Una selezione dal....
Dizionario dei Modi di Dire per ogni occasione
S
spezzare una lanciaA favore di qualcuno: prenderne le difese vedendolo soverchiato dalle accuse, giuste o ingiuste, di più avversari. Gli antichi cavalieri si sfidavano spesso a duello per difendere l’onore di chi (una dama, il sovrano) non poteva scendere in campo, e a volte accadeva che nel primo assalto, condotto a cavallo con la lancia, questa si spezzasse contro la corazza dell’avversario. Ma essere la lancia spezzata di qualcuno significa esserne lo scagnozzo, il tirapiedi.
strage degli innocentiNel linguaggio parlamentare, gli “innocenti” di questa scherzosa definizione sono tutti quei disegni o progetti di legge che cadono nel nulla non essendo giunti alla votazione a causa dello scioglimento delle camere, e che eventualmente riprenderanno il loro iter con la nuova legislatura. E’ naturalmente un riferimento alla strage dei bambini maschi dai due anni in giù ordinata da re Erode (Matteo, 2, 16) nella città di Betlemme.
salto della quagliaNel linguaggio politico, dove più dì frequente ricorre, indica un improvviso e machiavellico mutamento di posizioni da parte di un gruppo o partito, uno scavalcamento ideologico volto a danneggiare gruppi o partiti concorrenti. L’agile quaglia inganna il cacciatore con repentini mutamenti di direzione nel volo o nella corsa.
scherzo da preteScherzo inatteso e poco gradito, che sorprende spiacevolmente; un brutto tiro. Perché da un prete non ci si attendeva che scherzasse. Inutile dire che la locuzione nasce da una tradizione anticlericale forse anacronistica ma mai morta in Italia, specie nelle regioni che fecero parte degli Stati pontifici.
salvare capra e cavoliSalvare due interessi apparentemente opposti e inconciliabili in una situazione che sembrava imporre il sacrificio dell’uno o dell’altro. L’origine della locuzione sta nel famoso problema del barcaiolo che doveva traghettare un lupo, una capra e un cavolo evitando che il lupo restasse con la capra e questa con il cavolo.
stare in campanaModo di dire romanesco e centrale, che va diffondendosi attraverso il cinema, la radio e la televisione. Vale come avvertimento a “stare in guardia, sul chi vive” o “con occhi e orecchie bene aperti” contro avvenimenti imprevisti.
scoprire l’ AmericaSi dice ironicamente all’indirizzo di chi fa osservazioni, avanza proposte e suggerimenti del tutto banali, che soltanto a lui sembrano geniali.
scoprire gli altariniRivelare le marachelle proprie o altrui (di rado le birbonate) che si vorrebbero tenere nascoste come uno scheletro nell’armadio. Di solito in tono scherzoso si dice sentendo qualche involontaria ammissione compromettente.
scendere dal letto col piede sinistroSi dice, scherzosamente, a o di chi si dimostra di malumore. Per lo più sotto forma di interrogazione. Il modo di dire si ricollega alle molte antiche credenze relative alla parte destra e a quella sinistra, la prima benefica e dei giusti, la seconda malefica e riservata ai malvagi. Esser mancini, fino a tre secoli fa, poteva essere considerato indizio di stregoneria.
san michele (o san martino), fare –Traslocare, sgomberare. Dall ‘antica usanza di far scadere i contratti d’affitto degli alloggi e dei fondi rustici il 29 settembre, giorno di san Michele, o l’11 novembre, giorno di san Martino, alla fine della stagione agricola.
self-made manInglese:
uomo che si è fatto da sé. Si dice, spesso anche nella forma italiana, di chi ha saputo raggiungere un’elevata posizione sociale ed economica partendo dal nulla.
sepolcro imbiancatoSi dice dell’ipocrita, di chi ostenta una specchiata moralità dietro la quale si cela ogni sorta di abiezione. L’invettiva è rivolta da Cristo (Matteo, 23, 27) agli scribi e ai farisei. Presso gli Ebrei, verso la Pasqua, era costume passare una mano di calce sulle tombe per renderle ben visibili, poiché chi ne avesse anche inavvertitamente toccata una era dichiarato impuro ed escluso dai riti religiosi finché non fosse stato mondato.
sesto gradoE’ il massimo grado di difficoltà nelle ascensioni alpinistiche, e, per estensione scherzosa, si definisce a volte cosi un’impresa ritenuta molto difficile, se non irrealizzabile.
sic trànsit gloria mundiLatino:
così passa la gloria del mondo. Frase che viene ripetuta tre volte al Pontefice appena eletto, mentre gli si fa ardere davanti agli occhi un batuffolo di steppa posto in cima a una canna, simbolo del carattere effimero delle cose di questo mondo. La si cita nel discorso comune, anche scherzosamente, alludendo a un brusco rovescio di fortuna o all’inevitabile decadenza di ogni uomo e ogni cosa.
sine dieLatino:
senza giorno, sottinteso “fissato”. Locuzione latina usata a proposito di cose e avvenimenti rinviati “a data da destinarsi”, non stabilita. Spesso si impiega, ironicamente, con lo stesso valore di “alle calende greche” , alludendo a una data inesistente, che non verrà mai.
selve et rèpeteLatino:
paga e richiedi. Ogni contribuente che protesta contro un’imposizione ingiusta si sente ripetere questa massima del diritto tributario: “Bisogna pagare comunque: poi si farà ricorso ed eventualmente si otterrà la restituzione della somma indebitamente pagata”.
sparare a zero su qualcunoAttaccarlo con grande violenza, dicendone tutto il male possibile, lanciandogli addosso ogni genere di accuse. Quando il cannone spara a zero (con alzo zero), ciò significa che il nemico è vicinissimo e che il combattimento è particolarmente accanito. La locuzione richiama anche l’altra: di punto in bianco .
specchietto per le allodoleSi dice figuratamente di un’esca, una promessa, una lusinga, un apparente vantaggio fatti balenare per attirare gli ingenui in un tranello. Per la caccia a questi uccelli ci si serve, appunto, di specchietti rotanti che li attraggono con il loro luccichio.
statu quoLatino:
nello stato in cui. E’ sottinteso “le cose si trovano, o si trovavano” (in questo caso si dice statu quo ante). Espressione giuridica usata spesso nel linguaggio politico, diplomatico, militare per indicare il mantenimento delle condizioni presenti (statu quo) o il ritorno a quelle anteriori a un determinato momento (statu quo ante). Questa seconda frase ricorre a volte anche nel discorso familiare.
sui generisLatino:
di genere proprio. Si dice di cosa o persona che non rientra in una particolare categoria, che è un po’ speciale, fatta a modo suo. L’espressione deriva dal linguaggio della filosofia scolastica. Una persona sui generis, cioè un po’ stramba; un ristorante sui generis, che non corrisponde all’idea tradizionale che si ha di un ristorante. A volte ha un valore vagamente peggiorativo.
sùrsum cordaLatino:
in alto i cuori. Espressione che ricorre nel prefazio della messa in latino, richiamata scherzosamente per esortare a non abbattersi, a star su con la vita, con il morale.