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Dizionario dei Modi di Dire

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Andbeat
view post Posted on 26/7/2007, 06:46 by: Andbeat     +1   +1   -1




Una selezione dal....

Dizionario dei Modi di Dire per ogni occasione


G





galeotto fu il libro e chi lo scrisse
Il celebre verso si trova in Dante (Inf., V, 137), nell’episodio dei tragici amanti Paolo Malatesta e Francesca da Rimini. Qui galeotto significa intermediario amoroso, mezzano, e si riferisce all’omonimo personaggio (del ciclo cavalleresco bretone) che per amicizia favorisce gli amori di Lancillotto con la regina Ginevra.

gap
Inglese: apertura, vuoto, lacuna, divario. Questo termine è usato, anche troppo, per indicare il divario, la differenza di livello economico, tecnologico, sociale, eccetera, tra Paesi o gruppi umani.

gauchisme
Francese, letteralmente: sinistrismo. Nome collettivamente applicato in Francia ai movimenti politici della sinistra extraparlamentare. Gauchistes ne sono detti i membri.

geronte
Con i progressi della geriatria, gerontologia, gerontoiatria, si è fatto strada anche questo geronte, appellativo riservato scherzosamente, anche se un po’ irriguardosamente, agli anziani; equivale a matusa.

ghetto
Da qualche anno il significato di questo termine, che designava il quartiere ove in molte città d’Europa erano obbligati per legge ad abitare gli Ebrei (il primo ghetto fu istituito a Venezia nel secolo XVI), si è esteso a indicare quei quartieri in cui sono relegate, a causa della loro inferiorità economica o dei pregiudizi altrui, certe collettività. Si usa anche in senso non materiale: stato, volontario o coatto, di esclusione. Donde il verbo ghettizzare e il sostantivo ghettizzazione.

giubilare qualcuno
Metterlo a riposo da un impiego, ma più spesso vuol dire, in senso ironico, liberarsene, esautorarlo con l’artificio di una apparente promozione conferita per salvare la forma, conferire un titolo prestigioso ma al quale non si accompagna un potere effettivo.

glissare su un argomento
Francesismo (da glisser, letteralmente: scivolare) raffinato e inutile che significa: sorvolare, minimizzare, abbandonare un argomento che con ogni probabilità causerebbe imbarazzo o malumore. Spesso è usato direttamente il francese glissons!, con valore esortativo.

G-man
Inglese: uomo del governo; plurale G-men. Nomignolo con cui sono noti, grazie anche a tutta una letteratura avventurosa, gli agenti del famoso F.B.I. (Federal Bureau of Investigation, “Ufficio Investigativo Federale”), corpo di polizia statunitense dotato di speciali attribuzioni e formato da uomini assai bene addestrati.

gnòthi seautòn
Greco: conosci te stesso. Citata anche in latino (Nosce te ipsum), la massima era incisa sul frontone del tempio di Apollo a Delfi. Attribuita ai Sette Savi, fu presa da Socrate a fondamento della sua filosofia; essa esorta ad approfondire la conoscenza di sé e a riconoscere, di conseguenza, i limiti propri dell’uomo.

go-go, a
Dall’inglese to go, “andare”. A profusione, senza sosta, con giovanile esuberanza e vivacità. E’ usato talvolta nella denominazione di certi locali con clientela prevalentemente giovane e con allusione al forte consumo di bevande alcoliche. Si potrebbe anche tradurre “a garganella”. L’espressione deriva dall’antica parola francese gogue, che significava “allegria, abbondanza, esuberanza”.

golden boy
Inglese: ragazzo d’oro. Lo si dice di certi giocatori di calcio (la definizione fu coniata per il calciatore Gianni Rivera) con allusione un po’ alla loro bravura e più ai loro favolosi guadagni e valore di mercato.

golpe
Spagnolo: colpo. Nel giornalismo politico, ricorre spesso in luogo di “colpo di stato”. Il termine ci viene dall’America Latina dove i golpes, generalmente compiuti dai militari, sono una radicata consuetudine.

grana
Dal gergo militare e burocratico il termine è passato nel linguaggio comune, designando una seccatura, una questione molesta. Inoltre, dal dialetto lombardo. è entrato nell’uso familiare col senso di “denaro” ma non è un’espressione raffinata. Nel primo caso, l’origine è incerta; nel secondo, è plurale latineggiante di “grano”, moneta del Regno delle Due Sicilie: 10 grana facevano 1 carlino.

grato m’è il sonno e più l’esser di sasso
Verso michelangiolesco talvolta citato quando, per il disgusto che suscita il mondo circostante, ci si augurerebbe di essere insensibili come una pietra. Michelangelo lo fa dire alla statua della Notte, da lui scolpita con altre per ornare la tomba di Giuliano dei Medici in San Lorenzo a Firenze, replicando a un ammiratore poeta che invitava i visitatori a destare la figura dormiente, così viva che avrebbe potuto parlare. “No”, dice Michelangelo “di questi tempi (Firenze era minacciata d’assedio) è meglio non vedere la realtà, piena com’è di danno e di vergogna.”

gettare il guanto
Sfidare, e raccogliere il guanto significa accettare la sfida. Era antica usanza cavalleresca, di origine germanica, mandare il “guanto della battaglia” per dichiarare la guerra, e lanciare sprezzatamente un guanto in faccia all’avversario per sfidano a duello.


