Uno scorcio della Villa Montanari
Balzare agli onori della critica (pur non volendo) per un cartello «Vendesi casa»? È successo a Pordenone Montanari.
Un nuovo pilastro nella storia dell'arte italiana post-bellica, come lo hanno definito gli addetti ai lavori.
L'artista piemontese settantatreenne, vive, per scelta, da 18 anni segregato in casa, dedicandosi esclusivamente alla pittura e alla scultura, senza alcuna smania di notorietà.
Per il cibo e il materiale da lavoro ci pensa la moglie. Ed è stata proprio lei ad esporre il cartello che metteva in vendita la loro abitazione.
Ad interessarsi all'acquisto un uomo d'affari indiano, Arun Rangachari, che una volta entrato nello stabile è rimasto folgorato dagli oltre cinquecento lavori dell'artista, sparsi ed accatastati ovunque dal soffitto ai pavimenti.
Convinto immediatamente dal talento «rivoluzionario» di Montanari, ha acquistato, dopo una lunga opera di convincimento, non solo l'immobile, ma anche i diritti delle opere dell'artista per una cifra a sette zeri, grazie anche alla collaborazione di Arun Rangachari, presidente di Dar Capital, azienda di consulenze finanziarie.
Figura in piedi con tavola apparecchiata
Arun Rangachari
Le opere sono state sottoposte immediatamente al giudizio di Edward Lucie-Smith, importante critico d'arte britannico, che attribuendogli una visione del mondo che rivisita in una nuova chiave Picasso, Chagall e Bacon (confermata poi da altri specialisti), li ha trovati straordinari e degni di esposizione.
Lucie-Smith ha detto all'Observer: "Si tratta di una voce completamente nuova. Montanari è un artista unico, che scardina la storia convenzionale dell'arte postbellica italiana".
Montanari ha studiato filosofia all'Università di Milano e scultura all'Accademia di Brera negli anni '60.
Anche se aveva venduto 24 quadri ad alcune banche anni fa, ha deciso di ritirarsi comunque dal mondo.
Arun Rangachari in una recente intervista ha dichiarato: "È stato il più grande investimento singolo sulla scoperta di un artista pressoché sconosciuto, che non sembrava avere alcuna voglia di fare colpo su nessuno, un uomo severo, un aristocratico".
Uno degli affreschi "nascosti" di Villa Montanari
Edward Lucie-Smith
Ha detto l'artista alla moglie "Seguo l’ispirazione di quattro muse ( ): leggere, scrivere, dipingere e scolpire, che bastano a giustificare i miei 18 anni di isolamento". Quando gli è stato chiesto da quale delle sue opere non si separerebbe mai, ha risposto: "Se uno non riesce a staccarsi da questa o quell'altra opera, significa che dipingere lo possiede completamente laddove deve essere l'artista a dominare il suo lavoro".
Il Pittore e la modella
Secondo Lucie-Smith "Alcuni degli artisti contemporanei cercano solo la notorietà. Altri trovano che sia un ostacolo per il raggiungimento dei loro ideali più alti. Montanari appartiene alla seconda categoria". Del lavoro dell'artista dice "rivoluzionario...un nuovo tassello nella storia dell'arte italiana del dopoguerra".
Le nature morte, aggiunge, fanno venire in mente "Cezanne e Braque", mentre emergono elementi picassiani e tratti alla Francis Bacon, anche se "in maniera che ancora non avevamo visto mai".
Molti dei dipinti sono caratterizzate da figure che contengono altre figure e riflessi nello specchio.
Uno rappresenta un pittore al cavalletto che dipinge una modella nuda, ma ciò che appare sulla tela è il profilo dell'artista e non la modella in sé.
Le Due Cuginette
Lucie-Smith in proposito ha detto: "Il messaggio è chiaro: ciò che sembra la rappresentazione oggettiva della realtà va invece letta come specchio della dimensione mentale dell'artista".
Per tutto il mese di Ottobre è stato in mostra all'Istituto di Cultura italiana a Londra.
I visitatori, però, erano stati tutti avvisati: Montanari non avrebbe presenziato.
Sarebbe rimasto chiuso in casa, ovviamente, a dipingere.