Leonardo DiCaprio
Dal Set all'Ambiente: un impegno costante
Un thriller con Scorsese.
Un film su Roosevelt.
Un dramma con Kate Winslet.
Così Leo torna protagonista Hollywood.
E parla di impegno e di ecologia..
Leonardo Wilhelm Di Caprio è nato l'11 novembre 1974 a Los Angeles.
DiCaprio è nato da madre tedesca e padre di origine italiana (il cognome della famiglia è Di Caprio, ma negli Stati Uniti hanno il vizio di fare tutta una parola.. ).
Il suo nome di battesimo è legato ad un aneddoto: mentre la madre si trovava in Italia e stava ammirando un quadro di Leonardo da Vinci, il bambino, ancora in grembo, avrebbe scalciato esattamente in quel momento.
Figlio unico unico, turbolento ed intollerante, dà filo da torcere ai suoi genitori e quando rientra alla scuola, mostra un certo talento per il lancio delle pietre.
Questa cattiva pratica di non sapersi trattenere tenersi lo fa arrivare in ritardo ad un show teletrasmesso per bambini all'età di cinque anni.
Grazie alle conoscenze del padre George, scrittore, disegnatore e distributore di fumetti, Leonardo entra nel mondo dello spettacolo partecipando a pubblicità e recitando in varie serie e film per la TV tra cui "Genitori in blue jeans".
Contemporaneamente si diploma alla John Marshall High School di Los Angeles, confortato dalla costante presenza dei genitori che, pur separati da anni, mantengono un bel rapporto di amicizia tra loro.
Il cinema non ritarda ad interessarsi di questo giovane attore dal viso d'angelo e nel 1991 gira la sua prima pellicola: "Critters 3".
Il grande successo arriva nel 1996, quando prende parte a Romeo+Giulietta (William Shakespeare’s Romeo & Juliet) dell'australiano Baz Luhrmann, in cui il dramma del famoso scrittore inglese viene rivisitato in chiave moderna ma inalterato nei dialoghi e nei contenuti così come l'autore classico l'aveva concepito.
Con questo film ottiene 3 nomination agli MTV Movie Awards e viene premiato al Festival di Berlino nella categoria miglior attore. Il regista pone idealmente una corona d’alloro sul capo di DiCaprio, sostenendo che non solo è stato un grande Romeo, ma è il simbolo vivente della sua generazione.
L'ascesa verso l'Olimpo è ovviamente legata al 1997, anno del film "Titanic".
Il film dà una gloria che si rivela alquanto effimera: nel giro di tre anni, Leo scende a precipizio nelle preferenze di pubblico e le critica si accanisce a fare a pezzi le sue interpretazioni. Con "The Beach" tocca davvero il fondo ricevendo una nomination al Razzie Awards, nella categoria peggiore attore protagonista.
La risalita ha luogo a partire dal film "Gang of New York", diretto da Martin Scorsese, il quale diventa una specie di nume tutelare di Leonardo DiCaprio, chiamandole nelle sue pellicole migliori: "The Aviator" e "The Departed".
Tra questi due film, c'è da segnalare l'ottimo "Prova a prendermi" diretto da Steven Spielberg.
Quando "The Departed" ottiene sei nomination ai Golden Globe, una va a DiCaprio come miglior attore drammatico.
Il film vincerà quattro Oscar, tra cui miglior regia (primo oscar per Scorsese) e miglior film.
DiCaprio rientrerà nella rosa dei candidati all'oscar per miglior attore protagonista per Blood Diamond, un film di denuncia alle grandi multinazionali di diamanti e ai traffici illegali e mortiferi di questi.
Andiamo ai giorni nostri...
In queste settimane sta girando in questi giorni "Shutter Island", suo quarto film in collaborazione col "Maestro" Martin Scorsese.
Poi, due pellicole biografiche che verranno da lui prodotte e interpretate.