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Dizionario dei Modi di Dire per ogni occasione


H




hàbeas corpus
Latino: abbi il corpo. Queste parole, che si incontrano abbastanza spesso nei romanzi a sfondo poliziesco-giudiziario inglesi e americani, sono le prime di una legge emanata nel 1679 sotto Carlo II d’Inghilterra per evitare arresti abusivi e ingiustificate detenzioni preventive, ingiungendo alle autorità di polizia di tradurre l’arrestato (“presentare il corpo”) senza indugi davanti al giudice, al quale solo sarebbe spettato decidere se confermare l’arresto o liberare il fermato su cauzione. Per estensione, habeas corpus è passato a indicare il complesso delle garanzie fissate dalla legge a favore dell’indiziato.

habèmus papam
Latino: abbiamo il Papa, il Pontefice. Pomposo e ironico commento a una nomina o elezione, e tanto maggiore è l’ironia quanto minore è l’importanza della carica in palio. In senso proprio, habemus papam è la formula di rito con cui, al termine del conclave, viene annunciata al popolo l’elezione del nuovo Pontefice.

happy end
Inglese: lieto fine. Anglicismo usato con valore ironico a proposito del gratuito e spesso zuccheroso scioglimento di una trama narrativa, in genere cinematografica, imposto agli autori dall’industriale, editore o produttore. per aumentare gli incassi soddisfacendo i gusti del pubblico più numeroso e sprovveduto. Nell’espressione è implicito un giudizio negativo, un’accusa di banalità e ipocrisia.

hic et nunc
Latino: qui e ora. Si dice da parte di chiunque per esigere perentoriamente e immediatamente qualcosa, o da parte del subordinato per promettere al superiore la pronta esecuzione degli ordini impartiti.

hic manèbimus òptime
Latino: qui rimarremo ottimamente. Racconta Livio (Ab urbe còndita, V, 55) che, dopo l’incendio di Roma da parte dei Galli (390 a.C.), un centurione fece fermare i suoi soldati accanto alla Curia dicendo al vessillifero di piantare li l’insegna, ché vi sarebbero stati benissimo. I senatori, riuniti proprio in quel momento nella Curia per decidere se si dovesse o meno trasferire la capitale a Veio, udite tali parole, le interpretarono come un monito degli dei contro il progettato trasferimento. E Roma rimase a Roma. La frase fu ripetuta da Quintino Sella quando la Città fu proclamata capitale d’Italia, da Gabriele D’Annunzio durante l’impresa di Fiume, e la si ripete ancora oggi in meno storiche circostanze: per esempio quando si è trovato un buon tavolo al ristorante o qualche altra sistemazione gradita.

hic sunt leones
Latino: qui stanno i leoni. Parole che ricorrevano nelle carte geografiche antiche a indicare le zone ancora inesplorate dell’Africa. Oggi la superficie terrestre, compresi i fondali oceanici, ci è nota come le nostre tasche. Ma la frase si adopera, per lo più in tono scherzoso, per mettere in guardia da un pericolo esistente, ma del quale non è ben conosciuta la natura, o per additare lacune nella preparazione culturale di qualcuno.

hodie mihi, cras tibi
Latino: oggi a me, domani a te. Frase d’origine biblica che spesso si legge nei cimiteri, per ricordare il destino comune a tutti gli esseri umani. La si cita anche con motivazioni meno lugubri, per esempio indirizzandola a chi sembra godere dei nostri guai o addirittura farcene responsabili.

home, sweet home
Inglese: casa, dolce casa. Noto motto inglese in lode dell’intimità domestica, della serenità del focolare. Nacque da una popolare canzone del 1823 che era cantata nell’opera Clari, the Maid of Milan, “Clari, la fanciulla di Milano”.

homo homini lupus
Latino: l’uomo è un lupo verso l’uomo. Proverbio derivato dall’Asinaria di Plauto, costatazione dello spietato egoismo di cui molti danno prova nei confronti del prossimo.

homo novus
Latino: uomo nuovo. Così i Romani chiamavano la persona di fresca nobiltà, arrivata per prima nella sua famiglia a una carica pubblica importante. La definizione aveva carattere spregiativo o elogiativo, a seconda che la pronunciasse il patrizio di antica schiatta o il membro delle classi in ascesa. Ancor oggi, homo novus ha conservato questa duplicità di significato: è chi per speciali meriti è chiamato ad alti incarichi come una forza nuova e vivificante; ma è anche l’arricchito, il parvenu, che nonostante il potere e la ricchezza è rimasto nella sostanza un plebeo, malvisto anche se tollerato dalle “vecchie famiglie”.

homo sapiens
Latino: uomo raziocinante, sapiente. È il nome scientifico della nostra specie secondo la classificazione zoologica dello svedese Linneo (1707-1778). La definizione è spesso citata, non a torto, in tono ironico, sarcastico, sconsolato.

(homo sum), nihil humani a me alienum (puto)
Latino: sono uomo, non ritengo estraneo a me nulla di ciò che è umano. Si dice per dichiararsi pronti e aperti a ogni esperienza, o per riconoscersi umilmente esposti alle debolezze, alle colpe di ogni altro essere umano. La frase, proverbiale, è di Terenzio :wub: (Heautontimoroumenos, I, 1, 25).

honoris causa
Latino: a titolo d’onore. Si dice di lauree o altri titoli accademici concessi in riconoscimento di meriti eccezionali. Altra locuzione di significato analogo è ad honorem .
 
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15 replies since 19/7/2007, 21:30   11930 views
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