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Vasco da Gama (1469 – 1524)

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view post Posted on 25/12/2010, 11:25     +1   -1
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Vasco da Gama
(1469 – 1524)

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Gli Uomini che hanno cambiato il Mondo




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Vasco da Gama è l'esploratore portoghese che ha legato il suo nome all'apertura della prima via marittima diretta dall'Europa all'India circumnavigando l'Africa.

I portoghesi cercavano questa via sin dai tempi di re Enrico il Navigatore (1394-1460).

Nel 1488 una spedizione portoghese con a capo Bartolomeo Diaz aveva raggiunto e doppiato il Capo di Buona Speranza, l'estrema punta meridionale dell'Africa, ed era ritornata in Portogallo.

Dopo questo successo, il re del Portogallo si era reso conto che la lunga ricerca di una rotta per le Indie era ormai vicina al traguardo.

Si verificarono tuttavia vari ritardi, e la spedizione per le Indie salpò soltanto nel 1497; a comandarla il re designò Vasco da Gama, un esponente della piccola aristocrazia portoghese, nato a Sines intorno al 1460.

Da Gama salpò l'8 luglio 1497, al comando di quattro navi e di un equipaggio di 170 uomini, tra cui interpreti in grado di parlare arabo.

La piccola flotta fece tappa nelle isole di Capo Verde; poi, invece di costeggiare l'Africa come aveva fatto Diaz, puntò a sud, tenendosi al largo, nell'oceano Atlantico.

Proseguì con rotta a sud per un lungo tratto, e infine virò a est per raggiungere il Capo di Buona Speranza.



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Era un'ottima rotta, più veloce di quella che costeggiava l'Africa, ma più difficile e più audace; le navi portoghesi rimasero senza avvistare terra per ben novantatré giorni, due volte e mezzo il tempo in cui erano state lontane dalla terraferma le navi di Colombo.

Da Gama doppiò il Capo di Buona Speranza il 22 novembre, e poi risalì la costa orientale dell'Africa.

Veleggiando verso nord si fermò in alcune città sotto il controllo musulmano, tra cui le attuali Mombasa e Malindi, in Kenya; durante quest'ultima tappa imbarcò un pilota indiano, che lo guidò nella traversata di ventritré giorni sino in India, passando attraverso il mar Arabico.

Il 20 maggio 1498, circa dieci mesi dopo la partenza, le sue navi arrivarono a Calicut, l'odierna Calcutta il centro commerciale più importante dell'India meridionale. Il raja indù di Calicut, il Samorino, sulle prime lo accolse con grandi onori, ma rimase ben presto deluso dai poveri oggetti che l'esploratore portoghese gli offriva in dono.



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Alla sua delusione si aggiunse l'ostilità dei mercanti musulmani, che avevano sino a quel momento dominato le rotte commerciali dell'oceano Indiano.

Da Gama non riuscì quindi a concludere un accordo commerciale con il raja; tuttavia, quando salpò da Calicut in agosto, aveva a bordo un carico di spezie da mostrare al suo sovrano, e un certo numero di indigeni.



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Vasco da Gama alla corte di Samorino di Calcutta



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Il viaggio di ritorno si rivelò meno facile di quello d'andata.

Ci vollero tre mesi per attraversare il mar Arabico, e l'equipaggio fu decimato dallo scorbuto.

Soltanto due navi tornarono in patria: la prima raggiunse il Portogallo il 10 luglio 1499; quella su cui era imbarcato da Gama arrivò due mesi più tardi.

Soltanto cinquantacinque componenti dell'equipaggio - meno di un terzo di quanti erano partiti - erano sopravvissuti ai disagi del viaggio.

Quando l'esploratore giunse a Lisbona, il 9 settembre 1499, si rese conto, e con lui il re che lo accolse, che l'impresa durata due anni era da considerarsi un avvenimento di straordinario successo.

Sei mesi più tardi il re del Portogallo decise di effettuare una seconda spedizione, e designò per il comando Pedro Alvares Cabral.

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Cabral riuscì a raggiungere l'India, scoprendo il Brasile durante il viaggio (anche se alcuni storici ritengono che altri esploratori portoghesi lo avessero già scoperto molto tempo prima), e ritornò in Portogallo con una gran quantità di spezie.

