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I vizi privati del marchese

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view post Posted on 2/7/2010, 17:21     +1   -1
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I vizi privati del marchese


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Via Puccini - Roma

La vicenda scabrosissima e sconvolgente
dei marchesi Casati di Roma.
Una coppia rispettabile e altolocata
che finì vittima delle sue stesse perversioni sessuali.




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L'intera vicenda fu resa nota fin nei minimi particolari attraverso la stampa: nessun dettaglio fu risparmiato all'opinione pubblica circa il bizzarro ménage matrimoniale del marchese Camillo Casati Stampa di Soncino e della sua bella moglie, Anna Fallarino.



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Il marchese, 45 anni, era una delle personalità più in vista (e più ricche) dell'aristocrazia romana.
Abitava in un attico in via Puccini 9, nel lussuoso quartiere Parioli, insieme alla moglie, di quattro anni più giovane e che, a differenza del marchese, non era di sangue nobile.

Al contrario, la donna era di umili origini - la sua famiglia era poverissima - e aveva fatto leva sulla propria avvenenza per accedere ai piani alti della società.

Una bellezza per mantenere la quale non aveva esitato a ricorrere alla chirurgia plastica.
Il sogno della Fallarino di entrare a far parte del "giro che conta" si era avverato convolando a nozze con il marchese Casati, nel 1959. Per l'uomo si trattava del secondo matrimonio.



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Il 30 agosto 1970 alcuni colpi d'arma da fuoco risuonarono nell'appartamento di via Puccini, nelle stanze private del marchese.

La servitù, terrorizzata, non osò entrare a vedere cos'era successo e si rivolse alla polizia.

Il capo della Squadra Mobile, Valerio Gianfrancesco, arrivò in breve tempo, percorrendo di corsa le vie della città ancora deserte per le ferie estive.

Davanti a lui si presentò una scena agghiacciante.

Nella camera del marchese giacevano tre corpi senza vita: quello dello stesso Camillo Casati, con il viso sfigurato; della moglie, accasciata sul letto con gli occhi sbarrati, accanto a una delle sue protesi al silicone; infine, poco più in là, il corpo di un giovane, identificato per Massimo Minorenti, 25 anni, studente universitario iscritto a scienze politiche.

I tre erano stati uccisi con la stessa arma, il fucile da caccia del marchese, un Browning 20, che aveva esploso sei colpi.

Secondo la ricostruzione della Scientifica, il nobiluomo aveva sparato prima alla moglie e poi al giovane, e da ultimo aveva rivolto l'arma contro di sé e premuto per l'ultima volta il grilletto, mirando al volto. Le indagini accertarono subito anche il movente della strage: la gelosia.
Il marchese aveva scoperto una relazione tra la moglie e il giovane studente e l'aveva soffocata nel sangue, prima di togliersi la vita.
Tutto faceva supporre che l'uomo avesse scoperto i due amanti e avesse quindi deciso di convocarli nel suo studio, per imporre loro di troncare la tresca.



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L'arma del delitto: un fucile Browning 20



Ma qualcosa - un rifiuto? un gesto di sfida di uno degli amanti? - aveva fatto perdere il controllo al marchese; ma non è escluso che questi fosse mosso fin da principio dall'obiettivo di far pagare ai due la loro relazione con la vita, per poi uccidersi a sua volta.

Ma la storia non era così semplice: c'era dell'altro. Qualcosa che fece diventare quel delitto il giallo dell'estate 1970 e ne fece parlare ancora per lungo tempo. :o no?:



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Il libro dell'amica di Anna Falalrino,
Mariateresa Fiumanò:
La marchesa Casati
(Edizioni Anordest)

La relazione tra la Fallarino e Minorenti, infatti, era tutt'altro che ignota al marito.

Al contrario, era stato lui stesso a far incontrare la moglie con lo studente, e proprio allo scopo di avviare tra loro un rapporto di natura sessuale.

Non si trattava di un fatto estemporaneo. La pratica di procurare amanti alla moglie era un'abitudine del marchese.

E non si sarebbe limitata ad amanti di sesso maschile. L'uomo li assoldava ricambiando le loro prestazioni con pagamenti in denaro. Una perversione sessuale che lo spingeva a seguire in prima persona gli amplessi della consorte, come pure a prendervi parte.



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Poi provvedeva a descriverli minutamente in un diario, con la copertina in pelle, di colore verde. Non basta: gli incontri sessuali della coppia erano immortalati in centinaia e centinaia di fotografie, scattate molte volte all'insaputa degli occasionali, improvvisati protagonisti.

Diario e immagini saltarono fuori durante la perquisizione nell'appartamento. Le foto (ne furono trovate ben 1500) erano quanto mai esplicite, e ritraevano la marchesa in pose che andavano dal nudo casto, con pretese quasi artistiche, alla pornografia pura e semplice, con la donna ritratta nelle sue acrobazie sessuali con altri uomini.

Nei diari, poi, il marchese aveva narrato per filo e per segno gli amplessi della moglie con i suoi amanti occasionali, fra i quali giovani e militari.

Camillo Casati annotava: «Oggi Anna ha incontrato un aviere. Era giovane e bellissimo. È stato un incontro fantastico. Anna era felice e ha partecipato intensamente... Siamo stati sul litorale di Fiumicino, in molti la guardavano. Abbiamo scelto un giovane. E stato appagante. Lo abbiamo ricompensato con trentamila lire... Mi piace quando sei a letto con un altro - scriveva ancora il marchese, rivolgendosi alla moglie - sento di amarti ancora di più»..

