Dragon Age: Origins

Lungo, appagante, profondo e giocabile in almeno un paio di modi completamente diversi, Dragon Age: Origins è l'apice di un certo modo di giocare di ruolo, estremamente classico e forse non perfetto, ma certamente originale.

Capita che dopo un paio d'ore di navigazione tra una meravigliosa foresta e un oscuro sotterraneo, decine d'incontri e una quantità di storie legate a quei luoghi dall'enorme potere evocativo, si arrivi infine dal gruppo di lupi mannari che tanto si è fatto per poterli uccidere, a conoscere la personificazione della foresta che li accudisce in qualche modo, li educa a controllare i loro istinti bestiali.

Capita che all'improvviso tutte le consapevolezze scompaiano e non si possa più dire se chi aveva incaricato di portare a termine quella missione sia buono o cattivo, perché la causa e la soluzione del problema si allineano e più che aver tutti ragione, cadono tutti in qualche torto.

Un colossal fantasy (tipo “Il Signore degli Anelli”) ma con molti temi politici e sociali, come il razzismo, l’omosessualità, la schiavitù e altro.

È questa la sfida di “Dragon Age: Origins”, videogame da poco uscito per pc e console (Xbox 360, Playstation 3).

Temi che sono ancora rari nei videogame, figuriamoci in un gioco di ruolo fantasy, dove umani, nani ed elfi devono fronteggiare demoni venuti dal sottosuolo.

Gli elfi non sono però fiabesche creature dei boschi, ma hanno un passato di discriminazione da cui ancora non riescono ad affrancarsi (fanno pensare agli afroamericani, un po’ come in “Avatar” il riferimento era ai nativi del Sudamerica).

L'ambientazione dark fantasy si riflette in un mondo dai tratti tipicamente medievaleggianti, composto da infinite distese verdi ed enormi castelli con tanto di paesi antistanti alle mura, arricchito da parecchi elementi di fantasia derivati: dalle città sotterranee fino a impossibili costruzioni, realtà parallele e tutta la mitologia tipica del genere. L'impatto è perciò molto buono ma è sul lungo periodo, apprezzati i dettagli disegnati su ogni armatura e la mole di oggetti proposti dalle ambientazioni, che diventa esaltante, facendo scordare alcune superfici non perfette, qualche texture a dettaglio inferiore e personaggi meno curati di altri.

Proprio su quest'ultimo punto bisogna sottolineare che i modelli sono inferiori come impatto qualitativo rispetto a quelli visti in Mass Effect, ma il piccolo passo indietro è adeguatamente compensato dall'enorme varietà a livello di equipaggiamento visualizzato e soprattutto dall'incredibile lavoro fatto sulle ambientazioni in termini artistici e di design.

Visivamente il tema principale è quello della corruzione, con i luoghi visti durante le origini riproposti in seguito quando oramai corrotti, spogliati delle loro funzioni a causa del male che serpeggia tra i corridoi di un palazzo in cui tutti si sono trasformati in non morti o dentro i piani della torre dei maghi, abbandonato il rigore di un tempo ora irriconoscibile se non addirittura vista all'interno di una realtà parallela creata da un demone.

E le scelte da fare durante il gioco non si limitano banalmente a quelle tra il bene e il male, ma riguardano anche relazioni sentimentali da coltivare, intraprendere o rifiutare, tra un combattimento e l’altro...

La telecamera, su PC, può essere impostata tanto alle spalle del personaggio controllato quanto a volo d'uccello, con la prima migliore durante l'esplorazione, perché più spettacolare, e la seconda imprescindibile durante i combattimenti che assumono così un rilievo tattico completamente diverso.

Molto ben fatti gli effetti e le animazioni che comprendono delle esecuzioni finali in grado di rendere più spettacolare lo sforzo fatto per uccidere i nemici maggiori, con le vesti dei quattro elementi del gruppo sempre più sporche di sangue.

Con un 4 GB di Ram e una scheda video Radeon HD 4890, sotto Windows 7, il gioco scorre senza quasi mai alcuna incertezza al massimo dettaglio alla risoluzione di 1600x1050.
Il motore è quindi leggero e il menù esterno al gioco permette di impostare il dettaglio visivo da Basso a Molto alto, scendendo nello specifico solo per la qualità delle texture, l'anti aliasing e il v-sync.

Assolutamente eccezionale anche il comparto audio con ogni riga di testo perfettamente doppiata in inglese (niente italiano parlato) e ovviamente sottotitolata nel nostro idioma, una colonna sonora di grande enfasi interamente orchestrata e di tolkeniana memoria (il tema principale del gioco è emblematico in questo senso, nella sua bellezza) e ovviamente un infinito elenco di effetti sonori in grado di rendere palpabile e densa, oltre che credibile e viva, l'atmosfera che si respira in ogni ambientazione.
Successivamente alla sua uscita, sarà arricchito da contenuti scaricabili che in qualche modo mitigheranno l'attesa per i successivi capitoli della serie.
Dragon Age: Origins, come il titolo lascia intendere, è infatti solo l'inizio di un franchise che terrà occupati i giocatori per un lungo futuro a venire.

Per promuovere il gioco EA ha creato un gioco in flash sul mondo di Dragon Age: Dragon Age Journeys. In questo gioco si potrà creare un personaggio e seguire la trama, come in un rpg. I combattimenti sono a turni su delle scacchiere. È possibile anche creare un party con altri personaggi. Se verranno completate alcune missioni o tramite qualche obbiettivo sarà possibile guadagnare degli oggetti che poi potranno essere comprati o trovati nel vero e proprio Dragon Age: Origins, collegandosi al gioco con l'account EA con cui si è giocato a Dragon Age: Journeys.

