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Analisi del lembo scucito

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view post Posted on 12/7/2011, 08:48     +1   +1   -1
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Analisi del lembo scucito

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Qualche mese fa a Torino
c'è stata la performance
dell’artista bolognese Sissi.
La sua collezione di accessori
è stata concepita come un’opera d’arte
per conoscersi. Anatomicamente.



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Sissi tra i suoi abiti... nell'opera denominata
"Si è più vestiti" (2010)

"Addosso", l'installazione dell'artista bolognese Sissi, in visione dal 4 maggio all'11 luglio scorso, presso l'UniCredit Project Room della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, ha avuto il valore di una retrospettiva.

Vi erano infatti raccolti, come in un visionario cabinet, tutti quegli abiti e accessori che, realizzati o trasformati dall'artista, cucendo a mano o tricottando fili spessi, voluminosi, di colori e consistenze differenti, da lei stessa creati con materiali diversi, rappresentano una parte integrante della sua visione e pratica artistica.

Un'opera d'arte totale, che coinvolge e implica il corpo dell'artista, le sue apparenze e movenze, rendendola parte fondante di una trama estetica e esistenziale.

Lei, Sissi, che rientra nel ristretto novero dei più talentuosi giovani artisti italiani (insignita del premio Furla-Querini Stampalia nel 2002, del premio Francesca Alinovi nel 2003, del premio Artista dell'Anno nel 2005, ha realizzato importanti personali e collettive in prestigiosi contesti come la Galleria Civica di Trento, il Macro di Roma o la Biennale di Venezia), li chiama "talee", "germinazioni" o "inflorescenze", evidenziando un legame stretto, indissolubile, necessario con vestimenti e travestimenti, che considera dei tramite espressivi, delle necessarie organiche estensioni di sé, delle forme rivelatorie d'intime sensazioni, personali esperienze di dati naturali e culturali, appropriazioni e soggettive interpretazioni, innovazioni di estetiche e tecniche.

Testimoni di un'indagine che coinvolge si confronta con materiali diversi e disparati, spaziando dal corallo alla ceramica, dalla pietra lavica alle ossa di pollo, dai rami d'albero o dagli esili gusci dell'uovo alle scocche del tamarindo. Coniugando le luci sontuose del broccato con i textures opachi e poveri del cotone da strofinacci, oppure le consistenze croccanti e fragili della carta con quelle morbide e vaporose della pelliccia. Trasformando i rami d'albero in aghi da maglia o, altresì, il disegno intricato dei nidi d'uccello, oppure il fluire dell'acqua, lo scorgare di resine o miele dalle cortecce dell'albero in fonti d'ispirazione per la concezione di costruzioni e decori, textures o ricami.



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L'Artista Sissi

Come i curatori dell'installazione di Sissi "Addosso" alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, Angela Vettese e Milovan Farronato, hanno evidenziato, tutto ciò che l'artista porta e ha portato con sé, su di sé, prelude e rimanda a ulteriori declinazioni e articolazioni dell'opera nello spazio, alla concezione delle sue performance e dei suoi allestimenti in scala ambientale.

Sissi (nata a Bologna nel 1977) vive in Italia. Nel 2001 consegue il diploma di Accademia di Belle Arti di Bologna. La matericità caratterizza il corpo del suo lavoro che dà espressione a uno sguardo interiore che protende verso l’esterno ricercando nuovi rifugi corporei. Negli ultimi anni si è distinta a livello internazionale realizzando numerose mostre personali e collettive.

Tra le sue mostre personali:


  1. Abitanti alla FaMa Gallery di Verona;

  2. Addosso alla Fondazione Pomodoro (Milano 2010);

  3. La fantasia morde nella piega in bilico alla Galleria Pantaleone (Palermo 2010);

  4. Al di là dello sguardo la corda lega alla Galleria Mizuma (Tokyo 2008);

  5. Voliare alla Fattoria di Celle, Collezione Privata Gori (Pistoia 2007);

  6. Nature al Chelsea Art Museum (New York 2006);

  7. Nidi al Macro (Roma 2004);

  8. The walk al W139 (Amsterdam 2003);

  9. Aerea al Moca (Miami 2001).



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Una delle "opere" di Sissi, esposte presso la FaMa Gallery
dal 4 Febbraio al 26 Marzo di quest'anno



Tra le mostre collettive:
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  1. No Soul for Sale. A Festival of Independents (curata da ViaFarini, con M. Gioni, C. Alemanni, M. Cattelan), Tate Modern (Londra 2010);

  2. Collaudi, Padiglione Italia, 53a Biennale di Venezia Fare Mondi (Venezia 2009);

  3. 15a Quadriennale di Roma (Roma 2008), Global Feminism al Brooklyn Museum (New York 2007);

  4. Italian Genius Now mostra itinerante: Museo Pecci, Prato;

  5. Museum of Fine Arts, Hanoi;

  6. White House, Emily Hill House Singapore;

  7. Corean Design Center, Seoul;

  8. Xuexue Institute, Taipei;

  9. Travancore Palace, New Delhi (dal 2007 al 2008);

  10. Phantom of Desire alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum (Graz 2003).



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Sissi alla Biennale di Venezia



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L'invito per la "lezione" di Sissi

Ha ricevuto diversi premi tra cui il Premio New York del Ministero degli Affari Esteri nel 2005 presso la Columbia University di New York; è vincitrice del Rome Prize all’Accademia Americana di Roma nel 2006 e del Premio Furla per l’Arte nel 2002.


