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Raccontare è facile o difficile?

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Andbeat
view post Posted on 16/9/2007, 16:34 by: Andbeat     +1   -1




Per quelli che amano i Decaloghi



...Dieci trucchi per inventare...


1. Quando ti vengono le migliori idee? Mentre fai la doccia?
Mentre passeggi? Al supermercato? La domenica mattina,
quando sei ancora in pigiama?
SPOILER (click to view)
Allora non esitare:
fa spesso la doccia, passeggia molto,
sta interi pomeriggi al supermercato,
impigrisciti senza ritegno tutte le domeniche mattine.
Non sai perché funziona, ma funziona. Il tuo corpo sa perché funziona.


2. Hai una buona idea, ecco, dov'è la penna. No, aspetta.
Non scrivere. Scriverai domani, dopo-domani.
Lascia che l'idea ti giri per la testa.
SPOILER (click to view)
Pensaci mentre fai la doccia, mentre passeggi,
al supermercato, la domenica mattina.
Spesso una scrittura troppo immediata isterilisce l'idea.
L'idea, girando nella mente e nel corpo,
s'ingrassa, diventa più ricca, si completa.


3. Hai l'abitudine di scrivere molto. Non ne puoi fare a meno.
Allora compera molti quaderni ad anelli e molti pacchetti di fogli.
Non scrivere mai due cose diverse sullo stesso foglio.
Di tanto in tanto, rileggi.
Dividi i tuoi fogli in diversi quaderni:
- in un quaderno le cose di un tipo,
- in un altro quaderno le cose di un altro tipo.
Ogni tanto rileggi, con in mano un evidenziatore:
- segna tutte le frasi che ti sembrano importanti.
Poi ricopiale in un altro quaderno.
SPOILER (click to view)
In questo modo il materiale che la tua mente produce
— sempre eccessivo, spesso confuso — si selezionerà e ordinerà.



4. Non scrivi quasi mai. Bene. Non è un problema.
Non pensare che dovresti scrivere.
Scriverai un'altra volta.
SPOILER (click to view)
Intanto pensa, fantastica, leggi libri, guarda il mondo, chiacchiera.


5. Sono tre ore che stai su un racconto,
e non ti viene in mente niente.
È come se delle corde strettissime avvinghiassero il tuo cervello.
Hai presente, come succede a volte,
che il nome di un conoscente non ti viene,
sai benissimo chi è, ce l'hai in punta di lingua,
ma non ti viene? Poi pensi ad altro, e
all'improvviso ti ricordi.
Bene, è la stessa cosa. Devi pensare ad altro.
SPOILER (click to view)
Compila la denuncia dei redditi, fa' un cruciverba,
cucina una torta, litiga con qualcuno.
Il tuo cervello si svincolerà.


6. Ti accorgi che in ciò che scrivi
ci sono delle cose che tornano.
Un certo tipo di paesaggio, una donna
che si comporta in un certo modo,
una certa situazione, una casa arredata cosi e cosà
certe parole che ti vengono fuori continuamente.
Bene: se succede così, vuol dire che c'è qualcosa sotto.
SPOILER (click to view)
Siediti sotto un albero e fatti delle domande.
Perché hai sempre in mente un certo paesaggio?
Perché immagini sempre donne fatte in un certo modo?
Perché certe situazioni ti appassionano?
Non è importante che tu trovi delle risposte vere.
Basta che tu trovi delle risposte, più risposte possibile.
Ti serviranno.


7. Fa' leggere quello che scrivi, anche se non è finito,
anche se non ti piace.
Procurati un'amica o un amico di cui ti fidi:
cioè che siano sinceri.
Non domandare mai: "Allora, ti è piaciuto?".
Domanda invece: "Che impressione ti fa?".
Prendi nota delle impressioni, e poi domanda:
"Quando dici che ti commuove, sapresti dirmi
dov'è esattamente che ti commuovi, e perché?";
"Quando dici che non capisci che cosa succede,
dov'è esattamente che non capisci?";
"Quando dici che è buffo, mi fai vedere quali
sono esattamente le parole buffe?".
SPOILER (click to view)
Così imparerai molte cose sugli effetti che
ciò che scrivi produce in chi legge,
e sul perché produce questi effetti. Questo è importantissimo.


8. Usa ancora l'amica o l'amico fidati.
Racconta loro la tua storia, a voce,
anche se l'hai già scritta.
Fa' con loro un patto:
che devono continuamente
interromperti con domande.
Così sarai costretto a completare la tua immaginazione,
a trovare tutti i particolari,
a motivare ogni singolo avvenimento della storia.
SPOILER (click to view)
Se ti fanno poche domande, cambia amica (o amico).
Attenzione: loro ti stanno aiutando
ricambiali con un regalino o un invito a cena.


9. Di nuovo, ti senti senza idee.
Il tuo racconto è lì fermo a metà.
Prendi in mano un libro a caso, aprilo a caso,
leggi una frase a caso:
"Non una visione, stavolta, ma un ascolto".
Che frase sibillina!
Prova a trovare un legame tra la frase e il tuo racconto:
come se fosse un consiglio che ti viene dato.
"Non una visione, stavolta, ma un ascolto".
Che cosa può voler dire? Chi lo sa.
Ma se ci penserai seriamente, ti verranno in mente delle cose.
Magari non cose utili, ma probabilmente cose nuove

SPOILER (click to view)
(La frase viene da: Paolo Attivissimo, Internet per tutti,
edizioni Apogeo, pagina 141. Ma quasi ogni frase va bene).


10. Un testo è come un nastro: si legge dall'inizio alla fine.
Ma non tutti i libri, per dire, si leggono dall'inizio alla fine:
pensa ai dizionari, alle guide turistiche,
ai manuali per navigare in Internet.
Prova a immaginare: come sarebbe, la tua storia,
se fosse un dizionario? O una guida turistica?
O un manuale? O un libro di ricette? O una pubblicità?
O un cartello stradale? O una legge? O una canzone?
O un saggio? O un articolo di quotidiano?
SPOILER (click to view)
Bene: tu, alla fin fine, scriverai probabilmente un racconto;
ma immaginando non tutti (che è impossibile),
ma il maggior numero possibile di modi per raccontare la tua storia,
quasi di sicuro sentirai zampillare nella mente nuove idee.


Edited by Andbeat - 17/9/2007, 15:07
 
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