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Alexander Fleming

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view post Posted on 18/9/2010, 06:19     +1   -1
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Alexander Fleming



(1881-1955)

Gli uomini che hanno cambiato il mondo



Alexander Fleming, lo scienziato che ha scoperto la penicillina, nacque nel 1881 a Lochfield, in Scozia. Dopo essersi laureato alla scuola di medicina del St. Mary's Hospital di Londra, si dedicò alla ricerca immunologica.

Durante la prima guerra mondiale, mentre prestava servizio come medico militare, studiò le ferite infette, e notò che molti degli antisettici in uso danneggiavano le cellule più di quanto non distruggessero i microbi.

Si rese conto che era necessaria una sostanza che combattesse i batteri senza recare danno alle cellule umane.

Terminata la guerra, riprese servizio al St. Mary's Hospital.

Qui nel 1922, nel corso delle sue ricerche, scoprì una sostanza chiamata lisozima, che viene prodotta dal corpo umano: è una componente del muco e delle lacrime, e non è nociva per le cellule.

Distrugge alcuni microbi, ma purtroppo non quelli che danneggiano l'uomo più gravemente.

La scoperta quindi, pur se interessante, non fu di grande importanza.






La "Penicillium notatum"

Soltanto nel 1928 Fleming fece la sua scoperta decisiva. Una delle colture di stafilococchi che coltivava in laboratorio rimase esposta all'aria, e venne contaminata da una muffa.

Lo scienziato notò che nella porzione della coltura che si trovava intorno alla muffa, i batteri erano scomparsi.

Ne dedusse correttamente che la muffa stava producendo qualche sostanza che si rivelava tossica per gli stafilococchi, e fu presto in grado di dimostrare che la stessa sostanza inibiva la crescita di molti altri tipi di batteri nocivi.

La penicillina - così la chiamò dal nome della muffa (Penicillium notatum) che l'aveva prodotta - non era tossica né per gli esseri umani né per gli animali.

I risultati da lui ottenuti vennero pubblicati nel 1929, ma all'inizio non attrassero troppo l'attenzione. Fleming suggeriva che la penicillina poteva essere impiegata in campo medico, dando ottimi risultati.

Non era stato però in grado di mettere a punto una tecnica per purificarla, e per oltre dieci anni la miracolosa sostanza non venne utilizzata.

Verso la fine degli anni Trenta, due ricercatori medici inglesi, Howard Walter Florey e Ernst Boris Chain, lessero l'articolo di Fleming. Ripeterono la sua esperienza, e verificarono i risultati da lui raggiunti; quindi purificarono la penicillina e la sperimentarono su animali da laboratorio.

Nel 1941 la sperimentazione venne allargata anche ai malati, e i loro test dimostrarono che si trattava di una sostanza straordinariamente potente.

Nel 1945 gli fu assegnato il premio Nobel per la sua scoperta, insieme a Florey e Chain. :bravo:




I tre premi Nobel per la Medicina del 1945




Struttura e visualizzazione
al microscopio della
Penicillina

Ottenuto l'incoraggiamento del governo inglese e di quello americano, entrarono in campo le case farmaceutiche, che ben presto furono in grado di produrre grossi quantitativi di penicillina. Agli inizi la sostanza venne riservata alle ferite di guerra, ma dal 1944 in poi fu disponibile per il trattamento dei civili, sia in Inghilterra che negli Stati Uniti. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, il suo uso si diffuse in tutto il mondo.



La scoperta della penicillina è stata di grande stimolo per la ricerca di altri antibiotici, e ha reso possibile l'individuazione di molte altre "sostanze miracolose", pur restando sempre l'antibiotico a maggior diffusione.



Uno dei motivi di questa sua supremazia sta nel fatto che la penicillina è efficace contro un gran numero di microrganismi nocivi: viene impiegata per combattere la sifilide, la gonorrea, la scarlattina, la difterite, oltre ad alcune forme di artrite, alla bronchite, meningite, avvelenamento del sangue, ustioni, infezioni ossee, polmonite, cancrena e così via.




Un francobollo dedicato ad
Alexander Fleming

Un altro vantaggio della penicillina è il suo ampio margine di sicurezza. Somministrazioni di 50.000 unità di penicillina si dimostrano efficaci contro alcune infezioni; ma sono state iniettate dosi di 100 milioni di unità al giorno senza che si verificassero effetti collaterali spiacevoli. Una piccola percentuale della popolazione mondiale è allergica alla penicillina, ma per moltissime persone questo antibiotico rappresenta una combinazione ideale di potenza e sicurezza.



Dal momento che la penicillina ha salvato molti milioni di vite e sicuramente ne salverà molti altri in futuro, ben pochi vorranno negare l'importanza della scoperta di Fleming, anche se parte del merito va anche attribuito a Florey e Chain.



Ma senza il biologo scozzese sarebbero passati forse molti anni ancora, anche se, una volta pubblicati i suoi risultati, era inevitabile che presto o tardi qualcuno individuasse le tecniche più opportune per la produzione e la purificazione di questo antibiotico.



Fleming era felicemente sposato e aveva un figlio. Morì nel 1955.





Edited by filokalos - 18/9/2010, 11:46
 
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