Pirjo and Matti Sanaksenaho
Nel corso del XX secolo, la casa privata unifamiliare è stataidolatrata come esempio più alto dei risultati raggiunti dall'ar-chitettura moderna, ha giocato un ruolo centrale come luogodi espressione e sperimentazione, laboratorio di nuove forme, di nuovi materiali e di nuove organizzazioni spaziali.
La casa si è sostanzialmente trasformata in uno strumento iconico.
La domanda che è opportuno porsi è se ancora oggi sia questo l'atteggiamento che prevale.
Ad ottant'anni dalla nascita del movimento moderno, l'architettura contemporanea ha perso parte della sua energia iniziale ed il funzionalismo si è trasformato da ricerca di sistemi per l'ugualità e utilità a semplice forma di status.
Gradualmente la casa ha perso il suo ruolo di portavoce di avanguardia per divenire oggetto del desiderio di molti.
La Villa 20 in veduta diurna
Le case che vengono presentate all'attenzione del pubblico hanno alle spalle un progetto, una regia che dalla fase della committenza arriva sino a quella finale della comunicazione del progetto.
Sezione Laterale della Villa
La casa contemporanea è il riflesso di cambiamenti sociali e aspirazioni culturali anziché essere una vetrina di metodi edilizi, materiali, tecnologie, nuove soluzioni.
In un contesto che si proclama sempre più immateriale anche l'idea della casa e la ricerca su tale tema viene indirizzata verso la comunicazione del "prodotto", di questa assume peso preponderante la sua immagine bidimensionale anziché il suo valore di spazio.
Sezione Trasversale della Villa
Differenziazione ed individualità sono i nuovi "caratteri" che ricerchiamo nella casa, di fatto il comportamento è quello di un sistema di mercato in cui noi diventiamo consumatori; in un contesto simile, lo spazio per la sperimentazione e la ricerca si riduce in maniera crescente.
La casa da luogo diventa oggetto, non lo vivo, ma lo uso, lo consumo.
Partito nel 2003, il Cipea ha coinvolto ventiquattro architetti di fama internazionale.
Accanto ai cinesi Wang Shu, Zhang Lei, Qingyun Ma, Ai Weiwei, sono intervenuti, tra gli altri, SANAA, David Adjaye,
Arata Isozaki e Sean Godsell ed il finlandese Matti Sanaksenaho
Lo schizzo,
realizzato su un tovagliolo di carta,
della Villa #20 di Najing
Nell'ambito del programma del CIPEA, si è individuato un sito di progetto di circa 300 acri all'interno di un parco nazionale a Nanjing in prossimità del lago FoShou.
Il progetto si è articolato in due fasi durante le quali 24 architetti di fama nazionale ed internazionale si sono cimentati con la realizzazione di strutture di alta qualità a supporto dell'International Art Exhibition Centre, a partire da una struttura alberghiera di accoglienza comprensiva anche di 20 piccole unità residenziali e procedendo in seguito alla progettazione di ville per vacanze.
Nel giugno 2003 è stato redatto il masterplan 7 e all'inizio del 2004 si sono raccolte le proposte progettuali sviluppate da 24 progettisti, la cui selezione è stata curata da Arata Isozaki per i 13 architetti internazionali e da Liu Jiakun per gli 11 nazionali.
La casa di cui si parla in questa pagina si trova nella parte centrale dell'area dell'esposizione, sulla riva di un lago, ed è circondata dalla vegetazione.
L’edificio, situato su una piccola penisola circondata dall’acqua e dalla foresta, è stato pensato per brevi periodi di soggiorno sia per artisti in cerca di ispirazione, per turisti e per seminari di studio o incontri di lavoro.
L’ingresso alla villa avviene attraverso un ponte lungo e stretto che conduce direttamente a una grande hall attorno alla quale ruotano tutti gli ambienti comuni.
La sala conferenze è connessa alla sala da pranzo mentre il soggiorno si apre sulla laguna con un’ampia parete vetrata, enfatizzando così il rapporto con la natura.
La zona residenziale, situata a un livello inferiore rispetto a quello d’ingresso, è costituita da otto stanze da letto che si affacciano sul lago con una balconata.
Veduta del Soggiorno
Particolare della Terrazza
Una delle stanze, una suite a doppia altezza situata a un livello più basso e con un ingresso indipendente, può essere utilizzata anche come atelier temporaneo per artisti.
La suite-atelier si apre quindi sulla laguna con un’ampia parete vetrata mentre il soggiorno si trova sulla copertura a terrazza.
Per gli esterni dell’edificio sono stati utilizzate lastre di rame patinato mentre per gli interni differenti tipologie di legno locale.
Per il rivestimento della torre dell’ascensore, del camino e del tetto a terrazza è stata impiegata pietra locale naturale.
La patina verde del rivestimento in rame integra l'edificio nel contesto senza però annullarne la preminenza.
L'edificio è concepito come una casa di vacanza per piccoli gruppi e famiglie, e include laboratori per artisti e sale di riunione.
Al piano centrale si trovano le stanze da letto mentre al quarto piano, allo stesso livello dell'ingresso dell'abitazione, è concentrata la maggior parte delle funzioni pubbliche.
Il soggiorno si trova in fondo al piano, con una grande finestra con vista sul lago e porte scorrevoli da cui si accede alla sala delle conferenze che si trova su questo livello
Il terrazzo collocato sul tetto dell'edificio offre un ulteriore spazio per attività all'aperto.