Biografia
L'Artista in questione è Raffaella Lanza, nata a Biella il 29 gennaio 1956, vive a Vergnasco, dove lavora.
Si è diplomata in ragioneria, ma da come riportano le note biografiche coltiva da sempre la passione per la pittura.
Tra il 2000 e il 2003 ha frequentato prima l'Universita' Popolare e poi la scuola artistica Centro di Arti applicate “Kandinskij” e ha affinato la sua tecnica grazie alle lezioni del maestro Adriano Fenoglio.
La maggior parte dei quadri sono tele dipinte ad olio e ad acrilico, ma l’Erbario, composto nei primi anni di attività, è realizzato con gli acquerelli su cartoncino.
Ha esposto a Biella , Vergnasco e Sandigliano, in mostre personali e collettive.
Ispirazione
Una recensione scritta da Benedetta Lanza (parente della pittrice? 
) ci chiarisce (spero) quelle che sono le fonti d'ispirazione di questa artista...
Quando la pittura è una porta per far uscire l’anima, quando dipingere è sfiorare l’infinito, toccare il cielo e una foglia caduta in terra, quando la tela è casa e la casa è vita, ecco che la passione, per troppo tempo repressa, prende forma e si trasforma in quadro.
E così, sulla scia di una passione innata, Raffaella Lanza vive la pittura come uno sfogo dell’anima.
Si legge un flusso di emozioni sulla tela, si rivedono i luoghi e si rivive un istante.
Come se la tela avesse voluto assorbire un po’ di lei, che ride e piange e sorride, che pensa e chiude gli occhi, che si passa una mano tra i capelli neri e poi l’appoggia al muro.
C’è molta luce nei suoi quadri. Il sole non si vede, ma si riflette sulla tela. Impone la sua presenza e illumina ogni cosa.
L’uomo, invece, è di passaggio. Transita nel quadro, senza far rumore, forse lascia un segno, poi si allontana.
La natura sta al centro, sempre viva, mai morta, sta in un vaso di fiori, mai recisi, mai strappati alla terra, madre che li ha generati. Perché lei è madre, e la vita e l’istinto materno le bruciano dentro.
E se dipingesse una cucina, tempio del focolare, ci sarebbe il pane o forse una finestra, semi aperta, per “guardare fuori”, libero sguardo sul mondo. Per guardare il cielo, perdersi nella forma delle nuvole: perché c’è sempre il cielo nei suoi quadri, un cielo che non è mai nero, e quando è scuro è soltanto blu.
Un cielo che non è mai statico, mai monocolore, un cielo che ha sempre il suo orizzonte, perché nulla deve essere imprigionato.
Si respira lo spazio, il tempo, lo spazio e il tempo che si confondono. Perché sta nella pittura l’unica libertà. 
Paesaggi
Dipinti ad olio e con acrilici, sono paesaggi vissuti, rubati alla quotidianità. Paesaggi che ti fanno innamorare a prima vista, fotografati nella memoria, indelebili.
C’è molta luce che svela una natura in movimento, che cambia al ritmo delle stagioni, che si adatta alla volontà del colore.
La notte sta fuori dal quadro, come il sole, che si intuisce perché fonte di luce, e la luna che brilla, argentea, in un cielo che non riesce ad essere scuro.
La luce gioca con le ombre, rincorre le pennellate sulla tela, e non si cura dello spazio.
L’uomo attraversa la tela senza fermarsi, ma lascia il segno del suo passaggio.
“Invito a cena” è un tavolo apparecchiato su una spiaggia bianca. Il mare accarezza la sabbia, il vento i piatti e le posate. Tutto sembra immobile, ma è illusione.
Gli amanti hanno cenato alla luce del crepuscolo e si sono allontanati dal tavolo, dal mare, dalla tela.
"Invito a cena" (Olio 40 x 50 Collezione privata)
"Attimi preziosi di vita che passa"
(acrilico 90x160 Collezione Privata)
Colori
Da questo momento in poi, raccogliamo la diretta testimonianza dell'artista che così descrive i suoi quadri...
Se dico colore è uno stato d’animo. Pennellate veloci sulla tela, attimi rubati, fotogrammi di un istante. Il colore nasce per caso, segue il ritmo del respiro.
È quasi involontario il colore, è senza un perché, è l’istinto che guida la mano.
Sono flussi di emozioni che si nascondono sulla tela, si confondono e sembrano voler uscire dal quadro con forza straordinaria.
E così nasce “Attimi preziosi di vita che passa”, il più bello e rappresentativo di questo genere, perché carico di vita, leggero e fragile, vita che brucia.
Animali
“Nevicata con il pettirosso”
(Olio 40 x 50 Collezione privata)
Sono sempre immersi nella natura, protagonisti nel loro habitat naturale. Immobili sulla tela, spalancano gli occhi, rubano il tempo, in una dimensione senza confini. Ci sono i fiori, i campi, i rami degli alberi, il deserto o la prateria.
“Amo gli animali. Non potrei mai dipingerli isolati, senza sfondo, senza una natura viva che li circonda”.
E gli animali stanno soli, godono beati della loro solitudine, come in “Nevicata con il pettirosso”, dove l’uccellino, aspetta, in silenzio, i fiocchi di neve sulle piume.
E se invece fossero compagni fedeli dell’uomo? Come i pellicani di “Pescatore con pellicano”.
È un attimo carpito ad una sera greca, quando, al calar del sole, i pellicani fanno compagnia ai pescatori, che, con la pelle abbronzata e bruciata dal mare e dal vento, sono intenti ad aggiustare le reti.
"Pescatore con Pellicano" (Olio 50 x 50)
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L'esposizione permanente dei quadri si trova all'interno del negozio Mobili Lanza Via Papa Giovanni XXIII N°19/21 Vergnasco (fraz.Cerrione prov. di Biella) lungo la statale Biella-Cavaglià-Santhià.