Ma alcuni dei suoi uomini erano stati uccisi a Calicut; così Vasco da Gama ricevette il comando di una flotta di venti navi che salpò per una seconda spedizione, stavolta punitiva, alla volta delle Indie.



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Il comportamento di da Gama in questa seconda spedizione fu improntato alla ferocia più spietata.
Al largo della costa indiana catturò una nave araba di passaggio, e dopo averla vuotata del carico, ma non dei passeggeri, la diede alle fiamme.
Tutti coloro che erano a bordo - diverse centinaia di persone, tra cui molte donne e bambini - persero la vita.
Quando arrivò a Calicut impose al raja di bandire tutti i musulmani dal porto; alle esitazioni di quest'ultimo, catturò, uccise e fece a pezzi trentotto pescatori indù, e quindi bombardò il porto.
Furibondo ma impotente, il raja accolse le richieste di da Gama.
Durante il viaggio di ritorno, i portoghesi fondarono alcune colonie in Africa orientale.
Per le sue imprese Vasco da Gama fu lautamente ricompensato dal re del Portogallo, che gli concesse titoli, possedimenti, privilegi e compensi; e non ritornò in India se non nel 1524, quando il nuovo re portoghese lo nominò viceré.


Pochi mesi dopo il suo arrivo si ammalò, e morì nel dicembre del 1524. La sua salma fu trasportata in Portogallo e sepolta nei pressi di Lisbona. Era sposato, e aveva sette figli. :blink:



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Il risultato più importante del suo viaggio fu quello di aver aperto una via marittima diretta dall'Europa all'India e all'Estremo Oriente, le cui ripercussioni si fecero sentire in molti paesi.
In tempi immediatamente successivi, il maggior impatto si ebbe in Portogallo.
Attraverso il controllo della nuova rotta commerciale per l'Oriente, questo paese, sino ad allora povero e ai margini del mondo civilizzato, divenne ben presto uno dei più ricchi d'Europa.
Rapidamente i portoghesi diedero vita a un vasto impero coloniale sulle sponde dell'oceano Indiano; con avamposti in India, in Indonesia, in Madagascar, sulla costa orientale dell'Africa, e altrove.
A questi si aggiungevano i possedimenti in Brasile e l'impero coloniale in Africa occidentale, che avevano cominciato a svilupparsi anche prima dei viaggi di da Gama.
Il Portogallo riuscì a conservare molte di queste colonie sino alla seconda metà del xx secolo.



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L'apertura di una nuova via per le Indie ad opera di Vasco da Gama rappresentò un grave colpo per i commercianti musulmani che sino a quel momento avevano controllato le rotte commerciali dell'oceano Indiano, e che vennero ben presto battuti e rimpiazzati dai portoghesi.

Inoltre, le vie di terra usate per il commercio tra l'India e l'Europa caddero in disuso, perché la via marittima portoghese che circumnavigava l'Africa era più economica.

Questo danneggiò molto sia i turchi ottomani sia le città italiane dedite al commercio (come Venezia), che avevano precedentemente controllato i mercati orientali. Per il resto d'Europa, invece, la conseguenza fu che le merci provenienti dall'Estremo Oriente costarono molto meno di prima.

Ma, in definitiva, il suo maggior impatto la spedizione di Vasco da Gama lo ebbe non sull'Europa o sul Medio Oriente, ma sull'India e sull'Asia sudorientale.



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Prima del 1498, l'India era isolata dall'Europa; lungo tutto l'arco della sua storia era stata un paese piuttosto chiuso e le sole influenze straniere importanti erano giunte dal Nord-ovest.

La spedizione portoghese, invece, mise l'India in diretto contatto con la civiltà europea attraverso le vie marittime.

L'influenza e il potere europei diventarono sempre più forti nel paese, sino a quando, nella seconda metà del xix secolo, l'intero subcontinente indiano fu assoggettato alla corona britannica.

Ricordiamo che questa fu l'unica volta nella storia in cui l'intero territorio indiano venne riunito sotto un solo sovrano.

L'Indonesia dapprima cadde sotto l'influenza europea, e successivamente fu completamente controllata dall'Europa; solo intorno alla metà del xx secolo questi territori riacquistarono la loro autonomia.



