Keith Haring, Kiki Picasso, Pedro Almodovar, David LaChapelle: sono molti gli artisti che hanno usato gli orologi Swatch come tele.
Era il 1983 quando Swatch rompeva i canoni della tradizionale orologeria svizzera con i suoi modelli colorati, anticonformisti e in plastica.
Da allora, ogni anno il brand arruola i creativi più hip per la sua Swatch & Art Collection.
Gli ultimi talenti sono Carri Munden, stilista della londinese Cassette Playa, Ivan Navarro, che ha rappresentato il Cile alla Biennale di Venezia, il fumettista Enki Bilal e lo stilista Manish Arora.
Il 24HR Dial, l’orologio disegnato da Carri Munden per la serie Colour Codes.
In pieno revival anni ’80, il brand omaggia i suoi esordi con la collezione Colour Code: orologi Pop a tinta unita ispirati ai primi modelli e personalizzati da Gary Card e David Benedek.
Il legame con la scena artistica prosegue a Shanghai all’Expo 2010, dove è stato aperto lo Swatch Art Peace Hotel, che i creativi hanno usato come atelier.
In cambio, un’opera d’arte, da lasciare. 
Si chiama Swiss Pavilion l’orologio dedicato al padiglione svizzero, di cui Swatch è sponsor: un orologio vivace ed ironico dai tratti rossi e bianchi tipicamente svizzeri.
Il nuovo Swatch, infatti, sfoggia un cinturino in silicone rosso strutturato con croci rosse in rilievo, archi composti da piccole croci bianche in rilievo e microiniezioni che danno vita ad altre croci bianche.
Il logo Swatch Snowpass appare all’estremità del cinturino dalla parte delle ore 6, mentre la scritta in rosso su sfondo bianco è posta sul primo passante in silicone. Il secondo passante è un tributo al padiglione svizzero.
La solida cassa in plastica bianca racchiude un grande quadrante rosso con una croce svizzera bianca al centro. Assenti i numeri e gli indici. Lancette bianche per le ore e i minuti e sottile lancetta rossa per i secondi ritmano il tempo.