Nel ménage dei marchesi Casati tutto era concesso: i due parevano non avere alcuna inibizione. In verità un limite esisteva. Il marito non avrebbe tollerato che la moglie si legasse sentimentalmente ad uno dei tanti amanti che le procurava. Un contratto non scritto tra i due sposi ammetteva il sesso extraconiugale, e anzi li istigava ad esso; ma non accettava complicazioni di carattere affettivo. Il marchese lo precisò anche nel suo diario, esprimendo più volte il timore di un possibile coinvolgimento sentimentale della moglie.

Fu quello che accadde nel caso di Massimo Minorenti. Anna Fallarino finì con l'innamorarsi di quel giovane prestante e squattrinato, e la loro relazione da occasionale divenne stabile, attraverso approcci ripetuti nel tempo. Ma il marito non l'accettò. Quel 30 agosto segnò la fine della relazione tra la donna e il suo giovane amante, e delle loro vite.

I contorni boccacceschi di quello che solo a un primo sguardo poteva essere scambiato per un banale delitto passionale solleticarono la curiosità del pubblico.

Bisogna tenere presente che a quell'epoca il cosiddetto comune senso del pudore era molto diverso da quello di oggi.



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Come veniva presentata la storia di Anna Falalrino
da uno dei giornali scandalistici dell'epoca

Le copertine delle riviste "per adulti" di allora appaiono ai nostri occhi poco meno che innocenti, mentre la cinematografia a luci rosse era inesistente.
Dopo il delitto di via Puccini, gli scabrosi contorni della vicenda filtrarono alle redazioni dei giornali, che non mancarono di riferirli nei minimi dettagli ai loro lettori.
A completamento di questi reportage, alcuni giornali (come «Men» e «L'Europeo») pubblicarono alcune delle fotografie tratte dall'album privato della marchesa. Qualche immagine finì persino in prima pagina.
Le deviazioni sessuali della nobile coppia finirono così per essere trasmesse integralmente al pubblico, suscitando in esso un atteggiamento altrettanto voyeurista e morboso.
I lettori rincorrevano cronache e immagini della vicenda, mossi dall'avidità di conoscere particolari sempre più piccanti.
Oltretutto, nell'ormai famoso diario in pelle verde del marchese comparivano fra gli amanti della coppia non solo nomi di sconosciuti, ma anche di personaggi molto in vista del mondo del cinema e dello spettacolo.
O almeno così corse voce, dal momento che tali nomi rimasero sempre sconosciuti; e siccome della vicenda nessun particolare fu risparmiato al pubblico, viene da pensare che il coinvolgimento di personalità in vista fosse solo una leggenda metropolitana.
II patrimonio del marchese Casati Stampa di Soncino passò in eredità alla figlia Annamaria, nata dall'unione con la prima moglie.
La stessa Annamaria Casati si adoperò per salvare il salvabile della reputazione del padre e della matrigna, ottenendo il sequestro per violazione della legge sulla stampa di una pubblicazione oscena nella quale erano state pubblicate molte delle foto della marchesa, insieme a un resoconto diffamatorio e in buona parte infondato.
Vent'anni dopo i fatti, intervistato da un quotidiano, l'allora capo della Mobile si rifiutò di dare una risposta sul coinvolgimento di importanti personalità nella vicenda, alimentando involontariamente le illazioni.
In compenso, Valerio Gianfrancesco fece delle puntualizzazioni circa alcune ipotesi circolate sulla stampa. Escluse per esempio che Camillo Casati e la moglie avessero partecipato a orge sessuali o avessero coinvolto altre donne.

Ancora, negò l'esistenza di fotografie che ritraessero Anna Fallarino in atteggiamenti saffici con delle donne.Il dirigente respinse anche la possibilità che la coppia facesse uso di droghe, e che il movente della strage andasse ricercato in un ricatto orchestrato dal Minorenti .
Seppure dinamica e retroscena del delitto non siano mai stati messi in discussione nresenta diversi lati oscuri.

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Innanzitutto, l'accondiscendenza della Fallarino nei confronti del marito e delle sue perversioni.
Poteva la donna essere succube a tal punto del marchese da acconsentire ad accompagnarsi con tutti gli amanti che questi le proponeva? :hmm:
È più probabile che anche lei provasse gusto per quelle relazioni, nel qual caso la coppia aveva tra i suoi fondamenti la condivisione delle stesse pulsioni sessuali.
Ma c'è un'altra spiegazione possibile. Non si dimentichi che Anna Fallarino era di umili origini, e doveva tutto al marito.
Questi poteva ricattarla per farne il suo strumento, quasi un giocattolo sessuale nelle sue mani.
Oppure, anche senza essere ricattata, la donna si rassegnava a degradarsi per non perdere lo status sociale e l'elevato tenore di vita che aveva raggiunto.
Un altro "mistero" sul quale si è molto discusso, senza arrivare a nessuna risposta certa, è in che modo fotografie e diari siano finiti in pasto alla stampa. Una mano occulta passò disinvoltamente, e quasi seguendo un piano preordinato, materiale riservatissimo destinato esclusivamente agli archivi giudiziari. È facile immaginare che quel materiale abbia fatto gola a reporter senza scrupoli, o abbia solleticato la sete di denaro di qualche funzionario, fra quelli che potevano accedervi, pronto a girarlo al migliore offerente. :blink:



Edited by filokalos - 3/8/2011, 19:44
 
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