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Viaggi di Vasco de Gama e Cristoforo Colombo



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Il confronto tra Vasco da Gama e Cristoforo Colombo viene spontaneo, e sotto alcuni aspetti è favorevole al portoghese.

La sua spedizione, ad esempio, fu un'impresa di maggiore portata, molto più lunga di quella di Colombo sia per la distanza coperta che per la durata - tre volte più lunga, a dire il vero! - e richiese maggiori capacità di navigazione.

Anche se si fosse allontanato di molto dalla rotta stabilita, Colombo avrebbe difficilmente potuto mancare il Nuovo Mondo, mentre da Gama poteva facilmente non individuare il Capo di Buona Speranza e perdersi nell'oceano Indiano. Inoltre, diversamente da Colombo, da Gama riuscì a raggiungere la destinazione che si era prefissa.

Si potrebbe sostenere, naturalmente, che Vasco da Gama non scoprì un nuovo mondo, ma si limitò a mettere in contatto gli europei con una regione già popolata. La stessa osservazione si può applicare anche a Colombo.



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In definitiva, i viaggi di Colombo ebbero uno straordinario impatto sulle civiltà già esistenti nell'emisfero occidentale, mentre i viaggi di da Gama ebbero come conseguenza la trasformazione delle civiltà dell'India e dell'Indonesia.

Nel giudicare la relativa importanza di questi due navigatori dobbiamo ricordare che, anche se l'America settentrionale e l'America meridionale hanno un'estensione territoriale molto superiore a quella dell'India, la popolazione di quest'ultima è superiore a quella di tutti i paesi dell'emisfero occidentale messi insieme!

Malgrado ciò risulta evidente che Colombo ha avuto assai più influenza che non Vasco da Gama.

In primo luogo, il periplo dell'Africa per raggiungere l'India non fu suggerito dall'esploratore portoghese; il re del Portogallo aveva deciso di inviare una spedizione molto tempo prima di designare da Gama come suo comandante.



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La spedizione di Colombo, invece, era stata sollecitata ripetutamente dal navigatore genovese, e fu grazie alla sua capacità di persuasione che la regina Isabella decise di finanziarla.


Se non fosse stato per lui, il Nuovo Mondo sarebbe stato probabilmente scoperto molto tempo dopo, e forse da un diverso paese europeo.


Invece, se Vasco da Gama non fosse vissuto, il re del Portogallo avrebbe semplicemente affidato il comando della spedizione a qualcun altro.


Anche se si fosse rivelato un incompetente e avesse fatto fallire l'impresa, i portoghesi non avrebbero di certo abbandonato i loro ripetuti tentativi di trovare un via marittima diretta per le Indie proprio quando il traguardo era ormai vicino.


Inoltre, considerata la presenza di insediamenti portoghesi lungo la costa occidentale dell'Africa, molto difficilmente un'altra nazione europea sarebbe riuscita a circumnavigarla e a raggiungere l'India per prima.

In secondo luogo poi, l'influenza europea sull'India e sull'Estremo Oriente non fu decisiva come quella esercitata sull'emisfero occidentale.

La civiltà indiana venne successivamente modificata, e in modo anche determinante, dai contatti con l'Occidente; ma soltanto pochi decenni dopo lo sbarco di Colombo le principali civiltà del Nuovo Mondo erano state praticamente distrutte!


Né esiste in India nulla di paragonabile alla creazione degli Stati Uniti d'America.



Mentre si può ringraziare (o biasimare) Cristoforo Colombo per tutti gli avvenimenti che dal suo sbarco in poi si sono verificati nell'emisfero occidentale, non si può fare altrettanto con Vasco da Gama circa le conseguenze dei contatti diretti che si sono avuti tra Europa e Oriente.


L'esploratore portoghese è soltanto un anello della catena di cui fanno parte: Enrico il navigatore, tutti i navigatori portoghesi che hanno esplorato la costa occidentale dell'Africa, Bartolomeo Diaz, lo stesso da Gama, i suoi immediati successori (come Francisco de Almeida e Alfonso de Albuquerque) e molti altri.


Vasco da Gama rappresenta forse l'anello più importante di questa catena, ma nella corrispondente catena di persone che hanno avuto a che fare con l'europeizzazione dell'emisfero occidentale Colombo costituisce sicuramente un anello insostituibile.




Edited by filokalos - 22/1/2011, 22:15
 
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