Nella sua performance «Analisi del lembo scucito», Sissi ha il piglio della professoressa e quella presentata nel mese di Maggio al Centro Videoinsight di Torino è stata una vera lezione di anatomia.

Vestita con un abitino nero ricamato da decine di legnetti raccolti per i boschi, dall’alto di una cattedra rivolta verso il pubblico, l’artista bolognese ha spiegato i suoi due libri, saggi che parlano di quella che lei chiama «l’anatomia parallela», cioè l’analisi dell’emotività che determina l’anatomia interiore.

Uno è ancora in fase di gestazione, l’altro risale al 1999.



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È in quegli anni che cominciano a chiamarla Sissi, come la principessa di Baviera perché come racconta l'artista: « assomigliavo a Romy Schneider nel film, ero la più piccola in Accademia, con le mie lunghe trecce arrotolate sulla testa come una corona».

L’idea dell’abito è centrale nel lavoro di Sissi, un involucro che lei dice essere pelle, travestimento, armatura, casa, nido ma soprattutto emersione e disvelamento di se stessa.

Una veste che via via ha trasformato in scultura, installazione e costume di scena assemblando materiali diversi, insieme al disegno, la
fotografia e la pittura.

Come dice Sissi: «Gli individui sono esseri spellati, sbucciati vivi dopo la nascita, e quindi si è più nudi vestiti, perché la scelta di ciò che indossiamo ha a che fare con chi siamo, con la nostra storia. La mia prima creazione, seguendo una pratica imparata da mia nonna, una sarta che mi ha vestito fino all’adolescenza, è stata un’enorme gonna di copertoni ritagliati e vulcanizzati in un’officina, poi ho iniziato a lavorare a maglia, con fili di plastica e in seguito vimini, ferro e tessuti. Nascevano bozzoli, reti, gabbie che spesso animavo con performance».




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Starle dietro mentre racconta equivale a perdersi in un vortice di parole e immagini che sgorgano senza pause da un immaginario barocco e narcisista.

Un’esplosione di fantasie visionarie che si materializza in opere dal fascino organico, sensuale e infantile allo stesso tempo, attorno a un corpo ideale, fatto di carne e di spirito.

Il suo lavoro è un microscopio puntato addosso, con cui spia sotto la pelle di tutti.


La performance è costituita da una sorta di lezione di anatomia in cui Sissi presenta un approfondimento scientifico focalizzato sugli “Spellati per natura”, una delle specie introdotte nel libro d’artista “Anatomia Parallela”, realizzato nel 2001 al termine della sua istruzione all’Accademia di Bologna e seguito da una serie di omonime performance nel 2011.

All’interno dello spazio Videoinsight® è allestito il lavoro “Addosso Archivio”, un catalogo a parete, formato da 284 schede, in cui gli abiti creati da Sissi sono disposti cronologicamente dal 1995 al 2010 secondo una tassonomia da lei coniata e che annovera specie come quelle dei Mordenti, Pendenti e degli Assorbiti. L’archivio esposto delinea la mutevolezza nel tempo del percorso psichico dell’artista, attraverso abiti che sono vere e proprie pelli intercambiabili in grado di influenzare la percezione emotiva e sensoriale di chi li indossa.




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“Addosso Archivio”




Sissi intervistata da Mariuccia Casadio

In “Analisi Del Lembo Scucito” la terminologia e il metodo scientifico sono centrali. La lezione/performance è completa di materiali didattici illustrati dall’artista preparati per accompagnare lo spettatore nella minuziosa e affascinante spiegazione scientifica delle caratteristiche anatomiche della specie.

A dispetto dell’apparenza la performance di Sissi verte su argomenti tutt’altro che astratti, sotto la lente di ingrandimento ci sono la sua vita personale e il suo lavoro artistico, sempre interdipendenti tra loro. Il discorso si dipana attraverso fittizie costruzioni culturali ordite dall’artista, all’interno delle quali il suo ragionamento pseudo-scientifico si svolge e si conclude con estrema logicità. Sissi riesce a trascinare l’irreale nell’ambito della conoscenza, a raccontare esperienza tramite il controllo della parola e del testo con cui affronta le sue creature, riuscendo paradossalmente a distanziarsi criticamente dalla sua personale ricerca, anche psicologica.

Sissi, giocando, condivide le sue fantasie con il pubblico, che trova riparo per qualche istante in un nuovo nido, abito o pelle. ^_^



Edited by filokalos - 12/7/2011, 11:03
 
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view post Posted on 13/11/2011, 02:58     +1   -1




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