Uno dei due ultimi Custodi Grigi rimasti nel Ferelden. Alistair è stato cresciuto dall'Arle di Redcliffe, Eamon, e poi mandato a forza in chiesa dalla Arlessa, consorte dell'Arle, che si vergognava di avere un "figlio" bastardo. Alistair da allora non li vide più, e poco prima di prendere i voti come Templare, verrà prelevato da Duncan che, evocando il diritto di coscrizione, lo preleverà e lo farà diventare un Custode Grigio. Più avanti si scoprirà che Alistair è in realtà membro della famiglia reale, nonché fratello del defunto Re Cailan.

Alistair

Un mabari purosangue, animale simile ad un grosso cane; è un segugio da guerra che risponde soltanto agli ordini che vengono direttamente dal padrone; altre persone che tentino di farlo rischiano persino di essere uccisi dall'animale. Sarà il primo membro del gruppo che troverete con l'umano nobile. Si potrà comunque arruolare nel gruppo dal protagonista, anche se non è stato scelto l'umano nobile: arrivati a Ostagar basterà aiutare il guardiano del canile.

Mabari

Monaca della chiesa di Lothering, Leliana è una donna sensibile e buona; nonostante ciò combatte con tenacia.

Più avanti si scoprirà che non si è unita per vocazione alla chiesa, ma per scappare dal vicino impero di Orlais.

Lavorava infatti come bardo (che da quelle parti è differente dal menestrello; la differenza sta nel fatto che i bardi fungono come una sorta di spie, i menestrelli no) e quando la sua migliore amica Marjolane la tradì, lei non la cercò per ucciderla, ma bensì scappò e si rifugiò nella chiesa.

Più avanti incontrerete quest'ultima e deciderete il suo destino.

Leliana, "barda" guerriera, molto simile a Miranda

Figlia della famigerata strega delle Selve "Flemeth", Morrigan è una strega arrogante e cinica, ma che poi si rivelerà una donna come tutte le altre, pur per quanto dura possa essere. Tiene molto al suo aspetto, anche se cerca di non farlo notare.
È una mutaforma, ovvero un mago capace di assumere forme animali. Ha passato tutta la sua vita nelle Selve, una vita che lei stessa definisce solitaria. Scoprirà poi il segreto di come la madre viva per secoli interi, ovvero "nutrendosi" (non in senso letterale) dei corpi delle figlie, e vi chiederà di ucciderla.

Oghren è un nano, che incontrerete nella città di Orzammar. Vi aiuterà ad orientarvi durante la ricerca del campione Branka nelle Vie Profonde. Oghren confesserà che il suo interesse nella ricerca di Branka è dovuto al fatto che è sua moglie. Nella missione per allearsi con i nani, il protagonista dovrà viaggiare per le Vie del Profondo in compagnia di Oghren alla ricerca di Branka, per ordine di Lord Pyral Harrowmont o di Lord Bhelen Aeducan. Una volta trovata Branka, si scopre che quest'ultima cercava l'Incudine del Vuoto, l'antico manufatto prodotto dal Campione Caridin per creare Golem (usando le anime di volontari e non) Il protagonista potrà scegliere di preservare l'Incudine o di distruggerla. Nel primo caso dovrà uccidere Caridin, che non vuole permettere ad altre anime di essere distrutte. Nel secondo caso Branka dovrà morire. Oghren non parlerà mai molto con il protagonista della sua storia, e si limiterà a parlare del carattere di sua moglie. Caratterialmente non è molto "fedele" al galateo...

Oghren, molto simile al re degli gnomi del "Signore degli Anelli"

Shale è un compagno di squadra che potrete prendere con voi unicamente scaricando l'espansione "Il prigioniero di Pietra". Shale è un golem, e lo incontrerete in un villaggio conquistato dalla prole oscura. Il suo precedente padrone, Wilhem, lo sfruttava come trofeo trovato nelle Vie Profonde. Ad un certo punto quella situazione divenne talmente insopportabile che Shale uccise Wilhem e da allora si bloccò, nella piazza cittadina.

Il golem Shale

Condannato a morte per l'uccisione della famiglia di contadini che lo ha accolto, Sten è un Qunari, razza misteriosa comparsa dai territori del Nord. Appena arrivati hanno dato inizio ad una guerra conclusa dopo 150 anni. Avrete la scelta di prenderlo con voi oppure lasciarlo al proprio destino. Sten è arrivato nel Ferelden poco tempo prima di essere trovato dai contadini per ordine del suo generale. L'ordine era di trovare la risposta ad una domanda: "Cos'é il Flagello?" In seguito scoprirete che non intende fare ritorno, e che comunque ha trovato solo parte della risposta.

Il Qunari, Sten

Wynne è uno dei primi membri che troverete nel gioco. Non nel senso di reclutamento, ma osservando per bene l'accampamento di Ostagar, la incontrerete. Più avanti, quando andrete con i trattati al circolo dei magi, la troverete barricata con dei sopravvissuti. Da allora, potrete scegliere di portarla con voi o meno.

Wynne

Zevran è un elfo, membro dei Corvi di Antiva, una società di assassini che opera in tutti i territori. Zevran venne reclutato ad Antiva e da allora venne mandato nel Ferelden. Più avanti si scopre che Zevran è stato assoldato per uccidere il protagonista da Loghain: al momento dell'agguato, sconfiggendo lui e i suoi delinquenti, si potrà, dopo averlo rianimato, decidere se ucciderlo e portarlo con voi. Confesserà che l'unica cosa che rimpiange di Antiva è l'odore del cuoio, inoltre dirà che ad Antiva si presta molta attenzione alla moda, specialmente delle scarpe; cosa che coinvolge anche Zevran.