A Casamicciola Bassa di Ischia c’è un ambiente di lusso costruito con una raffinata eleganza, dove ogni particolare diventa il protagonista di una scenografia ben precisa.
Un labirinto dove perdersi è molto piacevole, dove ogni angolo, ogni scorcio, rapisce lo sguardo.
Un ambiente tutto da scoprire, tutto da vivere, dove lasciarsi sorprendere ed ammaliare dal sapiente mix di stili, dai tanti oggetti d’arredamento che richiamano o testimoniano la storia dell’isola, ricreando un’atmosfera originale e decisamente accattivante.
La posizione del TERME MANZI HOTEL & SPA consente di raggiungere, in pochi minuti il centro e l’isola pedonale, punteggiata da negozi, bar e ristoranti. In estate la cittadina è animata da spettacoli e manifestazioni. Il lungomare offre scorci panoramici molto belli ed è l’ideale per lunghe passeggiate.
Una veduta decisamente "estiva" dell'isola di Ischia
La SPA MANZI, che si sviluppa su una superfice di 1600 mq, è una vera e propria oasi del benessere.
Qui con trattamenti e programmi personalizzati, ci si affida alle virtù rigeneranti dell'acqua, all'arte del massaggio con metodi tradizionali e tecniche orientali e fanghi, destinati sia al piacere che alla cura di patologie e alle algheterapie.
Le terme hanno un’origine antichissima, le troviamo, infatti, già citate dal greco Strabone e dal romano Plinio “Il Vecchio”.
I greci, che furono i primi a colonizzare l’isola con il nome di “Phithaecusa”, usavano le sorgenti termo-minerali per curare le proprie infermità.
Furono, però, i Romani a nutrire grande passione per le acque termali, posero le sorgenti di Casamicciola sotto la protezione di Apollo, Dio della salute e costruirono stabilimenti termali lussuosi, che divennero ben presto la passeggiata favorita e il luogo di svago per eccellenza del popolo romano.
L’albergo adiacente alle terme, era infatti chiamato “Dei Romani”.
Qui alloggiò Giuseppe Garibaldi, giunto a Casamicciola da Caprera nel giugno del 1864, per curarsi nelle acque del “Gurgitello”, all’interno dello Stabilimento Termale Manzi, i postumi della ferita riportata in Aspromonte.
Il complesso, negli anni ’60, venne acquistato e ristrutturato dal famoso editore Angelo Rizzoli.
Ben 4 i ristoranti della struttura...
Ristorante Pizzeria "Gli Ulivi"
Sulla terrazza che da su Piazza Bagni quindi nel cuore della Casamicciola che fu quella delle prime cure termali ad Ischia, potranno essere gustati la pizza e i piatti della tradizione sia campana che ischitana, rispettando le materie prime e il sapore semplice degli ingredienti.
Ristorante "Bouganville"
Situato al Roof garden. Con le sue splendide maioliche blu e mosaici della piscina, è il luogo ideale per un cokctail alla frutta, una flûte di champagne o un pranzo a bordo piscina.
Anche i palati più esigenti saranno soddisfatti dalla semplicità dei nostri piatti.
"Il Mosaico": Un ristorante che non ha uguali al mondo.
Non perché sia il migliore, ma perché non assomigliano a nessun altro il locale né il cuoco che lo conduce, né i piatti che vi si mangiano.
Per raggiungerlo si attraversano saloni e corridoi che paiono concepiti da un architetto-arredatore in preda a incubi: un pizzico di India e qualche citazione d’antica Roma, cristalli sgargianti e statue neoclassiche, ceramiche rutilanti e bassorilievi egizi, Budda e animali fantastici, stucchi e stole.
Affascinante e/o inquietante, secondo i gusti.
Il ristorante sta tutto in una sala, di per sé sobria, quattro tavoli, più la chef’s table in cucina (vedi nota sotto), e vi regna Nino Di Costanzo, trentasettenne ischitano.
Si tratta di uno chef e cuoco di doti non comuni, appassionato, tecnicamente ferrato, solista dei fornelli che vive il suo lavoro come una missione artistica.
È autore di piatti, all’evidenza, pensati e costruiti come opere irripetibili.
E invece li replica, uno per uno, con le sue mani, a ogni servizio: ricerca estetica, precisione geometrica, gusti veri.
Risotto con pesce bandiera
stringata e taleggio di bufala
Dietro a definizioni chilometriche ci sono per esempio la fantasmagorica sequenza dei crudi di mare su basi di vetro di Murano giustapposte; la declinazione dell’astice scomposto in varie cotture e accostamenti; “pasta e patate” con una ventina di formati di pasta (cotti separatamente), mazzancolle e seppie alla brace.
Il tutto servito su un piatto di cristallo di quindici centimetri di spessore e cinquanta di diametro; una specie di caramella d’agnello ripiena di parmigiana di melanzane: strepitosa; l’interminabile trionfo dei dolci, dalle forme, dai sapori, dai colori più stravaganti.
Impronta schietta mediterranea, non un solo piatto men che buono, più d’uno ottimo.
Ma la tavola, anch’essa come il contenitore, è un palcoscenico barocco, non un piatto è a forma di piatto, i pani piccoli escono da un altarino, il meraviglioso pane cafone è racchiuso in un forziere, chicchere, barattoli, scrigni compaiono e scompaiono.
Chef's Table
Il Mosaico offre lo Chef’s Table, ovvero un tavolo per due direttamente in cucina per vivere l’emozione di cenare a pochi metri dallo chef all’opera, osservando i gesti della brigata e partecipando così alla magia della creazione di vere opere di design culinario.