Il Forum delle Muse

Dacci oggi il commento quotidiano...

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view post Posted on 9/12/2009, 20:33     +1   -1
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Dacci oggi il commento quotidiano...

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Nuovi comandamenti dal mondo virtuale



Sempre più schiavi di una opinione,
il
"Padre Nostro" contemporaneo" è
diventato sicuramente la frase:
'Scrivi un commento'.
Ma non ha nulla a che vedere
con la vita reale...




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L'arte di leggere e scrivere, elitaria fino a poco tempo fa, è divenuta oggi una prerogativa generale.
Si allontana nel passato anche l'analfabetismo secondario, quando si dimenticavano le nozioni apprese a scuola perché in seguito non se ne faceva più uso. Oggi scrivono addirittura i tifosi delle squadre di calcio, che si convocano tramite Internet alle loro battaglie rituali.
La Rete impone la conoscenza diffusa della cosiddetta parola scritta.
Chi non scrive e non legge semplicemente non esiste.
Nessuno può accorgersi della sua vita né della sua presenza nel fracasso globale.
E oggi una persona di cui non ci si accorga è semplicemente morta. Morta e basta. :o no?:

Andy Warhol disse che arrivano tempi in cui ognuno potrà essere celebre per un quarto d'ora.
In sostanza aveva ragione.
Si sbagliava solo su un punto: non si tratta di celebrità, si tratta dell'esistenza, di quell'attimo inestimabile nel quale vieni visto dagli altri e la tua vita, per qualche momento, acquista senso. E per essere visto in questo sconfinato spazio informatico (e in ogni modo perché a te sembri che gli altri ti vedono) devi assumere una qualche forma individuale, devi dare a intendere che ti differenzi in qualcosa e, in genere, che vivi.
Dunque ti alzi al mattino, ti fai il caffè, accendi il computer e controlli cosa sia successo di interessante al mondo nel corso della notte.


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Andy Warhol



E in calce a ogni avvenimento, sotto al racconto dell'ennesima strage o carestia, sotto al riassunto dell'ultima impresa di qualche politico ritardato, troviamo il magico invito: "Scrivi un commento...". Sembra trattarsi di una sorta di Padre nostro contemporaneo, di invocazione mattutina: "Eccomi! Mi sentite? Ho le mie opinioni, le mie idee! Non sono un contadinotto arretrato e partecipo alla vita del mondo, ho la mia opinione al riguardo!".


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Ogni mattina dopo il caffè, una frettolosa colazione e una rapida sortita nell'armadio, si accende il computer per controllare che cosa abbia combinato il mondo durante la notte e su cosa oggi ci invita a riflettere.
Chiedono immancabilmente di esprimere 'un nostro commento' riguardo alla disfatta della Juve in Champions League o che tradiamo 'cosa pensiamo' dell'esaurirsi delle riserve petrolifere.
Domani avremo la possibilità di condividere la nostra opinione riguardo alla crocifissione di Cristo.
Avevano ragione i romani oppure no?
Tutto sta a indicare che una persona intelligente o che desideri in ogni caso conservare tale giudizio di sé dovrebbe temere come la peste il possesso di un'opinione personale. Dovrebbe stare bene alla larga dall'avere un parere.



Siamo costretti con il terrore a prendere posizione. Si tratta ovviamente della posizione altrui e la nostra singola voce serve soltanto a elaborare statistiche di visibilità, popolarità, vendibilità, eccetera. La libertà alla quale ci obbligano, la celebrata libertà di scelta, è in sostanza solo un'ulteriore schiavitù. Devi avere un parere proprio, devi essere o progressista o reazionario, devi essere di destra o di sinistra, devi scegliere fra l'omofobia e l'omofilia, devi essere a favore oppure contro. Ma si tratta di una scelta falsa e morta. Non ha nulla a che fare con la vita.



A volte si ha l'impressione che possedere un'opinione sia la trovata esistenziale di impotenti, di torbidi buoni a nulla, che debbono ininterrottamente esprimere un proprio parere perché la realtà li terrorizza e li sovrasta.
Riescono a esistere solamente nel mondo delle proprie opinioni, e non nel mondo composto da colori, odori, forme ed esperienze. È ovvio che alla fine mi venga in mente ancora una citazione, forse di uno scrittore giapponese (Mishima Yukio?). Una citazione che, così come le due precedenti, sottoscrivo con piacere: "Non ho opinioni. Ho i nervi".



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Articolo Originale di
Andrzej Stasiuk.
traduzione di
Laura Mincer

Edited by filokalos - 11/10/2010, 09:33
 
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view post Posted on 9/9/2010, 19:34     +1   -1




Ciao. Piacere di aver visitato le vostre pagine.
 
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view post Posted on 9/9/2010, 19:38     +1   -1
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Il piacere è condiviso ... e se vorrai scrivere altro... condivisibile... ^_^



 
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2 replies since 9/12/2009, 20:33   406 views
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