L'una sullo scrittore Ian Fleming, creatore di James Bond, l'altra su Nolan Bushnell, l'inventore di "Pong", il gioco della Atari cui viene attribuita la nascita dell'era del videogame.
Prima ancora di cominciare a girare "Shutter Island" ha completato le riprese di "Revolutionary Road", il film diretto da Sam Mendes (il regista di "American Beauty" ) dal romanzo di Richard Yates, in cui si è riunito con Kate Winslet, per la prima volta dai tempi di "Titanic", il fenomeno del 1997 che lo lanciò nel mondo.
A 33 anni, Leonardo DiCaprio, dopo una sosta di due anni in cui si è dato alle cause politiche e umanitarie, è tornato alla grande, da vero dominatore di Hollywood.
Impegnato, stimato (ora anche dai critici che storcevano la bocca al tempo di "Titanic"), venerato da tutti, DiCaprio ha concepito, prodotto e narrato "The 11th Hour", un documentario sui problemi ambientali nel mondo e ha prodotto "Water Planet", dove si richiama l'attenzione sulla mancanza di accesso all'acqua e potabile per oltre un miliardo di persone nel pianeta.
In questi due anni il DiCaprio mondano sembra esser sparito dalla circolazione: finita la sua altalenante relazione con la modella brasiliana Gisele Bundchen, cui è seguito un flirt con l'israeliana Bar Rafael, DiCaprio si dichiara oggi single e più interessato a fare film di rilievo che divertirsi.
Subito dopo "Shutter Island" tornerà a lavorare con Scorsese in "The Rise of Theodore Roosevelt", la cui uscita è prevista per il 2009.
II film, dal libro di Edmund Morris, è un'indagine sugli anni formativi del 26° presidente degli Stati Uniti e sulla sua trasformazione da privilegiato politico di New York a comandante sul campo durante la guerra ispano-americana alla fine dell'800, fino alla presidenza.
Ma in realtà è una pellicola che guarda il presente: è con Roosevelt che gli Stati Uniti, mossi da un impeto di grandi ideali (aiutare la decolonizzazione dei popoli che si ribellarono al dominio spagnolo) pongono le fondamenta del loro ruolo imperiale e imperialista nel mondo.
Se quel film guarda il passato ottocentesco, "Revolutionary Road" affronta una storia più vicina: DiCaprio e la Winslet sono una giovane coppia agiata in un sobborgo del Connecticut a metà degli anni '50. Spiega l'attore:
«La loro sicurezza apparente maschera una grande frustrazione. E così decidono di lasciare la vita mediocre che li circonda e andare a vivere in Francia. Ma lì gelosie e recriminazioni mettono a rischio il loro rapporto.
Una lezione per noi americani così presi dall'ansia di possedere le cose senza pensare a chi siamo e alla qualità dei nostri rapporti. Ed è stato bellissimo tornare a lavorare di nuovo con Kate: dai tempi di "Titanic" è diventata mamma, è maturata, e allo stesso tempo siamo sempre gli stessi che eravamo una volta».
Il suo impegno ambientalista viene così esplicitato:
«Guido un'auto ibrida, ho installato pannelli solari sul tetto di casa, uso acqua filtrata e compro prodotti organici. Mi sono fatto costruire una casa "verde" , anche se so che non tutti possono ancora permetterselo. Ma è giusto dare un esempio».
DiCaprio, che vive a Los Angeles nel quartiere di Los Feliz, ha acquistato anche un appartamento "ambientalmente corretto" a Manhattan, realizzato con materiali ecologici e alimentato a energia solare, nel complesso Riverhouse sulla sponda del fiume Hudson, e pure un'isola deserta al largo del Belize di cui dice:
«È un paradiso terrestre. Voglio trasformarlo in una riserva marina e naturale. E un'utopia bellissima, un sogno che mi fa stare meglio».
Edited by filokalos - 18/2/2012, 09:41