È durata appena un anno la carriera italiana della Cube, la curiosa macchina della Nissan.
Commercializzata in Giappone dal 1998 e lanciata nel Vecchio Continente dalla casa nipponica come "vera e propria icona del design", la squadratissima e spigolosa compatta è lunga meno di quattro metri.
Il suo papà stilistico è il geniale designer John Sahs, nato a Saigon nel 1969 ed emigrato negli Usa all'età di 5 anni.
Con notevole ironia, Sahs raccontava di essersi ispirato a una vasca Jacuzzi.
John Sahs in compagnia del suo sfortunato progetto
Vettura decisamente fuori dagli schemi, forse anche un po' troppo costosa (prezzi dai 17 mila ai 22. mila euro), la Cube dalle nostre parti non ha sfondato: 500 le vendite in Italia, 4.200 in tutta Europa.
La Nissan Cube non passava certo inosservata, non solo per i volumi squadrati, che appunto la fanno somigliare alla forma geometrica richiamata dala sua denominazione commerciale, ma anche per una serie di dettagli estetici che la rendono un'auto davvero fuori dal comune.
A cominciare dalle superfici vetrate laterali che assomigliano agli oblò rettangolari che si vedono sui traghetti, fino al frontale ispirato ad un "bulldog con degli occhiali da sole" per usare l'espressione del designer che l'ha firmata, John Sahs.
Il picco dell'originalità della vettura nipponica lo si trovava però nella parte posteriore asimmetrica dove spiccava il portellone ad apertura laterale, tipico dei fuoristrada.
Un escamotage estetico la faceva sembrare priva del montante posteriore destro che era invece leggermente avanzato: una soluzione a cui bisognava fare l'occhio.
Il tetto panoramico della Cube
Nel complesso il primo contatto può far stranire gli automobilisti dai gusti più conservatori, ma col passare dei giorni e man mano che si prende familiarità con la vettura si cominciano ad apprezzare l'inventiva e la morbidezza delle forme.
Il vano capiente della monovolume nipponica
Resta in listino fino all'esaurimento del centinaio di unità disponibili dai concessionari.
Acquistarla adesso, in zona Cesarini e sapendo che presto sparirà di scena, potrebbe rivelarsi una mossa clamorosamente snob.
Ciao Cube, peccato che la tua avventura sia finita così alla svelta.