il suolo.
Un'esplosione di luce, un caldo improvviso sul volto dell'uccello che, spaventato, perde la sua traiettoria.

Per evitare di sfracellarsi nella radura silenziosa, il corvo è costretto a virare verso il cielo disegnando un'ampia curva nel cielo passando a due millimetri dal gruppetto di insetti nascosti e stupefatti.

"Olèèèèèè!" urlano in coro l'uomo farfalla, Frank Coccino e il piccolo Bacca.
"Olèèèèèè!" ripetono felici.
"Gli sta bene! Brutto sacco di piume nere!"

Poi, nella radura cade il silenzio.
Un silenzio cupo e un po' sgomento.
Infatti, in terra, oltre a qualche piuma del corvo, non c'è traccia della bambina.
"Oh, accidenti se l'è mangiata?" si chiede spaventato l'uomo farfalla
"Eppure mi sembrava di aver visto quel maledetto corvaccio in difficoltà" mormora Frank asciugandosi una lacrima
"Non era l'eroe che stavamo cercando...lo dicevo io, non aveva il fisico" decreta il Bacca.
"Ma davvero? Beh, certo, detto da te con quel fisico da baco!" gli fanno eco gli altri
"Gne, gne, gne, quante chiacchiere! Ammettetelo: vi siete sbagliati! E poi non aveva le ali...le antenne...ve l'avevo detto! Sarà stata di una specie estinta che ora si è estinta definitivamente. Capita anche nella migliori famiglie..." conclude il Bacca
"Grrrrr! Quanto vorrei strozzarlo!" confessa Coccino all'uomo farfalla.
"Potremmo provare tirando uno dei suoi fili" Suggerisce torvo lui in risposta.



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Poi, ad un tratto:
"Scusate, ma...vedete anche voi quello che vedo io?" domanda Frank stroppicciandosi gli occhi
"Ovvero?" chiede il Bacca polemico dall'alto
"Qualcosa di Blu spuntare da quel tronco cavo!"
L'uomo Farfalla, fuori di sé dalla gioia, si avvicina al tronco gorgogliando.
"Nemo...sei Tu?"
"Ohi...ohi...è il nome che avevamo deciso, mi pare" risponde la fanciulla emergendo da muschi e licheni
"State bene? Mammamia che tuffo che ho fatto!"
"Accidenti figliola, tu non capisci! Questa è un'impresa epica! Sei tu! Sei tu! Oh, insomma: tu sai chi sei?"
"Io? Chi sono io?" domanda la ragazza confusa
"Ma sì! Sei tu, cioè sei lei, insomma...sei la prescelta!"
"La prescelta?"
"E' così, pupa" conferma Coccino mettendole un braccio sulle spalle
"Ora, finalmente, potremmo esaudire il desiderio del vecchio Salomone e raccontarti storie di animali mai sentite al mondo. Accidenti, così forse un giorno potremmo scoprire a quale specie appartieni...ti pare?"
"Mhhh...mhhh" annuisce Nemo" Io...io non sto nella pelle!"
"Oh cambierai spesso pelle d'ora in avanti, se ascolterai attentamente le nostre storie!"
"Che vuoi dire Frank?"
"Voglio dire che un giorno sarai una gazzella che fugge, un altro una tigre affamata e capirai cosa spinge queste creature a comportarsi come più loro conviene".
"A proposito, era così che andava usata la goccia del vecchio Barnaby?" domanda curiosa Nemo
"Oh, sì" replica allegro l'uomo Farfalla, prendendo sotto braccio la fanciulla da una parte e Frank dall'altra, avventurandosi nel bosco più fitto:
"Sfruttando l'effetto di rifrazione dell'acqua! Siamo insetti noi, mica miceti!"
"E io avrei...sfruttato la capacità di rifrazione dell'acqua?"

"Quando un raggio luminoso, che è come una freccia di fuoco, passa dall'aria ad un altro elemento, si verifica un impatto. Da quest'impatto, diciamo che si ricava una sorta di esplosione interna che muta la velocità del raggio ed emette luce. Così hai confuso il nemico e hai avuto il tempo di darti alla fuga!" conclude l'uomo farfalla
"Ohhh, sì...lo devo proprio aver preso alla sprovvista, dev'essersi spaventato a morte! Ingegnoso questo Barnaby Abbott, era tuo amico?"
"Mi fa piacere che tu mi faccia questa domanda, figliola" risponde lui, lasciando presagire l'inizio di una una spiegazione noiosissima:
"Dunque, la prima volta che incontrai Barnaby Abbott mi disse:
'Hai il naso storto, amico'
e io risposi: 'E tu hai una goccia fra le ali, vecchio mio'"
"Che buffo, c'è l'eco, qui nel bosco" fa notare, Nemo stupita e distratta.
"Qualche passo ancora e saremo al sicuro, così potremo mettere qualcosa sotto i denti" suggerisce sottovoce Frank Coccino:
"...Ma non lo interrompere, o passeremo tutta la sera ad ascoltare le sue memorie"
Frank e Nemo ridono sommessamente.
L'uomo farfalla sembra non accorgersene.
"Sai cara, Barnaby era uno splendido scarabeo dalle elitre metalliche, di quelli che amano poltrire fra i petali delle rose. Fu lui che mi disse: 'Non è una goccia, Jo' - lui mi chiamava Jo farfalla - 'E' uno splendido gioiello che mi salverà la vita!'.
E aveva ragione lui! Lo vidi all'opera molte volte e l'ho visto confondere un mucchio di gente con quel sistema della rifrazione...
credo che non ci sia stata rosa in cui Barnaby non abbia schiacciato un pisolino. Oh, ma questo è solo l'inizio ragazza mia, vedrai quante cose si possono imparare in una radura! Ti ho mai raccontato del mio amico Osvald?"
"No, non credo ma...non potremmo mangiare qualcosa prima di parlarne?"
L'uomo farfalla continua imperterrito:
"Osvald, in effetti, non era un tipo affidabile ma..."
"Ha fame ha detto!" l'interrompe Frank risoluto
"...Più che inaffidabile, lo definirei distratto. Sì, distratto è il termine più appropriato..."
E mentre il sole torna lentamente verso casa e la luna fa capolino curiosa all'orizzonte, i racconti dell'uomo farfalla si disperdono lentamente nel bosco.

FINE



Edited by Andbeat - 14/10/2007, 11:24
 
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