Qual è il più bel materiale che l’umanità abbia mai inventato?
Marmo prezioso, pietre rare?
Non ci crederete ma è il cemento armato.
Non c’è da sorprendersi, perché a dare quella definizione è stato Pier Luigi Nervi, ideatore, progettista, costruttore ed inventore, che con questo materiale ha lavorato tutta la vita.
Sua infatti è l’ideazione del ferro-cemento: strati di maglia di acciaio in successione, consolidati da una malta di cemento.
La soluzione per ottenere qualsiasi tipo di forma, resistente ed elastico.
La sapienza di coniugare arte e scienza, tecnica ed eleganza, senza mai perdere di vista funzione e costi, è la cifra che ha contribuito a fare di Pierluigi Nervi uno dei più grandi architetti del Novecento italiano e internazionale.
Palazzo del Lavoro a Torino
Dal suo primo progetto del 1920, il ponte sul fiume Cecina, al Palazzo del lavoro realizzato a Torino nel 1961: 16 pilastri alti 25 metri, chiusi da un capitello metallico che si dirama in forma di stella.
O ancora la sala delle udienze pontificie in Vaticano, il palazzetto dello sport romano, memoria di Olimpiadi ed anni ’60, o le aviorimesse a cui si era dedicato tra il 1935 ed il 1943: erano il trionfo della campata unica.
Pierluigi Nervi nasce a Sondrio nel 1891, da Antonio e da Luisa Bartoli. In seguito alle mobilità del lavoro paterno, direttore di un ufficio postale, si iscrive alla Facoltà di Ingegneria di Bologna dove ottiene la Laurea in Ingegneria Civile. Successivamente (1913) lavora per circa Dieci anni nell’Ufficio Tecnico della “Società per Costruzioni Cementizie” (Bologna).
A seguito della 1a Guerra Mondiale (1915-18) viene richiamato nell’Esercito come Ufficiale del Genio.
Nell’arco del tempo 1920-1932 fonda un proprio studio a Roma con l’ing. Nebbiosi. Nell’anno 1924 sposa Irene Calosi dalla cui unione nascono quattro figli: Antonio, Mario, Carlo, Vittorio, tre dei quali parteciperanno all’attività del padre, di progettazione e realizzazione di opere edilizie a partire dagli anni ’50.
Pier Luigi Nervi - Architettura come Sfida è la prima mostra monografica dedicata all'ingegnere e architetto, dopo che l'anno scorso se ne è celebrato il trentennale dalla scomparsa.
La mostra è co-prodotta dall'Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project e dal CIVA, Centre International pour la Ville, l'Architecture et le Paysage di Bruxelles, in collaborazione con l'ANCE, Permasteelisa ed Italcementi.
La Cattedrale di St. Mary - San Francisco
La mostra, curata da Carlo Olmo, è una delle manifestazioni organizzate durante la 12esima Mostra Internazionale di Architettura. Il tema della Biennale, People meet in Architecture, rende assolutamente attuale il lavoro di Nervi, che nell'arco della sua lunga carriera di progettista e costruttore ha realizzato principalmente grandi strutture a servizio del vivere sociale.
Per il Ponte "Risorgimento" di Verona, Nervi ideò una struttura in cemento armato a tre arcate che poggiano su delle pile rivestite in pietra locale.
Tra le architetture fondamentali nel suo lungo percorso professionale non possono non essere citate lo Stadio di Firenze, il Palazzo del Lavoro per Italia ’61 a Torino, il Palazzetto dello Sport di Roma, la Cattedrale cattolica di San Francisco, la sede dell’UNESCO a Parigi, il grattacielo di Australia Square a Sidney e quello di Victoria Square a Montreal, l’Ambasciata d’Italia a Brasilia, il “Pirellone” a Milano (con Danusso e Ponti), le realizzazioni per le Olimpiadi romane del 1960, sino all’opera forse più famosa l’Aula Nervi in Vaticano voluta da Paolo VI per le udienze papali.
Nuova Aula delle Udienze Pontificie in Vaticano (Aula Paolo VI) - 1966/71
Le creazioni di Pier Luigi Nervi sono state interpretate dal fotografo Mario Carrieri, con una campagna fotografica realizzata appositamente. Sarà inoltre presente una sezione video e multimediale con una panoramica fotografica sui cantieri di Nervi, documentari d'epoca sulla sua attività ed un film sull'insegnamento dell'ingegnere - architetto, realizzato per l'esposizione da Folco Quilici con la direzione scientifica di Lucio Barbera.
La sede dell’UNESCO a Parigi
La sperimentazione, il progresso, il genio. Con una sola regola: niente, più del giusto. Costringere la materia al minimo, anzi: all’indispensabile. Poco prima che diventi luce.