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Umanesimo
Donatello, David, 1433, Firenze, Museo Nazionale del Bargello.
Diffusione: Italia Periodo: XV secolo Curiosità: Le opere d’arte, soprattutto dipinti e sculture, caricate spesso di significati civili, sono il miglior veicolo di questo nuovo modo di pensare tra larghi strati della popolazione incolta, annullando il distacco elitario che caratterizza le discipline umanistiche, patrimonio di una cerchia ristretta.
Una formula sintetica, riesumata dall'antichità classica, riassume il carattere dell’Umanesimo:“L’uomo è al centro di tutte le cose”.
Masaccio - Trinità - 1426, Firenze, Basilica di Santa Maria Novella. Masaccio si serve della prospettiva a fini tutti suoi e particolari: l’affresco è una profonda meditazione laica sul rapporto tra uomo e Dio. La scena è inserita entro una solenne architettura, un arco trionfale con volta a botte, chiaro richiamo al mondo romano antico, forse disegnato da Brunelleschi. La distribuzione dei personaggi in profondità fa sì che le figure umane in primo piano siano di proporzioni maggiori rispetto a quelle divine collocate nel fondo della cappella. Si attua così un rovesciamento totale del simbolismo gerarchico medievale, che dava alla figura divina un ruolo dominante e proporzioni maggiori. Masaccio istituisce una situazione quasi di parità tra uomo e Dio assolutamente inedita. Masaccio si serve della prospettiva a fini tutti suoi e particolari: l’affresco è una profonda meditazione laica sul rapporto tra uomo e Dio. Entro uno spazio costruito razionalmente, a misura d’uomo, Masaccio riesce a operare la difficile sintesi tra il pensiero teorico di Brunelleschi e il realismo drammatico di Donatello.
Nel Medioevo era sempre presente una tensione mistica verso Dio; a partire dal XV secolo l’uomo si assume una responsabilità, un ruolo nella storia e nella società. L'evoluzione delle arti figurative è il riflesso visibile di un più generale movimento di pensiero che coinvolge tutti i campi della vita civile, a partire dalle città, caratterizzate dalla presenza di un attivo ceto mercantile e finanziario. Nel silenzio degli studi, nelle aule delle università, nei saloni delle corti artisti e letterati danno corpo a una delle più profonde e durature trasformazioni della civiltà. L’uomo del Quattrocento si apre alla piena conoscenza dell’universo naturale e rivendica un ruolo attivo nei confronti del mondo e della storia.
Francesco del Cossa - Trionfo di Venere 1469-1470, Ferrara - Palazzo Schifanoia, salone dei Mesi. Formazioni rocciose fantasiose e irreali che spuntano in lontani paesaggi sono molto frequenti nella pittura ferrarese e ne costituiscono anzi uno degli inconfondibili aspetti di bizzarria e creatività. La presenza delle tre Grazie, riprese da un gruppo statuario ellenistico, aggiunge alla scena una citazione classica: il mondo umanistico, colto e intellettuale, si sostituisce all'atmosfera romanzesca e da fiaba delle figurazioni cortesi tardo-gotiche. La componente realistica dei giovani che si incontrano, si abbracciano e si baciano si fonde felicemente con gli elementi allegorici e umanistici sottesi a tutto il ciclo di affreschi.
Firenze e Bruges sono i primi punti d’irraggiamento di un movimento che si sviluppa e coinvolge le città universitarie e i centri vescovili, i mercati e le abbazie, i castelli e i porti. Partendo dal recupero della civiltà greco-romana gli.umanisti avviano la riscoperta dei valori della moderazione, della ragione, del senso della misura, dell’equilibrio. Il rifiuto degli elementi esornativi a favore della sintesi e dell’essenzialità connota lo stile artistico: lo studio dell’antico e quello della natura, le ferree leggi della prospettiva, i canoni della proporzione e della simmetria sono la base del nuovo operare artistico. L’antico insegna all'artista a guardare il mondo, a eliminare il superfluo, a esaltare il colore, non più emanazione simbolica, ma prodotto fisico della luce. La fisicità ritrova il proprio spazio come osservazione e rispetto del corpo umano.
Desiderio da Settignano - Tomba di Carlo Marsuppini, 1453-1455, Firenze, Santa Croce L’eminente umanista Carlo Marsuppini subentrò come segretario della repubblica fiorentina a Leonardo Bruni, la cui tomba, scolpita da Bernardo Rossellino nella stessa chiesa, è il modello di questa sepoltura. L’interpretazione che Desiderio dà del precedente modello sepolcrale di Bernardo Rossellino riflette il suo diverso temperamento artistico, versato per forme più morbide e modellati più dolci che rendono le superfici quasi trasparenti Tutti i decori ornamentali, dai festoni ai motivi a palmette e conchiglie, ai puttini, sono desunti dal repertorio antico, fonte inesauribile di ogni ispirazione umanistica. Le rigidità geometriche dell’impianto di Rossellino si flettono qui in curve e si arricchiscono in decori di una finezza tale da far dire a Vasari che “fra l’altre parti ... vi si veggon ali ... che non di marmo, ma piumose si mostrano”.
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