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I nuovi romanzieri oltre la pagina

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view post Posted on 13/4/2012, 09:19     +1   -1
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I nuovi romanzieri oltre la pagina

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Uno dei principi cardine che
regola la "cultura" nell'era digitale
è l'abbattimento di barriere di entrata fisiche
ed economicamente rilevanti,
per la creazione e la riproduzione
di contenuti, siano essi testuali, audio.





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Il concetto di letteratura ha subito in questi ultimi sessantanni una sorta di dilatazione.


Le forme primarie di romanzo, racconto e poesia sono diventate via via troppo anguste perché la creatività letteraria vi finisse col rimanere relegata.



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Poiché se da un lato la forma-romanzo ha raggiunto livelli di perfezione soltanto sfiorati in passato (vedi le opere "supervitaminizzate" e che "tutto comprendono" di Thomas Pynchon e David Foster Wallace, oppure i capolavori del post modernismo di Don DeLillo), vero è anche che da altre arti, come il cinema, la musica, perfino il fumetto, sono venuti fuori protagonisti le cui creazioni a ben diritto possono essere collocate nella sfera dell'esplorazione poetica, della costruzione romanzesca.



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Il "nuovo" romanziere, l'autentico poeta del nostro tempo, insomma, nel loro continuo interrogarsi, per esplorare (e rappresentare) il senso dell'esistere, trovano lacerazioni oscure e momenti di inquieta nitidezza anche oltre la letteratura intesa nel senso più tradizionale del termine.




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Non si sa davvero come indicare se non come "romanziere" un autore del calibro di Matt Groening: i Simpson come i Buddenbrock, sì, come perfette "chiavi" per aprire le porte del reale. E non è troppo limitativo definire semplicemente "cantautori" poeti - a tutti gli effetti - come Guccini o De Gregori?


Per non parlare di Nick Cave o Léonard Cohen, ma anche - nel cinema - di Wim Wenders o di Werner Herzog.


In questo senso illuminanti, programmatiche e lungimiranti sono state le scelte, di anno in anno sempre più sorprendenti e appassionanti, degli accademici di Svezia che assegnano i Nobel.



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Si pensi alle pastoie scolastiche da cui hanno tirato fuori il futuro della letteratura, candidando al Nobel Bob Dylan.


O quando l'hanno assegnato a Dario Fo: il palcoscenico è diventato libro. Un romanzo, appunto. ^_^


Emblematica è stata, del resto, la frantumazione geografica. E sono stati per primi gli accademici svedesi a sconfiggere il provincialismo e l'anacronistica supremazia della Vecchia Europa.

Che mappa straordinaria è quella disegnata dai Nobel recenti: dal cinese Gao Xingjian al giapponese Kenzaburo Oe, dai sudafricani Nadine Gordimer e John Coetzee al nigeriano Wole Soyinka, dal colombiano Garda Marquez all'egiziano Nagib Mahfuz, dall'ungherese Imre Kertesz al peruviano Mario Vargas Llosa, al russo Alexander Solzhenitsyn, alla nera americana Toni Morrison, all'irlandese Seamus Heaney.



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Dettaglio della Medaglia del Premio Nobel per la Letteratura assegnato a Camilo José Cela



A questo punto, non ci resta che aspettare il Web. Quella è la nuova frontiera.

In Rete possiamo attraversare biblioteche senza pareti in cui troviamo milioni e milioni di volumi: c'è tutta la storia della letteratura a nostra disposizione.


Oltre i paesi e i confini, oltre l'Oriente e l'Occidente, lo scrittore di domani è già online: immerso in una nuova immensa dimensione, mediante un "altro" linguaggio, è pronto a prenderci per mano per accompagnarci "dentro" l'attualità, con la lettura del romanzo illimitato, della poesia infinita, del racconto eterno.




Articolo Originale di
Davide Marchetta



Edited by filokalos - 13/4/2012, 12:51
 
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